Pnrr: Coldiretti, bene semplificazione su impianti biometano

“L’emendamento sullo sviluppo del biometano nell’ambito del Pnrr approvato in Commissione Bilancio alla Camera risponde alle richieste di Coldiretti e rappresenta un passo avanti importante nella direzione della semplificazione a favore delle aziende zootecniche impegnate a garantire la transizione ecologica”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere il ringraziamento ai parlamentari Andrea Barabotti e Francesco Battistoni che hanno sostenuto il via libera alla norma nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’emendamento dà la possibilità alle aziende di presentare domanda di accesso ai sostegni e ottenere poi le autorizzazioni richieste prima dell’avvio dei lavori per la realizzazione degli impianti. Una misura che sostiene gli investimenti sugli impianti di biometano che sono diventati uno strumento essenziale per rafforzare la competitività delle aziende agricole e per permettere la transizione ad un modello di produzione circolare.




Pniec, Gattoni (Cib): individuare traiettorie coerenti per biogas e biometano e politiche di lungo periodo per orientare investimenti

Si è tenuta oggi l’Audizione del CIB-Consorzio Italiano Biogas presso le commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive della Camera nell’ambito della quale sono stati evidenziati alcuni punti critici e proposte di miglioramento del documento di aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

Il PNIEC attuale è stato giudicato migliorativo rispetto le previsioni del 2019 ma comunque prudenziale riguardo le potenzialità produttive del nostro Paese. In particolare, andrebbero meglio declinati gli obiettivi di produzione di biogas in cogenerazione, che sono principalmente legati alla quota esistente degli impianti che non potranno convertire a biometano. La produzione di energia elettrica e termica da biogas è infatti strategica per il greening della programmabilità della rete elettrica e si potrebbe inserire anche nello sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili. Secondo i dati presentati dal CIB, in linea con il percorso avviato con il PNRR e seguendo le finalità espresse dal REPowerEu, il settore ha un potenziale di sviluppo del biometano agricolo di 6,5 miliardi di Smc al 2030 a cui affiancare un potenziale di prosecuzione della produzione elettrica da biogas.

“E’ fondamentale che il nostro Paese adotti un approccio ambizioso, riconoscendo in questo il ruolo cruciale del biogas e del biometano per la sicurezza energetica e la transizione ecologica, perché così potremo orientare gli investimenti nel nostro settore.”, ha dichiarato Piero Gattoni, Presidente CIB. “In quest’ottica, pertanto, serve intervenire all’interno del Piano per incrementare il potenziale nel settore elettrico, considerato anche il supporto di tutti gli impianti che resteranno operativi con una potenza stimabile in circa 500 MW, capaci di fornire una risposta concreta alla domanda energetica rinnovabile. In tal senso riteniamo non più rimandabile, come abbiamo avuto modo di sottolineare anche al Ministro Pichetto Fratin, la delibera da parte di ARERA sui prezzi minimi garantiti per gli impianti biogas.”, ha commentato il Presidente Gattoni, aggiungendo che: “E’ necessario, inoltre, accelerare l’emanazione di tutte le misure previste dal Piano per permettere una rapida riconversione degli impianti biogas a biometano nei tempi previsti; su tutti occorre un’introduzione di meccanismi che favoriscano la riduzione dei costi di connessione alle reti.”

Nel corso dell’audizione si è posta l’attenzione sulla crescente importanza data al biometano a livello europeo. A tal proposito, il Presidente Gattoni ha concluso: “Sebbene il biometano sia riconosciuto da molti Stati membri come driver strategico per la transizione energetica, in pochi prevedono un fabbisogno di investimenti in agricoltura e l’Italia in qualche modo su questo aspetto ha la possibilità di distinguersi. Non possiamo che auspicare un percorso di miglioramento del PNIEC nei prossimi mesi che ci separano dalla scrittura finale del 30 giugno.”.

Sul sito del CIB, al seguente link è disponibile la presentazione che è stata illustrata dal Presidente Gattoni nel corso dell’audizione.




Aiel-Fiper. Verde urbano e fuori foresta: riconoscere le potature come sottoprodotti con un valore economico

Una Guida per fare il punto sugli sviluppi tecnici e normativi e informare aziende, amministrazioni pubbliche e privati sulle opportunità di dare valore economico ai sottoprodotti derivanti dalla gestione del verde urbano e del fuori foresta. La proposta di AIEL e FIPER, lanciata in occasione di Progetto Fuoco, ha l’obiettivo di promuovere un cambio di prospettiva rispetto alla gestione di sfalci e potature, trasformandoli da semplici rifiuti da smaltire a preziosi ‘sottoprodotti’ con un valore economico che si traduce nella possibilità di ricavarne un altro prodotto, il cippato, per utilizzi energetici. Una trasformazione che non si limita solo all’attività forestale, ma può portare benefici tangibili anche nella gestione del verde urbano e delle aree non forestali.

Dall’analisi della normativa, in particolare il Testo Unico Ambientale e il c.d. Decreto sottoprodotti, una sentenza della Corte di Cassazione del 2008, alcuni interpelli e una circolare del MATTM del 2017, emergono diversi elementi utili a inquadrare correttamente il tema: questi materiali non sono rifiuti ma residui di legno vergine da valorizzare come sottoprodotti in successivi processi produttivi o utilizzi tra cui, in primis, quello energetico.

