OGM, UNANIMITÀ SU MOZIONE AL SENATO. OK A SALVAGUARDIA. LA RICERCA RIMANE “CONFINATA” IN LABORATORIO E AUMENTA PER IL BIO

Dopo che quasi simultaneamente cinque mozioni (quattro contro e una a favore, quella di Formigoni) erano state presentate sugli Ogm, i gruppi politici al Senato hanno deciso all’unanimità  di dire sì alla salvaguardia,. e di potenziare la ricerca per l’agricoltura biologica. Per i transgenici, la sperimentazione rimane “confinata”. “È davvero un segnale estremamente positivo che tutti i gruppi del Senato abbiano trovato convergenza su un tema importante come quello degli Organismi geneticamente modificati. Per questo mi sono impegnata per fare in modo che tutte le posizioni convergessero in un unico Ordine del giorno. Con la condivisione e la volontà sulle cose concrete è possibile raggiungere un punto di accordo. Quella geneticamente modificata è un tipo di agricoltura che non risponde alle esigenze e alle caratteristiche del nostro Paese, perché noi vinciamo solo puntando sulla qualità, la tipicità e sulla valorizzazione della nostra cultura. È altrettanto importante che tutte le forze politiche abbiano sottolineato col loro voto quanto sia necessario potenziare la ricerca in agricoltura, perché anche questa può contribuire significativamente alla crescita di un settore che già si dimostra vitale e dinamico”.

Cosi il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha commentato l’approvazione della mozione votata oggi, martedì 21 maggio 2013, in Senato che impegna il Governo:

1- A adottare la clausola di salvaguardia prevista dall’articolo 23 della direttiva 2001/18/CE e/o ad adottare la misura cautelare di cui all’articolo 34 del regolamento (CE) n. 1829/2003, in base alla procedura prevista dall’art. 54 del regolamento (CE) n. 178/2002, a tutela della salute umana, dell’ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare italiano.

2- A rafforzare la già efficace opera di monitoraggio e controllo posta in essere con il coinvolgimento del Corpo forestale dello Stato, il quale da tempo effettua verifiche per evitare la contaminazione tra colture geneticamente modificate e non e per controllare l’eventuale presenza di sementi transgeniche non autorizzate.

3- A potenziare la ricerca scientifica pubblica in materia agricola e biologica e, in caso di OGM, in ambiente confinato di laboratorio.

Per saperne di più:

OGM, IN PARLAMENTO QUATTRO MOZIONI “CONTRO” E UNA A FAVORE, QUELLA DI FORMIGONI. ECCOLE…

 http://www.agricolae.eu/ogm-4-contro-e-una-pro-le-mozioni-in-parlamento/

 




OGM, CIA: ADOTTARE CLAUSOLA SALVAGUARDIA

La clausola di salvaguardia contro gli Ogm e’ essenziale per tutelare la nostra agricoltura diversificata e di qualita’. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito alla presentazione in Senato di un ordine del giorno unitario nel quale si evidenzia anche la necessità della ricerca ma solo in laboratorio.

La Cia ribadisce che alla nostra agricoltura non servono gli organismi geneticamente modificati e che bisogna far prevalere il principio di precauzione. Quindi, per la Confederazione la clausola di salvaguardia e’ un elemento essenziale per difendere la distintivita’ del mondo agricolo italiano che fonda le sue radici sulla tipicita’ e sulla biodiversità.

Questo non significa che la nostra posizione sia oscurantista. La Cia ha sempre sostenuto che la ricerca non va frenata, ma deve muoversi in ambiti ben precisi, evitando che gli Ogm contaminino i nostri territori.

La Cia auspica che il governo si muova al più presto in questa direzione adottando entro tempi rapidi la clausola di salvaguardia, come indica l’ordine del giorno del Senato.

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TUTTOFOOD, ECCO LE ECCELLENZE PREMIATE

Sono stati premiati oggi, nell’ambito di TUTTOFOOD i vincitori dei concorsi dedicati ai valori dell’Ecosostenibilità, della Qualità Certificata e dell’Innovazione. I concorsi hanno visto la partecipazione di 300 prodotti proposti dalle aziende espositrici della manifestazione, valutati da giurie tecniche. I vincitori finali sono stati decretati dai buyers e dai giornalisti che hanno visitato la manifestazione. Attenzione alle richieste del consumatore, rispetto della tradizione e dell’ambiente e capacità di innovarsi e di trovare nuove nicchie di mercato: TUTTOFOOD 2013 si è fatto ambasciatore di questi valori attraverso i TUTTOFOOD Awards che stanno offrendo una vetrina di eccellenza a tutti i 300 partecipanti ai concorsi, esposti in teche lungo le Food Avenue, speciali percorsi nei padiglioni della mostra.

I vincitori per il concorso dedicato ai PRODOTTI PIÙ INNOVATIVI e realizzato in collaborazione con IPSOS, sono il BISCOTTIFICIO CRISTINO di CRISTINO MARIA con i Tarallini Senza Lievito, POLAR SEAFOOD ITALIA, che ha proposto il sale liquido I: Sale, l’AZIENDA AGRICOLA VASTOLA FRANCESCO con la Mesca Francesca (Misto Legumi), il PROSCIUTTIFICIO VALSERIO s.r.l., con il Filetto Di Suino Biologico Ai Pistacchi, FATTORIE OSELLA s.p.a. che ha presentato il formaggio Doppia Bonta’, DANOOR s.r.l., con la proposta della Confettura al Dattero, ALOHA s.r.l. con le sue Fantasie Di Gelato e BAVARIA ITALIA S.r.l. con la Bavaria Radler, nuova per il mercato italiano.

