BIOLOGICO, OLTRE LE CONTRAPPOSIZIONI. MIPAAFT: STRATEGIA UNICA E COMUNE PERCHE TEMA TRASVERSALE

Convegno alla Camera dei Deputati sull’importanza del comparto biologico e per ribadire ancora una volta – come dichiarato dall’organizzatrice e capogruppo Pd in Comagri Maria Chiara Gadda, come sia necessario andare oltre le contrapposizioni.

Per il sottosegretario Mipaaft Franco Manzato “serve una strategia unica e comune perché si tratta di un tema trasversale”.

Occorre puntare, per Ettore Rosato, all’innovazione e alla qualità per permettere al settore di essere competitivo.

Agrinsieme ribadisce la necessità di sbloccare il provvedimento rimasto fermo in Comagri Senato.

BIOLOGICO, MANZATO: BIOLOGICO PUNTA AVANZATA DEL NOSTRO AGROALIMENTARE. GUARDARE A MERCATI DI QUALITÀ

“Il biologico è un argomento trasversale e per questo serve una strategia unica e comune”, ha dichiarato il sottosegretario del Mipaaft Franco Manzato nel corso del convegno sul biologico.

“Non c’è alcuna contrapposizione tra biologico e agricoltura convenzionale, anzi il biologico rappresenta la punta avanzata del nostro settore agroalimentare. L’Italia è quantitativamente poco rilevante, non possiamo competere sui numeri e sulle grandi produzioni perché abbiamo superfici ridotte rispetto ad altri paesi, ma qualitativamente siamo l’eccellenza in campo agroalimentare. Dobbiamo quindi posizionarsi sui mercati di alta qualità che possono permettersi prodotti dagli alti standard, ed è questo il tipo di biologico che vogliamo, uno che sia cioè sopra la media europea.

La contrapposizione tra i due sistemi è scomparsa grazie alla sensibilità dei consumatori e alla consapevolezza di volere un prodotto sano, la cui richiesta crescerà sempre di più. Il biologico rientra all’interno di una strategia che stiamo costruendo filiera per filiera e che ha come arco di tempo i prossimi venti anni, per capire dove e come sarà il nostro agroalimentare. Una strategia che si basa su cinque pilastri: strumenti finanziari complementari alla pac, organizzazione di settore, ricerca, mercato interno e mercato esterno. Il biologico rappresenta il sesto pilastro in questa strategia in cui, ha ribadito Manzato, l’Italia deve puntare a posizionarsi in mercati di alta qualità. A tal proposito occorre dire che tutte le certificazioni sono importanti e apprezzate, ma il singolo marchio rimane fondamentale per avere successo nei mercati. Le certificazioni rappresentano un prerequisito fondamentale ma serve poi la capacità degli imprenditori di stare sul mercato. Dobbiamo ragionare su una strategia a livello nazionale, ha concluso Manzato, ed è ovvio che se vogliamo un biologico di qualità occorre anche un altrettanto alta ricerca di qualità e l’impiego di finanziamenti importanti.

BIOLOGICO, ROSATO: INVESTIRE IN INNOVAZIONE E RICERCA DI QUALITÀ

“Il biologico è un tema importante non solo per la politica ma sopratutto per i consumatori, la cui sensibilità si fa sempre più forte e diventando sempre più informato perché vuole sapere cosa mangia”, queste le parole di Ettore Rosato, vice presidente della camera dei deputati, in apertura del convegno sul biologico.

“Molti progressi legislativi sono stati fatti in questi anni ed è una strada obbligata per qualificare l’agroalimentare e poter accedere ai mercati più importanti. Maggiore qualità del nostro agroalimentare, che è il pezzo forte del nostro export, significa infatti una più profonda penetrazione nei mercati più ricchi, cioè quelli a cui ci dobbiamo rivolgere se vogliamo vincere la sfida della competizione.

Il biologico è diventato ormai un indicatore indispensabile sulle nostre tavole e mense scolastiche, abbiamo quindi l’obbligo di marcare questa conversione al biologico, in un comparto come quello agroalimentare che necessità sempre di innovazione e incentivi a investire nella ricerca di qualità, ha concluso Rosato. Possiamo fare molto di più, non solo cambiando e migliorando le norme ma anche educando i consumatori al biologico”.

AGRINSIEME: BIOLOGICO, SBLOCCARE PROVVEDIMENTO FERMO IN COMAGRI SENATO

“Chiediamo al Parlamento di accelerare l’iter di approvazione del Disegno di Legge con disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico, approvato dalla Camera dei deputati e assegnato in sede referente alla Commissione agricoltura del Senato, dove però l’esame non è stato ancora avviato; il testo, infatti, contiene tutti gli strumenti necessari a favorire lo sviluppo e la competitività di un settore in continua crescita e dal forte impatto, non solo economico, ma anche ambientale e sociale”. Così il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, in occasione dell’odierno convegno svoltosi alla Camera alla presenza del sottosegretario alle politiche agricole Franco Manzato, del presidente della Commissione agricoltura della Camera Filippo Gallinella e della deputata Maria Chiara Gadda, promotrice del Ddl.

“Il biologico da diversi anni sta avendo uno sviluppo sostenuto nel nostro Paese, sia sotto il profilo della produzione che sotto quello dei consumi, con 76mila aziende coinvolte che coltivano 2 milioni di ettari e un fatturato di 3,5 miliardi di euro in Italia”, ricorda Agrinsieme, evidenziando che “il provvedimento va nella giusta direzione, poiché fornisce ai produttori importanti strumenti organizzativi da tempo attesi, quali i distretti biologici, che vengono indicati come una delle modalità per sostenere la crescita del comparto, unitamente alla costituzione di reti, quali contratti, tavoli di filiera e altre forme di aggregazione, come le OI e le OP”.

“Il testo prevede, inoltre, la redazione di un Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica (PNAB), strategico per la pianificazione del comparto, che deve essere strettamente connesso agli strumenti e alle misure previste dalla Pac, con il necessario coordinamento delle istituzioni coinvolte”, suggerisce Agrinsieme.

“L’aver individuato, infine, nell’innovazione e nella ricerca delle priorità alle quali destinare le risorse del fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica rappresenta un altro elemento di positività del Ddl”, conclude il Coordinamento, invitando ad indirizzare le attività di ricerca sulle sementi, sui mezzi tecnici, sulle rotazioni.