CIMICE ASIATICA, AGRINSIEME E.ROMAGNA: LAVORARE SU PIANO NAZIONALE PROPOSTO DA REGIONI DEL NORD. SITUAZIONE GRAVISSIMA

Il coordinamento di Agrinsieme Emilia-Romagna, che riunisce le federazioni regionali di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, esprime soddisfazione per i contenuti della lettera recentemente inviata dagli assessori all’agricoltura delle regioni del Nord del Paese ai ministri dell’agricoltura Teresa Bellanova e dell’ambiente SergioCosta nella quale si sollecita il Governo ad approvare un Piano nazionale straordinario per difendere le produzioni agroalimentari dalla cimice asiatica, a ristabilire le condizioni di equilibrio dell’agroecosistema e a supportare il reddito dei produttori agricoli che hanno visto le loro produzioni danneggiate o addirittura completamente distrutte.

 

“Apprezziamo soprattutto il gioco di squadra, peraltro fortemente sollecitato da Agrinsieme, tra la Regione Emilia-Romagna e le altre Regioni del Nord, governate da maggioranze con appartenenze politiche diverse ma accomunate da un obiettivo ben definito: salvare il patrimonio ortofrutticolo del Nord Italia e ridare speranza e futuro agli imprenditori agricoli. Infatti, ricordiamo che la frutticoltura della Regione sta pagando gli effetti di una crisi ambientale senza precedenti e che, oltre all’emergenza legata alle gravi problematiche causate dalla specie invasiva della cimice asiatica, o Halyomorpha halys, sta scontando i danni causati dalle avversità atmosferiche e da altre patologie su produzioni ortofrutticole d’eccellenza, oltre ai disagi dovuti a un mercato che riconosce prezzi insoddisfacenti per alcuni prodotti”, sottolinea Agrinsieme Emilia-Romagna dopo la grande mobilitazione dei giorni scorsi, che ha visto scendere in piazza centinaia di frutticoltori, i quali hanno manifestato pacificamente davanti alle prefetture delle province di Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna. 

 

“La cimice asiatica, infatti, la cui presenza è stata riscontrata per la prima volta nel 2012 a Modena, ha causato danni stimabili in centinaia di milioni di euro alle principali colture frutticole della Regione, con perdite della produzione che vanno dal 70-80% fino ad arrivare addirittura al 100%, con gravissime ripercussioni sull’intero territorio anche in termini di occupazione, e questo senza contare i concreti rischi legati alla competitività dell’intero tessuto produttivo regionale, ma anche in prospettiva di quello nazionale”.

 

“Infine, auspicando nuovamente una fattiva collaborazione tra le forze politiche, chiediamo maggiori investimenti per dare prospettiva alle nostre imprese: a tal proposito, riteniamo profondamente inadeguato lo stanziamento, avvenuto nei mesi scorsi, di soli 16.000,00 euro a favore del CREA per il contrasto alla cimice asiatica e chiediamo maggiori risorse per il futuro dei nostri agricoltori.”