Ortofrutta, Agrintesa approda nel Mezzogiorno: fusione per incorporazione con Osas, storica coop calabrese

Agrintesa, realtà di riferimento per il settore ortofrutticolo nazionale, approda nel Mezzogiorno: nelle scorse settimane è stata infatti formalizzata dalle assemblee dei soci la fusione per incorporazione di OSAS, storica cooperativa calabrese specializzata in produzioni frutticole. L’operazione, effettiva dal primo giugno, porta così il catasto frutticolo di Agrintesa oltre quota 9.300 ettari, a cui se ne aggiungono 7.300 di vigneto e 500 di ortaggi.

“Questa operazione sviluppa il bacino produttivo di Agrintesa permettendoci di ampliare ulteriormente il calendario di produzione e tutelandoci, al contempo, dal rischio climatico: in questo modo potremo offrire un servizio sempre migliore ai nostri partner della distribuzione – commenta Aristide Castellari, presidente di Agrintesa -. Sono lieto che la nostra base sociale, con la quale ci siamo ampiamente confrontati negli ultimi mesi, abbia compreso l’importanza del progetto e le sue potenzialità: accogliamo al nostro interno una vera realtà cooperativa con la quale condividiamo interessi, valori e ideali e dove, come in Agrintesa, i produttori sono protagonisti”.

Nata nel 1962, OSAS oggi può contare su oltre 1.000 ettari coltivati dai soci nella Piana di Sibari e una compagine sociale da sempre specializzata e qualificata nella produzione di drupacee (pesche, nettarine e albicocche, con numerosi ettari di Ondine in pieno sviluppo) e agrumi, in particolare Clementine di Calabria IGP, con kiwi, cachi e arance ad arricchire il paniere. “OSAS è ad oggi la cooperativa di riferimento nel proprio territorio – spiega il presidente Luigi Nola -: la fusione in Agrintesa va nella direzione di garantire continuità e ulteriori opportunità di sviluppo ai produttori. Le basi su cui si è costruita questa operazione sono quelle della maggiore efficienza gestionale e dei migliori risultati economici per i nostri soci e giunge al culmine di un percorso sinergico avviato da tempo.  OSAS, infatti, fin dal 2017 attraverso la società commerciale Campoverde, commercializza la propria produzione tramite le società commerciali, Alegra, Brio e Valfrutta Fresco”.

“Questa operazione rappresenta un importante rafforzamento di Agrintesa – commenta il Direttore Generale, Cristian Moretti -: la nostra cooperativa crede da sempre nell’aggregazione e, pur mantenendo le radici in Emilia-Romagna, sta accrescendo la propria presenza in diverse regioni a forte vocazione ortofrutticola, diversificando così gli areali produttivi. Uno sviluppo che si basa su sinergie importanti fra soci, cooperativa e territori e che ci permette di perseguire la nostra mission: garantire risposte efficaci ai nostri soci produttori e ai nostri clienti generando continuità alla filiera ortofrutticola che rappresentiamo. Questa aggregazione va esattamente in questa direzione”.

 




Italmercati. A Catanzaro il coordinamento dei mercati del sud. Pallottini: «Asset fondamentale nella filiera agroalimentare italiana