“Il nostro brand da sempre è attento all’innovazione, come leva per affrontare nuovi mercati e tipologie di consumatori. La Bavaria Radler viene lanciata come bevanda dell’estate 2013: 50% birra e 50% lemonade, ha un tasso alcolico di soli 2 gradi – ha affermato Luca De Zen, Direttore Generale e Amministratore Delegato di Bavaria Italia – Abbiamo proposto un nuovo prodotto per andare verso nuovi consumatori, ma soprattutto per aprirci al mercato ho.re.ca., dal momento che oggi siamo soprattutto presenti nel canale mercati e supermercati.”

Tra le proposte di prodotto a QUALITÀ CERTIFICATA (DOP, IGP, BIO), valutati da QUALIVITA nell’ambito del concorso dedicato ai prodotti certificati sono stati premiati VINCENZO CAPUTO s.r.l. con la sua Nocciola di Giffoni IGP, OLEIFICIO RANIERI SRL produttore dell’Olio Extravergine BIO 100%, LE TERRE DI ZOE’ GERACE MARIA CATERINA AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA con la Linea Di Confetture Extra E Marmellate BIO, il SALUMIFICIO FRATELLI BERETTA s.p.a. che ha presentato il Prosciutto Di Parma DOP 20 Mesi, MARIO COSTA s.p.a. Gorgonzola DOP con il “Dolcificato Costa Gran Riserva”, I DOLCI SAPORI DELL’ETNA s.a.s. DI MELI ROSARIA che ha presentato la Pasta Pura Per Gelateria: Pistacchio 100% Verde Di Bronte DOP, AGRIFOOD ABRUZZO s.r.l. con gli Spinaci e Biete BIO, e KAZZEN s.a.s. di D’Ancona Fabrizio, con il Nesos – Passito Di Pantelleria DOC.

“La nostra azienda sin dal 1919 produce gorgonzola, con l’obiettivo di realizzare un prodotto che unisca tradizione, qualità e innovazione, nel rispetto, naturalmente, del disciplinare DOP. Oggi siamo certificati IFS e BRC, potendo dunque dimostrare un livello di qualità produttiva che è l’elemento che ci distingue – ha spiegato Federica Fileppo Zop della Mario Costa S.p.a. – Il gorgonzola “dolcificato Costa Gran riserva” è il prodotto di punta della nostra gamma dolce. Viene prodotto solo da latti selezionati , ha una stagionatura leggermente piu’ prolungata di 75 giorni e viene poi sottoposto a selezione visiva: diventano Costa Gran riserva solo le forme più belle”.

Infine, nell’abito del concorso sull’ECOSOSTENIBILITÀ del packaging, in collaborazione con CONAI ed EXPO 2015 – dedicato alle soluzioni di confezionamento ecosostenibile si sono distinte le proposte di 4 aziende: ARTURO SANCHEZ con una nuova chiusura adesiva per preservare il prodotto, ITALDOLCI con la Carta Millerighe, AGRIFOOD ABRUZZO SRL, con il Dispenser “Apri e Chiudi” in PET alleggerito e LETE s.p.a con la bottiglia in PET alleggerito. “L’alleggerimento del packaging è solo uno dei tanti progetti legati alla social responsability della nostra azienda – ha dichiarato Gabriella Cuzzone, Direttore Marketing Lete Spa – L’impegno di Lete va infatti dall’utilizzo di energia 100% verde alla certificazione della carbon footprint, che ci consente di monitorare l’impatto ambientale di ogni singola attività. In particolare, con queste nuove bottiglie, grazie a una costante attività di ricerca sulla riduzione degli imballi, cui lavoriamo da ormai 7 anni, siamo riusciti a ottenere una diminuzione di plastica importante, del 23% sui formati piu’ grandi (da 42 a 32 gr ) e del 26% sul mezzo litro (dai 23 ai 17 gr).”

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NASCE PRIMO E-COMMERCE AGROALIMENTARE ITALIANO CERTIFICATO

I numeri dell’e-commerce italiano raccontano di un fatturato di 21,1mld di euro con una crescita del 110% negli ultimi quattro anni. A livello nazionale, la previsione di crescita del settore per il 2013 è del +18% e lascia prevedere ampi spazi per la crescita delle vendite nel settore alimentare di qualità. Un altro campo in cui ci sono ampie prospettive di crescita sono i mercati esteri dove il made in Italy deve esprimere ancora tutto il suo potenziale. Grazie alla collaborazione tra Fondazione Qualivita, Poste e-commerce-Gruppo Poste Italiane e TUTTOFOOD nasce oggi “Poste e-commerce per Qualivita”, un nuovo servizio di e-commerce per le imprese del settore agroalimentare che mette a fattor comune l’esperienza di Qualivita, impegnata da oltre dieci anni nella difesa e valorizzazione dei prodotti agroalimentari italiani certificati con le potenzialità di Poste e-Commerce, la piattaforma integrata di servizi di e-commerce del Gruppo Poste Italiane e la sua esperienza nel mondo delle vendite online nazionali ed internazionali, la conoscenza dei mercati internazionali di Fiera Milano . “Poste e-commerce per Qualivita” è una piattaforma logistico-distributiva e promozionale in grado di semplificare e facilitare l’accesso delle aziende italiane al mercato online nazionale ed estero supportando lo sviluppo del commercio elettronico di prodotti agroalimentari con marchio di qualità. Si rivolge, quindi, alle aziende italiane che hanno ottenuto certificazioni di qualità pubbliche e private riconosciute sia a livello nazionale che internazionale.