Perché una Guida ai sottoprodotti

Comuni, privati e operatori del settore soffrono le conseguenze dell’attuale quadro d’incertezza. Attraverso la Guida alla valorizzazione dei sottoprodotti, da intendersi come una sorta di vademecum, AIEL e FIPER vogliono risolvere questo problema e definire punti di riferimento condivisi su cui costruire politiche di gestione virtuose e lungimiranti. Da qui il primo passo di richiedere al MASE, congiuntamente a FIPER e Confcooperative, di attivare un tavolo di lavoro con tutti gli stakeholder per validare e discutere il vademecum.

Sfalci e ramaglie: da problema a opportunità

La gestione degli sfalci e delle potature del verde urbano oscilla da anni fra la dimensione del problema e quella dell’opportunità. Eppure, la realizzazione di questa forma di economia circolare, in grado di abbattere i costi derivanti dallo smaltimento dei rifiuti e di creare nuove filiere produttive, porterebbe benefici complessivi per la sola Pubblica Amministrazione stimati in circa 240-360 milioni di euro ogni anno. Il quantitativo di potature urbane disponibili varia dai 3 ai 4 milioni di tonnellate all’anno per un costo di smaltimento di circa 180-240 milioni di euro, a fronte di un possibile ricavo di 80-120 milioni di euro in caso di valorizzazione energetica del materiale attraverso la trasformazione dei sottoprodotti in cippato.

Il caso virtuoso del Friuli-Venezia Giulia

Lo dimostra anche il caso virtuoso della Regione Friuli-Venezia Giulia: a seguito degli eventi meteorologici violenti di luglio 2023, il governo friulano ha emanato un’ordinanza con cui i 125 comuni colpiti dagli effetti della tempesta hanno potuto gestire gli alberi abbattuti in deroga alla gestione del regime rifiuti, a condizione che venissero impiegati nella filiera energetica. Le oltre 10.000 tonnellate di legname raccolto hanno così prodotto un risparmio per i 125 comuni di circa 800.000 euro.

I presupposti del Testo Unico Ambientale

Cogliendo l’occasione dell’avvio del processo di revisione del Testo Unico Ambientale (TUA), l’obiettivo congiunto che Aiel e Fiper si sono prefissate è quello di annoverare definitivamente sfalci e potature derivanti dalla gestione di parchi e giardini e il materiale derivante dalla gestione degli eventi meteorologici o della pulizia degli alvei fluviali come sottoprodotti, trasformandoli in un’opportunità di economia circolare. I presupposti per questo progetto sono già contenuti nei requisiti previsti dall’art.184 bis del TUA e in diverse sentenze recenti che hanno riconosciuto come sottoprodotti materiali derivanti da servizi analoghi a quello della gestione del verde urbano.

Verso un’economia circolare del fuori foresta

Il fuori foresta rappresenta una mole importante e ancora oggi quasi del tutto ignorata di risorse, che possono aiutare il nostro paese a progredire sulla strada della transizione energetica” commenta Walter Righini, Presidente di Fiper. “Con la valorizzazione di questi materiali potremmo fare un passo avanti nella creazione di un modello circolare anche nella gestione del verde delle nostre città. C’è un patrimonio ecologico ed economico che oggi scartiamo come rifiuto e che invece ha già tutte le carte in regola per diventare una risorsa. Non sprechiamo quest’occasione. Facciamo appello al MASE affinché acceleri la creazione del tavolo di lavoro” conclude Domenico Brugnoni, Presidente di Aiel.




Biogas, scenari e prospettive del settore tra agricoltura e sicurezza energetica. La seconda giornata. LE VIDEOINTERVISTE: Gattoni, Prandini, De Micheli, Battistoni, Fregolent

Si è conclusa oggi la seconda giornata della nuova edizione di Biogas Italy – “Think Negative. L’agricoltura carbon negative per produrre di più consumando di meno” organizzata dal CIB – Consorzio Italiano Biogas. Due giornate dedicate ad approfondire il potenziale del biogas e biometano e le prospettive future in Italia e in Europa; il contributo dell’agricoltura alla sicurezza energetica e alla lotta al cambiamento climatico; le linee strategiche che guideranno il settore oltre il 2026, al termine del percorso del PNRR. 

Qui la prima giornata: 

Biogas, scenari e prospettive del settore tra agricoltura e sicurezza energetica. LE VIDEOINTERVISTE E GLI INTERVENTI: Urso, Pichetto Fratin, De Castro, Giansanti, Fini, Romeo (Italgas), Battilana (Snam), Gattoni (Cib)

Di seguito gli interventi della seconda giornata:

Cib, Gattoni: rafforzare Green Deal, da transizione agricoltura maggiore competitività per imprese. VIDEOINTERVISTA

Cib, Prandini: massima attenzione alle possibilità di reddito per gli agricoltori, come per il biometano. VIDEOINTERVISTA

Cib, De Micheli (Pd): tecnologia e ricerca centrali per assicurare equilibrio tra produzione e transizione. VIDEOINTERVISTA

Cib, Battistoni (FI): biogas, serve approccio pragmatico e non ideologico. Settore centrale per decarbonizzazione. VIDEOINTERVISTA

Cib, Fregolent (IV): biogas e biometano ancora non centrali in Europa, invertire questa tendenza e tutelare imprese. VIDEOINTERVISTA

 

 




Biogas, scenari e prospettive del settore tra agricoltura e sicurezza energetica. LE VIDEOINTERVISTE E GLI INTERVENTI: Urso, Pichetto Fratin, De Castro, Giansanti, Fini, Romeo (Italgas), Battilana (Snam), Gattoni (Cib)

Si è svolta oggi la prima giornata della nuova edizione di Biogas Italy – “Think Negative. L’agricoltura carbon negative per produrre di più consumando di meno” organizzata dal CIB – Consorzio Italiano Biogas. Due giornate dedicate ad approfondire il potenziale del biogas e biometano e le prospettive future in Italia e in Europa; il contributo dell’agricoltura alla sicurezza energetica e alla lotta al cambiamento climatico; le linee strategiche che guideranno il settore oltre il 2026, al termine del percorso del PNRR. 