Prende forma a Catanzaro il coordinamento dei Mercati all’Ingrosso del Sud con la regia di Italmercati, il network che raggruppa i 21 principali Mercati italiani all’Ingrosso che generano nel loro complesso oltre 24 miliardi di giro d’affari diretto e indotto.
Tre gli obiettivi principali dell’incontro svoltosi oggi nella sede della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia: utilizzo delle risorse del PNRR già assegnate ai Mercati del Sud aderenti a Italmercati (circa 33 milioni tra Catanzaro, Napoli, Catania e Pescara), sostegno alla produzione agricola locale, messa a punto degli orari come elemento di ulteriore competitività per gli operatori di queste strutture.
«Nei comitati di gestione della nostra rete – ha spiegato il presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini, presente a Catanzaro insieme al vice presidente vicario di Italmercati, Paolo Merci – ci siamo resi conto della necessità di mettere a sistema esigenze e prospettive dei Mercati del Mezzogiorno, caratterizzati da un forte legame con il mondo della produzione.
Catanzaro, Napoli, Catania, Cagliari, Pescara, sono attualmente i Mercati del Sud che aderiscono al nostro network e rappresentano un asset fondamentale nella filiera agroalimentare italiana. Con i fondi del PNRR avranno la possibilità di rivoluzionare la loro capacità commerciale e logistica, riducendo gli impatti ambientali attraverso interventi di riqualificazione energetica, trasformandosi in veri e propri hub con la ristrutturazione e la digitalizzazione di aree, spazi e immobili connessi alle attività e ai processi logistici delle aree mercatali. Tutti interventi che moltiplicheranno la loro efficacia se coordinati da una politica complessiva nel Mezzogiorno capace di mettere al centro il ruolo dei Mercati attraverso una riorganizzazione degli orari nella fascia diurna e un ulteriore sostegno all’agricoltura locale. Come Italmercati vogliamo avviare un dialogo costante con le istituzioni locali, Catanzaro è la prima tappa di un tour che ci porterà a sostenere il ruolo innovativo dei Mercati in tutto il sud».
Presenti a Catanzaro anche il presidente dei Mercati Agroalimentari Sicilia, nonché vice presidente di Italmercati, Emanuele Zappia;  il direttore del Mercato Agroalimentare della Sardegna, Giorgio Licheri.  Presente anche il presidente del Centro Agro – Alimentare Riminese, Giovanni Indino.
«Abbiamo proposto Catanzaro come sede per questo primo incontro di coordinamento – ha sottolineato Daniele Maria Ciranni, Presidente Comalca Consorzio Agroalimentare Calabria– a testimonianza dell’importanza strategica raggiunta negli anni dal nostro Centro Agroalimentare come piattaforma di scambio nel contesto del Sud Italia. È noto che i mercati all’ingrosso, luoghi di concentrazione di un’offerta ampia e diversificata, svolgono un’importante funzione di cerniera tra la produzione e la distribuzione e sono stati riconosciuti come parte integrante del sistema agricolo; pertanto, è necessario il rafforzamento di una rete di relazioni che possa sempre più favorire, con una visione macroregionale, interventi e azioni comuni finalizzati all’incremento di competitività e alla creazione di sviluppo sostenibile. Siamo convinti che da questi incontri possano venire valide soluzioni alle tante problematiche gestionali comuni a tutti i centri. Il tema affrontato nella riunione odierna, gli orari di funzionamento dei Mercati, rappresenta la volontà di offrire un ulteriore sostegno all’agricoltura locale».
L’incontro si è svolto nella Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia che anche oggi ha confermato il ruolo di sostegno alle attività del Consorzio Agroalimentare Calabria. «Voglio ringraziare per la sua presenza il presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini» ha spiegato Pietro Falbo, presidente dell’ente camerale che ha incontrato i rappresentanti dei Mercati italiani. «Una presenza assolutamente non scontata e che ci ricorda il valore della condivisione e della collaborazione. Qui oggi ci sono i rappresentanti dei mercati agroalimentari del sud Italia e non solo, segno tangibile della necessità di operare in rete per lo sviluppo dei diversi territori, e non in una logica di divisioni e contrapposizioni».



Consorzi di bonifica, Fai-Cisl e Cisl Calabria: Correggere la legge approvata

“Siamo fortemente convinti che il sistema della bonifica in Calabria necessiti di una vera riforma condivisa e di un confronto sindacale per dare più centralità al lavoro degli addetti, protagonisti dell’attuale campagna irrigua che ad oggi è garantita in parte a spese del personale dipendente, considerati i ritardi nella corresponsione delle mensilità arretrate. Così come occorre dare maggiore rilievo a presidio umano e lavoro, tramite investimenti, sostenibilità finanziaria e programmazione”.

Lo affermano in una nota congiunta i Segretari Generali della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota, della Fai-Cisl Calabria Michele Sapia e della Cisl Calabria Tonino Russo, a seguito dell’approvazione della proposta di legge della Giunta regionale sulla riforma della bonifica calabrese, avvenuta nel corso della seduta del Consiglio regionale di ieri.

“Una legge che crea apprensione – continuano i sindacalisti – sia per la scelta di accentrare tutto nel Consorzio unico, che rischia di creare una mega struttura consortile e non risolve le difficoltà amministrative attuali, trascurando la complessa realtà territoriale calabrese, sia in quanto, pur avendo mostrato la massima disponibilità al confronto e responsabilità per mettere a punto una necessaria, efficace ed efficiente riforma, finalizzata a superare le criticità accumulate in questi anni, non si è sviluppata la partecipazione auspicata. Ci auguriamo – continuano Rota, Sapia e Russo – che le dichiarazioni del Presidente Occhiuto, rispetto alla possibilità di porre modifiche e correttivi alla riforma, già a partire da settembre, possano realmente concretizzarsi in un vero confronto e valutazioni di merito, rispetto alle varie riflessioni e proposte sindacali, in particolare quelle emerse nel documento dalla Fai-Cisl consegnato in Commissione regionale”.

“Ribadiamo ancora una volta che è necessario dare certezze e prospettive al personale dipendente, mettere al centro il lavoro senza il quale non potrebbe esistere il concetto stesso di bonifica. Sarebbe un atto concreto di responsabilità per correggere quelle criticità presenti nel testo della legge approvata, che attendiamo di leggere nel dettaglio, e mettere freno a uno scenario futuro di incertezza e dequalificazione in un settore che necessita di valorizzare il capitale umano, tutelare le professionalità presenti, sostenere il presidio umano e territoriale, e avviare un ricambio generazionale, attraverso una programmazione di lungo periodo e investimenti per il lavoro ben formato, sicuro, contrattualizzato e qualificato, per aprire veramente una nuova stagione della bonifica calabrese che guardi ai prossimi trent’anni. L’insufficiente confronto di questi mesi con le parti sociali – concludono i tre sindacalisti – ci auguriamo venga recuperato, per non continuare a trascurare e, soprattutto, non dimenticare facilmente, l’importante e professionale lavoro svolto ieri e oggi da lavoratrici e lavoratori, in forza o già in quiescenza, presso gli 11 Enti consortili, teso a garantire servizi pubblici essenziali per l’agricoltura e funzioni a tutela del territorio e delle persone”.