Grazie agli asset e ai canali del Gruppo Poste Italiane e all’esperienza di Qualivita e TUTTOFOOD nel settore agroalimentare, le aziende italiane certificate nel settore potranno offrire la propria produzione su un canale di vendita innovativo garantendo al mercato un’offerta completa e competitiva. La collaborazione prevede un primo step in cui le aziende selezionate da Qualivita avranno l’opportunità di vendere pacchetti di prodotti certificati sotto forma di deals (offerte) nella vetrina, accreditata dal marchio Poste Italiane,“Postepay Deals”, che conta 2 milioni di visite al mese e un bacino di oltre 9 milioni di utenti. Questa iniziativa anticiperà il successivo sviluppo congiunto di un Marketplace Internazionale gestito direttamente dalle aziende, una nuova “filiera corta online”, completamente tracciabile, dell’export di qualità. L’obiettivo del progetto è facilitare la promozione delle eccellenze enogastronomiche certificate attraverso la creazione di una vetrina digitale dei prodotti “Made in” in grado di aumentare la visibilità dei produttori certificati ed estendere i canali di vendita diretti dei partner Qualivita in Italia e all’estero.




GIOVANI AGRICOLTORI, CONFAGRICOLTURA: RAFFAELE MARIA MAIORANO È IL NUOVO PRESIDENTE ANGA

“In questo momento storico la priorità è il lavoro e va assecondata la forte propensione all’imprenditoria che caratterizza i giovani italiani. In agricoltura lo spazio c’è. Ben vengano, in tal senso, i tavoli permanenti di confronto dei giovani con il Mise e quello del coordinamento nazionale tra i giovani imprenditori, ma è anche fondamentale mantenere un dialogo diretto e costante con il ministero delle Politiche agricole”. Lo ha detto il nuovo presidente dell’Anga, Raffaele M. Maiorano appena eletto, dall’assemblea, alla guida dei giovani di Confagricoltura, che subentra a Nicola Motolese.

Trent’anni, crotonese, laureato in Economia e Finanza d’Impresa, un passato da giornalista e fotografo, Maiorano conduce direttamente un’azienda specializzata nell’olivicoltura biologica, sul mar Jonio in Calabria. Sessanta ettari con 18000 piante delle varietà Nocellara, Carolea, Leccino e Coratina, che producono due blend di olio extravergine di oliva secondo i dettami dell’agricoltura biologica. Nell’azienda agricola della famiglia paterna, a vocazione cerealicola, orticola, agrumicola e zootecnica, segue il marketing del Pecorino Crotonese. Con l’azienda agricola materna, nel cuore delle Marche, collabora invece per la produzione di grano tenero, orzo e favino.

Raffaele Maiorano sarà affiancato, nel prossimo triennio, da tre vicepresidenti. Per il Nord Francesca Picasso, 36 anni di Cremona, si occupa dell’azienda di famiglia ad indirizzo cerealicolo, dotata anche di un moderno impianto per la produzione di biogas. Ugo Bagedda, vicepresidente del Centro, 35 anni, di Sassari Olbia-Tempio, ha un’azienda vitivinicola che produce Vermentino Docg di Gallura. Filippo Schiavone, 29 anni, vicepresidente del Sud, ha un’azienda multifunzionale, dove coltiva cereali, orticole, pomodoro da industria, alleva ovini da carne ed esercita attività agrituristica. Fanno anche parte del nuovo comitato di presidenza Piergiovanni Ferrarese, ventiduenne di Verona, che alleva frisone da latte e coltiva cereali; Cristian Aldrovandi, 32 anni, di Modena, che conduce direttamente la propria azienda frutticola, specializzata nella coltivazione delle pere; Giovanni Selvaggi, 36 anni, titolare di un’azienda a prevalente indirizzo ortofrutticolo e olivicolo.

“Voglio ringraziare Nicola Motolese – ha detto Maiorano – per l’impegno espresso per il rilancio dell’associazionismo giovanile. Raccolgo il testimone, con la consapevolezza che occorre compiere ogni sforzo per rappresentare e tutelare le imprese agricole condotte dai giovani. Sono il futuro del settore e del Paese”.

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GRANA PADANO: DANNI PER 1 MLD DA IMITAZIONI

