Basilicata, Lollobrigida: buon lavoro a Bardi riconfermato. Avanti così, per i nostri territori e per la nostra Nazione

Buon lavoro al Presidente Vito Bardi, riconfermato alla guida della Regione Basilicata, alla Giunta che si insedierà e a tutti i Consiglieri eletti.

Un risultato importante per una Regione ricca di potenzialità che è tornata centrale nell’ottica di sviluppo del Sud Italia. Ancora una volta, il buongoverno del centrodestra viene apprezzato e supera l’unico esame che, per noi, conta davvero: il voto dei cittadini.

Avanti così, per i nostri territori e per la nostra Nazione .

Cosi sui social il ministro Masaf Francesco Lollobrigida.




Basilicata. Sottosegretario La Pietra, la regione merita di sfruttare al meglio grandi potenzialità

Ha fatto tappa in numerosi centri della Basilicata la visita del sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra, che in una tre giorni,accompagnato dal collega Aldo Mattia, responsabile nazionale del
comparto agricoltura di Fratelli d’Italia, ha avuto, spiega, “un proficuo contatto diretto con gli agricoltori del territorio” e un confronto “sulle ipotesi di sviluppo e sulle potenzialità finora inespresse”. Diversi gli incontri istituzionali e le visite in aziende agricole e siti produttivi a Pietragalla, Venosa, Lavello e Policoro. Quasi 800 km percorsi, incontrando i prefetti di Potenza e Matera, le associazioni di categoria agricole, le associazioni venatorie, una decina di grandi imprese visitate, oltre 150 imprenditori agricoli incontrati di persona in pastifici, allevamenti, aziende di ortofrutta, cerealicole, agriturismi, cantine vinicole. “ La Basilicata è una terra ricca di opportunità, che merita di essere valorizzata – ha commentato il sottosegretario – con politiche attente e di ampio respiro. Ad ogni incontro ho avuto la conferma di quante eccellenze ci siano nella regione, in particolare nella produzione di vino, grano duro, olio e ortofrutta, ma in perfetto accordo con gli agricoltori ho ribadito quanto possiamo e dobbiamo sfruttare meglio le potenzialità agricole di una terra bellissima, che merita di essere valorizzata con politiche attente e di ampio respiro”. “Dalla prossima giunta regionale – ha concluso il senatore La Pietra – sarà doveroso ricevere impegni per incentivare la rete, per rafforzare le filiere e tutte le produzioni di denominazione geografica, così da riportare l’agricoltura, al pari di quanto sta facendo il governo Meloni, al centro dell’agenda politica regionale”.



Agricoltura. Sottosegretario La Pietra, lavoriamo per sfruttare enormi potenzialità agricole della Basilicata

“Nella mia tre giorni in Basilicata, accompagnato dal collega Aldo Mattia, responsabile nazionale del comparto agricoltura di Fratelli d’Italia, sto avendo un proficuo contatto diretto con gli agricoltori del territorio, con i quali mi sto confrontando sulle ipotesi di sviluppo e sulle potenzialità finora inespresse. Dopo la riunione, presso la Camera di Commercio di Potenza, con i rappresentanti delle associazioni di categoria, ho iniziato la visita delle aziende agricole locali. Ad ogni incontro sto avendo la conferma di quanto la Basilicata sia ricca di eccellenze, in particolare nella produzione di vino, grano duro, olio e ortofrutta, ma in perfetto accordo con gli agricoltori ho ribadito quanto possiamo e dobbiamo sfruttare meglio le potenzialità agricole di una terra bellissima, che merita di essere valorizzata con politiche attente e di ampio respiro. Dalla prossima giunta regionale sarà doveroso ricevere impegni per incentivare la rete, per rafforzare le filiere e tutte le produzioni di denominazione geografica, così da riportare l’agricoltura, al pari di quanto sta facendo il governo Meloni, al centro dell’agenda politica regionale”. E’ quanto dichiara il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra



Liberi Agricoltori. Becherini scrive a Lollobrigida mentre a Matera Liberiagricoltori prosegue la mobilitazione nazionale

LAssemblea tenutasi a Matera al rientro dei trattori ha deciso, vista la grave situazione che si prospetta anche per il 2024, di chiedere al Ministro Lollobrigida di dichiarare lo stato di crisi di tutto il settore primario.

