AGEA, GALLINELLA, M5S: BOZZA GOVERNO HA FORTI MANCANZE. ECCOLE

Oggi è iniziata la discussione sulla riforma di AGEA. Sono intervenuto io dicendo che una riforma è necessaria ma la bozza predisposta dal Governo e sulla quale siamo tenuti a dare un parere ha forti mancanze e rischia di essere un boomerang, non vorremmo rimpiangere lo status quo. Tra l’altro ci piacerebbe sapere che tempistiche sono previste per l’assegnazione dei 4 lotti visto che siamo nel 2018 e a maggio arriveranno le nuove domande PAC? Le faremo ancora con il “vecchio sistema”?
Ecco le mie note

1) All’ art. 3, relativo alle FUNZIONI dell’OC, al punto d si legge che i compiti di definizione del modello organizzativo e le regole tecniche per l’interscambio e il tempestivo aggiornamento dei dati sul SIAN e gli altri OP devono avere il parere del Comistato Tecnico, Comitato tecnico (di cui all’articolo 9) che è quello definito anche nelle linee guida di sviluppo del SIAN. Questo parere immagino sia NON vincolante o SI? Perchè se è vincolante occorre anche attribuire le responsabilità al Comitato di eventuali errori. Diversamente l’OC è il responsabile e quindi il parere potrebbe essere nemmeno preso in considerazione. Immagino che sia come questa Commissione, il parere è un suggerimento politico poi l’OC farà le sue scelte. Riteniamo necessario chiarire o al limite mettere non vincolante.

2) All’ art. 5, relativo agli ORGANISMI PAGATORI, al punto 3 e 4, c’è scritto che devono comunicare all’agenzia tutte le informazioni occorrenti ed essere tempestivi nell’aggiornamento dei dati del SIAN e sono responsabili di tutte le dichiarazioni. Mi chiedo, se non lo fanno, e lo abbiamo visto più volte, non sarebbe il caso di mettere delle sanzioni amministrative?

3) All’art. 6, relativo ai CAA, si legge al punto 3 che sono istituiti per dare assistenza, tenere le scritture contabili ecc ecc e con una convenzione prendono i soldi. Ora secondo me in questo articolo bisogna inserire un punto 6, oltre quanto previsto dal DM Mipaaf 27 marzo 2008, i requisiti minimi anche qualitativi, come ad esempio la contrattualistica del personale, il nunero massimo di pratiche per utente e altre questioni sulla trasparenza e prendendo spunto da una convenzione fatta da AGEA nel 2016 con una Associazione di Categoria, parlando di capacità operativa si stabilisce un numero massimo di pratiche per operatore (nella convenzione sono 700). Anche per i CAA, in caso di adempienza si devono prevedere delle sanzioni amministrative salvo i casi per i quali è gia prevista la revoca. Ribadiamo, anche se questo non è nella delega, che per noi la compilazione del fascicolo aziendale non puo’ essere esclusività dei CAA e basterebbe dare la possibilità ad ogni tecnico di farla su delega dell’azienda con tutte le responsabilità del caso.

Dopo l’art. 15 perchè non aggiungiamo un 15-bis dal titolo TRASPARENZA per le erogazioni in agricoltura fatto di due comme. Nel primo mettiamo l’obbligo di pubblicare sul sito dell’agenzia i costi pratica dell’OP- AGEA (separandolo dal coordinamento) che di tutti gli altri OP. Così possiamo capire se convengono, quanto costano ed è possibile fare un confrinto con tutti i sisteme. Magari scopriamo che le pratiche fatte da Agea costano meno della VEPA e più di ARTEA almeno i politici che verrano potranno lavorare sull’ottimizzazione e valutare se il sistema deve essere regionale o no. L’altro comma che metterei è di rendere pubblici tutti i destinatari di contributo, sono o non sono soldi pubblici? O se ci sono problemi di priwacy pubblichiamo solo i soldi che vanno alle pubbliche amministrazioni e comunque deve essere obbligatorio che i pagamenti con i relativi nominativi debbano essere consegnati annualmente all’Agenzia delle Entrate così quest’ultima potrà fare le sue verifiche.

Veniamo alla parte relativa ad AGECONTROL. All’art. 17, quello relativo all’inquadramento dove, far diventare “pubblici” dipendenti “privati” anche a seguito di una selezione è potenziale causa di ricorsi perchè ci risulta che, con questa riforma, un dipendete Agecontrol senza laurea, che ha sempre e solo fatto controlli in campo, ma è stato pagato con contratto privatistico ad un certo livello, sempre superiore ai dipendenti attuali di Agea, magari in possesso della laurea, potrà essere inquadrato nella P.A. in area C, dove invece la laurea occorre, arrivando senza concorso e mantenendo uno stipendio nonché una qualifica superiore al dipendente Agea vincitore di concorso e laureato. Ma siamo certi che sia il relatore che il Governo sapranno spiegarci che non sarà così. Sarebbe opportuno sentire il Consiglio di Stato?

Detto questo occorre aggiungere un punto, almeno a questo articolo perchè, come segnalato dalla commissione d’inchiesta sull’informatizzazione della PA, nella parte relativa ad AGEA è emerso con ESTREMA CHIAREZZA che manca conoscenza informatica e quindi sarebbe, dopo la selezione, fargli fare un corso di aggiornamento, oppure tra i requisiti di selezione ci sono le conoscenze informatiche? Se si di che tipo e livello? Spero Governo e Relatore ci possano far sapere.

Chi non passa la selezione andrà a casa? E’ una domanda alla quale il Governo deve rispondere

Nella relazione del relatore è emersa la preoccupazione per i dipendenti di SIN? Peccato però che sia la maggioranza che il Governo meno di un mese fa ha BOCCIATO la nostra RISOLUZIONE che prevedeva la possibilità di assorbire anche quest’ultimi con modalità analoghe a quelle per i dipendenti di Agecontrol.