 




Sol&Agrifood 2023, Consorzio Olio di Calabria igp presenta “gli oli extravergine calabresi nel panorama italiano”




Consumi: in 300mila al villaggio contadino della Coldiretti a Cosenza

Circa trecentomila persone hanno visitato nei tre giorni del fine settimana il Villaggio Coldiretti a Cosenza sfidando il maltempo a sostegno dell’agricoltura italiana, scesa in piazza per far conoscere i primati del Made in Italy messi a rischio dagli effetti dei cambiamenti climatici ma anche dai rincari dei costi di produzione per il conflitto in Ucraina.  E’ il bilancio stilato dalla Coldiretti a conclusione della grande festa di popolo con oltre centocinquanta stand tra mercati degli agricoltori, aree del gusto, street food, agriasili, animali della fattoria, orti, fattorie didattiche, agrichef, laboratori, nuove tecnologie e workshop, presso i quali è stato possibile degustare, apprendere, giocare e divertirsi al fianco di migliaia di agricoltori, nonostante il difficile momento legato al caro prezzi e alla guerra in Ucraina.

Alla tre giorni del Villaggio Coldiretti con il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo e assieme a Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, non sono mancate le personalità del mondo politico come Mirco Carloni, Presidente Commissione Agricoltura Della Camera dei Deputati, Luca De Carlo, Presidente Commissione Agricoltura del Senato, l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo, Franz Caruso, sindaco di Cosenza, che hanno sottoscritto la petizione contro il cibo sintetico promossa da Coldiretti e Filiera Italia con partner di rilievo internazionale (World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe) al rintocco della grande campana diventata il simbolo della mobilitazione contro la carne in provetta. 

Presenti anche il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri ed esponenti del mondo economico come Maurizio Dalola, Responsabile Sviluppo Business, Polo Logistica – Gruppo Fs Ferrovie Dello Stato, Massimiliano Cattozzi, Responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo, Francesco Fontana, Energy Communities Business Development – Enel X Italia, e della ricerca, da Stefano Vaccari, Direttore Crea  a Gabriele Mascetti, dell’Asi – Agenzia Spaziale Italiana che hanno presentato i risultati delle analisi sull’olio extravergine d’oliva spedito nello spazio per sei mesi nell’ambito di un progetto promosso assieme a Coldiretti e Unaprol, per la quale era presente il presidente David Granieri. Protagonisti della tre giorni anche “big” dello spettacolo come Anna Falchi, Jimmy Ghione e Massimiliano Ossini.

La fondazione Campagna Amica ha donato all’Associazione Casa Nostra oltre seicento chili di prodotti tipici di alta qualità, dalla pasta alla frutta e verdura, dall’olio extravergine alla carne e al pesce, dai salumi ai formaggi raccolti nel villaggio grazie all’iniziativa di solidarietà la “spesa sospesa”.

Sono migliaia i bambini poi che hanno invaso – continua la Coldiretti – l’area riservata ai piccoli nell’agriasilo e nella fattoria didattica, imparando ad impastare il pane, a pigiare l’uva, a zappettare l’orto e a riconoscere le diverse varietà di piante il tutto con l’assistenza dei tutor e delle agritate della Coldiretti e di Campagna Amica. Apprezzatissimi anche gli animali della fattoria negli spazi dell’Aia, l’Associazione italiana allevatori.

In tantissimi hanno apprezzato le lezioni di economia domestica e i rimedi antichi per donne moderne promosse dalle imprenditrici agricole della Coldiretti. Per i giovani l’appuntamento clou è stato, invece, nello spazio Generazione Agricoltori con le giovani imprese agricole protagoniste della manifestazione per salvare la frutta italiana “assediata” dai cambiamenti climatici. E spazio anche alle iniziative dei Coldiretti senior.

A Cosenza la manifestazione si è svolta in modo assolutamente regolare, con i massimi livelli di sicurezza nonostante la straordinaria partecipazione di pubblico, grazie alle forze dell’ordine, al Questore di Cosenza Michele Maria Spina e al Prefetto Vittoria Ciaramella, oltre che al corpo dei vigili urbani cui va il ringraziamento della Coldiretti, che hanno garantito un sereno svolgimento dei tre giorni, coadiuvati da sistemi di controllo all’avanguardia, messo a loro disposizione da Coldiretti, con droni e sistemi di video sorveglianza ad alta risoluzione.