Lo scrive il Presidente Iacopo Becherini in una lettera indirizzata questa mattina al Ministro.

Alla dichiarazione dello stato di crisi potrà essere agganciata una moratoria sulle scadenze ed un fermo delle procedure esecutive con possibilità di rinegoziare i mutui e quant’altro possa dare respiro e liquidità alle aziende e potremmo così sperare di fermare la strage degli agricoltori che da anni finiscono per compiere gesti estremi.

Dichiarare lo stato di crisi -ha continuato Becherini potrà anche risolvere alcune delle emergenze in atto e dare il tempo all’Amministrazione per ragionare su quelle che sono le nostre richieste che, per essere trasformate in provvedimenti, richiedono tempo.

E questo potrebbe anche dare un segnale immediato ai tanti agricoltori che stanno manifestando in modo autonomo in tutta Italia. A tutti gruppi dei manifestanti chiediamo di sostenerequesta richiesta quando si incontreranno con il Ministro Lollobrigida.

Dichiarare lo stato di crisi ha concluso il Presidente di LiberiAgricoltori – può aprire spazi che altrimenti resterebbero chiusi ed è forse una soluzione che può consentire alla politica di dare risposte immediate ai problemi che stiamo tutti segnalando.




Accordo Sogemi, Regione Basilicata e Fondazione Eni Enrico Mattei per promuovere territorio ed eccellenze lucane

Regione Basilicata, Fondazione Eni Enrico Mattei e Sogemi, società del Comune di Milano che gestisce i mercati agroalimentari all’ingrosso della città, hanno siglato un protocollo di intesa, della durata di tre anni, per sviluppare nuove sinergie tra le tre realtà, con l’obiettivo di programmare e realizzare nuovi progetti e attività volti alla valorizzazione del territorio lucano, delle sue aree rurali, produzioni agroalimentari e zootecniche e della sua gastronomia tipica, attraverso azioni di comunicazione e promozione nel capoluogo lombardo.

In particolare, la collaborazione intende dare risalto alle eccellenze enogastronomiche lucane all’interno del contesto del Mercato Agroalimentare di Milano, il più importante Mercato all’ingrosso italiano con oltre 1 miliardo di euro all’anno di merci scambiate, 5.000 addetti e 10 milioni di cittadini serviti ogni giorno in tutto il Nord Italia, fino alla Svizzera e alla Baviera.

L’accordo raggiunto con la Regione Basilicata e la Fondazione Eni Enrico Mattei rappresenta per il Mercato Agroalimentare di Milano un modello di riferimento per la sottoscrizione di analoghi accordi con le altre regioni italiane, a partire dalle regioni del Sud, a spiccata vocazione agricola.

L’Assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Basilicata, Alessandro Galella, ha così commentato la nuova collaborazione con Sogemi: “Si tratta di una importante collaborazione che ci permette di attuare una strategia di posizionamento e branding basata soprattutto sui prodotti di qualità della Basilicata, ovvero caratterizzati da una certificazione di indicazione geografica come i prodotti a marchio Dop e IGP. In Basilicata la cosiddetta Dop Economy ha un valore economico di 16 milioni di € dietro il quale ci sono 13 prodotti a marchio legati al comparto cibo e 6 prodotti legati al comparto vino, 728 sono gli operatori lucani che producono tali prodotti di qualità. Per quanto riguarda le filiere, l’84% del valore economico è legato al vino, il 13% ai formaggi, il 2% all’ortofrutta e lo 0,6% al settore olio d’oliva. Il comparto dei prodotti con un’indicazione geografica rappresenta un’importante realtà anche in vista di un consolidamento dell’export agricolo pari a 49 milioni di euro al 2022”.

