Lollobrigida: Abruzzo esperienza positiva che ha segnato cambio passo per Fdi

“L’Abruzzo è stata la prima Regione a guida Fratelli d’Italia, con Marco Marsilio. Un’esperienza positiva, penso ad esempio al riequilibrio di bilancio, che ha ridato centralità a questo territorio e segnato un cambio di passo per FDI. Con un centrodestra compatto e la squadra vincente che non si cambia, i prossimi cinque anni saranno determinanti per sfruttare le potenzialità di questa Regione con Marsilio”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo all’evento L’Italia e l’Abruzzo vincenti, organizzato da FDI
“Massimo impegno del Governo Meloni per garantire che il contratto che abbiamo sancito con i cittadini possa essere rispettato. Un contratto quinquennale sulla base di un programma elettorale. Dal primo giorno, abbiamo affrontato una difficile legge di bilancio, cancellato il reddito di cittadinanza, uno strumento che ha avvelenato la nostra economia e i dati che stanno emergendo sull’occupazione, che segna un record, dimostrano che avevamo ragione”, ha aggiunto Lollobrigida.
“In politica estera siamo tornati centrali, penso all’accordo sul prezzo del gas ottenuto dal presidente Meloni, o al lavoro per coinvolgere l’Europa nel contrasto all’immigrazione illegale, spinta da chi usa il cibo come un’arma”, ha concluso il ministro dell’Agricoltura.




Abruzzo: l’Appennino può guidare il rilancio dell’olivicoltura italiana

Con i suoi 207mila ettari tra Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e Molise che rappresentano il 21% del totale olivicolo nazionale, l’olivicoltura delle regioni appenniniche italiane può contribuire al rilancio della produzione nazionale. Sarebbe sufficiente il ritorno alla piena efficienza produttiva di almeno 25.000 ettari di oliveti, attualmente in condizioni di totale abbandono o con una gestione non ottimale presenti nelle regioni dell’Italia centrale. Si stima che solo in Abruzzo 5.000 ettari di oliveti potrebbero essere oggetto di un piano di ristrutturazione e di riconversione tale da aumentare la produzione media annuale del 40% nel giro di 5 anni. Sono queste le riflessioni emerse durante il convegno che si è svolto a Casoli, in provincia di Chieti, dedicato al tema della competitività e resilienza dei sistemi olivicoli tradizionali dell’Appennino, organizzato dall’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio.

 

L’evento è stata l’occasione per una ricognizione sullo stato e sulle prospettive della filiera olivicolo-olearia italiana che continua a perdere terreno nei confronti dei competitori a livello internazionale. Se negli anni ’70 l’Italia era il primo Paese produttore al mondo, oggi occupa la terza posizione all’interno dell’Unione europea come produttore di olio d’oliva con 240mila tonnellate al cospetto delle 330mila della Grecia e delle 680mila della Spagna.

 

A livello internazionale, la situazione peggiora ulteriormente, con l’Italia che è scivolata al quarto posto dopo la Turchia che, nel 2022, ha registrato una produzione di 275.000 tonnellate. In prospettiva, considerando gli ingenti investimenti nel settore olivicolo di Tunisia, Marocco e Portogallo, il nostro Paese potrebbe perdere ulteriori posizioniin un settore nel quale ha ricoperto da sempre un ruolo di assoluta eccellenza.

 

Nel 2022, il tasso di autoapprovvigionamento ha raggiunto il minimo storico, in quanto la produzione nazionale ha coperto appena il 48,2% del consumo. Le importazioni hanno raggiunto il massimo di sempre con 2,2 miliardi di euro e si sono attestate ad un livello superiore al valore delle esportazioni che sono state pari a 1,9 miliardi di euro.

 

Come invertire la rotta? Nel convegno di Casoli sono state affrontate problematiche tecniche, agronomiche e commerciali dei sistemi olivicoli caratterizzati da spinta frammentazione fondiaria, da localizzazione prevalente in aree diverse dalla pianura irrigua, da un elevato valore paesaggistico ed ambientale e composti prevalentemente da varietà autoctone. La sfida per il prossimo futuro sarà quella di puntare sulla riconversione e ristrutturazione degli impianti, favorendo la meccanizzazione, l’incremento delle dimensioni delle aziende olivicole, la razionalizzazione delle operazioni colturali ed un’attenzione costante al miglioramento qualitativo, puntando sulle varietà tipiche del territorio.