Di seguito gli interventi:

Cib, Urso: biometano risorsa preziosa su cui punta il governo. Con Pnrr miriamo a creare nuovi impianti

Cib, Pichetto Fratin: biometano fondamentale per decarbonizzazione e sviluppo sistema agricolo. VIDEOINTERVISTA

Cib, De Castro: in Ue situazione difficile per agricoltori. Riequilibrare situazione con prossimo Commissario agricoltura

Cib, Fini (Cia): biogas determinante per transizione. Ora occorre stanziare risorse e incentivi per allevatori. VIDEOINTERVISTA

Giansanti (Confagricoltura) al Think Negative del Cib per parlare della centralità delle agroenergie

Cib, Romeo (Italgas): biometano risorsa fondamentale per transizione. Lavoriamo su costi e volume per sviluppare mercato. VIDEOINTERVISTA 

Cib, Gattoni: biogas modello che assicura transizione e produzione energetica Ue. Stimolo anche per industria. VIDEOINTERVISTA

Cib, Giansanti (Confagricoltura): agroenergie modello vincente per ambiente e agricoltori. Ora chiediamo cambio di passo in Ue. VIDEOINTERVISTA

Cib, Battilana (Snam): la connessione alla reti di trasporto o di distribuzione è la soluzione migliore. VIDEOINTERVISTA

Cib. Agroenergie, Giansanti (Confagricoltura): Vince modello che integra produzione agricola ed energetica

Biogas Italy 2024, al via oggi la nuova edizione: traiettorie del biometano al 2030

 




Biogas Italy 2024, al via oggi la nuova edizione: traiettorie del biometano al 2030

Si è svolta oggi a Roma la prima giornata della nuova edizione di Biogas Italy, l’appuntamento del CIB-Consorzio Italiano Biogas dedicato alla filiera del biogas agricolo. Presenti le aziende del settore, le Istituzioni italiane ed europee e le associazioni agricole per fare il punto sugli scenari futuri delineati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), le traiettorie indicate dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) per raggiungere gli obiettivi di produzione al 2030. Presenti le 26 aziende sponsor e i partner dell’edizione che hanno animato l’Area Sponsor del Salone delle Fontane.

L’iniziativa, giunta ormai alla sua ottava edizione, è divenuta negli anni un punto di riferimento per la filiera del biogas e un momento di approfondimento e confronto importante sugli scenari futuri del settore.

In apertura dei lavori, il Presidente Piero Gattoni che ha sottolineato gli obiettivi delle due giornate: “Apriamo oggi una edizione molto importante di Biogas Italy, che si inserisce in un anno ricco di sfide per il settore, nella quale abbiamo voluto sottolineare l’impegno della filiera del biogas verso un’agricoltura carbon negative, costruendo una nuova traiettoria per la transizione energetica e climatica del Paese. E’ la sfida che come CIB ci sentiamo di sottoscrivere: fertilizzazione organica, agricoltura 4.0, nuove pratiche agricole per la tutela del suolo, produzione di energia rinnovabile. Un modello che in questi anni abbiamo anche racchiuso nel progetto Farming for Future e che rappresenta la strada possibile per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione”.

Un’attenzione particolare all’Europa e al quadro di sviluppo al 2030 previsti dal REPowerEu. I dati europei per il settore sono incoraggianti: infatti, in Europa i gas rinnovabili (biogas e biometano) ammontano a 21 miliardi di metri cubi, rappresentando il 6% del consumo di gas naturale dell’Ue. La sola produzione di biometano è cresciuta del 20% in piùrispetto al 2022. Parlando in sala, Anders Mathiasson, Presidente di EBA, l’Associazione Europea del Biogas, ha spiegato come l’Europa abbia tutte le carte in regola per raggiungere l’obiettivo dei 35 miliardi di mc di biometano al 2030. Sul punto in collegamento da Strasburgo i parlamentari europei Paolo De Castro, Massimiliano Salini, Carlo Fidanzae Marco Zanni che hanno evidenziato le sfide future che il settore primario dovrà affrontare dopo le prossime elezioni europee di giugno, anche alla luce delle recenti tensioni che hanno attraversato i Paesi europei contro le politiche green della Commissione, e il potenziale dell’agricoltura per la transizione ecologica.

Nel corso della mattinata è intervenuto anche Francesco Corvaro, Inviato Speciale per il Cambiamento climatico, per discutere dell’interconnessione tra agricoltura e cambiamenti climatici, evidenziando il ruolo positivo del settore primario per mitigarne gli effetti.

