BANDO INDIGENTI, PALITTA SCRIVE A BELLANOVA: MIPAAF ESCLUDE DOP DI PECORA E SARDE MA ENTI CARITATEVOLI LE CHIEDONO. LA LETTERA

Il presidente del Consorzio Pecorino Romano Dop Salvatore Palitta scrive al ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova in merito all’esclusione delle Dop di pecora e sarde dal bando indigenti previsto dal Dl Rilancio per far fronte all’emergenza Covid-19.

“La voglio ringraziare per aver partecipato al quarantesimo anniversario della fondazione del nostro Consorzio ed abbiamo gradito il Suo impegno a favore delle DOP da latte di pecora”, scrive Palitta. “Abbiamo apprezzato il Suo intervento che ha consentito la messa a bando dei 14 milioni di euro destinati alla fornitura di formaggi di pecora a DOP agli indigenti nazionali, inspiegabilmente fermi dal luglio 2019, oggi per metà già in fase operativa e per metà in corso di aggiudicazione la gara espletata il 9 giugno 2020”.

“Purtroppo, – prosegue il presidente del Consorzio – Le debbo segnalare che abbiamo appreso dell’esclusione del Pecorino Romano DOP dal paniere dei prodotti destinati alla fornitura per gli aiuti agli indigenti nazionali, relativi all’impegno finanziario di 50 Milioni di euro”.

“Non abbiamo avuto modo di dare il nostro contributo, segnalando la condizione del settore ovino da latte e dei formaggi DOP che gravitano su di esso, a seguito dell’emergenza sanitaria e dei provvedimenti restrittivi conseguenti, in quanto non siamo stati coinvolti nel processo di formazione del paniere dei prodotti”.

“In particolare, – aggiunge Palitta – il sistema del Pecorino Romano DOP si è fatto carico in forma comune e solidale di accogliere la materia prima destinata in condizioni ordinarie e normali, ad altri formaggi sia a DOP che altre tipologie.

Questo carico di responsabilità, con le conseguenti maggiori produzioni rispetto alle nostre attese, pari al momento ad un + 20%, alle conseguenze della crisi sanitaria che fa registrare un crollo del 50% dei consumi nel mercato USA, principale mercato di destinazione, la contrazione dei consumi nel mercato interno del 7%, non fanno ben sperare per il futuro”.

“Stante questa situazione, vorremmo che l’intervento di aiuto vennisse esteso ad altre DOP da latte di pecora oggi in sofferenza, quali il Pecorino Sardo DOP ed il Fiore Sardo DOP, per le quali, ripeto, ci siamo fatti carico della trasformazione del latte ad esse destinato.

Un segnale importante, Signora Ministra, – insiste – suggeriamo possa essere l’inclusione delle DOP da latte di pecora nei bandi in corso di organizzazione per l’anno corrente.

La nostra esclusione non può essere addebitata, come informalmente ci è stato segnalato, alle forniture in corso di esecuzione e relative al 2019, con il ritardo che grazie a Lei è stato colmato, né a dichiarazioni di scarso gradimento del nostro formaggio da parti di alcuni enti caritativi, che da due anni non ricevono in aiuto formaggio Pecorino Romano, ma che inviano regolarmente richieste di sostegno e di forniture straordinarie, che cerchiamo di onorare con la solidarietà dei nostri produttori.

Confidiamo Signora Ministra in un suo gradito intervento e restiamo a disposizione, anche per le vie brevi, per ogni chiarimento e collaborazione”, conclude.

Gradisca il senso della mia considerazione.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la lettera:

Nota Signora Ministra fondo indigenti nazionali def