AGEA, SISTEMA MIGLIORA. CAA CONVOCATI IN VIDEOCALL: PROBLEMI DOVUTI AD ADEGUAMENTI CHIESTI DA UE

Il funzionamento del sistema Agea sta migliorando e i Caa stanno riprendendo la loro attività, sebbene non ancora a regime. La causa sarebbe stata – stando a quanto si apprende – la richiesta da parte della Commissione europea di adeguare il sistema informativo alle nuove norme relative l’uso del suolo e l’adeguamento della parte grafica del suolo stesso.

Sempre da quanto apprende AGRICOLAE – a seguito delle notizie di stampa e delle interrogazioni parlamentari presentate nel merito – gli operatori dei Caa sono stati convocati in video conferenza da Agea che, scusandosi per gli incovenienti verificatisi, ha fatto mea culpa spiegando l’accaduto e le motivazioni. I diretti interessati avevano fatto già segnalazioni rimaste senza risposta.

Gli operatori dei Caa e i produttori – che nei giorni scorsi erano in seria difficoltà non riuscendo ad operare nel circuito per inserire i fascicoli a fronte dei tempi stretti per la presentazione, anche a causa del lockdown delle attività –  si aspettano ora che venga ripristinata l’attività ordinaria in modo da poter riprendere il lavoro a pieno regime e poter completare la presentazione delle domande nei tempi previsti. Anche a fronte dell’anticipazione della Pac prevista dal Dl Cura Italia e ripresa anche nel Dl rilancio.

Resta invece ancora aperta la questione relativa all’esclusione di duemila professionisti ra agronomi, agrotecnici e periti agrari che – a fronte della nuova convenzione Agea-Caa – rischiano di perdere il lavoro in tempodi Covid.

Era già stato scritto:

AGEA, SISTEMA KO DA 15 GIORNI. I CAA NON RIESCONO AD ACCEDERE E IL TEMPO STRINGE. LETTERA ALL’AGENZIA EROGAZIONI AGRICOLTURA CHE RESTA IN SILENZIO

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Il sistema delle erogazioni in agricoltura è ko. Da quanto apprende AGRICOLAE sono giorni che i Centri di assistenza agricola non riescono ad accedere al sistema Agea attraverso il quale le imprese agricole possono chiedere i contributi europei della domanda unica e del Psr.

Da quindici giorni si stanno verificando infatti importanti malfunzionamenti che fanno andare a rilento il lavoro. Potrebbe essere a causa della concentrazione delle attività – dopo il lockdown – che ha mandato in collasso il sistema informativo ma anche – da quanto si apprende – a causa di alcuni aggiornamenti che sono in atto sulla procedura fascicolare sul sistema Sian che gestisce sia la parte fascicolare che la parte amministrativa delle domande Pac e Psr.

Molti i problemi per gli operatori che non riescono ad elaborare le domande. E il tempo corre.

Le domande scadono infatti il 15 giugno ma i Caa sono a poco meno del 50 per cento di tutto il lavoro da fare che a causa del Covid si è concentrato nell’ultima parte di maggio e di giugno. Ora il blocco del sistema – oggi gli operatori raccontano ad AGRICOLAE che non era neppure possibile accedere – mette a serio rischio la presentazione delle domande nei tempi previsti.

A rimetterci gli agricoltori.

Infatti per quanto riguarda la domanda unica è possibile procedere in ritardo fino al dieci luglio senza alcuna penalità, mentre per il Psr ci vuole l’ok da parte delle regioni. Altrimenti ogni giorno di ritardo costa all’agricoltore l’un per cento sul pagamento di premio.

Gli operatori hanno scritto ad AGEA che finora resta in silenzio.

INTERROGAZIONE, CARETTA FDI CAMERA, SU PROBLEMATICHE DI ACCESSO PER I CAA A SISTEMA AGEA

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Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05769

presentato da

CARETTA Maria Cristina

testo di

Giovedì 21 maggio 2020, seduta n. 344

CARETTA e CIABURRO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

secondo quanto emerso a mezzo stampa in data 20 maggio 2020, i Centri di assistenza agricola (Caa) sull’intero territorio nazionale stanno da giorni riscontrando problematiche legate all’accesso al sistema Agea mediante il quale le imprese agricole possono interfacciarsi per richiedere le risorse legate, tra le altre, ai fondi di cui ai programmi di sviluppo rurale (Psr);