Molto apprezzati i menu a 8 euro con il meglio del Made in Italy a tavola, dove sono stati gettonatissimi la pasta con broccoli, nduja e pecorino, il panino con salsiccia e rape di Bisignano, ma anche la carne 100% italiana della braceria, il pesce a km zero, l’agrigelato e tutto lo street food Made in Italy. Preso d’assalto anche il grande mercato di Campagna Amica con una cinquantina di aziende – prosegue la Coldiretti – che hanno proposto il meglio della Calabria e del resto d’Italia a tavola dai formaggi ai salumi, dal miele alle verdure fino agli agrumi come cedro e bergamotto. Folla di visitatori anche per l’Oleoteca e l’Enoteca con le degustazioni di cocktail all’extravergine, vino e birra agricola.

“Il Villaggio di Cosenza è stata una grande occasione per far conoscere la biodiversità e la sostenibilità dell’agricoltura italiana e di quella calabrese in particolare, un modello basato sulla distintività e la qualità del made in Italy agroalimentare, lo spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori e le frontiere dell’innovazione” ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “i cittadini ancora una volta hanno potuto toccare con mano i primati dell’agricoltura nazionale che dobbiamo ora difendere e sostenere contro la crisi scatenata da guerra e rincari ma anche da modelli alimentari sbagliati e pericolosi come la diffusione del cibo sintetico”.




Copagri Calabria: rilancio primario passa da snellimento burocrazia, ricambio generazionale e interventi su consorzi

Il rilancio del primario regionale, al pari di quello nazionale, passa necessariamente dal superamento di molte delle problematiche, ataviche e non, che da tempo frenano lo sviluppo di un comparto di fondamentale importanza per l’economia della Calabria e del Paese; sviluppo che negli ultimi mesi è stato sensibilmente frenato anche dai noti incrementi record dei costi di produzione e dell’energia”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Calabria Francesco Macrì, concludendo i lavori della Giunta regionale della Copagri, riunitasi per analizzare le ricadute delle numerose problematiche che stanno investendo l’agricoltura e le possibili soluzioni a queste ultime, che saranno presentate in occasione delle prossime riunioni del Tavolo verde regionale.

“Tra le problematiche maggiormente avvertite dai produttori agricoli ci sono senza ombra di dubbio la sempre più sentita necessità di un deciso intervento che vada a ridurre e snellire la burocrazia a carico del comparto, semplificando i numerosi e gravosi adempimenti ai quali sono chiamati ad adempiere i produttori agricoli”, ha evidenziato Macrì sulla base di quanto emerso durante i lavori, indicando nella formazione una delle strade maestre da perseguire per lo sviluppo del comparto.

“Tali problematiche – ha spiegato il presidente – si riversano anche sui bandi del PSR dedicati ai giovani agricoltori, per i quali è fondamentale velocizzare le pratiche e rendere più snello l’intero sistema, perché in gioco c’è il ricambio generazionale del comparto e il futuro di tanti imprenditori agricoli under35, che se messi nelle giuste condizioni potrebbero imprimere una sensibile accelerata alla crescita del Primario”.

“Sull’agricoltura calabrese – ha rimarcato Macrì – grava la spada di Damocle della gestione dei Consorzi di bonifica, che continuano a necessitare di una riforma drastica che possa finalmente sopperire alle lacune degli stessi e portare a un rilancio che possa dare al comparto i servizi dei quali ha bisogno, ma anche dei Consorzi di tutela, che in diversi casi non riescono ad adoperarsi per contrastare le continue oscillazioni di mercato che incidono sulle quotazioni di diversi prodotti, quali ad esempio il bergamotto”.

“Un ulteriore elemento di criticità, infine, è legato alla gestione della fauna selvatica, e in particolare degli ungulati, che continua a rappresentare una piaga endemica la quale aumenta il conto dei danni a carico dei produttori agricoli; anche in questo ambito non si può più aspettare e bisogna intervenire puntando sulle possibilità offerte dalla normativa vigente e sul maggiore utilizzo delle recinzioni perimetrali”, ha concluso il presidente.




Giornata mondiale olivo: il presidente del Consorzio dell’Olio di Calabria IGP a Villacidro (CA) per celebrare il patrimonio dell’olivicoltura del Mediterraneo

Per la Giornata mondiale dell’olivo, che si celebra ogni anno il 26 novembre, il presidente del Consorzio Tutela e Valorizzazione Olio di Calabria IGP, Massimino Magliocchi, è stato ospite della città di Villacidro, in provincia di Cagliari, dove ha incontrato il presidente dell’Associazione Olivicola della città sarda, Nicola Solinas. Insieme, tra gli ulivi millenari del Parco di San Sisinnio, hanno consegnato al Sindaco di Villacidro, Federico Sollai, un ulivo cultivar Nera di Villacidro che successivamente verrà piantato nel parco comunale.

