CONFEURO: CORONAVIRUS, GARANTIRE DIGNITA’ E DIRITTI AI LAVORATORI AGRICOLI IN PRIMA LINEA

I lavoratori agricoli stanno fornendo un contributo essenziale per superare l’emergenza, ma spesso non godono nemmeno delle tutele contrattuali minime per lavorare in condizioni dignitose e sono vittime di vere e proprie forme di sfruttamento organizzato – dichiara il presidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso.  

Per via delle restrizioni agli spostamenti, in molte regioni le produzioni rischiano di marcire sui campi per carenza di manodopera. Mancano infatti all’appello centinaia di migliaia di braccianti agricoli, che svolgono un lavoro fondamentale per garantire continuità alla filiera e assicurare la fornitura di generi alimentari nei negozi e nei supermercati. La ministra per le Politiche agricole Teresa Bellanova ha accolto le proposte avanzate da più parti, spiegando che il Governo sta lavorando a un collocamento agricolo d’emergenza a cui potranno iscriversi anche i lavoratori che percepiscono sussidi, quali il reddito di cittadinanza o la cassa integrazione.

Si tratta di misure urgenti che ci auguriamo entrino in vigore il prima possibile. Al tempo stesso, dobbiamo scongiurare il ricorso al lavoro sommerso e ogni forma di caporalato e sfruttamento, offrendo ai braccianti agricoli schierati in prima linea tutte le garanzie a livello lavorativo e sanitario previste dalla legge. Il loro contributo, così spesso sminuito, è essenziale in tempi ordinari e ancora più importante nella crisi in corso. E’ giunto il momento di porre fine allo sfruttamento nei campi e di riconoscere a tutti la stessa dignità e gli stessi diritti. Come Confeuro siamo sempre più convinti che il settore primario rilancerà l’economia del Paese e che si debba partire dall’agricoltura per ricostruire il futuro comune.