Aceto ‘balsamico’ sloveno. A Garofoli due richieste Mipaaf di portare in Cdm ricorso Corte Giustizia Ue. Ma nessuna risposta. In gioco anche il Prosek e 17 mld di euro in Italia. Le lettere

L’Aceto “balsamico” prodotto e commercializzato in Slovenia riempie gli scaffali a dispetto delle norme di leale concorrenza e di reciproca collaborazione tra gli Stati membri europei e senza tener conto del rispetto delle norme Ue che legiferano in materia di denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.

Le lettere di ottobre scorso inviate a Palazzo Chigi da parte del Consorzio Aceto balsamico di Modena Igp e di Federvini Confidustria non hanno sortito alcuna risposta.
Palazzo Chigi, interpellato da AGRICOLAE ha rimandato la questione alla Farnesina che ha fatto sapere come il governo nel suo insieme  stia proseguendo nel lavoro di tutela per risolvere la questione, ad alto livello, e come stia valutando di fare ricorso formale presso la Corte di Giustizia Ue come previsto dall’ex art 259 del TFUE.
Ma da quanto si apprende Palazzo Chigi non avrebbe dato seguito neppure alle richieste dei ministeri competenti in materia di inserire la questione all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri.
Per quanto infatti la Farnesina rappresenti in parte il Governo e le sue linee guida, quello di inserire all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri la questione per procedere con concretezza formale, resta una prerogativa della Presidenza del Consiglio.
Dalla documentazione di cui AGRICOLAE è venuta in possesso da fonti interne della Presidenza del Consiglio, emerge infatti che nei mesi scorsi il Mipaaf aveva scritto al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli sottolineando l’importanza di affrontare quanto prima la questione. Quello che poteva fare il ministero delle Politiche agricole era già stato fatto, ora serviva un’intervento a livello più alto.
Veniva perciò espressamente chiesto di “mettere all’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio dei ministri la valutazione circa l’avvio della procedura ex articolo 259 del TFUE”.
Ma da Palazzo Chigi nessuna risposta.
Il Mipaaf è tornato alla carica qualche tempo dopo, con una seconda lettera inviata sempre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, per evidenziare nuovamente la gravita della questione e la necessità di inserire il tema all’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio di ministri al fine di valutare l’avvio della procedura ex art 259 TFUE. Rendendosi disponibile a fornire tutta la documentazione necessaria.
Ma anche questa volta da Palazzo Chigi nessuna risposta.
In gioco c’è anche la questione Prosek. Ma non solo: se infatti la tutela delle denominazioni Made in Italy dovesse fallire sull’aceto, questo comporterebbe un precedente pericoloso per tutto il sistema delle Igp e delle Dop. Un fatturato in Italia che ‘vale’ circa 17 miliardi di euro l’anno e circa 75 miliardi di euro in Europa.
AGRICOLAE ha dunque inviato una seconda mail all’ufficio stampa di Palazzo Chigi per chiedere:

– perché la Presidenza del Consiglio ha deciso di non dare seguito a questa richiesta? (dopo non aver risposto alle lettere del Consorzio Aceto Balsamico di Modena Igp e di Federvini Confindustria di alcuni mesi prima)

– c’è un motivo particolare dietro a questa scelta o semplicemente disinteresse nei confronti di una filiera – quella del Made in Italy agroalimentare a denominazione – che genera un fatturato di circa 17 miliardi di euro?

Da Palazzo Chigi, dopo alcuni scambi telefonici, ancora una volta nessuna risposta.
Qui di seguito AGRICOLAE pubblica in PDF le due lettere inviate dal ministero competente alla Presidenza del Consiglio:
LETTERA GAROFOLI 1
LETTERA GAROFOLI 2

 

Era già stato scritto: 

Aceto “balsamico” sloveno, a rischio 17 mld in Italia e 75 mld in Ue. Farnesina: pronti a ricorso Corte Giustizia Ue

Per saperne di più: 

Made In, così l’aggettivo ‘balsamico’ mette a rischio 17 mld di euro in Italia e 75 in Ue. Ma Procedura infrazione ferma sul tavolo di Draghi da otto mesi. Le lettere di Federvini e Consorzio Aceto

Un anno d’oro per l’oro nero: +60% per l’aceto balsamico tradizionale di Modena Dop nel 2022

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