«Non poteva esserci contesto migliore – spiega il presidente Magliocchi – di quello del Parco di San Sisinnio, con i suoi preziosi esemplari unici, per celebrare questa importante ricorrenza. L’idea di questo gesto simbolico è nata con l’intento di mettere in luce il patrimonio che la coltura dell’olivo rappresenta per la vita socio-economica e culturale di molte regioni del bacino del Mediterraneo. Oltre a essere parte della nostra storia e del nostro paesaggio, l’olivicoltura è in grado di frenare lo spopolamento rurale e contribuire in maniera preponderante all’economia locale di queste regioni. Non dimentichiamo inoltre che l’olio d’oliva, il nostro oro verde, rappresenta l’alimento principe della dieta Mediterranea che, dal 2010, è stata riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dall’UNESCO».

La sinergia tra il Consorzio Tutela e Valorizzazione Olio di Calabria IGP e l’Associazione Olivicola di Villacidro vuole sottolineare l’importanza di fare rete per tutelare la biodiversità delle varietà presenti sul territorio italiano e per valorizzare uno dei prodotti agricoli d’eccellenza che l’Italia propone all’estero, un’autentica ricchezza che si tramanda di generazione in generazione.

La Giornata mondiale dell’olivo, proclamata in occasione della 40ª Conferenza generale dell’UNESCO nel 2019, ci ricorda infine che l’olivo è molto più di un semplice albero, fin dall’antichità, simboleggia infatti i valori di pace, saggezza e speranza.




Ugl agroalimentare: Preoccupazione per il settore forestale in Calabria. Richiesto incontro col ministro Lollobrigida. La lettera

L’Ugl Agroalimentare esprime forte preoccupazione per il settore forestale in Calabria, dato il suo ruolo di salvaguardia del patrimonio naturalistico e idrogeologico, nonchè per l’occupazione e lo spopolamento delle arre interne. Per questi motivi la federazione richiede un incontro urgente con il Ministro Lollobrigida.

Di seguito in Pdf la lettera inviata dal segretario Paolo Mattei: 

Richiesta incontro Ministro Lollobrigida

 

 

 

 

 




Copagri R. Calabria: Vincenzo Lentini confermato presidente. Concetta Zurzolo e Domenico Italiano vice

Il Consiglio Generale della Copagri Reggio Calabria, riunitosi nell’ambito del VI° Congresso della Federazione, svoltosi a Gerace (RC) alla presenza del presidente della Copagri Calabria Francesco Macrì, ha confermato all’unanimità Vincenzo Lentini presidente. Lentini, che è anche vicepresidente della Copagri Calabria, continuerà a essere affiancato nel suo mandato dai confermati vicepresidenti provinciali Concetta Zurzolo e Domenico Italiano.

 

“L’agricoltura reggina, al pari di quella calabrese e di quella nazionale, sta attraversando un momento molto complesso e delicato, nel quale la sostenibilità economica delle aziende rischia seriamente di venire meno a causa di fattori congiunturali che stanno determinando incrementi record dei costi delle materie prime, dai concimi ai materiali agricoli, e delle tariffe energetiche, a partire dal gasolio agricolo”, ha sottolineato Lentini, evidenziando che “la mancata sostenibilità economica delle aziende agricole potrebbe compromettere le operazioni colturali e, di conseguenza, le produzioni agricole”.

 

“Questo rischio assume una rilevanza ancora maggiore in una Regione come la nostra, nella quale il peso dell’agricoltura in termini di occupazione e di reddito prodotto è pari a circa il doppio di quello medio nazionale, tanto che ben un calabrese su sette è conduttore di un’azienda agricola”, ha aggiunto il presidente, facendo notare che il numero delle aziende agricole calabresi è pari a quello di tutte le regioni del Nord-Ovest e che il primario regionale occupa circa 10.000 lavoratori autonomi e 100.000 dipendenti.

 

“E’ anche per tali ragioni che, come Copagri, continueremo a lavorare per essere sempre al fianco dei produttori agricoli, interfacciandoci costantemente con le istituzioni regionali e provinciali; riteniamo, infatti, che ci sia ancora molta strada da fare per migliorare, fra l’altro, sulla spesa delle misure strutturali del PSR, che in molti casi arrancano nella realizzazione a causa della burocrazia”, ha assicurato Lentini.

 

“Voglio inviare i migliori auguri di buon lavoro alla presidenza provinciale, nella certezza che saprà continuare a lavorare per accrescere sempre di più il peso della Federazione a livello locale e regionale”, ha affermato Macrì, ricordando che “far parte della famiglia Copagri è un privilegio che va sempre meritato, impegnandosi attivamente e costantemente”.




Truffa ai danni dell’Unione Europea. La Procura Europea e i Carabinieri sequestrano beni per 163 mila euro in provincia di Reggio Calabria

I Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Messina hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palmi (RC) su richiesta della Procura Europea – Ufficio dei Procuratori Europei delegati per Sicilia e Calabria – con la quale è stato disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di denaro e beni immobili per 163 mila euro, profitto di reato, nei confronti di due coniugi residenti nel Reggino. Il provvedimento ha disposto anche il sequestro di 39 titoli di pagamento (c.d. diritti all’aiuto) di origine delittuosa, di norma assegnati dall’AGEA agli aventi diritto in base agli ettari di terreno agricolo dichiarati in conduzione.

