CIMICE ASIATICA, NORD AGRICOLO ALZA LA VOCE: STESSA EMERGENZA XYLELLA. AGIRE SUBITO. ROLFI: DANNI 80% COLTURE. CASELLI: NO A FAKE NEWS, PIU VOLTE SOLLECITATO MINISTERO AMBIENTE

Il nord agricolo preoccupato per l’emergenza della Cimice asiatica che ha devastato le colture e messo in ginocchio la frutticoltura dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Veneto. Ma Anche Friuli, Piemonte e Trentino Alto Adige.

E ora agricoltori, associazioni e assessori chiedono sia data la stessa importanza che è stata data alla Xylella del Sud. Prima che sia troppo tardi.

E, dopo che le regioni del Nord hanno messo a punto un documento condiviso per dare la luce a un piano quinquennale di intervento nazionale, i frutticoltori presidiano le prefetture.

CIMICE ASIATICA IN EMILIA-ROMAGNA I FRUTTICOLTORI DI AGRINSIEME IN PRESIDIO DAVANTI ALLE PREFETTURE

I frutticoltori del coordinamento di Agrinsieme Emilia-Romagna, che riunisce le federazioni regionali di Cia-AgricoltoriitalianiConfagricolturaCopagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari,hanno manifestato oggi davanti alle prefetture delle province di Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna per difendere la frutticoltura della Regione, che sta pagando gli effetti di una crisi ambientale senza precedenti e che, oltre all’emergenza legata alle gravi problematiche causate dalla specie invasiva della cimice asiatica, o Halyomorpha halys, sta scontando i danni causati dalle avversità atmosferiche e da altre patologie su produzioni ortofrutticole d’eccellenza, oltre ai disagi dovuti a un mercato che riconosce prezzi insoddisfacenti per alcuni prodotti.

“Ringraziamo i Prefetti per averci ricevuto, aver manifestato il loro sostegno e aver ascoltato con interesse le nostre istanze”, afferma Agrinsieme Emilia-Romagna, informando di aver consegnato un documento contenente le priorità per difendere il comparto, che “è allo stremo e non può permettersi di attendere 5 anni, come prevede ad esempio l’introduzione dell’insetto antagonista”.

“Oltre alla necessaria e urgente predisposizione del regolamento attuativo e delle linee guida per la lotta biologica attraverso l’utilizzo dell’insetto antagonista naturale, la vespa Samurai o Trissolcus japonicus, capace di controllare la diffusione della cimice asiatica, chiediamo quindi alla Regione e al Governo di attivarsi per procedere celermente con la delimitazione delle aree colpite, al fine di ottenere sgravi fiscali e contributivi, ma anche per stanziare risorse che vadano a risarcire gli agricoltori dei danni subiti, che per alcune imprese arrivano al 100%, con il serio rischio di dover chiudere i battenti; contestualmente è necessario intervenire in sede comunitaria, andando a modificare la normativa che vieta gli aiuti di stato per le calamità ‘non da quarantena’ come la cimice asiatica”, spiega il Coordinamento regionale.

“La cimice asiatica, infatti, la cui presenza è stata riscontrata per la prima volta nel 2012 a Modena, ha causato danni che superano i 200 milioni di euro alle principali colture frutticole della Regione, quali pere, mele, pesche, nettarine, albicocche, ciliegie, kiwi e susine, con percentuali che raggiungono in alcuni casi il 70-80% o addirittura il 100% della produzione, mettendo in serio pericolo anche colture erbacee, quali ad esempio la soia”, ricorda Agrinsieme Emilia-Romagna, evidenziando che si tratta di “una vera e propria emergenza di carattere fitosanitario, che rischia di estendersi ad altre regioni e che, per danni ed estensione, è paragonabile alla Xylella fastidiosa”.

CIMICE ASIATICA, CASELLI (E.ROMAGNA): 2MLN EURO PER AIUTARE IMPRESE. NO A FAKE NEWS, REGIONE PIÙ VOLTE SOLLECITATO MINISTERO AMBIENTE

Prosegue l’impegno della Regione al fianco degli agricoltori colpiti dalla cimice asiatica che quest’anno ha causato danni ingenti ai prodotti ortofrutticoli dell’Emilia-Romagna, mettendo in ginocchio un’intera categoria.
Dopo il tavolo tecnico con le associazioni e le organizzazioni dei produttori di fine agosto, l’apertura del bando da 250 mila euro per l’attivazione di mutui a tassi agevolati a sostegno del reddito, le sollecitazioni inviate ai ministeri Agricoltura e Ambiente e in Europa per prevedere aiuti economici straordinari, maggiori fondi per la ricerca e per la sperimentazione degli insetti antagonisti, oggi la Giunta regionale propone in commissione Politiche economiche un proprio progetto di legge che amplia le possibilità di sostegno finanziario di durata pluriennale per le aziende danneggiate dalle calamità fitosanitarie, cimice asiatica in testa.