 

Le condizioni per la diffusione sul territorio di modelli aziendali di successo non mancano. L’olivicoltura delle colline appenniniche presenta abbandonati superfici e un patrimonio di varietà ad alto valore commerciale. Sarà determinante cogliere le opportunità provenienti dalla riforma della Politica Agricola Comune, con gli eco-schemi e l’architettura verde, dalla strategia ‘Farm to Fork’ con la spinta verso sistemi produttivi sostenibili e il PNRR con misure di sostegno specifiche come quella per il rinnovamento dei frantoi oleari. Uno scenario su cui innescare un percorso virtuoso per una nuova e moderna imprenditorialità olivicolo-olearia che sappia cogliere le dinamiche di mercato, tra interesse per la qualità e la distintività delle produzioni, per garantire una maggiore redditività nella filiera e un futuro roseo per il comparto.

“Il nostro sistema olivicolo dell’Appennino ha enormi potenzialità che, come emerso dalle autorevoli relazioni ascoltate oggi al convegno, è necessario mettere a sistema attraverso la multifunzionalità, paesaggistica e produttiva, per superare i limiti di una forte parcellizzazione e del numero esiguo di imprese con impianti avanzati e orientati all’innovazione – ha dichiarato nel suo intervento Elena Sico, Direttore Dipartimento Agricoltura Regione Abruzzo– È necessario saper intercettare risorse massimizzando gli investimenti per la promozione, valorizzazione e internazionalizzazione attraverso politiche di aggregazione. Dai sostegni fino all’80% previsti dal Complemento per lo Sviluppo rurale Abruzzo sino al bando frantoi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: tutte occasioni da cogliere e non lasciarsi sfuggire. L’ammodernamento degli impianti di lavorazione, stoccaggio e confezionamento dell’olio extravergine d’oliva con la sostituzione dei vecchi franto potrà certamente aumentare le performance, ambientali e produttive. Abbiamo scelto di innalzare il sostegno al 65%, sino all’80% per i giovani insediati: una decisione concludesu cui attendiamo l’ultimo nullaosta ministeriale per pubblicare l’atteso bando e dare avvio ad una nuova stagione di rinnovamento e innovazione”. 




Agricoltura, D’Eramo (Masaf): a Fiera Lanciano ricerca e innovazione che puntano a migliorare settore primario, non a farlo sparire

“Prodotti di sintesi ottenuti in bioreattori non possono essere considerati una soluzione, non tutelano né l’ambiente né la salute, come confermato dal documento Fao/Oms che ha elencato oltre 50 rischi legati al cibo ottenuto dalla moltiplicazione cellulare. È altra la ricerca e l’innovazione che sosteniamo, quella che punta a migliorare il settore primario, e non a farlo sparire. Ne sono un esempio i progetti presentati qui oggi e realizzati in collaborazione con l’Università per lo sviluppo di nuove pratiche e processi per la sostenibilità e competitività delle filiere zootecniche abruzzesi”. Lo ha detto il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo, intervenendo alla 61/a edizione della Fiera Nazionale dell’Agricoltura che si tiene a LancianoFiera da oggi fino a domenica 16 aprile. “Un appuntamento che fa parte della storia di questa Regione – ha ricordato il sottosegretario -, conservando la memoria della tradizione, ma che guarda anche al futuro, a un’agricoltura sempre più moderna, che punta allo sviluppo dell’economia dei territori, incluse le aree interne e di montagna, attraverso soluzioni innovative e tecnologie all’avanguardia per essere al tempo stesso sostenibile e produttiva e anche alle nuove opportunità per il settore, come quelle offerte dalle agroenergie”, ha concluso D’Eramo.




Copagri Abruzzo: Formazione, concluso il primo ciclo del percorso per le competenze trasversali per l’orientamento

Si è concluso con successo il primo ciclo di un Percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO) promosso e organizzato dalla federazione regionale della Copagri in collaborazione con il Liceo scientifico statale “Galileo Galilei” di Pescara. Ne dà notizia la Copagri Abruzzo, informando che la parte pratica del progetto si è svolta presso il Centro Ippico Velino Sirente, allevamento associato situato nella zona de L’Aquila.

 

“Siamo particolarmente soddisfatti della grande partecipazione e dell’entusiasmo mostrato dai ragazzi, che hanno accolto favorevolmente il progetto, sposandone in pieno gli intenti e adoperandosi attivamente per portarlo a termine”, spiega il presidente della Copagri Abruzzo Leo Spina, ricordando che “i PCTO rappresentano gli anelli di congiunzione tra il mondo scolastico e quello del lavoro”.

 

“Iniziative simili, infatti, che sono parte integrante dei percorsi di istruzione, costituiscono una modalità del sistema di istruzione e formazione, che sono ideale a permettere ai giovani di acquisire competenze spendibili nel mercato del lavoro”, prosegue il presidente, precisando che “il PCTO promosso dalla Copagri Abruzzo è stato finalizzato alla riscoperta dei lavori connessi alla tutela del paesaggio rurale montano, evidenziando il ruolo cardine dell’agricoltore/allevatore inteso come tutore e custode dell’ambiente”.

