CORONAVIRUS: COLDIRETTI, BENE 100MILA STAGIONALI RUMENI NEI CAMPI

Sono oltre centomila gli stagionali agricoli che arrivano ogni anno dalla Romania ed è per questo importante la disponibilità espressa dall’ambasciatore romeno in Italia George Bologan all’impiego dei suoi connazionali per la raccolta e i lavori nelle aziende agricole italiane. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente le parole del massimo rappresentante diplomatico di Bucarest che, pur evidenziando le difficoltà del momento e la situazione straordinaria legata all’emergenza coronavirus, ha confermato che “la Romania è accanto all’Italia e la disponibilità a venire incontro c’è” anche perchè “l’agricoltura resta un’opzione per chi cerca lavoro”.

 

In Italia è a rischio più di ¼ del Made in Italy a tavola raccolto da mani straniere, con 370mila lavoratori regolari che – sottolinea la Coldiretti – arrivano ogni anno dall’estero, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore. La comunità di lavoratori agricoli più presente in Italia – spiega Coldiretti – è proprio quella rumena con 107591 occupati, davanti a marocchini con 35013 e indiani con 34043, che precedono albanesi (32264), senegalesi (14165), polacchi (13134), tunisini (13106) e bulgari (11261). In Italia su sollecitazione del Presidente della Coldiretti Ettore Prandini il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova è intervenuto per prorogare i permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza al fine di evitare agli stranieri di dover rientrare nel proprio Paese proprio con l’inizio della stagione di raccolta nelle campagne  

 

La proroga secondo la circolare del Ministero degli Interni – spiega la Coldiretti – dura fino al 15 giugno e riguarda i permessi di soggiorno in scadenza dal 31 gennaio al 15 aprile ai sensi dell’articolo 103 comma 2 del D.L. 18. Inoltre – continua la Coldiretti – è stato ottenuto nel decreto Cura Italia prevede che le attività prestate dai parenti e affini fino al sesto grado non costituiscono rapporto di lavoro nè subordinato nè autonomo, a condizione che la prestazione sia resa a titolo gratuito.

 

In questo momento di emergenza nazionale – sottolinea la Coldiretti – è pero’ anche importante aprire il più possibile il mercato alle opportunità di lavoro per gli italiani che rischiano il duro impatto occupazionale della crisi economica da coronavirus. Per questo “a livello nazionale è ora necessaria subito una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne” conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “il momento attuale rende necessaria una radicale semplificazione per favorire la diffusione di uno strumento con importanti effetti sull’economia e il lavoro e che si era dimostrato valido nel favorire l’occupazione e l’emersione del sommerso”.