I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con un focus sul mercato italiano del biogas e del biometano con gli interventi di Giovanni Perrella del Dipartimento Energia del MASE, Franco Cotana, AD RSE e Federico Mandolini, Funzione Procedure Competitive e Bandi PNRR – Direzione Fonti Rinnovabili del GSE che hanno sottolineato i risultati raggiunti con il decreto biometano del 2018 e le prospettive del settore per la fine dell’anno (con un potenziale di produzione di 1.1 miliardi di smc di biometano) senza tralasciare il potenziale dettato dal PNRR, in attesa di conoscere gli esiti della procedura competitiva aperta a dicembre, vero banco di prova che ha visto nelle prime tre procedure un potenziale di impianti che hanno presentato domanda pari ad altri 650 milioni Smc, anche grazie al recente intervento che ha adeguato le tariffe all’inflazione.

L’attuale scenario conferma il ruolo positivo del biometano e indica il settore agricolo come il maggiore contributore potenziale: il pieno dispiegamento del biogas rappresenta più del 10% della componente gas negli scenari tendenziali di medio termine. Secondo gli ultimi dati, sono circa 1.803 gli impianti biogas con una produzione di 2 miliardi e mezzo di mc di gas rinnovabile destinato soprattutto alla produzione elettrica e termica rinnovabile e per una quota minoritaria, pari a circa 600 milioni di Smc, immesso in consumo come biometano nel settore dei trasporti. Ma è per il futuro che il settore vede i propri obiettivi ancora più ambiziosi. E qui si inserisce anche la proiezione indicata all’interno della proposta di aggiornamento del PNIEC che vede nei prossimi sei anni una produzione di circa 6 miliardi di metri cubi di biometano.

In seguito, sono intervenuti anche Gervasio Ciaccia di ARERA, Nicola Battilana di Snam e Lorenzo Romeo di Italgas in un dibattito sull’importanza di avere un network infrastrutturale che possa consentire la distribuzione del biometano.

Ha preso parte ai lavori della prima giornata dell’appuntamento del CIB anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin che ha annunciato dal palco di Biogas Italy la firma del decreto sulle misure agroecologiche: “Un intervento importante volto alla modernizzazione e all’efficientamento del sistema agricolo grazie alla possibilità di acquisto di nuovi trattori a biometano e una serie di interventi che sono sicuro faciliteranno la modernizzazione del settore. Uno stimolo maggiore al percorso di transizione delle aziende agricole”.

Ha aggiunto il Presidente Gattoni: “Siamo in una fase cruciale per lo sviluppo del settore biogas e biometano, in Italia e in Europa. Quest’anno entreremo nel vivo nella realizzazione delle misure del Pnrr con l’avvio dei primi cantieri e degli investimenti. La notizia della firma del decreto sulle misure agroecologiche è un passo significativo verso sistemi agricoli sostenibili, rispettosi degli ecosistemi e a impatto climatico zero. Al contempo, però, è necessario intervenire per definire urgentemente il valore dei prezzi minimi garantiti per gli impianti biogas. Non possiamo più attendere: il ritardo di ARERA sta rischiando di bloccare la filiera, creando ancora più incertezza, minando la stabilità delle nostre imprese. A partire da questo quadro, occorrerà lavorare nel corso dell’anno per predisporre da subito le regole che consentiranno lo sviluppo del settore ‘post Pnrr’ e le traiettorie dei prossimi cinque anni, anche alla luce degli scenari che si apriranno dopo il voto europeo di giugno che potrebbe portare a un nuovo Patto tra agricoltura e industria. Un sistema definito che ci permetterà di guardare con maggiore certezza al futuro”.

In chiusura anche le associazioni agricole: Cristiano Fini, Presidente CIA e Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura, hanno rilanciato dal palco le prossime sfide dell’agricoltura, tra le richieste di una politica agricola più equa che bilanci produzione di qualità e tutela dell’ambiente.




Cib, Gattoni: necessarie risorse e trasparenza norme per aiutare imprese verso transizione. VIDEOINTERVISTA

“L’ultimo anno ci ha visto molto coinvolti nel cercare di dare maggiore organicità a tutto l’assetto regolatorio del settore, per permettere alle aziende di poter continuare nella produzione di biogas per produrre energia elettrica e partire poi nella produzione di biometano”. Sono le parole che Piero Gattoni, presidente CIB, ha espresso ai microfoni di Agricolae a margine della prima giornata di Think Negative, organizzata da Biogas Italia.

“Ma quello che noi vogliamo portare ancora oggi a biogas Italy come tema centrale è il ruolo dell’azienda agricola, cioè la digestione anaerobica in agricoltura È importante non solo perché ci permette di produrre energia, ma perché permette alle aziende agricole di avere un modello più circolare attraverso l’utilizzo del digestato come fertilizzante organico. L’incremento delle rotazioni in maniera sostenibile, l’adozione di tante pratiche dell’agricoltura innovativa. Un modello che permette quindi di avere un settore primario più competitivo e più resiliente.

Noi ci aspettiamo che il green deal prosegua, ma che non si focalizzi solo sulla parte green ma sulla parte deal cioè sulla sulla parola patto tra le categorie di consumatori e produttori. Le imprese che dovranno investire per questa transizione devono avere un accompagnamento chiaro sia in termini di risorse ma soprattutto in termini di normative che favoriscano la crescita e lo sviluppo dei settori produttivi.

Da agricoltori non possiamo che dire che ci aspettiamo un Parlamento che porti sulla Commissione agricoltura e sulla Commissione ambiente un po’ più di scienza agraria. Abbiamo bisogno di più agricoltura, più agronomia nei tavoli in cui si dibatte di agricoltori”.