 

“Un ringraziamento speciale va a Daniele Cofini, titolare dell’allevamento Centro Ippico Velino Sirente, per aver ospitato i ragazzi, e al tutor Fabio Occhiocupo, messo a disposizione dalla Copagri; siamo inoltre grati al Dirigente Scolastico Carlo Cappello, ai docenti e soprattutto agli alunni della classe 3°A del Liceo Scientifico ‘Galileo Galilei’, che hanno accettato e svolto in maniera eccellente il progetto in questione”, conclude Spina, annunciando l’organizzazione di iniziative analoghe nel prossimo futuro.

 




Il ministro Patuanelli in visita alle aziende agricole di Confagricoltura in abruzzo

Il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli è stato in visita oggi in Abruzzo in alcune realtà di Confagricoltura.

Ad accoglierlo, oltre alle autorità locali, il presidente di Confagricoltura Abruzzo Fabrizio Lobene e il presidente della FAI – Federazione apicoltori italiani, Raffaele Cirone. La visita è infatti iniziata dall’azienda apistica Dolce Lavanda di Pescina, in provincia de L’Aquila, 540 alveari nella Marsica, impresa pluripremiata ai principali concorsi di settore.

L’Abruzzo è una regione di lunga tradizione apistica. Nella Marsica, in particolare, le eccellenze sono i mieli di Stregonia e di Santoreggia.

Il ministro si è quindi spostato alla cooperativa Primavera, specializzata nella lavorazione di ortaggi, a iniziare dalle carote, che vengono lavorate a San Benedetto dei Marsi nel centro tecnologicamente avanzato, prima di essere immesse sul mercato nazionale ed europeo. La cooperativa è una realtà leader nel settore, con 16.000 t di carote e 3 t di radicchio, sedano e porri lavorati.

All’interno del Fucino sono state illustrate le caratteristiche delle coltivazioni in pieno campo, dell’azienda F.lli Cambise: 450 ha di ortaggi e patate coltivati con sistemi innovativi per garantire più sostenibilità e alta qualità.

L’incontro con il ministro Patuanelli è stato per Confagricoltura un’occasione importante per illustrare un territorio di rilievo per l’agricoltura italiana e le sue produzioni.




Anbi, Abruzzo prolunga commissariamento consorzi di bonifica. Vincenzi: Non interrompere percorso verso autogoverno, a rischio equilibrio economico degli enti

“E’ con rammarico che prendiamo atto di come la Regione Abruzzo, dopo mesi di fattiva concertazione, abbia deciso di procrastinare, fino a Marzo 2022, il regime commissariale dei locali Consorzi di bonifica, permettendo anche nuove assunzioni ed attività formative e motivando il tutto con la pandemia… che auspichiamo sinceramente e con tutta l’energia possibile sia terminata per marzo 2022.”

Ad evidenziarlo con preoccupata amarezza è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e della Acque Irrigue (ANBI), che prosegue:

“Resta positivo, per altro, il giudizio, che diamo sull’operato fin qui svolto dai Commissari e  che sarebbe proficuamente proseguito fino al ritorno degli enti consorziali all’ordinario funzionamento democratico, previsto entro il primo semestre del 2021. Ora non vorremmo, però, che la liberalizzazione delle assunzioni, forzata magari da una mal interpretata funzione della politica come già sperimentato in altre situazioni, pregiudicasse l’equilibrio economico dei Consorzi, ipotecandone il futuro a discapito degli interessi del territorio e soprattutto del mondo agricolo.”

“Per questo – prosegue il Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – chiediamo alla Regione di riattivare la concertazione fin qui frequentata e finalizzata a restituire gli enti consorziali a quell’autogoverno che, unitamente all’applicazione del principio di sussidiarietà, è condizione prima di efficienza nelle attività istitutive quali prevenzione del rischio idrogeologico, gestione delle acque ad uso irriguo e salvaguardia ambientale.” Conclude riconfermando la piena disponibilità di ANBI con Regione Abruzzo in un percorso virtuoso di collaborazione che nel tempo del Recovery Fund, del Green Deal, della nuova PAC 2023/2027 deve vedere il Paese unito e determinato su obiettivi veri e di alto profilo, in grado di trasformare la grande minaccia in opportunità, per una Italia migliore per le attuali e le future generazioni.