“Nei negozi e nei supermercati è forte e in continua crescita la presenza di prodotti che per aspetto, presentazione e packaging sembrano uguali a quelli DOP, ma che nulla hanno a che vedere con il livello qualitativo degli stessi. La confusione causata dai generi alimentari ‘similari’, di ignota provenienza e in vendita sugli scaffali al fianco di eccellenze come Grana Padano, penalizza in maniera pesante i consumatori, il made in Italy e le aziende produttrici. Un danno che, solo per il Grana Padano, vale 1 miliardo di euro, 700 milioni all’estero e 300 milioni in Italia”. Lo ha detto Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, incontrando la stampa e gli operatori del settore a Milano, nell’ambito di ‘Tuttofood’, dove ha illustrato i dati di una ricerca affidata al team del professor Vito Rubino dell’Università Piemonte Orientale. All’incontro erano presenti anche Emilio Gatto, direttore generale della prevenzione e repressione frodi del ministero delle Politiche Agricole, e Gianni Fava, assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia. I risultati dello studio evidenziano una elevatissima incidenza di errori nella cernita dei prodotti, che può tradursi in una notevole alterazione delle dinamiche di mercato. Nella fascia di età compresa fra i 25 e i 44 anni, il 20,5% ritiene che fra il prodotto DOP e quello similare posto a confronto non vi siano differenze, mentre questo dato raggiunge addirittura il 62,5% se si analizza il target oltre i 65 anni . “Da sempre – ha aggiunto Baldrighi – siamo in prima linea nel sollecitare risposte concrete dalle istituzioni nazionali e comunitarie per contrastare una problematica che colpisce non solo il nostro prodotto, ma tutto il made in Italy di qualità. E’ chiaro che il consumatore viene confuso e non è libero di scegliere”. Dello stesso avviso è Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, il prodotto DOP più consumato del mondo che – nel 2012 – ha fatto registrare una produzione di oltre 4 milioni e 700 mila forme, con un incremento dell’export del 7,5%. “L’aggressione crescente che subiamo dai ‘similari’, soprattutto da quelli prodotti all’estero, con costi della materia prima latte e di trasformazione esageratamente più bassi, è sleale per noi e per il consumatore che – ha detto Berni – non viene messo in condizione di conoscere la provenienza della ‘imitazione’. La mancanza in etichetta della dicitura che indica il luogo di confezionamento e i molteplici nomi di fantasia italiani, anche attraverso l’utilizzo della scritta ‘Gran’, confondono il consumatore. Ma la vera beffa è che tutto questo, per le leggi comunitarie, è legittimo”. Una situazione, dunque, paradossale se si considerano anche gli oltre 14.000 interventi di vigilanza e controlli (per un investimento che supera gli 8 milioni di euro) effettuati dal Consorzio Grana Padano ogni anno per garantire l’eccellenza del prodotto.

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DE GIROLAMO: GIOVANI POSSONO REALIZZARE SOGNI ITALIA

“I giovani hanno bisogno di poter credere nei propri sogni, di poter tornare a credere nel futuro. I giovani agricoltori hanno dato prova di sapere scommettere ancora, ma dobbiamo aiutarli, dobbiamo dare risposte concrete. Tra i primi obiettivi che mi sono posta una volta nominata Ministro c’era la questione dell’Imu agricola. Abbiamo mantenuto questo impegno: il Governo Letta nel suo primo importante provvedimento ha riconosciuto all’agricoltura e ai suoi protagonisti l’attenzione che meritano e abbiamo ottenuto la sospensione del pagamento”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, nel suo intervento all’Assemblea nazionale di Coldiretti giovani, dal titolo ‘L’Italia è il futuro’, che si è svolta questa mattina a Roma. “Si tratta di un segnale significativo, che considero però – ha spiegato il Ministro – un punto di partenza perché sono ancora molte le criticità del comparto che dobbiamo risolvere, sono tante le battaglie che dobbiamo fare e vincere insieme. Tra queste, le trattative per la riforma della Politica agricola comune sono cruciali e il mio impegno è quello di difendere il nostro Paese e la nostra agricoltura in modo tale che venga riconosciuta l’eccellenza del Made in Italy, che si fonda sulla qualità che i nostri imprenditori sono capaci di esprimere. A Bruxelles rappresenterò i diritti dell’Italia, degli agricoltori e in particolare dei giovani. A questo proposito, per quanto riguarda la maggiorazione del 25% dell’importo del valore medio degli aiuti diretti dei singoli agricoltori per un periodo di 5 anni, nel caso di imprese agricole condotte da giovani imprenditori, intendo applicarla in Italia sia nel caso che essa venga definita obbligatoria, che facoltativa”. “Il patrimonio agroalimentare nazionale è considerato – ha proseguito De Girolamo – un valore indiscusso in tutto il mondo e gli elementi che ne determinano il successo devono essere considerati adeguatamente. Sono convinta che l’agricoltura italiana abbia bisogno di fare leva sui suoi punti di forza e che quindi la coltivazione di Ogm non possa essere di aiuto al nostro sistema, che si fonda in primo luogo sulla qualità e non sulla quantità”.

“Ci sono alcuni punti che ritengo prioritari, soprattutto per i giovani, sui quali sto lavorando fin dal mio primo giorno da Ministro: accesso al credito, nuove terre ai giovani e meno burocrazia. L’accesso al credito è fondamentale per tutte le imprese, che devono tornare a stare sul mercato, a investire e fare sviluppo. Per affrontare questa situazione ho già convocato – ha dichiarato il Ministro – una riunione con Ismea e con l’Abi per mettere a punto una strategia efficace”. “In merito invece ai terreni demaniali, sto valutando la possibilità di chiedere alla Cassa depositi e prestiti di collaborare per sbloccare questa situazione perché senza terra da coltivare non è possibile pensare a un vero rilancio del comparto. Il modello che ho in mente è sul genere di quello del fondo immobiliare degli enti locali, che si è dimostrato efficace”. “Infine, so quanta fatica fanno i nostri imprenditori a stare dietro a una burocrazia farraginosa e pesante come quella che abbiamo. Le loro energie e il loro tempo non possono essere impiegati in questo modo, dobbiamo risolvere – ha affermato De Girolamo – questa problematica che limita la competitività del settore. Serve semplificazione, occorre alleggerire il carico sulle spalle dei nostri imprenditori che si trovano a gestire duplicazioni o addirittura triplicazioni di controlli. Per evitare queste sovrapposizioni serve un’organizzazione differente. Per questo mi sono messa in contatto con il Ministro dell’Interno Alfano per affidare alle Prefetture il coordinamento dei controlli nelle rispettive zone di competenza”.