“Come Regione- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli– siamo vicini, e non a parole, agli agricoltori che sono scesi in piazza in questi giorni per denunciare una situazione gravissima non solo per gli imprenditori e i lavoratori, ma anche per i consumatori dei nostri buoni prodotti. Proprio lunedì scorso ho visitato due aziende nel ferrarese. Conoscevo già la gravità della situazione, ma averla vista di persona, aver parlato con gli agricoltori e i loro figli, aver incontrato i loro occhi e la loro forza e dignità ha rafforzato ulteriormente la mia determinazione a dare il massimo e a battermi in tutte le sedi a tutela della frutticoltura regionale e del suo grande ruolo economico, ambientale e sociale”.

“In un momento così delicato- sottolinea l’assessore- le fake news e le chiacchiere in libertà messe in circolazione per puro e sterile intento polemico, aggiungono ulteriore danno a un settore già provato da un anno terribile. Ribadisco che non esistono ricette miracolose e che è necessario agire su tre fronti: aiuti economici, ricerca e sperimentazione. La Regione non si sveglia oggi: fin da quando si è manifestato il problema, abbiamo finanziato, con i contributi più alti in Italia, studi e ricerche e sollecitato più volte il ministero Ambiente a recepire la direttiva Habitat per l’introduzione e la sperimentazione della vespa samurai ed aiutato gli agricoltori con assistenza fitosanitario e contributi sulle reti antinsetto per 13 milioni”.

“Con le rappresentanze agricole, le istituzioni, le organizzazioni di produttori, gli enti di ricerca e le altre regioni del Nord- prosegue Caselli– siamo facendo squadra e abbiamo definito un importante piano di intervento, che prevede azioni a livello regionale, nazionale ed europeo, per dare un futuro a un settore essenziale per la nostra agricoltura, il nostro paesaggio, la nostra identità. E oggi con la modifica alla legge regionale 43 mettiamo un altro tassello al piano di aiuti per le aziende agricole, fornendo un sostegno finanziario non più solo per effettuare investimenti, ma anche per sostenere la gestione, allungando le scadenze anche a medio termine, a fronte delle perdite di produzione. Insieme, unendo le forze, possiamo vincere questa sfida”.

Oltre due milioni per i giovani agricoltori e un sostegno finanziario più ampio per le imprese colpite da calamità fitosanitarie

Il progetto di legge, approvato dalla Giunta regionale e oggi all’esame della commissione Politiche economiche dell’Assemblea legislativa prevede due interventi. Per i giovani la Regione mette in campo risorse proprieper 2 milioni e 38 mila euro di aiuti di Stato integrativi. Tali risorse, che vanno ad integrare quelle già rese disponibili attraverso il Programma di sviluppo rurale 2014-20, serviranno per sostenere la realizzazione dei piani di investimento attuati da giovani agricoltori beneficiari di premio di primo insediamento.
I fondi saranno erogati dall’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (Agrea).

“Gli interventi urgenti- continua Caselli– riguardano anche un altro importante obiettivo della nostra politica, ovvero gli insediamenti delle imprese condotte dai giovani. Il rafforzamento e lo sviluppo del sistema agricolo regionale richiedono politiche e azioni concrete finalizzate a sostenere il ricambio generazionale, favorendo l’ingresso dei giovani in agricoltura. Si tratta di una leva importante per favorire la crescita dell’occupazione giovanile, mantenere un presidio nelle zone soggette a spopolamento e promuovere l’innovazione”.

Il provvedimento propone, inoltre come si diceva, una modifica alla legge regionale 43 del 1997, che disciplina gli interventi di sostegno finanziario alle aziende agricole, attuati attraverso i consorzi fidi e le cooperative di garanzia, ampliandone le possibilità anche su prestiti a lungo periodo. Con questa modifica, si potrà prevedere il concorso al pagamento di interessi anche sui prestiti destinati a sostenere le imprese agricole per danni alle produzioni causati da calamità naturali, avversità atmosferiche, fitopatie e organismi nocivi ai vegetali.

Dai contributi economici alla mobilitazione delle Regioni del Nord Italia: l’impegno dell’Emilia-Romagna nelle ultime settimane per la lotta alla cimice asiatica

Subito dopo l’incontro del tavolo tecnico con le associazioni agricole e le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli convocato dall’assessore Caselli, è stata delineata una road map serrata per intervenire sulla cimice asiatica. Tre i livelli territoriali e istituzionali della strategia regionale individuati.

Europa. In primo luogo c’è la richiesta di permettere una maggiorazione della dotazione delle Ocm per la creazione di fondi mutualistici per compensare i danni del crescente numero di patologie che affliggono l’ortofrutta. In secondo luogo, l’attivazione di progetti di ricerca dedicati alle strategie di contrasto e di coesistenza con la cimice, in forte collegamento con le altre esperienze internazionali, soprattutto americane, che si stanno cimentando con la stessa emergenza. E’ già stato ottenuto un incontro con l’Unità Ortofrutta DG Agri per il 1^ ottobre prossimo