PERE, CONFAGRICOLTURA: A RISCHIO UNA DELLE COLTURE PIU’ RILEVANTI DEL PAESE

Il comparto delle pere è alle prese con una nuova grave minaccia che getta un’incognita sul futuro della coltura in tutto il Nord-Italia: si tratta della maculatura bruna, malattia fungina che in questi ultimi anni ha fatto registrare un crescente livello di recrudescenza e diffusione in sempre nuovi areali di produzione e che, con il conseguente marciume del calice del pero – causato da un altro agente patogeno l’Alternaria – sta riducendo le produzioni in quantità e qualità di quest’anno.

Le perdite interessano principalmente i territori di Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, dove si concentra la produzione e la varietà Abate Fétel, che rappresenta in termini quantitativi circa il 40% dell’intera produzione nazionale (v. tabella allegata). Danni ingenti si registrano anche a carico di altre varietà sinora considerate meno suscettibili, quali Kaiser e Conference.

La maculatura – rileva Confagricoltura – interviene su un comparto già fortemente provato dalle perdite subite nella precedente campagna a causa dell’infestazione eccezionale dovuta alla cimice asiatica (Halyomorpha halys), che, nella sola Emilia Romagna, lo scorso anno ha già dimezzato la produzione con conseguenti danni di centinaia di milioni di euro. A ciò si aggiungano, non ultimi, le gelate di questa primavera, con perdite di produzione e scadimenti qualitativi.

“La concomitanza di queste circostanze – dichiara il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – sta portando allo stremo tante aziende che rischiano non solo di non fare reddito, ma anche di andare in perdita per gli incrementi consistenti dei costi di produzione, lievitati per i maggiori oneri sostenuti per la difesa dalla maculatura. A rischio è la tenuta di un comparto importante della nostra frutticoltura, che conta circa 30.000 ettari coltivati soprattutto nel Nord Italia”.

“E’ essenziale – prosegue Giansanti – che imprese e istituzioni collaborino mettendo a fattor comune tutte le risorse e le misure utili a sostenere il comparto, avviando da subito un’attenta riflessione sull’applicazione della legislazione fitosanitaria che oggi, con la drastica riduzione del numero delle molecole a disposizione per la difesa dai parassiti delle piante, ha privato le aziende di soluzioni efficaci per la lotta al patogeno, senza fornire alternative valide sotto il profilo tecnico ed economico”.

Secondo Confagricoltura occorre censire le molecole oggi non più autorizzate, per le quali chiedere ai Ministeri competenti la deroga per uso d’emergenza nella lotta contro la maculatura, rafforzando al contempo i programmi di assistenza tecnica e la ricerca verso soluzioni sostenibili ma efficaci, evitando anche l’insorgenza di fenomeni di resistenza che sembrano essere alla base della recrudescenza della malattia negli ultimi anni.

“Nell’immediato è necessario attivare comunque interventi compensativi per ripristinare la liquidità delle imprese maggiormente danneggiate da passate e attuali calamità. A questo proposito – conclude il presidente di Confagricoltura – invitiamo le amministrazioni coinvolte a completare quanto prima le procedure di istruttoria ed erogazione delle domande di indennizzo per dare un segnale concreto a favore delle aziende in difficoltà.




ANIMALI, CARABINIERI NAS: DEFERITE TRE PERSONE DOPO CONTROLLI IN ABRUZZO E SICILIA

Proseguono i controlli dei NAS sugli allevamenti di animali da reddito per la verifica del rispetto di tutte le norme che regolano lo specifico settore. In tale contesto il Nas di Pescara è tornato presso due allevamenti di ovini già oggetto di controllo ad inizio febbraio e di proprietà della medesima persona; in entrambe le strutture i Carabinieri hanno riscontrato nuovamente gravi criticità che hanno portato alla denuncia dell’uomo e del dipendente avente funzione di custode giudiziario degli animali. Per entrambi è stata contestata la parziale sottrazione degli animali sottoposti, nel corso della precedente ispezione, a vincolo del sequestro da parte dell’A.G. e dei quali avevano la custodia; inoltre i due si sono resi responsabili della morte di vari animali dei quali avevano la custodia, omettendo di alimentarli.