secondo le segnalazioni dei Caa, tali problematiche di accesso starebbero perdurando da oltre 14 giorni, con conseguenti ed ingenti ritardi nell’elaborazione dei propri carichi di lavoro;

in base a quanto segnalato dai Caa, tali criticità sarebbero legate ad alcuni aggiornamenti in atto sul Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), deputato a gestire sia la parte fascicolare che la parte amministrativa delle domande legate ai programmi e Pac e Psr;

il termine di scadenza delle domande per l’utilizzo dei fondi di cui ai predetti programmi – segnatamente Psr e domanda unica – è fissato alla data del 15 giugno 2020, data rispetto alla quale i Caa hanno riportato aver esperito poco meno del 50 per cento delle pratiche e domande ricevute, anche a causa dei ritardi amministrativi comportati dalla crisi da COVID-19;

se per quanto attiene alla domanda unica per l’accesso alle risorse di cui al regolamento (CE) 73/2009, sono ammessi ritardi nell’elaborazione e presentazione delle richieste fino al 10 luglio, senza alcuna penalità nei confronti del richiedente, i ritardi legati alle erogazioni dei Psr sono vincolati all’approvazione della regione di competenza, in assenza della quale ogni giorno di arriva a costare all’agricoltore l’1 per cento sul pagamento di premio –:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda adottare per:

a) garantire la corretta elaborazione delle richieste di erogazione dei fondi di cui in premessa;

b) tutelare l’intero comparto da eventuali ripercussioni negative derivanti dalla manca elaborazione delle domande di cui in premessa.

(4-05769)

INTERROGAZIONE, DE BONIS MISTO SENATO, SU RITARDI AGEA E COMMISSARIAMENTO DELL’AGENZIA

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Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-03508

presentata da

SAVERIO DE BONIS

giovedì 21 maggio 2020, seduta n.220

DE BONIS – Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. – Premesso che:

l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, l’organismo pagatore che gestisce direttamente a livello nazionale la maggior parte dei fondi destinati all’agricoltura ed ha funzione di coordinamento anche per le regioni in cui sono presenti organismi pagatori regionali, pare che in questi giorni stia avendo problemi di funzionamento;

il giornale on line “Agricolae.eu” riporta, in un articolo del 20 maggio 2020, che il sistema delle erogazioni in agricoltura sta presentando delle difficoltà, visto che sono circa 2 settimane che i Centri di assistenza agricola (CAA) non riescono ad accedere al sistema AGEA, attraverso il quale le imprese agricole possono chiedere i contributi europei della domanda unica e del PSR;

da quindici giorni, infatti, si stanno verificando importanti malfunzionamenti che fanno andare a rilento il lavoro. Potrebbe essere a causa della concentrazione delle attività, dopo illockdown, che ha mandato in collasso il sistema informativo, ma anche, da quanto si apprende, a causa di alcuni aggiornamenti che sono in atto sulla procedura fascicolare del sistema SIAN, che gestisce, sia la parte fascicolare, che la parte amministrativa delle domande PAC e PSR;

molti i problemi per gli operatori che non riescono ad elaborare le domande e, purtroppo, il tempo trascorre;

le domande scadono, infatti, il 15 giugno, ma i CAA sono a poco meno del 50 per cento di tutto il lavoro da fare, che, a causa dell’emergenza sanitaria del COVID-19, si è concentrato nell’ultima parte di maggio e di giugno. Ora il blocco del sistema, al quale non è stato possibile accedere da parte degli operatori, mette a serio rischio la presentazione delle domande nei tempi previsti;

ovviamente a subirne le conseguenze sono solo gli agricoltori. Infatti per quanto riguarda la domanda unica è possibile procedere in ritardo fino al 10 luglio senza alcuna penalità, mentre per il PSR occorre il nulla osta da parte delle Regioni, altrimenti ogni giorno di ritardo costa all’agricoltore l’1 per cento sul pagamento di premio;

considerato che:

gli operatori hanno scritto ad AGEA, ma pare che finora non abbia dato cenni di risposta alle legittime domande dei CAA;

eppure, il direttore dell’AGEA, più volte intervenuto in Senato, in audizioni varie presso la 9a Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare), non ha fatto altro che ribadire che l’Agenzia esprime la sua competenza istituzionale e la sua professionalità soprattutto nell’erogazione dei contributi comunitari e nazionali alle imprese agricole, ma poi, nei fatti, risulta impossibile produrre le relative domande per accedere agli stessi contributi,

si chiede di sapere:

quali urgenti iniziative intenda assumere il Ministro in indirizzo nei riguardi di AGEA, perché riprenda al più presto la normale funzionalità dei suoi uffici e si dia modo, così, ai Centri di assistenza agricola di portare a compimento le domande nei tempi previsti;

in mancanza del raggiungimento degli obiettivi per i quali è preposta l’Agenzia, se non ritenga utile provvedere ad un suo commissariamento e, nel contempo, adoperarsi per trovare una nuova figura con compiti direzionali più proficua e attenta alle improrogabili esigenze degli agricoltori.

