2018-2019, Verrascina: agricoltura non chiede aiuti ma investimenti per competere sul mercato

BILANCIO 2017“Abbiamo registrato una crescita di adesioni alla Copagri importante su tutto il territorio nazionale che premia il lavoro di tutto il gruppo dirigente e degli operatori dell’organizzazione e che vede l’agricoltore sempre piu fidelizzato. Nel percorso di Agrinsieme siamo sulla strada giusta: stiamo andando a costituire il coordinamento su tutto il territorio per rispondere in modo adeguato alle esigenze delle imprese agricole”. Così ad AGRICOLAE Franco Verrascina, presidente della Copagri, nel tirare le somme del 2018.

Dal punto di vista politico, spiega, “ci sono tante aspettative ma a volte non ci si rende conto della situazione reale in cui versa il paese. Almeno per quest’anno abbiamo scongiurato la procedura di infrazione ma il problema resta il futuro dell’Italia che non puo essere legato all’assistenza ma al contrario deve essere legato alla produttivita a partire da quella agricola ed agroalimenre alla base del made in Italy. Tanto apprezzato nel mondo e per questo sotto continuo e costante attacco, a partire dall’etichette a semaforo che nulla hanno a che fare con la salute o con la qualità”.

“Per questo ritengo – precisa Verrascina – che le poche risorse a disposizione del nostro paese vadano indirizzate a un progetto di crescita”.

Poi focus sul decreto semplificazione: “siamo tutti consapevoli dell’eccesso di burocrazia e dei carteggi che tolgono alle aziende giornate lavorative che si traducono in maggiori costi e minore redditività. Come Copagri ci auspichiamo che dopo tanti anni si passi ai fatti con misure concrete per la sburocratizzazione in agricoltura”. Alcuni segnali ci sono, prosegue il presidente Copagri, “come il superamento del Sistri e la proroga dell’adozione del sistema Uniemens. Ma ci aspettavamo una soluzione migliore per quanto riguarda la fatturazione elettronica”.

Per quanto concerne il settore agricolo e la misura del Sud “le agevolazioni -prosegue – vanno indirizzate a chi fa agricoltura e non in base a chi fa figli”. “Positivo l’intervento sulla Xylella, le stesse maggiori risorse per la salvaguardia del made in Italy, il taglio delle accise per i piccoli birrifici così come il sostegno della produzione apistica”. “Bisogna fare di più – continua ancora – e premetto che l’agricoltura non chiede aiuti ma investimenti necessari per competere sul mercato a partire da quelli infrastrutturali. Come la rete viaria, stradale e aereoportuale. Alla base dell’agricoltura 4.0. Per questo – conclude Verrascina – il nuovo anno per noi inizierà come Agrinsieme nell’evento Grow programmato il prossimo 10 gennaio”.