Durante un’attività di controllo all’interno di un allevamento zootecnico sito nella provincia etnea, i Carabinieri del Nas di Catania hanno sequestrato numerose confezioni di medicinali ad uso veterinario, prevalentemente ormoni, antibiotici e anabolici, detenuti senza alcuna prescrizione medica e scaduti di validità, per essere somministrate senza alcun controllo medico agli animali dell’azienda. I militari, con la collaborazione del locale distretto veterinario hanno effettuato il sequestro sanitario dell’intero allevamento costituito da 11 bovini, di cui 3 sprovvisti di contrassegni identificativi, poiché sottoposti abusivamente a trattamenti terapeutici. Durante l’ispezione all’interno dell’azienda è stato inoltre rinvenuto un laboratorio caseario, dove era in corso la lavorazione del latte. Nel contesto sono state sequestrati ricotta, formaggi e mozzarelle prodotti con latte in cattivo stato di conservazione e acqua non potabile potenzialmente contaminata. Il titolare dell’attività, sprovvisto delle necessarie autorizzazioni, è stato denunciato in stato di libertà per somministrazione abusiva di farmaci veterinari e multato con una sanzione amministrativa di 3 mila euro oltre al valore della struttura e merce sequestrata che ammonta a oltre 500mila euro




OCM VINO, REGIONI TARDANO MA MIPAAF CORRE. ECCO LE GRADUATORIE. FRANCIA E SPAGNA GIA OPERATIVI

Con un giorno di anticipo rispetto ai termini stabiliti con la terza proroga dello scorso 22 ottobre, è stata pubblicata l’attesa graduatoria dei programmi presentati dai più importanti players del settore vitivinicolo nazionale.

Confrontando i nomi degli assegnatari delle risorse assegnate, non si riscontrano sostanziali new entry rispetto allo scorso anno a parte la disconoscenza delle molteplici cantine partecipanti i diversi soggetti collettivi proponenti i programmi approvati.

Si tratta di una graduatoria provvisoria  subordinata alle risultanze delle attività di verifica che come da prassi verranno espletate dall’AGEA, avvalendosi dell’operato dell’AGECONTROL S.p.A., in un iter operativo che come già precisato da AGRICOLAE dovrebbe portare gli operatori a firmare con AGEA  i contratti di esecuzione dei programmi approvati entro il 31 dicembre 2019 per dar corso alla spesa progettuale a partire dal 1° gennaio 2020.

Le regioni tardano e il Mipaaf corre. Mentre gli operatori del settore vinicolo italiano sono stati costretti a un periodo feriale lavorativo per rispettare i termini di presentazione dei propri programmi fissati in un arco temporale che per lo più è stato stabilito tra il 26 luglio e il 10 settembre scorsi, in pieno periodo di chiusura feriale o di operazioni vendemmiali, le Regioni che per parte loro avrebbero dovuto completare i propri iter istruttori entro il 26 settembre scorso, hanno operato a più richieste proroghe dei termini per il rispetto degli impegni dei quali erano gravati per procedere alla pubblicazioni delle graduatorie attese dagli operatori italiani per poter conoscere, per tempo, l’esito delle proprie domande di finanziamento e poter, di conseguenza, pianificare le proprie attività promozionali nel mondo previste per l’annualità 2020.

Infatti  con tre proroghe, l’ultima concessa con l’ultimo decreto n. 73801 del 22 ottobre scorso, si sono visti dilazionare i termini istruttori dal 26 settembre al 29 ottobre prossimo.

In conclusione, il rischio è che non quadrino i termini: per gli operatori sono stati mediamente di 30-40 giorni per presentare le proprie proposte progettuali mentre le Regioni si sono prese oltre 75 giorni per espletare l’iter istruttorio finalizzato alla pubblicazione delle proprie graduatorie.

A tale riguardo AGRICOLAE pubblica di seguito le prime graduatorie pubblicate sino ad oggi e rinvia le ulteriori pubblicazioni a quando risponderanno all’appello le Regioni al momento assenti (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Liguria, Lazio, Molise, Basilicata, Calabria).

La preoccupazione tra gli operatori riguarda il dubbio se AGEA – che per il Decreto direttoriale n. 38781 del 30 maggio scorso è incaricata di espletare le verifiche pre-contrattuali dalle quali discenderanno le firme dei numerosi contratti che stabiliscono le regole di gestione dei programmi promozionali assistiti da contributo comunitario, formalmente approvati – riuscirà a rispettare il proprio termine fissato al prossimo 31 dicembre. Visto che le proroghe concesse hanno ridotto di 33 giorni i propri termini istruttori.

Oppure se dovrà anch’essa richiedere un ulteriore proroga che farebbe drammaticamente, per gli operatori, slittare i termini di avvio dei programmi promozionali 2020.

Intanto gli operatori francesi e spagnoli già sono operativi.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica i decreti di proroga e le graduatorie:

OCM_Vino_Promozione_2019_20_Decreto_dipartimentale_74854_del_25.10.19_di…

Invito_promozione_OCM_Vino_2019_20_DecretoPROROGAISTRUTTORIA_64578_2019

Decreto_dipartimentale_n._73801_del_22_10_2019

OCM_Vino_2019_20_Decreto_SECONDA_PROROGA_termina_art._7_d.d._38781_Prot….