Cib, Urso: biometano risorsa preziosa su cui punta il governo. Con Pnrr miriamo a creare nuovi impianti

Ringrazio il Presidente Pietro Maria Gattoni per l’invito all’ottava edizione di “Biogas Italy”, punto di riferimento per gli operatori nel settore del biogas e del biometano agricolo in Italia.

Il percorso verso una maggiore indipendenza energetica e l’autonomia strategica europea ha portato, in questi anni, a una maggiore attenzione per l’efficientamento dei processi produttivi e a un deciso innalzamento degli obiettivi previsti per i consumi finali da fonti rinnovabili.”

Così il ministro Mimit Adolfo Urso nel corso di Biogas Italy – “Think Negative. L’agricoltura carbon negative per produrre di più consumando di meno” organizzata dal CIB – Consorzio Italiano Biogas

“In questo contesto il biometano è una risorsa preziosa: è rinnovabile, in grado di sostituire i consumi di gas in processi industriali non facilmente elettrificabili e si ottiene dal recupero di materie di scarto e da rifiuti reflui, con vantaggi di natura ambientale ed economica.

Per questi motivi, in linea con il nuovo PNIEC, il Governo punta molto sulla produzione di biometano, anche ricorrendo all’impiego dei fondi del PNRR con i quali sarà possibile la realizzazione di nuovi impianti e la riconversione degli impianti biogas agricoli. Consapevoli che la competitività del tessuto industriale del Paese si giocherà sulla sostenibilità dei costi di materie prime ed energia nonchè sulla capacità di innovare e investire nelle nuove tecnologie funzionali alla doppia transizione, continueremo convintamente a sostenere gli investimenti per lo sviluppo delle filiere per le tecnologie clean, sicuri di accrescere la nostra leadership e la nostra specializzazione sul settore.”




Cib, Fini (Cia): biogas determinante per transizione. Ora occorre stanziare risorse e incentivi per allevatori. VIDEOINTERVISTA

“Sicuramente l’agricoltura è il settore più impattato dalla crisi climatica.” – così Cristiano Fini a margine dell’incontro “Think Negative” organizzato da CIB (Consorzio Italiano Biogas) stamane al quartiere Eur di Roma – “Va per questo sostenuta, ma l’agricoltura può anche dare il proprio contributo nel cercare di ridurre le emissioni e cercare anche di dare un contributo alla transizione energetica.

Io credo che il biogas sia sicuramente l’elemento determinante per cercare di avviare una vera e propria transizione energetica che sia sostenibile ovviamente. Dall’altro lato, però, abbiamo anche delle opportunità nel cercare di ridurre le emissioni, soprattutto legate alla zootecnia, cercando anche di utilizzare il digestato come fertilizzante al posto dei fertilizzanti sintetici.

Quindi abbiamo davvero un’enormità di opportunità che dobbiamo sfruttare. Come? Attraverso lo stanziamento di risorse, ma anche attraverso delle politiche che possano incentivare gli allevatori (ma non solo gli allevatori) e chiunque vuole stabilizzare impianti di biogas per cercare di dare anche un’opportunità di reddito integrativa all’agricoltore.

Ma quello che è necessario più importante è il legame che ci deve essere tra il settore del biogas e l’agroalimentare. Questo è fondamentale per cercare di incentivare e di espandere ulteriormente l’utilizzo del biogas come fonte di energia sostenibile da un lato, dall’altro però anche cercare di ridurre le emissioni. Quindi credo che davanti abbiamo una strada aperta da percorrere: lo dobbiamo fare tutti quanti insieme. Le istituzioni insieme agli agricoltori insieme anche ovviamente alle associazioni di categoria e in questo caso ovviamente insieme al cibo che è un elemento determinante, cioè quel filo conduttore che può metterci tutti quanti insieme.”




Energia, impianti fotovoltaici e tutela aree agricole: da regione Lombardia via libera a prime indicazioni per installazione

Via libera dalla Giunta della Lombardia alle prime regole applicative del Programma Regionale Energia Ambiente Clima (PREAC) per l’installazione di impianti fotovoltaici e la tutela delle zone agricole.

“Regione Lombardia – spiega Massimo Sertori, assessore a Enti locali e Risorse energetiche – ha l’obiettivo di trovare un giusto equilibrio che riesca a coniugare l’esigenza di incremento da fonti rinnovabili con la tutela delle aree oggi destinate alla produzione agricola. Proprio per questi motivi, sono molti i bandi e le politiche attuate dal mio assessorato per lo sviluppo di pannelli fotovoltaici nell’ambito degli edifici pubblici, nell’ambito delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e di recupero di zone dismesse”.

 

“Nei prossimi giorni proseguirà il confronto con il Governo – conclude l’assessore Sertori – anche in relazione all’attribuzione di incremento FER per ogni singola Regione entro il 2023, discussione portata avanti nell’ambito del prossimo decreto sulle aree idonee che dovrà varare il Governo”.

“Con questa delibera – dichiara l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi – Regione Lombardia arriva a definire la massima tutela possibile per i terreni agricoli, in attesa del decreto interministeriale che dovrà fissare puntualmente le procedure per la definizione delle aree idonee alla produzione di energia. Questo atto, però, porta a un primo miglioramento restrittivo, poiché ci siamo mossi guardando alla necessità di preservare il suolo agricolo, il cui utilizzo deve restare prevalente per il settore primario”.