“Così il Responsabile dei Progetti Territorio della Fondazione Eni Enrico Mattei, Cristiano Re: “In Basilicata l’agricoltura ha una rilevanza superiore alla media italiana: l’incidenza sul valore aggiunto nel 2021 raggiungeva il 5,8%, una volta e mezzo rispetto al mezzogiorno e oltre due volte e mezzo rispetto al dato Italia. Il settore gode di ampi spazi di crescita se percorrerà il percorso dell’innovazione che si scinde in due azioni fondamentali: la digitalizzazione ed il posizionamento sul mercato nazionale ed internazionale, questa partnership punta proprio a dare la giusta visibilità e promozione delle eccellenze lucane dell’agricoltura e dei relativi prodotti enogastronomici che, in sinergia con l’Agenzia di Promozione Territoriale, potrebbero fare da traino anche per il settore del turismo che grazie alla sua trasversalità è in grado di generare ricchezza anche sugli altri settori collaterali e generare così un effetto moltiplicatore sull’intera economia regionale“.

Il Presidente di Sogemi, Cesare Ferrero, ha sottolineato l’importanza della collaborazione affermando che “Questa partnership rafforza il ruolo del nostro mercato quale infrastruttura strategica, non solo per la città di Milano ma per l’intero Paese. È nostro interesse sviluppare lo schema di questo protocollo con le altre regioni a partire da quelle del sud e con le realtà che promuovono i prodotti agroalimentari locali. L’ambizione di Sogemi è infatti quella di allargare le collaborazioni con le istituzioni pubbliche e private, aziende italiane e internazionali della filiera e diventare un vero e proprio hub agroalimentare e polo di attrazione per il settore”.

La collaborazione proseguirà inoltre nel contesto della fiera Bit di Milano (4-6 febbraio 2024), con iniziative ad hoc per la promozione dei prodotti enogastronomici tipici della Regione Basilicata all’interno del Mercato milanese.




Mare. Rosa (Fdi): bene interventi previsti per coste Basilicata

“Ogni 11 aprile, dal 2018, l’Italia celebra il Mare, inteso come grande risorsa dal valore scientifico, economico, culturale e ricreativo. L’intento di questa Giornata è sensibilizzare i cittadini sulla necessità, purtroppo tutt’altro che scontata, di preservare e difendere i paesaggi marini partecipando, di fatto, a un progetto per l’educazione a uno sviluppo sostenibile dell’ambiente. Dobbiamo essere consapevoli che, se continuiamo a danneggiare il mare, danneggiamo noi stessi”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Rosa, vicepresidente della commissione Ambiente. Il quale aggiunge: “La Basilicata, terra dei due mari, passa dalla incontrastata bellezza dei litorali sabbiosi ionici, culla di gesta e culture elleniche, all’imponente bellezza della costa marateota, chiamata ‘perla del Tirreno’ per le sue falesie, dai tesori marini della prateria di Posidonia alle rarissime ‘pinne nobilis’, che proprio nella prateria della costa di Maratea hanno il loro habitat prioritario. Si esprime quindi soddisfazione – conclude Rosa – per la ripresa dell’iter procedurale che porterà alla definizione dell’Area Marina Protetta di Maratea e all’istituzione di uno specifico sito a mare sulla costa ionica”.
Roberto Cirianni



Cia Due Mari: Canale colabrodo, dalla Lucania alla Puglia si perde il 50% dell’acqua

C’è scarsa manutenzione lungo il canale adduttore che, dalla Basilicata, trasporta acqua in Puglia per 35 km, in particolare in una porzione di territorio del versante occidentale della provincia di Taranto: Castellaneta, Palagianello e Ginosa.

«Secondo nostre stime, il quantitativo di acqua che parte dalla derivazione di San Marco, in Basilicata, e arriva a Palagianello, si dimezza a causa di perdite considerevoli».

A denunciare uno spreco e una situazione davvero inaccettabili è l’area Due Mari di Cia Agricoltori Italiani di Puglia, in seguito ad un sopralluogo tecnico effettuato in determinate zone dell’agro di Castellaneta e di Ginosa.