REGIONE SARDEGNA_Determinazione 5914 del 21.10.2019

REGIONE SARDEGNA_Determinazione 5971 del 22.10.2019

Le graduatorie provvisorie:

Abruzzo allegatoA_1

Abruzzo allegatoB_0

BANDO REGIONE ABRUZZO 2019 2020 DPD019_143_2019

FVG_20191009_Decreto_graduatoria_6900_MULTIREGIONALI

FVG_20191011_Decreto_6939_Regionali_Allegato_A

FVG_20191011_Decreto_graduatoria_6939_REGIONALI

Provincia Alto Adige_D_AD_15064_20-08-2019

Regione siciliana_DDG_GRADUATORIA_ OCM_Promoz_NPT_2019_20

Regione siciliana_OCM Vino_Promozione_ALL1_ALL2_Graduatoria_ElencoEsclus…

Regione Veneto graduatoria

Regione Veneto_Determina approvazione programmi promozione vino sui Paes…

LAZIO_AGC_DD_G14386_22_10_2019_Allegato_A_Regionali

LAZIO_AGC_DD_G14386_22_10_2019_Regionali

REGIONE CALABRIA_Decreto-n.-13022-del-22.10.2019_Approvazione programmi




IL VICEPRESIDENTE DELL’ABRUZZO IMPRUDENTE RICEVE I VERTICI NAZIONALI DI CONFCOOPERATIVE

Il vicepresidente della Giunta regionale con delega all’agricoltura Emanuele Imprudente ha ricevuto presso la sede della regione a Pescara i rappresentanti nazionali di Confcooperative. All’incontro hanno partecipato il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini e il presidente di FedagriPesca Confcooperative Giorgio Mercuri, accompagnati dal presidente di Confcooperative Abruzzo Massimiliano Monetti e dalla coordinatrice FedAgriPesca regionale Angela Colangelo.

“Si è trattato di un importante incontro conoscitivo – ha commentato Giorgio Mercuri – perché ci ha dato la possibilità di presentare al Vicepresidente l’importante valenza economica della cooperazione agroalimentare, che con le sue 5.000 cooperative genera un fatturato superiore ai 35 miliardi di euro, pari al 25% di tutto il fatturato agroalimentare del paese. Durante la riunione abbiamo inoltre avuto modo di affrontare nello specifico le principali problematiche del settore a livello regionale, con particolare riguardo alla filiera vitivinicola, che si conferma come il comparto più vitale e strategico di tutto l’agroalimentare abruzzese”.

Il vicepresidente Imprudente ha voluto offrire alla delegazione di Confcooperative un’ampia e dettagliata panoramica sulle opportunità e sulle problematiche del comparto agricolo e della pesca, e insieme sono stati affrontati possibili percorsi per consentire al sistema agricolo e della pesca nuovi importanti investimenti per accrescere la propria competitività sui mercati nazionali e internazionali.

Al termine dell’incontro il vicepresidente Imprudente ha ringraziato il Presidente Nazionale Confcooperative Gardini ed il Presidente di Fedagripesca Mercuri per lo stimolante incontro che ha posto le basi per un proficuo futuro di collaborazione istituzionale.




CONSORZI DI BONIFICA: LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE REGIONALE DELLA CIA D’ABRUZZO, MAURO DI ZIO

Urge riorganizzare i Consorzi di Bonifica abruzzesi aumentandone l’efficienza e rendendoli meno costosi.

Fare in modo che siano sempre più indispensabile strumento di una agricoltura di qualità, che esprime a livello nazionale oltre 5.047 specialità alimentari e 300 prodotti a denominazione di origine (175 specialità alimentari solo in Abruzzo, che diventano 236 tenendo conto dei prodotti trasformati).

Occorre creare le condizioni affinché concorrano alla mitigazione e all’adattamento degli effetti dei cambiamenti climatici in atto, distribuendo senza interruzione acqua irrigua durante i sempre più frequenti e lunghi periodi di assenza di precipitazioni, garantendo l’accumulo, (ad oggi solo l’11% delle precipitazioni viene trattenuto dagli invasi) e gestendo l’eccedenza di piogge, allontanando l’acqua in eccesso in modo da evitare danni alle colture e prevenire problemi di dissesto idrogeologico.

Funzioni quelle descritte che, insieme alla tutela dell’ambiente, a volte non sono esercitate o sono garantite solo in maniera inadeguata o insufficiente, e il cui rilevante costo viene riversato sui consorziati, spesso senza un reale collegamento a reali utilità o fruizione dei servizi.

