Inchieste27/05/2022 17:35

Balneari, turismo e Made in Italy agroalimentare contano 1/3 del Pil nazionale. Chi promuove Dieta Unica è lo stesso che ha in mano Turismo Ue

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Riflettori sul Dl Concorrenza da cui dipende la Bolkestein, che prevede la messa all’asta degli stabilimenti balneari sulle spiagge e sulle spiagge italiane.

Il turismo sulle coste italiane – come il Made in Italy agroalimentare - rappresenta una delle economie dell’Italia più appetibili per i Paesi del Nord Europa e non solo. Da quanto apprende AGRICOLAE sembrerebbe che una multinazionale facente capo a un noto stilista abbia appena acquistato uno stabilimento balneare a Forte Dei Marmi, vicino agli storici Caravelle e Maistò.

Se poi al Turismo (che vale quasi il 20% di Pil nazionale, si aggiunge l’agroalimentare, si arriva ad oltre un terzo del Pil italiano. Lo aveva capito l'attuale sottosegretario Mipaaf Gian Marco Centinaio che aveva - quando era ministro - unito l'agroalimentare al Turismo.

E dal Nord Europa chi spinge sul Nutriscore e sulla Dieta Unica universale è lo stesso che possiede società alberghiere in tutto il mondo. Una su tutte: la Thomas Cook. Si tratta della Stordalen Foundation, che prende il nome da Petter, miliardario del Turismo, proprietario di società alberghiere in tutto il mondo. Ed è lo stesso le cui fondazioni mettono in discussione attraverso gli studi Lancet la dieta a base di proteine animali e la zootecnia più in generale ma che ha investito in Green energy.

Petter Stordalen nell'ottobre 1996 acquistò il 68% delle azioni delle operazioni scandinave di Choice Hotels per 100 milioni di corone norvegesi. All'epoca la catena consisteva di 8 hotel in tutta la Scandinavia. In seguito all'acquisizione Stordalen iniziò la sua espansione comprando la catena alberghiera svedese Home così come la norvegese InterNor, e portando Choice Hotels Scandinavia in borsa. Durante un periodo di tre anni Choice Hotels Scandinavia acquistò, in media, un nuovo hotel ogni due settimane e aggiunse 50 persone al libro paga ogni 10 giorni.

Nel 1997 Stordalen vide poi l'acquisizione di diversi hotel svedesi e danesi, tra cui la compagnia alberghiera danese Nordisk Hotel Group, Stenungsbaden Yacht Club e Stockholm Globe Hotel. All'età di 37 anni, Stordalen divenne miliardario (in corone norvegesi). Nel 2012 Stordalen ha aperto il suo più grande hotel fino ad oggi, il Clarion Post Hotel di 500 camere e 40 000 metri quadrati a Göteborg, in Svezia.

Il 30 ottobre del 2019 la Strawberry, una delle società storiche di Stordalen, acquista la Thomas Cook Northern Europe.

Il Gruppo Thomas Cook operava in cinque divisioni principali: Regno Unito, Scandinavia, Nord America, Europa continentale e, per la Germania, solo nel settore delle compagnie aeree.

Con una flotta di 97 aerei, 2 926 punti vendita, 21 000 dipendenti e oltre 19,1 milioni clienti annuali, il gruppo era la seconda società più grande viaggio in Europa e nel Regno Unito, dietro TUI Travelve il più grande nei paesi scandinavi, in Francia, nei Paesi Bassi, in Germania, negli Stati Uniti e in Canada.

Molti gli obiettivi della Stordalen Foundation, sotto il cui ombrello c'è la Eat Foundation diretta dalla ex moglie e il cui obiettivo - da quando è nata nel 2013 - è quello di portare i consumatori verso una dieta universale andando ad eliminare le aziende che producono cibo 'malsano' attraverso gli studi di Lancet (EAT-Lancet_Commission_Summary_Report). "EAT è la piattaforma globale basata sulla scienza per la trasformazione del sistema alimentare" si legge sul sito.

EAT

"EAT è un'iniziativa globale che collega cibo, salute e sostenibilità attraverso la scienza, gli affari e la politica. Il principale partner accademico di EAT è lo Stockholm Resilience Centre, e l'iniziativa viene sviluppata in stretta collaborazione con partner di fama mondiale come la Harvard University, la Cornell University, la University of California Berkeley, lo University College di Londra, la New York Academy of Sciences, il CGIAR Consortium, The Lancet, la Chatham House, Google Inc, Deloitte, Tetra Pak, Confederazione delle imprese norvegesi, il principale gruppo finanziario norvegese DNB, National Geographic Society, McKinsey Global Institute, WWF, International Union for Conservation of Nature, World Association of Chefs Societies, The Norwegian Institute of Public Health, University of Oslo, Norwegian Research Council e The Norwegian Veterinary Association, solo per citarne alcuni".

Il comitato consultivo di EAT è composto da 32 rinomati esperti provenienti da tutto il mondo, che spaziano dalla nutrizione, dalla medicina umana e veterinaria, all'economia, alla politica e all'agricoltura, alle scienze ambientali e climatiche, e si riunisce 3 volte l'anno. Il consiglio è presieduto dal professor Johan Rockstrom (autore dello studio Lancet che vuole negare la libertà di scelta ai consumatori) anche direttore esecutivo dello Stockholm Resilience Center dell'Università di Stoccolma. Che punta sull'Antropocene.

L'obiettivo generale di EAT, è tra le altre cose - si legge sempre sul sito della Stordalen Foundation - quello "di sviluppare le strategie per indurre un cambiamento comportamentale a livello di popolazione verso un cibo più sano e più sostenibile".