 

“La possibilità di produrre energia pulita e rinnovabile tramite l’agrivoltaico – chiarisce l’assessore Beduschi – va di pari passo con l’occasione di continuare a produrre cibo in tutte le aree vocate della Lombardia e, in tal senso, le aziende che decideranno di destinare parte delle superfici a questi impianti, lo dovranno fare mantenendo la produzione lorda vendibile degli anni precedenti, quindi a saldo produttivo invariato”.

 

“Sostenibilità ambientale e sostenibilità economica: solo con un equilibrio tra queste due esigenze potremo garantire lo sviluppo del nostro territorio” ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione.

“Agricoltura e ambiente – ha proseguito – sono sinonimi e abbiamo la necessità di produrre energia pulita tutelando la vocazione agricola della nostra regione. Un indirizzo chiaro che vogliamo mantenere attraverso il dialogo costante con le associazioni per consolidare ancora di più la Lombardia come un modello di riferimento europeo”.

 




Cib e Federbio presentano le nuove linee guida del digestato

CIB-Consorzio Italiano Biogas e FederBio hanno messo a punto le nuove Linee Guida per la corretta gestione e utilizzo del digestato da biogas in agricoltura biologica. Il vademecum verrà presentato in anteprima domani a Fieragricola ed è frutto dell’intenso lavoro tecnico delle due Associazioni che arriva dopo sei anni dalla prima versione del documento.

Il digestato, il sottoprodotto che si ottiene dopo il processo di digestione anaerobica, è un fertilizzante organico prezioso anche per l’agricoltura biologica. Per questo, CIB e FederBio, insieme, hanno deciso di redigere delle linee guida che definiscono e chiariscono un percorso utile e concreto per tutti gli attori della filiera, i produttori e le aziende agricole biologiche per l’uso corretto del digestato agricolo nel pieno rispetto delle produzioni biologiche. Grazie alla fertilizzazione organica con il digestato è possibile apportare al suolo non solo nutrienti, ma anche sostanza organica stabile in grado di sostituire i concimi di sintesi e migliorare la fertilità dei terreni. Le aziende agricole che utilizzano il digestato riescono a ridurre i propri costi colturali di almeno il 10-15% con un significativo incremento della sostenibilità delle loro produzioni.

“Il lavoro e la collaborazione che da molti anni stiamo portando avanti con FederBio dimostra l’importanza della sinergia tra il mondo del Biogasfattobene® e l’agricoltura biologica. Grazie alla digestione anaerobica le nostre aziende agricole possono contribuire a favorire la fertilizzazione organica, a garanzia della salute del suolo e del cibo di qualità. Un’attività fondamentale che restituisce valore e si inserisce perfettamente nel sistema circolare delle due realtà associative.”, dichiara il Presidente del CIB, Piero Gattoni.

“L’utilizzo di un efficace biofertilizzante come il digestato agricolo, che restituisce sostanza organica al terreno, rappresenta una valida alternativa per una gestione agronomica sostenibile all’interno di un approccio di economia circolare. Le nuove linee guida sull’uso corretto del digestato in agricoltura biologica, definite grazie alla consolidata e strategica collaborazione con il CIB, stabiliscono le procedure conformi alle esigenze dell’agroecologia fornendo strumenti concreti, utili per tutti gli attori della filiera biologica”, dichiara la Presidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini.

 

Il documento è disponibile in anteprima online sul sito di CIB FederBio.

 

Le Linee Guida verranno presentate domani, sabato 3 febbraio, alle ore 12.00, presso il Forum Agroenergie & Suinicoltura, Padiglione 12 della Fiera di Verona nel corso dell’evento organizzato dal CIB “Digestato agricolo, un fertilizzante organico da impiegare in Agricoltura Biologica”.




Fieragricola, il Cib protagonista a Fiera di Verona. Focus su biogas e biometano, uso del digestato in agricoltura

Il CIB-Consorzio Italiano Biogas sarà alla Fiera di Verona, dal 31 gennaio al 3 febbraio, per la nuova edizione di Fieragricola.

Torna un appuntamento importante per il CIB che sarà presente con uno spazio espositivo al Padiglione 12, la sezione dedicata alle agroenergie. Il calendario di eventi e workshop del CIB vede al centro lo sviluppo del biogas e biometano in agricoltura e le nuove pratiche di fertilizzazione organica con l’utilizzo del digestato, insieme all’Università degli Studi di Milano e FederBio. Non mancheranno i soci del Consorzio che quest’anno torneranno a Fieragricola: sono infatti oltre 45 le aziende associate al CIB che animeranno la Fiera di Verona.  

“Anche quest’anno si rinnova la partecipazione del CIB a Fieragricola, un appuntamento divenuto ormai imprescindibile per le aziende del settore e un’occasione di confronto con gli operatori della filiera del biogas in un momento storico importante nel quale l’agricoltura ha raggiunto un peso significativo all’interno dell’agenda politica ed economica del Paese. La filiera delle bioenergie ha saputo ben rappresentare il percorso di innovazione e crescita attivato in tutto il settore primario. A Fieragricola porteremo l’esperienza e l’eccellenza delle aziende agricole del biogas e discuteremo delle traiettorie di sviluppo del biometano e le potenzialità offerte dalla diffusione dell’uso del digestato, continuando a diffondere le migliori pratiche agronomiche nel segno dell’agroecologia.”, dichiara Piero Gattoni, Presidente del CIB-Consorzio Italiano Biogas.