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L’AGRICOLTURA VA IN BORSA. NASCE LA PIATTAFORMA INTERNAZIONALE

L’agricoltura “in Borsa”. Al via il mercato telematico internazionale Online. 13,4 miliardi di euro: è il valore dell’interscambio italiano di prodotti agricoli nel 2012. La Lombardia da sola pesa circa il 17% sull’import (1,4 miliardi, -7,8% in un anno) e il 6% sull’export (285 milioni, +2,2%). Milano, Brescia e Bergamo le province che importano di più, seguite da Mantova. E, tra le zone del mondo, l’Africa mediterranea ha pesato sull’interscambio lombardo per circa 12,6 milioni di euro, di cui oltre 10 milioni di prodotti agricoli che la Lombardia ha importato soprattutto dall’Egitto (76,1%) e dalla Tunisia (12,7%). Verso questi stessi due Paesi arabi si sono poi diretti rispettivamente il 33,5% e il 20,3% delle esportazioni agricole lombarde. E sono oltre 400 gli imprenditori provenienti da Egitto e Tunisia che operano nel settore agricolo in Italia, per il 91% tunisini. Un imprenditore su due (54,3%) è attivo in Sicilia, uno su sette (14,5%) in Lazio e la Lombardia ha il record per gli imprenditori egiziani (uno su quattro). Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2012 e 2011 e su dati registro impreso al primo trimestre 2013.

Prodotti agricoli: al via una piattaforma telematica internazionale. Agevolare la vendita di prodotti agricoli e agroalimentari a livello internazionale, informare su andamento dei prezzi e dei mercati e garantire la chiarezza e la trasparenza delle contrattazioni: sono alcune delle opportunità fornite dalla piattaforma telematica pilota che è stata realizzata da Borsa Merci Telematica Italiana S.c.p.A., Agrimercati società partecipata della Camera di commercio di Milano e Farm Computer System S.r.l. con il finanziamento di Regione Lombardia e Unione Europea. Il sistema funziona come un vero mercato internazionale telematico: consentirà agli operatori ed intermediari italiani ed esteri che operano nel settore delle contrattazioni di prodotti agricoli di inserire le proprie offerte di prodotto, visualizzare quelle di altri operatori, fare delle controproposte e concludere contratti secondo le norme del commercio internazionale. La piattaforma è stata sperimentata per alcuni prodotti ortofrutticoli (patate e patate dolci, cachi, cotogne, fichi, kiwi, mele, melograni e pere) con Italia, Tunisia ed Egitto come Paesi coinvolti nella sperimentazione. Si tratta della prima sperimentazione a livello mondiale, si parte in questi giorni dal Mediterraneo. Oggi presentazione in Camera di commercio. La piattaforma telematica viene presentata oggi nel corso del Convegno “Una piattaforma telematica per entrare nel mercato internazionale dei prodotti agricoli” alle ore 15.00 in Camera di commercio di Milano, Palazzo Turati, sala Consiglio, Via Meravigli 9/b. “I temi dell’alimentazione – ha dichiarato Carlo Franciosi, presidente di Agrimercati , società della Camera di commercio di Milano – toccano in modo diffuso le abitudini quotidiane dei cittadini e la qualità della vita. Per questo, in un mercato come quello agricolo dove gli scambi avvengono ormai a livello globale, è importante offrire strumenti per favorire le contrattazioni e consentire agli operatori di lavorare secondo regole internazionali condivise sia dal punto di vista commerciale che da quello sanitario per la sicurezza dei consumatori”. “Gli operatori italiani, per sviluppare le proprie attività commerciali, hanno la necessità di rapportarsi non solo con il mercato italiano, ma anche con i mercati esteri. Molto spesso, però, l’assenza di modelli di contrattazione condivisi a livello internazionale rappresenta un ostacolo – ha dichiarato Annibale Feroldi, direttore di BMTI ScpA -. E’ sull’esperienza della Borsa Merci Telematica Italiana che nasce l’idea di realizzare una piattaforma telematica regolamentata che permetta la transazione dei prodotti agricoli e agroalimentari a livello internazionale. Una regolamentazione che disciplina tutte le fasi della contrattazione consentirà agli operatori di muoversi in un contesto di regole che assicurerà trasparenza e certezza nelle transazioni”. Piergiorgio Sabatini, presidente della Farm Computer System, ha sottolineato “Abbiamo realizzato una piattaforma telematica internazionale di contrattazione che recepisce i più elevati standard internazionali di interscambio dati e che segue le indicazioni tecniche della Agenda Digitale Italiana ed Europea. Tutto questo permette a tutti i paesi partecipanti di utilizzare un applicativo telematico di contrattazione comune e multilingue o di sviluppare autonomamente uno proprio utilizzando le funzioni webservices messe a disposizione dalla Piattaforma di Cooperazione Applicativa del sistema e l’assistenza che forniamo agli sviluppatori degli altri paesi”.

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IVA, CIA: CON AUMENTO SCENDONO CONSUMI ALIMENTARI

Secondo la Cia, questa misura avrà un effetto devastante sui portafogli in una situazione già critica per le famiglie. Anche se la maggior parte degli alimentari è esclusa dal rialzo dell’imposta dal 21 al 22%, le conseguenze si sentiranno comunque. I rincari sulla voce carburanti non faranno che aumentare le spese di trasporto dei prodotti dal campo alla tavola. Spingendo in alto i listini al bancone del supermercato.