Risale a 23 anni fa la riforma dei Consorzi di Bonifica abruzzesi, quando passarono da un numero di 15 agli attuali 5. L’operazione costò complessivamente 120 miliardi di lire: costi sostenuti in parte dai consorziati e, per l’80 % circa, furono posti a carico del bilancio regionale.

Oggi è il momento di una nuova riorganizzazione, da realizzare stavolta a costo zero, e  con una  priorità  che forse non è più quella di procedere ad una nuova aggregazione di consorzi.

Probabilmente l’utilità maggiore potrà derivare dalla organizzazione di servizi comuni: a partire dalla emissione dei ruoli, dalla gestione del servizio di riscossione, del contenzioso, della progettazione per le opere da realizzare, dei servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria, dalla gestione degli appalti, del catasto, degli acquisti o, più banalmente, delle buste paga e di tanto altro. E per organizzare tutto questo vanno individuate figure tecniche e dirigenziali comuni tra i consorzi.

Ribadiamo, con forza, quanto da anni andiamo ripetendo: la necessità di una riforma che metta al centro gli operatori di un comparto, quello agricolo, che tanto ancora può esprimere in termini di produzioni di eccellenza, garantendo la salvaguardia di biodiversità animale e vegetale e la manutenzione del territorio.

Non pretendiamo come Cia Agricoltori Italiani d’Abruzzo di dare ricette o esprimere autonomamente proposte di modifica della legge regionale che disciplina il funzionamento dei Consorzi di Bonifica.

Vogliamo però dare il nostro contributo, partendo da un’analisi attenta della situazione e dei dati, sapendo che ogni pensionamento di personale, sia esso dovuto a raggiunti limiti di età, ricorso a quota 100, accordo con il lavoratore non rappresenta necessariamente una perdita di professionalità, ma può al contrario essere una opportunità di riorganizzazione per l’intero sistema delle bonifiche abruzzesi.

Siamo in paziente attesa della convocazione del gruppo di lavoro la cui istituzione è stata tempo fa condivisa alla presenza delle quattro organizzazioni professionali agricole e del Vice Presidente della Giunta regionale con delega alle risorse irrigue e all’agricoltura, Emanuele Imprudente.

Sulla vicenda acqua nessuno ha supremazie da rivendicare. Il mondo agricolo ha da tempo imboccato la strada dell’innovazione per un uso consapevole nell’ottica della sostenibilità.

Dal confronto serio e pacato tra attori sociali e politica devono scaturire le migliori proposte per la gestione di una risorsa fondamentale per il mondo agricolo e per la società intera, così come le migliori soluzioni per dare una governance moderna ed efficiente agli enti che questa risorsa devono gestire.

Per questo, e per tanto altro, noi di Cia Agricoltori Italiani ci siamo”.




PESCA, FAI CISL: INCAGLIAMENTI A PESCARA RISCHIO PER SICUREZZA SUL LAVORO

“Gli incagliamenti dei pescherecci, avvenuti in questi giorni nel porto-canale di Pescara, rappresentano un problema grave per armatori e lavoratori, che operano in condizioni di alto rischio per la sicurezza e la propria incolumità: si intervenga immediatamente per dragare i fondali insabbiati”.

Lo dichiarano in una nota Silvano Giangiacomi, segretario nazionale Fai Cisl e Franco Pescara, segretario generale Fai Cisl Abruzzo Molise.

“Il problema dei fondali insabbiati – aggiungono i due sindacalisti – non è nuovo, dobbiamo assolutamente evitare che si ripeta quanto già accaduto negli anni scorsi, quando i pescatori hanno perso preziose giornate di lavoro per l’impossibilità di transitare sia in uscita che in entrata nel porto. Facciamo appello alle istituzioni, ma anche ai candidati alle prossime elezioni regionali, che si terranno in febbraio, affinché su questo aspetto sia rivolta la massima attenzione, con impegni urgenti concreti e lungimiranti che possano contribuire al sostegno e al rilancio del settore in tutta l’area”.




COPAGRI ABRUZZO: CREDITO AGRICOLO, CONFRONTO CON ISMEA, CREA, BANCA INTESA E CONFIDICOOP

Le imprese agricole non vogliano aiuti, ma il sostegno necessario a investire per innovare e poter competere sui mercati; in questo senso iniziative come quella di oggi servono ad avvicinare le aziende al mondo del credito e a far conoscere loro gli strumenti finanziari messi a disposizione dal sistema bancario, dall’Ismea e da tutti gli attori che giocano un ruolo fondamentale in questa partita”. Lo ha detto il presidente della Copagri Franco Verrascina concludendo i lavori del convegno “Agricoltura: innovazione e strumenti finanziari”, organizzato dalla Copagri Abruzzo e svoltosi oggi alla Camera di Commercio di Pescara.