La struttura è vetusta, risale agli anni ‘60 e, come evidenziato dalla declinazione tarantina della CIA Agricoltori Italiani, non è mai stata oggetto di interventi di ammodernamento, nonostante le tante risorse rese disponibili dai vari bandi ministeriali nel corso degli anni e in ultimo con il PNRR.

«Peraltro i canali sono sporchi e in totale stato di abbandono – ha rimarcato Vito Rubino, direttore dell’Area Due Mari di CIA Agricoltori Italiani di Puglia – Il timore, più che fondato, è che lungo quei 35 km siano molte le perdite e diversi i punti di rottura».

«Occorre intervenire celermente sul Consorzio di Bonifica Stornara e Tara di Taranto», ha aggiunto Rubino, ricordando fra l’altro la chiusura del Casello 4 di Castellaneta per mancanza di personale. A breve, anche altri caselli seguiranno la stessa sorte, perché il personale si è ridotto in maniera considerevole e la sostituzione, volendo utilizzare soltanto gli stagionali, non è semplice, come qualcuno invece ipotizza, occorre l’affiancamento per un certo periodo, affinché vi sia piena conoscenza del territorio e dell’ubicazione degli impianti consortili. Anche coloro che gestivano la manutenzione sugli impianti sono stati posti in quiescenza, e non sono stati sostituiti né vi è stato l’affiancamento necessario. Dobbiamo scongiurare lo spauracchio dell’aumento dei costi, in quanto a nostro avviso, per eseguire la manutenzione, quasi sicuramente si ricorrerà all’intervento di imprese esterne, nonostante l’eccellenza costituita fino a ieri delle squadre interne di manutenzione, vero punto di forza e fiore all’occhiello per diversi anni del consorzio di bonifica Stornara e Tara».

Ma il tempo stringe: tra qualche settimana, infatti, l’intero canale adduttore dovrebbe trasportare acqua per irrigare le colture pregiate dell’arco ionico occidentale e per la CIA, che non ha nascosto preoccupazione, al momento non è pervenuta nessuna notizia certa sull’avvio della stagione irrigua, al fine di consentire agli imprenditori agricoli tarantini un’accurata programmazione aziendale.

«Il trasporto di acqua a cielo aperto comporta uno spreco notevole di risorse da arginare subito, anziché pensare ad eventuali aumenti del costo – ha ribadito il direttore Rubino – La politica deve intervenire rapidamente, dando priorità, tramite fondi ministeriali o del PNRR, ad oculate opere di ammodernamento anche affidandosi a strutture specializzate, che forniscono le opere chiavi in mano, atteso che il consorzio Stornara e Tara ci risulta non disporre di progetti immediatamente cantierabili e di personale per fare progetti.

«L’area Due Mari – ha dichiarato Pietro De Padova presidente CIA Due Mari – è irremovibile e giudica improponibile un eventuale aumento delle tariffe irrigue, considerato quanto accaduto nel corso del 2022 alle imprese agricole, che hanno dovuto fronteggiare costi elevatissimi e problemi di prodotto invenduto rimasto sulle piante».

«Non dimentichiamo poi che la Puglia è comproprietaria al 50% con la Basilicata dell’acqua della diga di San Giuliano – ha concluso Rubino – Quell’acqua, in Lucania viene erogata a 5 centesimi al metro cubo, in Puglia, invece, costa circa 11 centesimi in più. Nessuna notizia poi è giunta sulla rivisitazione degli accordi con la vicina Basilicata per l’erogazione di acqua dalla diga di Monte Cotugno, che alimenta l’impianto Sinni-Vidis. Il livello regionale di gestione dei consorzi commissariati e quello Provinciale del consorzio Stornara e Tara non dimostrano di essere in grado di offrire soluzioni concrete e immediate, probabilmente a causa di una scarsa conoscenza delle reali problematiche territoriali e di un andamento piuttosto lento. Riteniamo che l’efficacia e l’efficienza dell’azione dei consorzi passi innanzitutto dall’apporto di nuove professionalità che invece, a tutt’oggi, preferiscono scegliere altre strade, prendendo le distanze da un carrozzone in cui l’attuale governance stenta a fornire risposte adeguate. Siamo molto preoccupati e attendiamo vigili, insieme ai nostri associati, un repentino cambio di rotta che modifichi l’attuale stato delle cose, in caso contrario non escludiamo di scendere in piazza per far emergere la gravità di quanto è stato evidenziato».