Il previsto aumento dell’Iva a partire dal primo luglio allontanerà sempre di più la ripresa “gelando” i consumi già in crisi. C’è il serio rischio che questo rialzo possa tradursi a fine anno in un calo ulteriore di un punto e mezzo percentuale dei consumi alimentari, il cui trend appare già oggi molto negativo con un crollo del 3 per cento circa in quantità nel primo bimestre del 2013. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.

E’ vero che l’aumento dell’Iva dal 21 al 22 per cento non riguarda beni di prima necessità come pasta o pane, ma coinvolge tuttavia prodotti di largo consumo come acqua minerale, vino e spumanti, birra, succhi di frutta, caffè e bevande gassate -ricorda la Cia-. Senza contare che il rialzo sulla voce carburante avrà comunque effetti sul settore, visto che in Italia, per arrivare dal campo alla tavola, i prodotti alimentari viaggiano su gomma nell’85 per cento dei casi: l’aumento delle spese di trasporto, quindi, andrà a “pesare” sui listini al supermercato. Spingendoli in alto.

E’ chiaro quindi l’impatto devastante che questa misura avrà sul portafoglio degli italiani -sottolinea la Cia- tanto più che già oggi 7 famiglie su 10 sono costrette a “tagliare” su cibo e sanità per colpa della crisi. Il governo, quindi, deve capire che non è questa la soluzione, anche perché non c’è alcuna possibilità di ripresa economica attuando misure che abbattono ancora di più i consumi domestici.

 

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LUNGAROTTI: CANTINE APERTE FORMATO FAMIGLIA. A TORGIANO LA GIORNATA NAZIONALE ENOTURISMO E’ PER TUTTE LE ETA’. IN PROGRAMMA WINE SAFARI, CACCIA AL TESORO NOTTURNA, TRENINO ‘WINE EXPRESS’ PER SCOPRIRE TUTTO IL MONDO DEL VINO

E’ in formato famiglia l’edizione 2013 di Cantine Aperte firmata Lungarotti. Wine Safari, Lungarotti Wine Express, laboratori e piccole avventure notturne sono alcune delle iniziative che l’azienda umbra mette in campo per la giornata nazionale dell’enoturismo, in programma in tutta Italia domenica 26 maggio. Tra le novità di questa edizione l’apertura della cantina di Montefalco, terra del Sagrantino, dove sono in programma anche abbinamenti vino-cioccolato.

A Torgiano, in calendario eventi per tutte le età, a partire dai bambini. A loro, infatti, sono riservati laboratori e animazioni, organizzati in collaborazione con Post (Perugia Officina Scienza e Tecnologia) e Play in uno spazio riservato e controllato presso la cantina dell’azienda umbra. Da qui i genitori potranno salire sul trenino Lungarotti Wine Express alla volta del borgo medievale di Torgiano per visitare il wine resort Le Tre Vaselle e la sua Spa BellaUve, dove il vino si trasforma in benessere. Dalla vinoterapia alla cultura, il percorso prosegue verso il Museo del Vino custode di 5mila anni di storia enologica narrata attraverso oltre 3000 reperti ed il Museo dell’Olivo e dell’Olio (ingresso Museo del Vino euro 2,50/pax; Museo del Vino + Museo dell’Olio euro 5,00/pax). Sempre dalle Cantine Lungarotti, epicentro della giornata di Cantine Aperte, partono i Wine Safari: 3 jeep, guidate da autisti esperti che effettueranno a rotazione un divertente safari fra i vigneti di Torgiano, dove nascono i vini porta bandiera dell’azienda come il Rubesco. Cultura del vino ma anche del palato, con degustazioni in cantina di prodotti tipici umbri, accompagnati dai vini Lungarotti e dal “Cantico”, l’olio extravergine dell’azienda. La giornata si conclude in cantina con un aperitivo e musica dal vivo.

Ma a Torgiano, sabato 25 maggio, l’evento clou del Movimento Turismo del Vino ha anche una sua vernice speciale con un’iniziativa tutta dedicata ai bambini: “Sognando al museo” è una vera e propria esperienza notturna di gioco didattico rivolta ai bambini tra i 6 e i 10 anni e ambientata al Museo del Vino. Armati di tappetino e sacco a pelo, sotto la guida di operatori esperti, i visitatori si trasformeranno in piccoli campeggiatori museali che, tra un gioco e l’altro, potranno scoprire tutti i tesori custoditi nelle sue sale.

Prezzi speciali, infine, per i turisti ospiti alle Tre Vaselle in occasione di Cantine Aperte: pernottamento camera doppia e prima colazione a buffet a 149,00 euro. Inoltre sabato 25 maggio, per chi desidera pregustare Cantine Aperte con un tipico menù umbro, interpretato dallo chef delle Tre Vaselle Ciro D’Amico, presso il ristorante le Melograne del wine Resort sarà di scena la “cena del vignaiolo”: la cucina regionale abbinata ai vini delle Cantine Lungarotti, presentati per l’occasione direttamente dal produttore (euro 45 a persona).

Da quest’anno il gruppo umbro raddoppia inoltre l’appuntamento di Cantine Aperte: a Turrita di Montefalco domenica 26 maggio in programma degustazioni dei vini Lungarotti prodotti nella tenuta e, nel pomeriggio, abbinamenti vino-cioccolato. Spazio inoltre alle visite guidate in azienda, dalla cantina ipogea al vigneto in conversione biologica.

