CATANIA: MINISTRI PRIMA DI ME HANNO PENSATO SOLO A UE

mario-catania“La dotazione destinata all’agricoltura italiana non e’ sufficiente. Lo ribadiremo a Bruxelles il 7 e l’8 febbraio in sede comunitaria dove continueremo il nostro lavoro”. Mario Catania, ministro tecnico che si appresta a diventare politico, lo dice questa mattina alla sala Cavour del Mipaaf in una conferenza stampa che vuol essere l’occasione di un bilancio della sua attività di governo del ministero per le Politiche agricole. Duro il giudizio del ministro uscente sui suoi predecessori: “i ministri che si sono susseguiti negli anni non hanno fatto altri che interfacciarsi con la politica comunitaria. Il governo Monti, afferma il ministro ha fatto di più. In questi tredici mesi ha tentato di gettare le basi per un politica agricola nazionale”. Bilancio di tredici mesi di governo, dunque, ma anche un pochino di campagna elettorale pro domo sua. Catania e’ infatti candidato alle politiche nelle liste UDC. Nel blog che ha aperto una decina di giorni fa il ministro affermava che in Europa era stato fatto troppo poco.

“C’e una sottovalutazione – prosegue il ministro – delle tematiche agricole anche da parte di molti economisti che considerano l’agricoltura un settore residuale. Questa sordita’ culturale sembra in via di superamento, ma c’e ancora del cammino da fare per vincere questo atteggiamento”. “Molte delle iniziative rimaste incompiute sono da addebitarsi – secondo Catania – alle resistenze di altri ministeri. Il dicastero dell’economia, per esempio, ha impedito che andasse in porto la redistribuzione delle terre ai giovani coltivatori. Le terre che sono di proprieta’ dello stato e restano ampiamente improduttive. Il contenzioso con il ministero dell’economia non si ferma qui. Anche per l’ippica c’è stata una sostanziale resistenza. Ma – precisa il ministro- le frizioni riguardano la struttura del ministero dell’economia, non l’operatore del ministro Grilli”. Quella della zootecnia è una situazione, secondo il ministro, molto critica: “sia l’allevamento ovino che quello bovino da carne hanno bisogno di un sostegno aggiuntivo. Quello che gia’ c’e deve essere rafforzato”.

Sulle aflatossine (“un problema doloroso”) Catania spiega che bisogna salvaguardare gli interessi delle imprese agricole, ma anche la superiore tutela del consumatore. “Quest’anno ci sono alcune partite in cui le aflatossine superano la soglia consentita. E’ chiaro che queste partite non possono essere messe in circolo. Bisognera’ trovare una qualche soluzione, ma non e’ facile”. Sulle agro energie, sempre rispondendo alle domande dei giornalisti, il ministro ammette tutta una serie di vischiosità che ostacolano lo sviluppo del settore. A partire dalle burocrazie locali. Anche su questa tematica il ministro rimanda tutto a un prossimo futuro. “Le recenti inchieste giudiziarie che hanno interessato il ministero e che hanno persino condotto in carcere alcuni funzionari di alto rango evidenziano un patologia che deve essere messa a nudo. C’e nel paese un problema di legalita’ che mostra come la situazione italiana non sia in linea con i vicini paesi d’Europa. E questo problema non riguarda soltanto gli uomini che operano nelle istituzioni, ma il paese nel suo complesso. Tuttavia non e’ corretto criminalizzare il pubblico impiego all’interno del quale ci sono persone di specchiata onesta. Quindi bisogna intervenire con severita’ ma non indulgere alla tentazione della caccia alle streghe”. Il giudizio sul suo proprio operato? Catania accetta di darsi una pagella. “Alcuni aspetti positivi, ma anche molte cose da realizzare. Ma considerate le condizioni in cui si e’ trovato a lavorare il governo, privo di una sua maggioranza, ha ben operato. E bene ha operato anche il suo ministero”.

pog