D’Amato (Greens), Petrolgate in Basilicata. Lettera di 35 eurodeputati alla Commissione Ue: fare luce su qualità acque Pertusillo

“Quello del cosiddetto ‘petrolgate’ in Basilicata è uno scandalo su cui la Commissione europea non può più volgersi dall’altra parte. Bisogna fare luce sullo stato delle acque del Pertusillo, usate anche per i consumi delle famiglie e l’irrigazione dei campi in Puglia. Già in passato avevo interrogato la Commissione sul caso, e la risposta era stata che, in base a una relazione dell’Italia presentata nel marzo 2017, tutti i parametri di qualità dell’acqua erano pienamente conformi alla normativa in vigore. Tuttavia, nel 2021, alcuni dirigenti dell’Eni sono stati giudicati colpevoli in primo grado per lo smaltimento abusivo di rifiuti di estrazione petrolifera. E nei prossimi giorni inizierà un processo per accertare se la stessa Eni abbia causato un disastro ambientale. Per tutte queste ragioni, insieme ad altri 34 colleghi del gruppo dei Greens al Parlamento europeo, ho inviato una lettera alla Commissione affinché renda note eventuali nuove relazioni sullo stato dell’acqua del Pertusillo. In secondo luogo, chiediamo di accertare se l’estrazione di petrolio e gas in prossimità di un giacimento di acqua potabile costituisca una violazione della direttiva Ue quadro sulle acque. Infine, dato che l’Italia non ha valutato il danno ambientale e l’impatto sulla salute di questi impianti, chiediamo in che modo la Commissione intenda garantire che il nostro Stato svolga tale valutazione per garantire il rispetto della legislazione dell’Ue. A oggi, per le aree interessate non ci sono dati aggiornati del Registro nazionale dei tumori, nonostante un recente studio abbia tracciato un quadro preoccupante sul tasso di tumori e di altre malattie in due siti di interesse nazionale adiacenti agli impianti di estrazione. Il sospetto è che esista un legame tra la mortalità in eccesso e le attività legate al petrolio e al gas. Anche su questo, Bruxelles non può nascondersi dietro un semplice carteggio burocratico con le autorità italiane”.

Lo dice l’eurodeputata dei Greens/EFA, Rosa D’Amato.

Di seguito la lettere alla Commissione Ue: 

Letter to the European Commission on pollution resulting from oil and gas extraction in the South of Italy




Copagri Basilicata: Nicola Minichino confermato presidente per il prossimo mandato

La delicata contingenza che stanno vivendo l’agricoltura ha già portato alla chiusura del 10% circa delle imprese agricole lucane, strette nella morsa tra i rincari record dei costi di produzione e dell’energia, con particolare riferimento al gasolio agricolo, ai fitofarmaci e ai fertilizzanti; per evitare il collasso del settore servono quindi interventi urgenti sul versante della credito e soprattutto su quello della programmazione, puntando a rimettere l’agricoltura al centro dell’agenda politica”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Basilicata Nicola Minichino, aprendo i partecipati lavori del VI Congresso della Federazione, dedicato al tema “L’agricoltura protagonista della ripresa economica”.

 

“Anche e soprattutto per queste ragioni continueremo a impegnarci per tutelare la fondamentale attività dei produttori agricoli, lavorando per promuovere il più possibile tutte le forme di integrazione del reddito e di multifunzionalità, a partire dalle agroenergie, senza dimenticare la necessità di puntare con sempre maggiore decisione sul ricambio generazionale”, ha proseguito Minichino, che è stato confermato all’unanimità presidente della Copagri Basilicata per il prossimo mandato.

