CORMORANI, ROLFI: SOLO 114 ABBATTIMENTI SU 993 CONSENTITI, APPELLO A PROVINCE PER INTERVENTI PIU’ MASSICCI

Sono 114 i cormorani abbattuti in Lombardia sui 993 previsti dal piano di controllo selettivo iniziato il 1° ottobre 2019 e che si chiuderà il 15 marzo 2020. Gli agenti delle polizie provinciali hanno abbattuto 22 esemplari in provincia di Varese, 44 in provincia di Como, 48 in provincia di Lecco e nessun esemplare nelle province di Bergamo e Brescia.

Ancora troppo pochi

“Sono troppo pochi. – commenta Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia – Anche quest’anno la Regione ha autorizzato l’abbattimento di 993 esemplari, esattamente il 10 per cento di quelli presenti in Lombardia secondo i censimenti, e non si arriverà nemmeno lontanamente a raggiungere quell’obiettivo. Il prelievo attualmente può essere effettuato solo dagli agenti delle polizie provinciali, ormai in numero esiguo a causa della legge Delrio. Per questo stiamo lavorando per ampliare la platea: abbiamo istituito una commissione regionale per esaminare le richieste dei cacciatori che si candidano per il rilascio della abilitazione al controllo selettivo del cormorano”.

Dannosi per lo stock ittico

“Mi appello alle Province, enti che hanno il compito di vigilanza, affinché siano effettuati interventi più massicci. – prosegue Rolfi – Il cormorano sta contribuendo in maniera corposa alla diminuzione drastica dello stock ittico ed è causa anche di ferimento e di patologie dei pesci”.

Regione spende per sostenere Province

“Quando otteniamo le deroghe da Ispra per abbattere le specie invasive – conclude Rolfi – poi non possiamo lamentarci, se sui territori non le mettiamo in pratica. Abbiamo stipulato un accordo che prevede lo stanziamento dalla Regione alle Province di 1,2 milioni di euro per l’acquisto di mezzi e attrezzature per attività di controllo funzionali allo svolgimento dell’attività di vigilanza venatoria e per le attività di supporto alle funzioni di competenza regionale. Mi auguro possa portare risultati concreti e più rilevanti nel contenimento della fauna selvatica”.