Asnacodi, Frascarelli (Ismea): Mettere in campo strumenti di difesa attivi e di gestione del rischio. Bene il fondo mutualistico per le avversità catastrofali

“È fondamentale avere dati se vogliamo un’agricoltura di qualità e che rispetti il clima e l’ambiente. Dobbiamo allora fare un passo in avanti, è necessario che l’imprenditore conosca i dati per poter gestire i rischi.

Prima di tutto però l’agricoltore deve mettere in campo strumenti di difesa attivi, cercando dunque di evitare i danni. Se viene colpito di frequente dalla siccità dovrà investire in un impianto di irrigazione ad esempio. Bisogna difendere la produzione innanzitutto.”

Così Angelo Frascarelli, Presidente Ismea, nel corso del VI Forum Asnacodi – Italia sulla Gestione del rischio in agricoltura.

“Però non basta, bisogna anche trasferire il rischio. Abbiamo gli strumenti per farlo come le assicurazioni agevolate, diversi altri fondi mutualistici e con la nuova pac il fondo mutualistico per le avversità catastrofali.

Quest’ultimo raggiunge due obiettivi, aiutare gli imprenditori ad affrontare i cambiamenti climatici e aumentate la platea a tutti i settori. Diventa così un fondo obbligatorio, è un primo tentativo.

Si tratta di un sistema che aiuta a far crescere la gestione del rischio e che aiuta il credito. Diventa un green pass assicurativo. In futuro dovremo poi mettere ulteriori obblighi per aumentare le opportunità a favore dell’agricoltore, che così diventa più sostenibile, smart e in grado di rapportarsi meglio con le banche e il mercato” prosegue.

“L’Italia è il Paese in Ue con la gestione del rischio più avanzata in Europa. Però le avversità catastrofali degli ultimi anni hanno messo in crisi il sistema. Dobbiamo allora trovare delle risposte ma vedo che c’è protagonismo e idee nuove.

Ismea è stata individuata come ente per far partire questo nuovo strumento, il fondo mutualistico. Ismea come ente gestore dunque, ma per ora è solo una proposta”.