 

Il Consiglio Generale della Copagri Basilicata, infatti, riunitosi nell’ambito dei lavori congressuali e svoltosi alla presenza del presidente della Copagri nazionale Franco Verrascina, del vicepresidente Tommaso Battista e del direttore generale Maria Cristina Solfizi, ha confermato la piena fiducia nel presidente in carica. Le foto dei lavori sono consultabili cliccando qui.

 

A salutare i lavori congressuali sono stati, fra gli altri, oltre ai vertici dei sindacati agricoli e delle associazioni datoriali regionali, il vicepresidente della regione Basilicata Francesco Fanelli, il direttore generale per le politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Emilia Piemontese, il vicepresidente della provincia di Matera Franco Mancino e il consigliere regionale Luca Braia.

 




De Bonis (Fi): meno tasse per chi vive nei piccoli comuni

Lo spopolamento della Basilicata, delle aree marginali in generale e dei piccoli comuni è entrato finalmente a pieno titolo in questa campagna elettorale.

Fa bene l’assessore Cupparo a porre con forza la questione e a chiedere un intervento nazionale. Prima della fine, de facto della legislatura, precisamente il 16 giugno, feci a tempo a depositare un Disegno di legge proprio su questo tema. Firmato oltre che da me dai colleghi: Floris, Gallone, Papatheu, Modena, Cangini, Perosino e Lonardo. 

Credo possa essere una buona base per la discussione in corso e spero possa ritrovare un suo percorso nella prossima legislatura.

Perché bisogna favorire la scelta di coloro che intendono restare o tornare a vivere in questi territori, garantendo così, in particolare, una funzione di sviluppo economico e di tutela ambientale. Vivere e crescere una famiglia in alcuni territori è complesso, ma costituisce altresì un valore aggiunto; è necessario quindi che chi vive e chi fa impresa in tali luoghi goda di alcuni vantaggi che possano riequilibrare le differenze di diritti esistenti. Bisogna incentivare la vita nei piccoli comuni, al fine di evitarne lo spopolamento sociale ed economico. Sfruttando anche alcune tendenze sviluppatesi durante la pandemia come lo smart working.  Con questo Disegno di legge si riequilibra la posizione dei cittadini che pagano le stesse tasse di coloro che vivono nelle città, ma non ricevono alcun tipo di servizio. Occorre, in definitiva, guardare ad un futuro, sebbene lontano, in cui la protezione e la difesa di tali realtà saranno una necessità imprescindibile.

di seguito il link al Ddl 

https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01355673.pdf



Copagri Basilicata: Agroenergie, un patto tra agricoltori e sindaci per promuovere le comunità energetiche

Gli agricoltori lucani, al pari dei colleghi del resto del Paese, hanno tutte le carte in regola per giocare da protagonisti la delicata partita della transizione energetica; per contribuire attivamente e fattivamente alla decarbonizzazione dell’Italia, favorendone lo sviluppo delle agroenergie e l’efficienza energetica e promuovendo al contempo le energie rinnovabili, in linea con i contenuti del PNRR e con i più recenti orientamenti comunitari contenuti nel New Green Deal e nell’Agenda 2030”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina, concludendo i lavori del convegno “Le Comunità energetiche e il futuro delle agroenergie”, svoltosi oggi a Pomarico (Mt).

Ne dà notizia la Copagri Basilicata, informando che durante i partecipati lavori, cui ha preso parte una significativa rappresentanza di sindaci e rappresentanti delle amministrazioni dei comuni del territorio, è stato siglato un simbolico patto d’intesa tra gli agricoltori e le amministrazioni locali, finalizzato a promuovere le agroenergie andando al contempo a contrastare lo spopolamento delle aree interne e il dissesto idrogeologico, ataviche problematiche con le quali è da tempo costretto a confrontarsi il territorio.

Dopo i saluti del sindaco di Pomarico Francesco Mancini e l’introduzione del presidente della Copagri Basilicata Nicola Minichino, sono intervenuti, fra gli altri, l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Cosimo Latronico, il presidente di GAIA Energia Sergio Marini e il coordinatore tecnico della medesima cooperativa promossa dalla Copagri per lo sviluppo delle agroenergie Alessandro Pierantoni.