Ogni anno, per due giorni, 500 leader internazionali ed esperti provenienti dal mondo della scienza, degli affari, della politica e della società civile, si riuniscono per "sviluppare strategie e soluzioni sinergiche attraverso le discipline e i settori". I Forum EAT del 2014 e 2015 hanno visto la presenza anche di Bill Clinton e il dottor Francesco Branca (OMS), (anche lui tra i redattori dello studio Lancet).

La compagnia alberghiera di Stordalen, Nordic Choice Hotels, è Executive Business Partner dell'iniziativa EAT. Come è anche uno sponsor dell'Unicef, il quale è membro della piattaforma di affari che vuole introdurre la dieta universale.

Ma sempre sotto la fondazione creata dal miliardario Petter Stordalen che con un patrimonio netto stimato in oltre 1,3 miliardi di euro è proprietario di oltre 200 alberghi, (ha rilevato anche la Thomas Cook, la più antica agenzia turistica del Pianeta), centri commerciali, proprietà e investimenti di vario genere tra cui energetici e che gira per il mondo con il suo jet privato, c'è anche la GreeNudge.

GREENUDGE

www.greenudge.no

"Il GreeNudge International Advisory Board (IAB) è composto dai principali pensatori e ricercatori di economia comportamentale del mondo. Lo IAB fornisce competenze e indicazioni relative al programma di ricerca scientifica GreeNudge e alle applicazioni dell'economia comportamentale per ottenere cambiamenti comportamentali tra i consumatori" si legge sul sito della Stordalen Foundation sotto il cui ombrello nasce. E anche in questo caso si usa la scienza: "I membri dello IAB sono Cass Sunstein (Harvard University), Richard Thaler (Chicago University), George Loewenstein (Carnegie Mellon University), Brian Wansink (Cornell University), Max H. Bazerman (Harvard University), e David Halpern capo del Behavioural Insights Team BIT)".

GreeNudge è guidato dal direttore Dr. Knut Ivar Karevold (PhD/psicologo organizzativo).

Il Consiglio Direttivo è presieduto dal suo fondatore, Dr. Gunhild A. Stordalen, ed è composto da un team multidisciplinare con una gamma di competenze relative al cambiamento climatico e al cambiamento comportamentale: Dr. Steffen Kallbekken (direttore scientifico al CICERO), Benedicte B. Eie (capo della comunicazione, H&M Norvegia), Henrik A. Christensen (partner, studio legale Ro & Sommernes), Einar Håndlykken (presidente dell'Odd Football Club, ex presidente di ZERO) e Beate Nossum (proprietario e CEO, Beat Communication)

Tra le altre 'iniziative' della Fondazione del plurimiliardario che viaggia in jet privato e amante dell'ambiente compare la Fondazione europea per il clima.

LA FONDAZIONE EUROPEA PER IL CLIMA
www.europeanclimate.org

La Fondazione Stordalen, sempre attraverso Nordic Choice Hotels, ha sostenuto la European Climate Foundation, come uno degli otto principali donatori negli anni 2011-2012. La ECF è stata fondata nel 2008 per promuovere politiche climatiche ed energetiche che riducano notevolmente le emissioni di gas serra in Europa e aiutino l'Europa a svolgere un ruolo di leadership internazionale ancora più forte nel mitigare il cambiamento climatico. L'organizzazione ha i suoi propri progetti, ma sostiene anche una serie di organizzazioni per il clima in Europa finanziariamente e strategicamente. Gunhild A. Stordalen ha fatto parte del consiglio di sorveglianza dal 2010 al 2012.

E ancora, la Zero Emissions Resource:

ZERO
www.zero.no

La Zero Emissions Resource Organization (ZERO) lavora per delimitare il cambiamento climatico causato dalle attività umane e creare soluzioni che aiutino a soddisfare la crescente domanda di energia non dannosa per il clima. ZERO parte dal presupposto che in ogni settore dell'economia ci sono alternative tecnologiche che sono prive di emissioni. Si sforza di promuovere queste opportunità tra i politici e gli uomini d'affariGunhild A. Stordalen fa parte del consiglio dal 2008. È stata direttamente coinvolta nella conferenza ZERO, la più grande conferenza sul clima in Scandinavia sulla crescita verde e le soluzioni senza emissioni. ZERO è stata sostenuta direttamente dalla Fondazione Stordalen e da Nordic Choice Hotels fino al 2013.

Usare la scienza attraverso fondazioni costruite ad hoc - finanziate con gli alberghi del miliardario Petter Stordalen - per modificare i comportamenti dei consumatori. Quelli alimentari con la Eat Foundation, fondata dalla moglie Gunhild nel 2013, e quelli ambientali con il GreenHudge, il cui direttore esecutivo è sempre Gunhild e che - si legge sul sito - fornisce competenze e indicazioni relative al programma di ricerca scientifica GreeNudge e alle applicazioni dell'economia comportamentale per ottenere cambiamenti comportamentali tra i consumatori. Anche attraverso un team di psicologi.

Ma se le multinazionali del Food sono i partner della Piattaforma di affari (WBCSD) che si basa sui lavori della Lancet per imporre una Dieta unica, ad avere interessi nei cambiamenti ambientali dei consumatori è lo stesso Stordalen che nel 2009 ha acquistato il 67% delle azioni di ECOHZ, tra i principali fornitori indipendenti in Europa il cui portafoglio comprende energia rinnovabile documentata da più di 400 centrali elettriche in 6 continenti. Il portafoglio comprende elettricità rinnovabile generata da energia idroelettrica, eolica, bioenergia, solare e geotermica.

Era già stato scritto:

Nutriscore e Bolkestein, Pmi italiane a rischio. Chi promuove Dieta unica e Green è il miliardario del Turismo che acquisto la Thomas Cook

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