CORONAVIRUS, ITALIA PENALIZZATA DA PAESI UE PER EFFICIENZA DEI SUOI CONTROLLI. AL NORD RUMENI IN FUGA DAI CAMPI

Non si arresta l’emergenza Coronavirus in Italia. Continua a crescere il numero dei contagiati, 374 secondo gli ultimi dati della Protezione civile – di cui quattro minori, e sono salite a 12 le vittime. Mentre il Paese sta impiegando tutti gli sforzi possibili per isolare i focolai di Covid 19, ci sono tensioni su due fronti. Quello interno, che ha visto contrapporsi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il governatore della Regione finora maggiormente colpita – la Lombardia – Attilio Fontana, e quello estero, con sempre più paesi che stanno isolando l’Italia, sconsigliando di intraprendere viaggi o non permettendo ai nostri connazionali l’ingresso. La nostra “emergenza” secondo molti nasce però dall’efficienza, ovvero dal numero elevato di controlli per individuare tutti i possibili casi. Cosa che non sta avvenendo in altri paesi. Il paragone più spesso citato è con la Francia dove sono stati fatti soltanto poche centinaia di tamponi contro i nostri oltre 9.000. Stesso meccanismo che ha sempre contraddistinto il nostro sistema agroalimentare sottoposto a rigorose verifiche che hanno portato allo scoperto anche frodi, esponendo a volte intere filiere a processi mediatici.

“Diremo agli omologhi europei e all’Oms che l’Italia sta rivelando a tutto il mondo questi dati, ma questo non deve portare a nessun fraintendimento – ha assicurato Conte -. Il nostro sistema sanitario è eccellente e le misure di cautela sono di massimo rigore”. Un’azione che avrà “un effetto contenitivo della diffusione del virus”.

Gli effetti del Coronavirus rischiano però di presentare un conto molto salato alla nostra economia. Ad essere fortemente penalizzata potrebbe essere anche l’agricoltura. A lanciare l’allarme è oggi la Coldiretti che parla di rischio paralisi per il lavoro di 500 aziende agricole negli undici comuni della zona rossa fra Lombardia e Veneto a causa dei provvedimenti restrittivi adottati in aree a forte vocazione agricola, dagli allevamenti ai vigneti, dagli agriturismi alle cantine. Nella fascia di quarantena, spiega la Coldiretti, vivono oltre centomila fra mucche e maiali ed e’ necessario garantire una adeguata assistenza nelle stalle e della forza lavoro nei campi, anche in vista delle semine. Per il vino il problema maggiore riguarda il blocco delle visite nelle cantine e i lavori fra i vigneti mentre gli agriturismi sono vuoti. Le difficoltà – sottolinea la Coldiretti – si estendono in realtà all’intera area della pianura padana dove nasce oltre 1/3 del Made in Italy agroalimentare, direttamente condizionato dall’emergenza coronavirus nell’attività produttiva e commerciale. A questo si aggiunge la decisione della Romania di mettere in quarantena tutti i cittadini provenienti dalle regioni Lombardia e Veneto. Un provvedimento che rischia di privare l’agricoltura italiana dei centomila lavoratori che ogni anno dalla Romania raggiungono l’Italia per le attività stagionali nelle campagne.