All’incontro sono intervenuti il presidente della locale CCIAA Mauro Angelucci, il dirigente dell’Ismea Giovanni Razeto, il ricercatore del Crea Marco Gaito, il professore dell’Università di Teramo Emilio Chiodo, il rappresentante di Banca Intesa Sanpaolo Concezio Di Matteo e i presidenti di Confidicoop Marche Giovanni Bernardini e della Copagri Abruzzo Leo Spina.

Particolare interesse ha destato l’intervento di Razeto, il quale davanti a una platea composta prevalentemente da giovani imprenditori e studenti di agraria ha presentato gli strumenti finanziari predisposti dall’Ismea e destinati specificatamente ai giovani, quali gli aiuti per l’insediamento, la Banca della terra, le agevolazioni per le assicurazioni e le garanzie sui finanziamenti.

“Confidicoop è uno dei pochi consorzi di garanzia realmente intersettoriale e fortemente specializzato per il settore agricolo”, ha spiegato Bernardini. “Confidicoop ha iniziato a investire in Abruzzo ed è in prima linea per garantire il supporto alle imprese che vogliono realizzare investimenti, avviare attività o fare innovazione”, ha fra l’altro aggiunto.

“Abbiamo organizzato questo momento di confronto per aiutare i nostri imprenditori agricoli a capire come rapportarsi con gli strumenti disponibili, come strutturarsi per rappresentare al meglio la propria situazione economico-finanziaria e come avere tempi brevi di risposta dai soggetti preposti all’erogazione dei finanziamenti”, ha evidenziato Spina.

A conclusione dell’incontro, Verrascina e Spina hanno inaugurato, insieme al sindaco di Spoltore (PE) Luciano Di Lorito, la nuova sede regionale della Copagri.




COPAGRI ABRUZZO: IL 15 A PESCARA CONVEGNO SU INNOVAZIONE E SUGLI STRUMENTI FINANZIARI IN AGRICOLTURA

“Agricoltura: innovazione e strumenti finanziari” è il tema al centro dei lavori di un convegno organizzato dalla Copagri Abruzzo, che si terrà giovedì 15 novembre, dalle 9:30 nella Sala Camplone della Camera di Commercio di Pescara.

“In un momento in cui l’accesso al credito e ai finanziamenti per le imprese agricole appare sempre più complesso, nonostante la loro fondamentale importanza per lo sviluppo delle imprese agricole, la Copagri Abruzzo vuole proporre all’attenzione delle aziende associate un importante momento di confronto con i rappresentanti del mondo del credito e della ricerca; durante l’incontro, infatti, verrà fatta una ampia disamina degli strumenti finanziari a disposizione degli agricoltori e dell’importanza della ricerca e dell’innovazione nel comparto primario, con particolare riferimento a un tema molto sentito, ovvero quello del ricambio generazionale”, spiega il presidente della Copagri Abruzzo Leo Spina, che svolgerà l’intervento introduttivo e la presentazione dell’iniziativa.

Ai lavori, che saranno conclusi dal presidente nazionale della Copagri Franco Verrascina, interverranno, fra gli altri: il presidente della Camera di Commercio di Chieti-Pescara Mauro Angelucci; il ricercatore del Centro di ricerche politiche e bioeconomia del Crea Marco Gaito, che presenterà i numeri dell’agricoltura abruzzese; il professore di bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali dell’Università di Teramo Emilio Chiodo, il quale relazionerà sull’importanza dell’innovazione nel primario; il rappresentante di Banca Intesa Sanpaolo Concezio Di Matteo, che parlerà del ruolo degli istituti di credito; il presidente di Confidicoop Marche Giovanni Bernardini, il quale esaminerà la funzione dei consorzio fidi; il dirigente della Direzione Sviluppo imprenditoria giovanile dell’Ismea Giovanni Razeto, che presenterà le opportunità a disposizione dei giovani agricoltori.

A conclusione dell’incontro, i partecipanti si sposteranno a Spoltore, in provincia di Pescara, dove si terrà l’inaugurazione della nuova sede regionale della Copagri.




OGGI IN COMAGRI CAMERA, COMITATO DEI NOVE SU EMENDAMENTI FILIERA CORTA

Prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta, Comitato dei Nove

La XIII Commissione Agricoltura si è riunita in sede di Comitato dei Nove per esaminare gli emendamenti sul testo A della proposta di legge recante Norme perla valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta, a chilometro zero o utile (C. 183-A – Rel. Cimino, M5S).

Ha quindi svolto interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.