Secondo l’ipotesi accusatoria formulata dai PM della Procura Europea, gli indagati avrebbero commesso reiterate condotte illecite volte al conseguimento di erogazioni pubbliche nel settore degli aiuti alle imprese agricole, concessi nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC).

Il provvedimento scaturisce dalle investigazioni svolte dal Reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare di Messina, competente per le regioni Sicilia e Calabria, che hanno permesso di accertare la truffa aggravata finalizzata a conseguire fraudolentemente sia i “Titoli di Pagamento” (necessari per accedere al regime di Pagamento Unico previsto dalla PAC) sia ingenti contributi pubblici destinati al settore agricolo ed erogati dall’ARCEA (Agenzia della Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura).

La truffa è stata perpetrata dai due coniugi dichiarando in conduzione fondi agricoli di cui non avevano alcuna legittima disponibilità poiché i relativi contratti di acquisto con patto di riservato dominio stipulati con l’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) erano stati successivamente risolti, uno per morosità dell’acquirente e l’altro a seguito dell’emissione dell’interdittiva antimafia nei confronti del contraente.

L’esecuzione della misura cautelare, che conferma l’attenzione della Procura Europea e dei Carabinieri nel contrasto alle sistematiche  condotte fraudolente poste in essere con il fine di sottrarre ingenti aiuti pubblici al settore agricolo, oltre ad interrompere l’attività delittuosa permette di preservare – ai fini della confisca – somme di denaro e beni immobili (fabbricati e terreni) per un valore complessivo pari agli importi percepiti fraudolentemente dagli indagati in spregio alle normative ed in danno dei tantissimi imprenditori onesti.




Copagri Calabria: Il 7/07 a Catanzaro incontro “Le agroenergie come sviluppo e diversificazione del reddito”

La recente pubblicazione da parte del Ministero della Transizione Ecologica delle linee guida in materia di impianti agrivoltaici permette al primario di cominciare a lavorare sull’individuazione di percorsi sostenibili per la realizzazione delle infrastrutture energetiche che consentano di coniugare l’esigenza di rispetto dell’ambiente e del territorio con quella di raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, assicurando al contempo la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Calabria Francesco Macrì, spiegando che muoverà da queste premesse l’incontro “Le agroenergie come sviluppo e diversificazione del reddito”, che si terrà giovedì 7 luglio, dalle ore 10:30 alla Cittadella Regionale di Catanzaro.

 

“Una grande spinta allo sviluppo delle agroenergie – aggiunge Macrì – arriverà poi dal decreto del Mipaaf sul cosiddetto ‘Parco Agrisolare’, anch’esso di recentissima pubblicazione, con cui vengono messi a disposizione del primario ben 1,5 miliardi di euro a valere sui fondi del PNRR; in attesa di superare il penalizzante vincolo dell’autoconsumo, tale testo rappresenta certamente un’ottima base di partenza per promuovere gli investimenti per la realizzazione degli impianti fotovoltaici sulle coperture delle stalle e dei capannoni delle aziende agricole, dando una concreta risposta alla necessità di ridurre i costi energetici a carico delle imprese e fornendo al contempo un grande contributo per l’efficienza energetica del comparto”.

 

I lavori, ai quali sono invitati a partecipare tutti gli agricoltori e gli allevatori della zona e delle regioni limitrofe, saranno conclusi dall’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo; oltre al presidente Macrì, interverranno, inoltre, Sergio Marini e Alessandro Pierantoni, rispettivamente presidente e coordinatore tecnico nazionale di GAIA Energia, la cooperativa promossa dalla Copagri per raccogliere la sfida della transizione energetica e sostenere la produzione e il consumo delle agroenergie, i quali esamineranno e approfondiranno le grandi potenzialità legate all’utilizzo degli impianti fotovoltaici e agrivoltaici.

 

 




Confeuro: Calabria terra di eccellenze, promuovere alleanze tra coltivatori per coniugare qualità e legalità

“Un sano sviluppo dell’agricoltura calabrese può avvenire solo in condizioni di legalità e di rispetto dei diritti dei lavoratori” – ha dichiarato Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro, nel corso di un incontro con le associazioni territoriali svoltosi oggi a Reggio Calabria. “Troppo spesso i meriti e le eccellenze di questa terra sono oscurati da fatti di cronaca che evidenziano un sistema di sfruttamento ancora diffuso. Mentre si succedono i riconoscimenti ufficiali ai prodotti tipici calabresi, con cadenza regolare le indagini delle forze dell’ordine portano alla luce nuovi casi di caporalato”.

“Di recente, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Reggio Calabria ha sottoposto a controllo dieci aziende: otto di queste sono risultate irregolari” – ha ricordato Tiso. “Il fatto è soltanto uno degli ultimi in ordine di tempo, ma fornisce un’idea di quanto siano frequenti le violazioni della legge nei campi. La rete dello sfruttamento e dell’illegalità può essere smantellata creando alleanze tra coltivatori con l’obiettivo di unire le forze e generare una graduale trasformazione del sistema di produzione agricolo”.