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OLIO D’OLIVA, 600 FILIERA E 7000 AZIENDE NEL PORTALE UNAPROL ALTA QUALITA’

Lo scenario dell’e-Commerce nel 2012, ha visto come protagonista l’Europa che ha generato un fatturato delle vendite di circa 305 Miliardi di Euro, con una crescita del 20% rispetto al 2011, superando gli Stati Uniti che hanno registrato un valore di circa 280 miliardi di Euro ed i paesi dell’area Asia-Pacific (circa 216 milioni di Euro). Nel Sud America spicca invece la performance del Brasile con un volume di vendite pari a 43 Miliardi di Euro.

In questo contesto internazionale, l’Italia ha generato un fatturato di circa 21 Miliardi di Euro (+12% rispetto al 2012), è sicuramente da sottolineare che il 27% del fatturato prodotto dalle nostre aziende è stato generato sui mercati stranieri. In questa configurazione del mercato nazionale, il settore alimentare rappresenta l’1,2%.

I dati emergono dal seminario “Tracciabilità in rete: web marketing e nuovi servizi per migliorare l’efficienza delle imprese” promosso da Unaprol a Milano nel corso di Tuttofood. “L’eCommerce alimentare italiano potrebbe crescere anche mettendo in atto strategie di comunicazione on-line, volte ad evidenziare la qualità dei nostri prodotti e la forza del marchio made in Italy”. Ha riferito Nicola Battuello web manager di Rina Group.

“Un valido strumento per dare garanzie rispetto al tema dell’origine è l’applicazione di un sistema di rintracciabilità volontario”. Ha aggiunto Enrico de Micheli direttore di Agroqualità che sottolinea: “se la rintracciabilità è oggetto di certificazione da parte di un ente terzo indipendente, è un elemento in più da comunicare al consumatore finale”.

La rintracciabilità è uno degli elementi cardine del disciplinare di alta qualità Unaprol. Agroqualità ha certificato secondo la norma ISO 22005:2008, già 37 organizzazioni di produttori diffusi su tutto il territorio nazionale per un totale di 600 filiere a cui fanno riferimento 7000 aziende agricole, con oltre 250 prove analitiche e sensoriali effettuate sul prodotto. Ha riferito Nunzio Scaramozzino responsabile nazionale della rintracciabilità Unaprol.

“Grazie agli alti standard qualitativi dei prodotti, allo sviluppo tecnologico ed alla corretta applicazione di strategie di comunicazione, il settore olivicolo nazionale rappresentato da Unaprol può già contare su una rete diffusa di tracciabilità certificata dei sapori dei territori italiani – ha riferito Pietro Sandali, direttore generale di Unaprol. Questo sistema – ha poi concluso – ha tutte le possibilità di diventare un protagonista nel mondo globale dell’eCommerce”.

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ASSEMBLEA CEI, COPAGRI: BENE CARDINAL BAGNASCO

“Non si possono non condividere le affermazioni di ieri del Presidente della CEI Bagnasco con riferimento ai sacrifici compiuti dagli italiani, ai problemi della gente, al necessario senso di responsabilità da parte dei rappresentanti delle istituzioni, all’emergenza lavoro”. Così il presidente della COPAGRI, Franco Verrascina, commentando alcuni tratti della prolusione del Cardinale, Angelo Bagnasco all’Assemblea della CEI di ieri. “Il Cardinale – ha detto Verrascina – ha toccato con grande puntualità alcuni temi che sono e saranno centrali per qualsiasi progetto di rilancio dell’Italia. Ognuno deve fare la sua parte per risollevare le sorti del Paese e degli italiani, istituzioni, forze economiche e parti sociali, nell’ambito di un confronto sempre costruttivo per definire le strategie economiche e sociali in una logica di sistema.

Convengo pienamente quando il Cardinale Bagnasco dice che ‘l’unica cosa seria è pensare alla gente, pensarci con grandissimo senso di responsabilità, senza populismi inconcludenti e dannosi, mettendo ognuno le migliori risorse di intelletto, di competenza e di cuore’. Giusto – ha concluso Verrascina – porre l’accento sui sacrifici dagli compiuti italiani e sulla necessità che non vadano dispersi, così come sottolineare la priorità del lavoro: senza lavoro non c’è reddito, non si possono rilanciare i consumi interni che sono fattore fondamentale per la produttività e per la ripresa dell’economia”.

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“STREET FOOD HEROES”, IL PROGRAMMA DEDICATO AL MIGLIOR “CIBO DA STRADA” D’ITALIA

Domenica 26 maggio 2013 alle 22.15 su Mediaset Italia2 al via il primo programma dal format originale dedicato al “cibo di strada”, quello che si cucina “al volo” e si mangia in piedi: “Street Food Heroes”.

Si tratta di un travel cooking show inedito e appassionante, che ha come protagonisti tre intenditori del cibo popolare: Mauro Rosati, insider della gastronomia italiana e critico severissimo; Laurel Evans, texana di settima generazione e autentica american foodblogger; e Francesco Fichera, grandissimo chef dalle sembianze di un componente di un gruppo rock. La loro missione è trovare gli Street Food Heroes italiani, ovvero i migliori street chef o cuochi da strada. Per farlo, Mauro, Laurel e Francesco percorreranno tutta l’Italia. Da Milano a Palermo, passando per Bologna, Firenze, Roma e Napoli, per degustare le migliori specialità di strada ed emettere un giudizio imparziale e schietto su ogni cibo assaggiato.

