BANDO INDIGENTI, GADDA (IV): CENTINAIO ATTACCA BELLANOVA MA NON SA DI CHE PARLA. SI INFORMI. E PALITTA, EVITI DI FARE POLITICA

“300 milioni di euro per affrontare la crisi alimentare sono un fatto. Chi attacca la ministra Bellanova

non sa nemmeno di cosa parla. Il decreto rilancio e’ chiaro e l’articolo 226 stanzia altri 250 milioni di euro per incrementare

la dotazione del Fondo nazionale indigenti. Se il Presidente del Consorzio del Pecorino Romano ha dubbi, legga la Gazzetta ufficiale”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Chiara GADDA, capogruppo in commissione Agricoltura alla Camera.

“La ministra, anche nel chiarimento di oggi, è stata molto esplicita e puntuale indicando le fonti di finanziamento e gli

acquisti in corso. Il senatore Centinaio farebbe bene anche lui a informarsi prima di parlare, per altro- sottolinea GADDA- tutti si ricordano l’uso strumentalmente elettorale del fondo indigenti che Salvini fece in Sardegna. Assicurare varieta’ nelle forniture agli enti caritativi non e’ un fatto secondario, ma la priorita’.

Certamente e’ positivo l’impegno della Ministra Bellanova a includere una produzione di pregio come quella sarda nei bandi dei prossimi mesi, e dare risposte oggi ai tanti comparti in crisi nelle diverse regioni italiane. Ma questo va fatto rispettando equilibrio nelle forniture, partendo dal bisogno di chi sta sul territorio – spiega – dando risposte alle fasce più fragili della popolazione”.

Italia Viva con i suoi rappresentanti al Governo e in Parlamento è impegnata a dare risposte concrete ai problemi

gravi di imprese e famiglie. Le polemiche francamente non aiutano nessuno, cosi’ come le false promesse della Lega fatte anche in Sardegna. E spiace che la Lega si faccia trascinare in una polemica che danneggia il lavoro fatto da associazioni di categoria ed enti caritativi per definire un paniere di generi alimentari adeguato alle esigenze dei poveri e dei comparti in

crisi. Il presidente del Consorzio, Palitta, dovrebbe evitare di fare politica e piuttosto pensare a come fare il suo mestiere, evitando che i pastori si trovino di nuovo in difficolta’ anche per le incapacita’ di chi li dovrebbe guidare”, conclude.