IL PROGRAMMA DEL CIB ALL’AREA FORUM AGROENERGIE & SUINICOLTURA DEL PADIGLIONE 12

Il calendario degli eventi del CIB si apre mercoledì 31 gennaio con il workshop “Biogas e biometano per le aziende agricole: quali prospettive” nel quale si farà il punto sulle ultime novità che interessano il settore, un’analisi dei bandi PNRR sul biometano e le misure per la crescita del biogas. Focus particolare sul tema della sostenibilità delle bioenergie.  

Il giorno seguente, giovedì 1 febbraio, il CIB presenterà dalle ore 10.00 l’evento “Digestato agricolo, un fertilizzante organico da conoscere”, un approfondimento sull’uso agronomico del digestato, le sue caratteristiche e i benefici per la tutela del suolo e dell’ambiente, in linea con il modello del Biogasfattobene® e le dieci azioni del progetto Farming for Future. Parteciperanno all’iniziativa anche i soci del Consorzio Italiano Biogas, Denis Sarti (Società Agricola Il Murello) ed Ernesto Folli (Società Agricola Palazzetto), il prof. Marco Fiala dell’Università degli Studi di Milano.

Chiude la settimana del CIB a Fieragricola, la presentazione della seconda edizione delle nuove Linee Guida per l’uso corretto del digestato in agricoltura biologica in collaborazione con FederBio che si terrà sabato 3 febbraio, dalle ore 12.00, all’interno dell’iniziativa “Digestato agricolo, un fertilizzante organico da impiegare in Agricoltura Biologica: le nuove Linee Guida”.




Uci, Serpillo: adottare strategia comunitaria per ridurre uso plastica negli imballaggi dei prodotti quarta gamma

Il Presidente dellUnione Coltivatori Italiani, Mario Serpillo lancia un appello ai produttori, alla grande distribuzione, alle associazioni di categoria, ai rappresentanti del Governo e dellUE per un ulteriore impegno al fine di ridurre progressivamente luso della plastica, ancora largamente usata negli imballaggi dei prodotti alimentari. Il Presidente, Mario Serpillo, ha ribadito quanto sia essenziale per raggiungere tale obbiettivo, adottare una strategia uniforme a livello comunitario. Il disastroso impatto ambientale provocato dagli imballaggi in plastica dei prodotti alimentari, non ci consente temporeggiamenti o rinvii. In Europa il 40% delle materie plastiche è destinato in gran parte alla produzione degli imballaggi per il comparto agroalimentare, molti dei quali non sono riutilizzabili, e creano complessivamente un inquinamento da plastiche e microplastiche di proporzioni enormi. Le conseguenze per gli ecosistemi, a partire da quello marino e per la salute umana sono oltremodo allarmanti e ci devono indurre ad individuare con urgenza soluzioni alternative.Oramai non sono più soltanto gli ambientalisti a preoccuparsi per questa situazione e ad invocare un cambio di direzione. Recentemente un gruppo di grandi aziende italiane del comparto agroalimentare ha lanciato un concorso per aprire una collaborazione con quelle startup che sapranno indicare soluzioni trasformative e sostenibili per il packaging.

In tal senso il Presidente dellUCI, Mario Serpillo, ponendo in rilievo la funzione pregiudiziale dell’imballaggio per garantire la sicurezza e la freschezza di frutta e verdura pronte al consumo, raccomanda luso di un materiale vetusto eppur sempre giovane ed innovativo: Il cartone è un materiale leggero e robusto che può essere facilmente modellato per adattarlo alle diverse esigenze, ed azzera l’impatto inquinante rispetto alla plastica”.

Il cartone rigido, già affermato come scelta affidabile per lo stoccaggio, la conservazione e il trasporto di prodotti alimentari freschi e congelati, offre vantaggi significativi. Il Presidente dellUCI ha affermato: “I prodotti alimentari trasportati a distanza e conservati in ambienti refrigerati beneficiano enormemente dagli imballaggi in cartone rigido. Questi sono robusti, resistono bene al freddo e all’umidità, offrendo una soluzione sostenibile e sicura.”

Inoltre, Serpillo ha sottolineato che gli imballaggi in cartone rigido sono ecologici, completamente riciclabili al 100%, e possono essere personalizzati per rispecchiare lo stile delle aziende. “L’adozione di questi imballaggi contribuirà significativamente alla riduzione complessiva dellimpatto ambientale,” ha concluso il Presidente UCI.

L’Unione Coltivatori Italiani (UCI) con profonda convinzione auspica un approccio efficace, coordinato a livello comunitario, per promuovere pratiche sostenibili e mitigare gli impatti ambientali legati alla produzione e distribuzione di prodotti alimentari, in special modo quelli della quarta gamma.




Giornata Suolo, Cib: La ricetta Farming for Future delle aziende agricole del biogas per la salute e la sostenibilità del suolo

Suoli sani attraverso la valorizzazione degli effluenti zootecnici, fertilizzazione organica nei campi (incrementando il carbonio nei terreni agricoli), ma anche l’uso di lavorazioni innovative (agricoltura di precisione e minima lavorazione del terreno) e doppie colture: è la ricetta Farming for Future del CIB – Consorzio Italiano Biogas in occasione della Giornata mondiale del suolo.