(4-03508)

INTERROGAZIONE, CENTINAIO LEGA SENATO, SU CONVENZIONE 2020 AGEA-CAA

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Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01603

presentata da

GIAN MARCO CENTINAIO

mercoledì 20 maggio 2020, seduta n.219

CENTINAIO, BERGESIO, VALLARDI, SBRANA – Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. – Premesso che:

l’AGEA, agenzia sotto la vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, rappresenta il principale soggetto erogatore dei fondi nazionali ed europei destinati all’agricoltura;

si avvale della collaborazione dei centri autorizzati di assistenza agricola (CAA), tramite la stipula di apposita convenzione che ne regola i rapporti, senza la quale questi non possono operare, a cui delega il compito di assistere gli imprenditori agricoli nella predisposizione delle domande di ammissione agli aiuti;

il decreto ministeriale 27 marzo 2008, sulla riforma dei CAA, prevede che questi possano essere costituiti da associazioni di liberi professionisti, che loro e le società di cui si avvalgono devono operare attraverso dipendenti o collaboratori con comprovata esperienza ed affidabilità nella prestazione di attività di consulenza in materia agricola e che possano avvalersi di professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali per l’esercizio di funzioni di controllo delle fattispecie finanziate;

in merito alle competenze, i periti agrari, agrotecnici e dottori agronomi e forestali, iscritti nei relativi ordini e collegi professionali, sono tenuti al superamento di un esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della libera professione, e successivamente alla formazione continua, e secondo il suddetto decreto rientrano tra i soggetti “con esperienza e affidabilità nella prestazione di attività di consulenza in materia agricola”;

AGEA inviando ai CAA il nuovo schema di convenzione 2020 ha inserito la clausola, non prevista nelle precedenti e neanche in quella ancora in corso, secondo la quale entro il 30 settembre 2020 tutti gli operatori titolari abilitati ad accedere ed operare nei sistemi informativi dell’organismo pagatore debbano essere lavoratori dipendenti di CAA o delle società con essi convenzionate;

l’effetto inevitabile sarà la chiusura e messa in liquidazione dei CAA dei liberi professionisti e l’impossibilità per ogni singolo professionista di continuare a svolgere la propria attività di centri autorizzati di assistenza agricola, provocando la chiusura di centinaia di studi professionali ed il depauperamento del reddito di un numero assai più elevato di liberi professionisti;

in questo momento di emergenza dovuta al coronavirus, che limita gli spostamenti e crea notevoli difficoltà operative, e viste anche le disposizioni previste nel decreto “cura Italia” (decreto-legge n. 18 del 2020), che prevedono l’anticipo del 70 per cento della PAC, gran parte dei liberi professionisti stanno comunque continuando a svolgere la loro attività, per necessità, senso di responsabilità e soprattutto correttezza verso i clienti;

gli ordini e collegi dei periti agrari, agrotecnici e dottori agronomi e forestali, dopo un incontro ufficiale con il direttore di AGEA, in data 18 maggio 2020 hanno inviato ad AGEA una proposta di modifica della convenzione che tenga conto delle esigenze del mondo agricolo e delle categorie dei liberi professionisti; per cui le prossime azioni del Ministero e di AGEA stessa dovranno porre rimedio ad un’imposizione che danneggia sia i liberi professionisti che le aziende agricole italiane,

si chiede di sapere quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare affinché sia modificata la proposta di convenzione 2020 tra AGEA e i CAA, tenendo conto delle richieste legittime degli ordini e collegi delle professioni coinvolte, rivedendo l’obbligo per i CAA di operare esclusivamente attraverso dipendenti, disposizione che estromette i liberi professionisti da un settore che è sempre stato di loro competenza e nel quale hanno sempre operato, privandoli di competenze, lavoro e fatturato.

(3-01603)