CENTINAIO A UNIONE SARDA: TURISMO E AGROALIMENTARE BATTERANNO CRISI. SARDEGNA VOLTI PAGINA

In una intervista rilasciata a l’Unione Sarda il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Sen. Gian Marco Centinaio, rassicura gli allevatori danneggiati dalla peste suina, i pastori sardi ancora alle prese con la vertenza sul prezzo del latte, passando per l’erogazione a singhiozzo dei fondi comunitari e lo spreco dei frutteti abbandonati. Il Ministro Centinaio, atteso domani a Cagliari, punta su turismo e agroalimentare come elementi fondamentali della strategia di sviluppo dell’Isola, partendo dalla lotta alla peste suina, vicina a una svolta. «Abbiamo fatto grandi progressi e l’Ue ce li ha riconosciuti – spiega Centinaio – Abbiamo più volte incontrato il commissario europeo per la Salute e la Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis per aggiornarlo sulla questione Psa. Andiamo avanti per debellare del tutto la peste suina africana. Come Ministero possiamo mettere in campo importanti interventi contributivi per chi si mette in regola. Da questo dipende il futuro delle esportazioni delle carni e degli insaccati di maiale». «È prioritario – prosegue Centinaio – attuare efficaci campagne informative e sensibilizzare gli operatori e i cittadini sulla pericolosità di alcuni comportamenti che possono facilitare l’introduzione e la diffusione della Psa, oltre all’applicazione delle misure di sicurezza negli allevamenti suini domestici e al rafforzamento delle attività di sorveglianza». Altro comparto a cui il Ministro spiega di aver rivolto un intervento tempestivo in Sardegna è quello del latte ovino-caprino. «Il Governo è stato vicino ai pastori e al mondo agricolo. Prontamente abbiamo risposto all’emergenza con interventi concernenti il Fondo latte ovino, le modalità di concessione dei contributi destinati al settore del latte ovino-caprino, il monitoraggio della produzione di latte vaccino, ovino e caprino e dell’acquisto di latte e prodotti a base di latte importati da Paesi dell’Unione europea e da Paesi Terzi, nonché l’incremento del fondo indigenti per l’acquisto di formaggi Dop fabbricati esclusivamente con latte di pecora». Il Ministro dell’agricoltura rassicura che le risposte al comparto «Permettono di affrontare in modo organico il problema. Sono certo che l’efficacia dei provvedimenti si rifletterà sul prezzo. Il Governo non può infatti intervenire direttamente ma gli stimoli forniti al settore porteranno i risultati attesi. Il consorzio sta lavorando al nuovo piano di regolazione dell’offerta. Anche questo è un valido strumento, ma occorre che sia coerente con le regole sulla concorrenza e la libertà delle singole imprese». Centinaio punta al binomio turismo-agroalimentare, per il rilancio dell’isola, e si dice convinto che «Costituiscono settori fondamentali e strategici sia in termini di Pil che per il potenziale non ancora espresso. La Sardegna è la quarta regione per produttori agroalimentari di qualità Dop, Igp e Stg. È necessario individuare nuove dinamiche turistiche, forme ricettive alternative, in contrapposizione a quelle classiche». «Occorre destagionalizzare – spiega Centinaio illustrando le possibili strategie – e proporre nuove mete rispetto alle località marine, le più visitate e richieste. E proprio qui può entrare in gioco l’agricoltura, soprattutto tra gli stranieri. L’enogastronomia italiana sta assumendo sempre più un ruolo importante nel settore turistico, soprattutto tra gli stranieri. La Sardegna ha una grande cultura agroalimentare alle spalle, prodotti della tradizione ma anche nuove proposte, come la birra artigianale. Serve quindi maggior imprenditorialità e progettualità». Un tema che si accompagna a quello della tutela dell’agricoltura e del Made in Italy: «Non possiamo permettere che gli agricoltori lascino il frutto del loro lavoro sugli alberi, non potendolo vendere perché è stato valutato cifre irrisorie – dichiara il Ministro – Come Ministero ci stiamo impegnando a sensibilizzare i compratori a richiedere agli ipermercati, ai supermercati, a tutti i negozi di alimentari, di acquistare e rivendere i prodotti italiani, soprattutto per ciò che riguarda il banco ortofrutta». A proposito di fondi europei, infine, la risposta è chiara: bisogna spenderli bene e tutti. «La prima cosa da fare è cambiare l’Europa – afferma Centinaio- L’Europa come ci è stata proposta in questi anni non ci piace e non piace a nessuno. Deve cambiare sia a livello di Parlamento Ue che di Commissione. Per non parlare del livello eccessivo di burocrazia. Ho già chiarito che l’Italia non permetterà che si abbassi il budget dell’agricoltura, ma è necessario anche rivedere tutta una serie di regole che non ci stanno bene».