CORONAVIRUS, VIROLOGA MOELLING: IL SOLE LO UCCIDE E L’ARIA LO DILUISCE. INQUINAMENTO TRA LE CAUSE NUMERO CONTAGI

“C’è ormai un consenso quasi mondiale sulle misure da adottare per fronteggiare l’epidemia di Covid-19, ovvero evitare di stare fuori dalle proprie abitazioni e seguire sempre le indicazioni che vengono dal proprio governo. Ma presto occorrerà prendere nuove decisioni, dovranno dunque essere consentite le attività all’aperto, continuando a coprirsi bocca e naso, e si dovranno aprire anche gli esercizi commerciali come i bar”.

Così dichiara ad AGRICOLAE Karin Moelling, già direttore dell’Istituto di virologia medica presso l’Università di Zurigo e oggi collaboratrice al Max Planck Institute di Berlino.

“Sono in arrivo inoltre test rapidi che permetteranno di capire in tempo pressoché immediato se si è positivi al virus, in questo modo non solo le persone sapranno se sono infette, ma sottoponendo bambini e insegnanti a questi test si potrà permettere l’apertura delle scuole”.

“Il sole uccide il virus, grazie ai raggi UV, e l’aria lo diluisce. Questo significa che il Covid-19 si propaga maggiormente all’interno di stanze o luoghi chiusi, per questo sarebbe utile avere lampade UV per sterilizzare i treni e i tram, esattamente come facciamo nei laboratori” spiega Moelling.

“Nessuno può ad oggi dire quando finirà l’epidemia perciò occorre continuare a proteggere quella fascia di popolazione più anziana. In seguito si dovranno ridurre i vincoli per la popolazione più giovane e lasciare che escano, perché non si ammaleranno così facilmente e gravemente ma anzi potranno sviluppare una immunità al virus” sottolinea la virologa. “L’immunità infatti non si può creare da un momento all’altro ma va “costruita”, considerando anche che il virus non scompare e potrebbe nascondersi per poi ricomparire in seguito, con un effetto rimbalzo in poche settimane o mesi”.

In merito alla possibilità di un mutamento del virus in Lombardia Moelling afferma che “si stanno facendo degli studi ma al momento non vi è nulla di certo”. L’alto numero di morti e di contagiati che registra il nord Italia “è dovuto a molti fattori” afferma, “uno di questi è il forte inquinamento nell’aria, così come a Wuhan o nelle aree più colpite in Germania e Iran, le cui microparticelle attaccano direttamente i polmoni. Altre cause sono dovute ad una età anagrafica alta, ma tra i motivi di diffusione del virus si deve ricordare anche la partita di calcio giocata quando il virus già circolava nel nord Italia.”