“Il territorio calabrese vanta un grande patrimonio di biodiversità e un’ampia offerta di prodotti di qualità tutelati a livello comunitario. Sono numerose le produzioni regionali a denominazione d’origine protetta (Dop) e le indicazioni geografiche protette (Igp). Proprio in questi giorni è entrato a far parte di queste ultime anche il finocchio di Isola Capo Rizzuto. È da questa ricchezza che bisogna ripartire per coniugare qualità e legalità”, ha concluso il presidente Confeuro.




Sindacati, Michele Sapia confermato segretario generale Fai-Cisl Calabria

Si sono svolti a Maierato (Vibo Valentia) i due giorni di “RiGenerazione: persona, lavoro, ambiente”, VII° Congresso della Fai-Cisl Calabria, federazione dei lavoratori agroalimentari e ambientali che in regione conta oltre 20.400 iscritti. L’assemblea, che si è aperta con un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime del lavoro, ha confermato Michele Sapia Segretario generale; al suo fianco nella segreteria regionale sono stati rieletti Lucia Madia e Francesco Ferraro.

Tra le priorità indicate da Sapia nella sua relazione, caporalato e lavoro nero in agricoltura, spopolamento delle aree interne, dissesto idrogeologico, rilancio dei consorzi di bonifica e del settore ittico regionale, disoccupazione giovanile e femminile: “La pur interessante ripresa dell’occupazione regionale, che a fine 2021 registra un +1,3%, non sarà sufficiente a colmare il tonfo dell’annus horribilis della pandemia – ha detto il sindacalista – ma non possiamo cedere alla rassegnazione, dobbiamo fare leva sulle enormi potenzialità ancora inespresse delle nostre bellezze paesaggistiche, risorse naturali, eccellenze agroalimentari e biodiversità”. “L’agroindustria regionale – ha aggiunto Sapia – produce quasi il 7% del valore aggiunto del comparto del Mezzogiorno e più dell’1,3% del valore aggiunto dell’agroindustria nazionale, e oggi abbiamo tante possibilità di crescita ulteriore, però servono politiche innovative e lungimiranti. I borghi, le aree interne, le foreste possono rappresentare uno straordinario motore di crescita se si investirà in prevenzione, riforestazione ed economia circolare”. Criticata dal sindacalista la Legge regionale 442 del 1984 che disciplina l’impiego dei lavoratori idraulici e forestali: “Tanti cantieri forestali non esistono più, e le ore di lavoro perse dimostrano quanto siano obsolete le nostre normative davanti alle sfide della transizione ecologica e della prevenzione del rischio idrogeologico e degli incendi: serve un uso produttivo del bosco che possa generare lavoro e tutela dell’ambiente in una regione che ha un patrimonio forestale senza eguali in Europa, mentre invece ancora importiamo la maggioranza del legno e abbandoniamo a sé stessi i boschi”, ha detto Sapia, lanciando in conclusione un appello a istituzioni e società civile a “camminare insieme per sostenere una ripartenza strutturale della nostra economia”.

Tra le novità del Congresso, l’avvio anche in Calabria della campagna Fai-Cisl “Tutele in movimento”, con l’inaugurazione e la benedizione, da parte di Don Francesco Sicari, del camper che il sindacato utilizzerà per presidiare il territorio: “Uno strumento in più per combattere il caporalato e dare ai lavoratori e alle loro famiglie assistenza legale e fiscale, in tutti i territori, anche i più periferici”, ha detto Sapia.

Il patrimonio agroalimentare regionale, è emerso dai lavori congressuali, vanta 269 prodotti tradizionali e di nicchia, 17 prodotti tutelati, di cui 12 con il marchio Dop e 5 con quello Igp, a cui vanno aggiunti i 13 vini Doc e 13 Igt, un elenco in cui figurano eccellenze assolute, conosciute in tutto il mondo. “È da questa ricchezza che possiamo e dobbiamo ripartire”, ha sostenuto nel suo intervento il Segretario generale della Cisl Calabria, Tonino Russo, che ha invocato “un patto sociale tra governo regionale, imprese, sindacati ed enti locali, indispensabile affinché la politica possa usare le risorse in maniera adeguata e strategica”. “Sono ancora troppi i giovani costretti ad emigrare – ha denunciato Russo – con conseguenze negative in termini di fuga di cervelli e calo demografico: dobbiamo invertire la tendenza e la ricetta della Cisl è quella ribadita più volte dal nostro Segretario generale Luigi Sbarra, trasformando le risorse del Pnrr in cantieri e lavoro di qualità, sbloccando le infrastrutture, riscattando le aree interne, abbattendo il carico fiscale e contributivo sulle aziende che investono nella formazione e nell’occupazione stabile, e continuando il confronto sulla previdenza per evitare che i lavoratori precari e discontinui di oggi diventino i pensionati poveri di domani”.