Italia. È di una settimana fa la lettera congiunta che le Regioni del Nord Italia hanno inviato al ministero della Politiche agricole con la richiesta di attivare un piano nazionale straordinario basato sostanzialmente su quello stilato dall’Emilia-Romagna. L’assessore Caselli, in una telefonata, ha avuto poi conferma dalla neo-ministra Bellanova di un incontro a breve. In quella sede sarà chiesto anche il sostegno delle aziende agricole colpite attraverso l’istituzione di un fondo che permetta di affrontare le conseguenze di quest’anno difficile e di ripartire il prossimo anno.
Ancora, si chiede al ministero dell’Ambiente – a -4 giorni dall’entrata in vigore del Dpr 05/07/2019, n. 102i (GU 208 del 05/09/2019), provvedimento sollecitato dalla Regione Emilia-Romagna fin dal 2015, che modifica il recepimento della direttiva comunitaria Habitat da parte del nostro Paese e introduce una deroga al divieto di introduzione in natura di specie non autoctone –  l’autorizzazione al lancio e alla diffusione della vespa Samurai, insieme a un investimento straordinario sulla ricerca di questo parassitoide antagonista.  Inoltre, si chiede una forte azione di coordinamento del ministero dell’Agricoltura per la ricerca e risorse dedicate al Crea che dall’autunno scorso sta studiando in laboratorio la vespa Samurai.

Regione. È stato emanato la scorsa settimana il bando, con le garanzie degli Agrifidi, per dare volano finanziario alle aziende che a causa delle gravi perdite di prodotto dovranno affrontare un bilancio 2019 in forte sofferenza, con circa 250 mila euro per abbattere i tassi di interesse dell’1,5%.

Il bando, in pubblicazione sul portale della Regione Emilia-Romagna (http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/), dà priorità alle imprese che hanno una superficie minima di due ettari di impianti frutticoli nelle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena e Ravenna. Sono le aree dove si sono registrati i maggiori danni da cimice asiatica, sulla base dei rilievi fatti dal servizio Fitosanitario regionale. Le domande dovranno essere presentate all’Organismo di garanzia entro il 21 ottobre 2019.

Inoltre, si vuole intervenire per ridurre al massimo i tempi e arrivare il prima possibile ad un impatto significativo dei lanci della vespa samurai, non appena autorizzati, con la delimitazione territoriale dei comuni colpiti per attivare le procedure previste per autorizzare gli sgravi contributivi, con l’attivazione di un confronto con il sistema bancario per una dilazione sui pagamenti delle rate dei mutui in scadenza per le aziende danneggiate e con un’iniezione di 2 milioni di euro del Piano di sviluppo rurale per un nuovo bando per le reti di protezione.

CIMICE ASIATICA, ROLFI: DANNI FINO ALL’80% DELLE COLTURE, PER GOVERNO DEVE ESSERE PRIORITA’ ASSOLUTA

Chiediamo un intervento immediato del governo per istituire un fondo nazionale come e’ stato fatto per la xylella in Puglia. Questo insetto sta devastando le coltivazioni della pianura padana e dell’arco alpino”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi in merito alla diffusione della cimice asiatica.

“E’ un problema comune a tutto il nord – ha aggiunto Rolfi -. Per questo la Lombardia insieme ad altre sei regioni ha chiesto una riunione straordinaria della commissione agricoltura della conferenza Stato Regioni. Sulle pere mantovane si registrano danni al 70% delle coltivazioni. Sulle mele al 10%, sulla soia al 20%. Su pesche e prugne il danno e’ del 40%, con punte dell’80% in provincia di Brescia”.

La Regione Lombardia negli ultimi tre anni ha investito 9 milioni di euro per la prevenzione di danni calamitosi di tipo biotico, principalmente contribuendo all’installazione di reti protettive alle colture. Il finanziamento e’ andato a 298 aziende: 143 in provincia di Sondrio, 77 a Mantova, 12 a Brescia, 2 a Bergamo, 28 a Como, 5 a Cremona, 3 a Lecco, 1 a Lodi, 13 a Milano, 6 a Monza e Brianza, 1 a Pavia e 7 a Varese.

“Inizialmente deve essere riconosciuto un ristoro economico alle aziende danneggiate – ha aggiunto Rolfi – ma e’ chiaro come ci sia la necessita’ di interventi strutturali. La Regione Lombardia sta provvedendo al monitoraggio del territorio e all’installazione di trappole e ha dato parere favorevole per l’utilizzo in uso eccezionale dei prodotti fitosanitari”. “Siamo pronti ad azioni congiunte anche con le realta’ territoriali confinanti – ha concluso l’assessore regionale – e a sperimentare gli antagonisti naturali della cimice”

Per saperne di più:

CIMICE ASIATICA, REGIONI DEL NORD CHIEDONO INCONTRO CON BELLANOVA E COSTA PER PIANO NAZIONALE E COINVOLGIMENTO UE. IL DOCUMENTO

La regione Emilia-Romagna, la regione Lombardia, la regione Piemonte, la regione Veneto, l’Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia chiedono un incontro urgente con i ministri dell’Agricoltura Teresa Bellanova e il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Per condividere la preoccupazione che desta l’emergenza relativa alla cimice asiatica e per valutare possibili soluzioni alternative a quanto già fatto dalle regioni.

Qui di seguito e AGRICOLAE pubblica il documento condiviso:

1490-2019 Cimice_asiatica_piano_straordinario_di_intervento (1)