“In attesa delle indicazioni legislative sulle modalità operative con le quali si andrà concretamente a dare gambe alle Comunità energetiche, ovvero quelle reti tra cittadini e imprese del territorio che producono, consumano e scambiano energia in un’ottica di autoconsumo e di collaborazione, intendiamo riunire intorno a un tavolo gli agricoltori e i rappresentanti dei territori, che saranno gli indiscussi protagonisti di una sfida sulla quale si giocherà il futuro del Paese”, ha affermato Minichino, dando conto delle motivazioni alla base dell’odierno momento di confronto.

“Stiamo parlando di un qualcosa che cambierà il futuro del primario e del mondo delle energie rinnovabili”, ha fatto notare Marini. “Condividere energia rinnovabile, pulita e prodotta localmente, infatti – ha aggiunto il presidente di GAIA Energia – sarà fondamentale per incidere sensibilmente sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica o di altri gas clima alteranti, con positivi e immediati risvolti sul versante economico, legati ai risparmi in bolletta e alla possibilità di beneficiare di meccanismi incentivanti”.




Copagri Basilicata: il 19/05 a Pomarico convegno “Le Comunità energetiche e il futuro delle agroenergie”

Condividere energia rinnovabile, pulita e prodotta localmente, andando al contempo a ridurre le emissioni di anidride carbonica o di altri gas clima alteranti, con positivi e immediati risvolti sul versante economico, legati ai risparmi in bolletta e alla possibilità di beneficiare di meccanismi incentivanti, sono solo alcuni dei tanti punti di forza delle Comunità energetiche, ovvero di quelle reti tra cittadini e imprese del territorio che producono, consumano e scambiano energia in un’ottica di autoconsumo e di collaborazione”. Lo sottolinea la Copagri Basilicata, informando che questi e altri temi legati al futuro delle politiche energetiche nazionali saranno al centro del convegno “Le Comunità energetiche e il futuro delle agroenergie”, che si terrà giovedì 19 maggio, dalle ore 10:00 nella Sala Rosa del Palazzo Marchesale di Pomarico, in provincia di Matera.

 

Interverranno al convegno, dopo i saluti del sindaco di Pomarico Francesco Mancini e l’introduzione a cura del presidente della Copagri Basilicata Nicola Minichino, l’assessore all’ambiente e all’energia della Regione Basilicata Cosimo Latronico, il presidente di GAIA Energia Sergio Marini e il coordinatore tecnico della medesima cooperativa promossa dalla Copagri per lo sviluppo delle agroenergie Alessandro Pierantoni. Concluderà i lavori il presidente della Copagri Franco Verrascina.

 

“Le comunità energetiche rappresentano il futuro della gestione dell’energia, una partita che gli agricoltori vogliono giocare da protagonisti per contribuire attivamente e fattivamente alla transizione energetica e alla decarbonizzazione del Paese, favorendone lo sviluppo sostenibile e l’efficienza energetica e promuovendo le energie rinnovabili, in linea con i contenuti del PNRR e con i più recenti orientamenti comunitari contenuti nel New Green Deal e nell’Agenda 2030”, sottolinea Verrascina.

 

“Senza contare le positive ricadute sul versante della comunità e della socialità, legate alla promozione dell’aggregazione e delle reti di cooperazione tra i cittadini e il tessuto imprenditoriale dei territori, in un’ottica di economia circolare, collaborativa, partecipativa e partecipata”, aggiunge Minichino.