Sono due gli obiettivi del programma: incoronare il primo Italian Street Food Hero e comporre la prima guida culinaria multimediale allo Street Food italiano. Ogni puntata è una vera e propria sfida per eleggere il migliore Street Food Hero, il migliore street chef di ogni città che fa da sfondo alle puntate. Per fare questo, Mauro, Laurel e Francesco assaporano almeno quattro specialità a puntata. A Napoli Mauro, Laurel e Francesco vanno in una delle tripperie più famose; a Roma mangiano il “trapizzino”, che unisce la tradizione della pizza al tramezzino; a Palermo gustano il “pani ca’ meusa”, un panino preparato con la milza di vitello, mentre a Firenze assaggiano un vero piatto tipico della cucina toscana popolare: il “lampredotto”.

Gli street chef si sfidano per conquistare l’ambito titolo: chi vincerà il confronto sulla migliore pizza a libretto o sull’autentica piadina romagnola? Al termine delle sfide in tv verrà realizzata la Street Food Heroes Guide, che conterrà le ricette raccontate in ogni puntata e altre scritte o suggerite dal pubblico attraverso le pagine dei social network del programma. La guida avrà due formati: quello cartaceo e quello multimediale, sotto forma di APP navigabile. Inoltre, verranno organizzati degli eventi sul territorio: delle vere e proprie Street Fight, delle competizioni in strada tra street chef. Il pubblico presente proclamerà i vincitori. “Street Food Heros” è prodotto da Valentina Gardani in collaborazione con il centro media “Mediaclub”.

 

CERES è partner di questo progetto.

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MONGIELLO RELATRICE DELLA PROPOSTA DI LEGGE SU FILIERA CORTA

“Ridurre il prezzo degli alimenti, aumentare la remunerazione dei produttori, migliorare la qualità dei prodotti e incrementare la sostenibilità ambientale della produzione agricola si può fare grazie alla ‘filiera corta’”. E’ la convinzione espressa dall’on. Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera, nominata relatrice della proposta di legge ‘Norme per la valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti dalla filiera corta a chilometro zero e di qualità’ il cui iter sarà avviato nella seduta di questo pomeriggio dell’organismo di Montecitorio.

La proposta si pone l’obiettivo di “ridurre il numero degli intermediari commerciali – continua Mongiello – diminuendo il prezzo finale degli alimenti e garantendo una remunerazione più equa ai produttori”. Questi ultimi “operano e vivono sul territorio, preservandone l’identità culturale e ambientale, e garantiscono salubrità, eticità ed ecocompatibilità degli alimenti”.

La definizione di prodotti agricoli e alimentari di qualità a ‘chilometro zero’ è riservata a quelli biologici, a denominazione protetta e tipici e tradizionali prodotti entro un raggio di 70 chilometri dal luogo di vendita e consumo diretto, e sarà certificata da un marchio di filiera. La normativa prevede semplificazioni amministrative, spazi di vendita riservati e riduzione dei costi burocratici per le piccole e grandi strutture in cui si vendano le produzioni della ‘filiera corta’. Infine, si prevede l’istituzione di uno specifico nucleo ispettivo all’interno del Comando carabinieri politiche agricole e alimentari del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

“Ridurre la lunghezza della filiera produce benefici di carattere ambientale – conclude Colomba Mongiello – e, ancor più, restituisce dignità all’identità territoriale dei prodotti, standardizzati e omologati dalla globalizzazione, e incrementa il potere di selezione e controllo dei consumatori su ciò che acquista e consuma”.

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OLIO D’OLIVA, LE DONNE SONO IL 30% DI CHI FA IMPRESA

Le donne in olivicoltura rappresentano il 30% dell’imprenditoria agricola del nostro Paese. Il monitoraggio del settore femminile, effettuato da Unaprol, nell’ambito delle attività cofinanziate dal reg. 867/08, evidenzia che il 45% delle intervistate possiede un diploma di scuola media superiore; il 22% ha la licenza media inferiore. Solo il 13% la licenza elementare, mentre il 19% possiede una laurea.

A livello nazionale il 26% delle donne intervistate dichiara di aver seguito corsi di formazione e di queste la maggior parte proviene dal Sud Italia. Le donne impegnate in olivicoltura seguono principalmente argomenti che afferiscono alla gestione economica ed agronomica. Il 54% per cento dell’Umbria, il 50% della Lombardia e il 13% della Basilicata seguono anche corsi relativi a marketing e commercializzazione.

“Le donne riferisce Loriana Abbruzzetti, presidente di Pandolea, sono molto più recettive nei confronti della multifunzionalità intesa come attività complementari di reddito che permettono di unire l’agricoltura post moderna con le nuove esigenze della collettività”. Il 22% delle imprenditrici olivicole, infatti, svolge anche attività agrituristica e nel 7% dei casi unisce a questo esercizio anche un’attività di ristorazione.

I dati del monitoraggio hanno permesso di tracciare il profilo delle imprenditrici olivicole a livello nazionale e a livello territoriale interessando un campione di circa 800 imprenditrici. I dati sono stati resi noti nel convegno “imprenditrici super no Extra” nell’ambito dell’iniziativa perle di extra vergine, organizzata dall’associazione delle imprenditrici dell’olio extra vergine di oliva Pandolea a Tuttofood di Milano.

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