CONFEURO, GALLINELLA: CAMBIARE PARADIGMI D’ACQUISTO PER PUNTARE SULLA SOSTENIBILITÀ. POLITICA DEVE PREMIARE AZIENDE VIRTUOSE.

“La sostenibilità è ormai un tema sdoganato, sappiamo bene che l’impronta dell’uomo ha una sua responsabilità precisa anche in agricoltura ma prima mancava questa consapevolezza. Il consumatore ci sta indicando un percorso preciso da seguire ed è quello di un cibo sano e biologico, ed è anche uno degli obiettivi strategici della Pac, serve però superare le divisioni tra le regioni se vogliamo raggiungere i target fissati dalla Pac.”

Questa la premessa del presidente della comagri camera Filippo Gallinella, intervenuto durante la conferenza nazionale di Confeuro.

“Se vogliamo puntare sulla sostenibilità è necessario però che il consumatore cambi i suoi paradigmi d’acquisto, ma sono convinto che il cittadino sarebbe disposto a spendere di più per acquisire un cibo che sa essere sostenibile. È dunque fondamentale cambiare i modelli e lo stile di vita, anche sull’acquisto, se vogliamo vincere questa sfida. Da parte nostra -ha proseguito Gallinella- è invece necessario premiare quelle aziende che promuovono un modello sostenibile di agricoltura, la politica deve quindi inserire strumenti premianti per la sostenibilità, la quale domani varrà molto più dei prodotti di origine protetta.

Quello che adesso serve è l’aggregazione di scala, fare cioè lavoro di squadra perché i tavoli di lavoro in commissione da soli non bastano.

Per quanto riguarda la Pac si prevede un taglio di budget, anche se stiamo lavorando per evitarlo ma sappiamo che i fondi non sono infiniti. È una situazione complessa, con un parlamento europeo a fine mandato e Hogan che vuole chiudere in fretta il discorso Pac così da lasciare almeno qualcosa di fatto nel suo mandato.”

Un’ultima battuta è stata infine riservata al probabile inserimento di dazi sul riso perché, ha dichiarato il presidente della comagri camera Gallinella, “dobbiamo evitare la concorrenza sleale di quei paesi che sfruttano il lavoro minorile e che son privi delle nostre stesse norme stringenti, col rischio di importare malattie e parassiti e replicare quindi una situazione simile a quella della xylella.”