Durante il Congresso sono stati consegnati anche i premi del concorso fotografico “Fai uno scatto”, rivolto ai giovani per valorizzare l’agroalimentare calabrese e dedicato alla memoria di Mario Massara, giovane sindacalista della Fai-Cisl Calabria recentemente scomparso.

Oltre a delegati, operatori e dirigenti, sono intervenuti anche rappresentanti di altre sigle sindacali, delle parti datoriali e delle istituzioni regionali.

I lavori si sono conclusi con l’intervento del Segretario generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota, che ha sottolineato l’importanza del Pnrr “per rigenerare una società più equa, inclusiva e fondata sul lavoro di qualità, ben contrattualizzato e retribuito”. “Abbiamo un’opportunità unica – ha detto Rota – per uscire da un ventennio della paura, cominciato con gli attentati dell’undici settembre 2001 e rafforzato dalla crisi finanziaria del 2008 e oggi dalla pandemia. Le nostre proposte spingono affinché le risorse vengano messe al servizio di un nuovo modello sociale, quello che abbiamo scelto con l’adesione al Manifesto di Assisi, per un’economia più a misura d’uomo e legato alla sostenibilità economica, sociale e ambientale. Vogliamo che il lavoro agricolo diventi veramente attrattivo per i più giovani – ha aggiunto il leader della Fai Cisl – e per farlo dobbiamo cacciare il malaffare e gli sfruttatori dall’agroalimentare e incrementare i redditi, le tutele, la sicurezza e le pensioni di chi lavora nelle nostre campagne”.

I lavori congressuali sono stati anticipati dal Congresso di Terra Viva Calabria, federazione di secondo livello che nella Fai Cisl rappresenta i produttori agricoli; alla presidenza dell’associazione è stato confermato Francesco Fortunato.




Maltempo: Coldiretti, 20 bombe d’acqua su Sicilia e Calabria

In appena tre giorni di maltempo si sono abbattute su Sicilia e Calabria ben venti bombe d’acqua che hanno causato vittime e danni nelle città e nelle campagne. E’ quanto emerge dal bilancio della Coldiretti sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo che investito Calabria e Sicilia, sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (ESWD).

 

La regione più duramente colpita – sottolinea la Coldiretti – è la Sicilia dove si è concentrata la quasi totalità dei nubifragi per un totale di 17 eventi estremi che hanno interessato le province di 

Il risultato delle intense precipitazioni nella regione – sottolinea la Coldiretti sono verdure e ortaggi affogati, piante di agrumi abbattute nelle campagne allagate dove è impossibile effettuare la semina ed è stata interrotta la raccolta delle olive ormai mature con danni incalcolabili per le aziende agricole. I violenti temporali e tempeste di vento si abbattono su una regione come la Sicilia che ha – sottolinea la Coldiretti – il 92,3% dei comuni con parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni con i terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando allagamenti e smottamenti. Una situazione che – spiega Coldiretti –– peggiora in Calabria dove si sale addirittura al 100% dei comuni. Il risultato strutture colpite, recinzioni e muri crollati e strade interrotte con difficoltà per la viabilità e per raggiungere le aziende.

 

Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi stimati che hanno già superato i due miliardi quest’anno tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.




Parentela (M5S): Accolte richieste di Calabria, Lombardia e Molise per i danni da maltempo

Sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale, i decreti del Ministero delle Politiche Agricole con cui il ministro Stefano Patuanelli accoglie le proposte delle regioni Calabria, Lombardia e Molise di attivazione degli interventi compensativi del fondo di solidarietà nazionale per i danni alle produzioni a seguito degli eventi calamitosi verificatisi nei mesi scorsi”. Lo dichiara il deputato Paolo Parentela, esponente M5S in commissione Agricoltura.

 

“È stata, infatti, dichiarata l’esistenza del carattere di eccezionalità – prosegue –  per le piogge persistenti che dal 21 al 23 novembre 2020 hanno colpito la provincia di Cosenza e quella di Crotone, per le grandinate che dal 17 al 28 giugno scorso hanno interessato la provincia di Pavia e per le piogge alluvionali del 3-4 luglio nel Lodigiano e dal 16 al 19 luglio in provincia di Campobasso. Per questi territori saranno attivate le misure previste dal decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102″.

“Si tratta – spiega Parentela – di aiuti volti a favorire la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole come contributi in conto capitale fino all’80% del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile media ordinaria, elevato sino al 90% nelle zone svantaggiate; prestiti ad ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell’anno corrente e del prossimo, da erogare a tasso agevolato; proroga delle operazioni di credito agrario e agevolazioni previdenziali. Per queste misure, sono stati stanziati ulteriori 105 milioni di euro per tutto il territorio nazionale nel Decreto Sostegni-Bis”.

 

“Con la nuova Politica Agricola Comune (PAC), che entrerà in vigore nel 2023, metteremo in atto nuovi strumenti per incentivare maggiormente le imprese agricole ad assicurarsi così da dare loro maggiori garanzie, tutelandole dai sempre più frequenti ed eccezionali eventi calamitosi” conclude.