DAZI, SALVO OLIO ITALIANO. A MENO CHE NON SI SPACCI QUELLO SPAGNOLO PER MADE IN ITALY PER BYPASSARE TASSE USA

I dazi americani di Donald Trump ‘salvano’ l’olio d’oliva made in Italy. Alla sezione 5 infatti della lista ustr pubblicata da AGRICOLAE si evince che l’olio proveniente da Germania, Spagna e Regno Unito viene colpito con ulteriori dazi stabiliti al 25% facendo restare fuori l’oro verde italiano.

Un’occasione d’oro (verde) per valorizzare l’olio d’oliva made in Italy che può diventare così più competitivo, soprattutto in termini di export.

Da quanto apprende AGRICOLAE però, sembrerebbe che ci sia il rischio che qualcuno in Spagna possa usare l’Italia per ‘traghettare’ l’olio spagnolo verso una vendita senza dazi aggiuntivi.

Se così fosse, si tratterebbe di un vero e proprio escamotage attraverso il quale si cercherebbe di fare passare, con meccanismi ancora non chiari ma che sembra stiano formando oggetto di discussione presso le sedi industriali e del commercio internazionale, olio di origine spagnola per olio “made in Italy”. Il tutto a scapito dei produttori italiani che mai come in questa situazione potrebbero valorizzare le proprie produzioni

E, considerando che il 60 per cento dell’olio importato dall’Italia è di origine spagnola unitamente ai forti interessi spagnoli in Italia riguardante l’acquisizione di importanti brand dell’industria e del commercio italiano, il rischio potrebbe essere molto concreto.

In tutta la vicenda sembra possa assumere un ruolo importante la North American Olive Oil Association che raggruppa organizzazioni e aziende del settore oleario internazionale (anche se tra i soci non figurano le organizzazioni agricole italiane) che per scopi statutari dovrebbe essere l’organo deputato, tra le altre cose, a monitorare che cose del genere non avvengano all’atto dell’introduzione degli oli di oliva sul mercato degli U.S.A. e che viceversa potrebbe rappresentare il trade d’union per salvaguardare gli importantissimi interessi degli operatori/imprese spagnoli (presenti in grande numero tra le proprie file) sull’importante mercato degli States.

Si legge, infatti, sul sito del gruppo commerciale “senza scopo di lucro” composto da “commercianti di olio d’oliva in Nord America”, che la mission “è quella di promuovere il consumo di tutti i tipi di olio d’oliva comunicando i benefici per la salute, i sapori e la versatilità culinaria dell’olio d’oliva”. I membri “si impegnano a rispettare o superare gli standard stabiliti dal Coi-Consiglio Olivicolo Internazionale”.