Assessori uniti a difesa tutto Made in Italy, da Aceto balsamico al Prosek. Caner: si lavora all’unisono con Mipaaf. VIDEOINTERVISTA

Le regioni e il ministero delle Politiche agricole vanno avanti compatti nella difesa delle denominazioni dei prodotti agroalimentari Made in Italy, dall’Aceto Balsamico al Prosek. E il prossimo 20 ottobre ci sarà una riunione a Rimini per fare il punto su come muoversi a 360 gradi a tutela di tutte le Dop e Igp.

“Ci troveremo a Rimini il 20 ottobre per fare il punto e discutere della protezione di tutti i nostri prodotti”, spiega ad AGRICOLAE l’assessore all’Agricoltura della regione Veneto nonché coordinatore commissione politiche agricole Conferenza delle Regioni, Federico Caner.

“Anche l’Aceto balsamico è stato oggetto di attacchi. Ma è una questione generale che riguarda tutto il made in Italy, su cento prodotti italiani novanta sono contraffatti, utilizzano il nome tricolore per portare via fette di mercato, dal Parmesan al Prosek”, aggiunge. “Per questo è una situazione che va assolutamente affrontata a livello ministeriale e chiederemo la difesa non solo in Europa ma a livello internazionale”.

Caner precisa che “ora come ora con il Mipaaf siamo in sintonia. E’ vero che in passato forse si sarebbe potuto fare di più ma è anche vero che non è facile riuscire a scovare quelle situazioni che ci mettono in difficoltà. Ci stiamo muovendo all’unisono con il ministero e questo è un segnale importante”.

“La tutela dei marchi europei è una ‘conditio sine qua non’ per continuare a produrre prodotti di qualità. Altrimenti si genera confusione. Non si capisce come mai l’Unione europea, prima stabilisce un disciplinare a tutela delle denominazioni e poi a posteriori consente l’autorizzazione di queste menzioni”.

Per quanto riguarda il Prosek “è un precedente pericoloso”, spiega ancora. “Se la Commissione Ue prevede la tutela del nome legato al territorio è una sorta di cavallo di troia che rischia di mettere a rischio tutte le altre denominazioni, anche europee”.

Caner spiega che “esiste da regolamento la possibilità di fare opposizione, l’avvocatura della giunta regionale del Veneto si sta coordinando con il Mipaaf e i soggetti interessati per presentare gli emendamenti e le osservazioni perché non venga riconosciuta questa menzione”.