AGCI, BEGANI LASCIA MA NON MOLLA. E PARTE UNA ‘DOPPIA’ CONVOCAZIONE PER IL 15 MA UNA SENZA PROTOCOLLO. ALL’ODG ELEZIONE NUOVO PRESIDENTE

Begani lascia ma non molla. L’ex presidente dell’Agci, associazione generale delle cooperative italiane, prima è stato sfiduciato dalla presidenza, poi si è dimesso, in seguito ci ha ripensato cercando di ritirare le dimissioni tramite missiva del 28 settembre in attesa del consiglio generale del 15 ottobre. Data in cui tutto dovrebbe essere ufficializzato definitivamente forse anche in attesa del consiglio regionale dell’Emilia Romagna previsto il prossimo 11 ottobre.

Al niet da parte del vicepresidente vicario e del direttore a fronte di un ritorno o anche solo di un ritardo delle dimissioni dell’ex presidente, Begani sembrerebbe voler tenere duro.

Infatti da quanto apprende AGRICOLAE sono partite quasi in contemporanea due convocazioni per il Consiglio generale del 15 ottobre: una da parte del presidente sfiduciato (senza protocollo AGCI); una da parte del vicepresidente vicario con, all’ordine del giorno, l’elezione del nuovo presidente al fine di rispettare lo statuto entro i 30 giorni dalla sfiducia chiesta da 46 richiedenti e alle conseguenti dimissioni comunicate dal direttore con missiva del 27 settembre 2019, prot. AGCI n. 3315/DG.

All’ordine del giorno della convocazione figura:

La nomina del Presidente della riunione e del segretario verbalizzante;
le Dimissioni del Presidente-Mozione di sfiducia nei confronti del
Presidente;
L’elezione del nuovo Presidente Nazionale AGCI;
L’Approvazione verbale precedente.

Nel frattempo Mauro Grossi, uno dei ‘fidati’ di Begani, da quanto apprende AGRICOLAE sembra essersi dimesso dalle cariche interne al braccio agricolo dell’Agci, l’Agrital. Mentre sembra sia stato risolto il contratto della Chiusano, vicina all’ex presidente, con la sede Lombarda dell’Agci.