 




Copagri Basilicata: buon lavoro all’assessore all’agricoltura Vincenzo Baldassarre e grazie a Francesco Fanelli

Copagri Basilicata: Agricoltura lucana non può permettersi il lusso di aspettare i tempi della politica

A distanza di diverse giorni dalle dimissioni del vicepresidente e assessore all’agricoltura della Regione Basilicata Francesco Fanelli e dell’assessore regionale alle infrastrutture Donatella Merra, non sembra essersi ancora conclusa la ‘verifica di metà mandato’ che avrebbe dovuto portare a un rimpasto o alla composizione di una nuova giunta regionale e gli agricoltori lucani sono ancora in attesa di conoscere chi sarà alla guida del loro assessorato di riferimento”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Basilicata Nicola Minichino, spiegando che le delicata contingenza del momento che sta attraversando il comparto primario richiede ben altre tempistiche.

 

“Quelli dell’agricoltura e delle infrastrutture sono due assessorati strategici anche in tempi ‘normali’, ma lo sono ancora di più in relazione alle tante difficoltà che stanno attraversando i produttori agricoli della Basilicata e in particolar modo a fronte delle nuove e impegnative sfide che li attendono e che sono legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR e al Piano Strategico Nazionale-PSN della nuova PAC”, spiega Minichino, che fa appello al presidente della Regione Vito Bardi, affinché “si adoperi con la massima celerità per nominare i nuovi assessori e sciogliere l’impasse che si è venuto a creare e che non fa altro che rallentare lo sviluppo dell’agricoltura lucana”.

 

“Non dimentichiamoci, poi, dei numerosi bandi del PSR che necessitano di un intervento e di un’attenzione particolare da parte dell’Assessorato all’agricoltura, così come la vertenza sul prezzo del latte e l’annosa problematica dei consorzi di bonifica; insomma, le questioni aperte sono davvero molte e l’agricoltura lucana non può permettersi il lusso di aspettare i tempi della politica”, conclude il presidente della Copagri Basilicata.

 




Caro energia, De Bonis (Fi): sfruttare Zes, transizione energetica e pnrr per calmierare prezzi e rilanciare aziende Basilicata

“Il caro energia riscontrato negli ultimi mesi, che Confindustria ha stimato a gennaio 2022 con un aumento del 450% sulla bolletta elettrica rispetto allo stesso mese del 2021, costituisce un fattore che frena la produzione industriale e che sta mettendo a dura prova anche le aziende lucane”. 

 

Lo dichiara il senatore di Forza Italia Saverio De Bonis.

 

“Occorre individuare – continua il senatore – strumenti adeguati per aumentare la competitività delle imprese che operano nelle aree industriali della Basilicata e creare le condizioni strutturali per attrarre nuovi investimenti, a beneficio dello sviluppo e dell’occupazione. Un percorso che non può prescindere dalle nuove opportunità derivanti dalla transizione energetica, la quale potrebbe consentire di rendere autosufficienti energeticamente le aree industriali con la realizzazione al loro interno di centrali a idrogeno verde. In tal modo le aziende italiane produrrebbero a costi vantaggiosi rispetto ai propri competitor. A tutto ciò si aggiungerebbero le misure di sostegno derivanti dal PNRR e dagli interventi previsti dalla ZES, la Zona economica speciale Matera-Taranto”. 

Per il senatore De Bonis, “a subire le maggiori difficoltà dell’aumento dei costi energetici sono soprattutto le piccole e medie imprese, che rappresentano il fulcro del sistema produttivo lucano, già messe a dura prova dalla pandemia. Ma non possiamo nemmeno trascurare l’impatto sui costi delle bollette per le famiglie, passati da 1300 euro nel 2020 a 2600 euro nel 2022. La transizione ecologica è un’onda che crescerà e il governo deve lavorare per accompagnare quest’onda. È fondamentale, perciò, che il Governo, che nelle scorse settimane è corso ai ripari stanziando 3,8 miliardi di euro nella legge di Bilancio del 2022 per calmierare l’aumento di bollette di luce a gas, riconducibile prevalentemente alle dinamiche internazionali, ipotizzi l’adozione di ulteriori forme di incentivi che possano in tal modo arginare la contrazione della produzione industriale che a gennaio ha subito una contrazione del 1,3%.  Ad esempio, dalle aste sulla CO2 ci sarà un tesoretto di 3,5 miliardi che si potrebbe utilizzare in maniera spot per tagliare le bollette energetiche”.