“Suolo e Acqua” è il tema scelto quest’anno dalla FAO per la Giornata di oggi. E l’agricoltura sa che l’acqua è una risorsa fondamentale per le proprie attività e anche che cosa significhi la poca disponibilità di acqua per la vita del suolo. Impegni e azioni concrete dell’agricoltura contenute nelle 10 azioni di Farming for Future possono proteggere il suolo, traghettando il settore verso l’agroecologia. Investimenti di lungo periodo per raggiungere l’obiettivo di produrre di più con meno, anche attraverso l’utilizzo di pratiche agricole 4.0 e quindi: nelle fasi di forte siccità, investire in fertirrigazione a goccia e in sensori per determinare il fabbisogno idrico, regolare e risparmiare l’apporto d’acqua per preservare le colture, oltre che a incrementare l’efficienza di utilizzo di acqua, sementi, fertilizzanti.

“La giornata mondiale del suolo di quest’anno ci ricorda il prezioso legame tra suolo e acqua in agricoltura, un rapporto vitale per i nostri ecosistemi. I cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova il nostro terreno e la nostra agricoltura ma il settore è oggi ancora più impegnato per contenerne gli effetti drammatici e per preservare il nostro sistema alimentare. Investimenti in tecnologia, misure avanzate di lavorazione del terreno e uso efficiente del digestato permetteranno di restituire sostanza organica al suolo incrementando la fertilità dei terreni, contribuendo alla biodiversità e aumentando la capacità di ritenzione di nutrienti e acqua, riportando al centro il suolo. E’ il percorso che abbiamo racchiuso all’interno del progetto Farming for Future che in questi tre anni ci ha permesso di attraversare l’Italia, tra le aziende agricole d’eccellenza del nostro Paese. In questi giorni di discussioni alla COP28 anche sul ruolo dell’agricoltura per mitigare le emissioni e salvare la Terra, noi abbiamo pronta una roadmap in 10 azioni che permetterà al settore di andare verso la transizione agroecologica e raggiungere gli obiettivi climatici nei tempi previsti, guardando anche allo sviluppo energetico rinnovabile.”, dichiara il Presidente del CIB, Piero Gattoni.

Al centro di tutto resta il suolo e in questo contesto si inserisce anche il ruolo strategico della digestione anaerobica. Il settore del biogas e biometano agricolo, infatti, rappresenta l’anello di congiunzione tra diverse filiere: attraverso l’uso del digestato (in sostituzione del concime chimico) per restituire nutrienti e aumentare la dotazione di sostanza organica al suolo e, quindi, la sua fertilità, contrastando così il rischio di desertificazione; al contempo contribuendo ad alimentare un nuovo modello di produzione circolare, al fine di produrre più cibo ed energia in modo sostenibile, partecipando alla decarbonizzazione di diversi settori.

Con la roadmap Farming for Future delineata dal CIB è possibile portare al 2030 ad abbattere le emissioni del settore agricolo di oltre il 30%, oltre ad una ulteriore riduzione del 6% delle emissioni nazionali di CO2 legate all’uso di energia fossile.

E’ attiva la piattaforma https://farmingforfuture.it/ per scoprire le 10 azioni del progetto del CIB.




Fiere Zootecniche di Cremona, il CIB presenta le opportunità del biogas e del biometano agricolo per le aziende agricole

La zootecnia italiana è una filiera di eccellenza del nostro territorio e un modello di economia circolare che negli anni ha assunto un ruolo strategico anche in termini di produzione di biogas e biometano. In particolare, Cremona ha colto fin da subito le opportunità del settore divenendo un territorio importante per il settore grazie alla presenza di circa 170 impianti biogas attivi. Il CIB-Consorzio Italiano Biogas è in questi giorni tra i protagonisti della 78esima edizione di Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, l’evento di riferimento per la zootecnia italiana che quest’anno vede una partecipazione importante anche delle aziende socie del Consorzio.

Tra gli appuntamenti del CIB, si è svolto oggi il convegno dedicato ad approfondire le novità del biogas e biometano agricolo per le aziende agricole, all’indomani della pubblicazione da parte del GSE dei risultati della seconda procedura competitiva dedicata al biometano e prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’esito rivela la buona performance del settore primario: su 51 impianti ammessi sono, infatti, più di 40 gli impianti agricoli presenti in graduatoria di cui più del 20% si trova in Lombardia.

“L’iniziativa di oggi ha visto un confronto importante con gli agricoltori e gli imprenditori del settore. I primi bandi biometano partiti quest’anno hanno riportato risultati incoraggianti per il settore primario, dimostrando il ruolo strategico dell’agricoltura nel percorso di transizione. Resta, però, ancora molto da fare per raggiungere nei tempi gli obiettivi che il Paese si è posto con il PNRR. Inoltre, è necessario continuare a garantire lo sviluppo della produzione di energia elettrica rinnovabile, per non disperdere un patrimonio importante per i territori, contribuendo al conseguimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione.”, ha commentato Elisa Codazzi, Responsabile CIB Service.

Oggi in Italia il settore vede una produzione di 2 miliardi e mezzo di mc di gas rinnovabile destinato soprattutto alla produzione elettrica e termica rinnovabile e per una quota minoritaria, pari a circa 420 milioni di Smc, immesso in consumo come biometano nel settore dei trasporti. Con le misure messe in campo dal PNRR il settore può arrivare a produrre oltre 4 miliardi di mc di biometano da qui al 2026 offrendo un contributo importante ai target previsti con l’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) che stima 6 miliardi di mc di biometano prodotto al 2030. Accanto agli scenari in ascesa del biometano, troviamo anche le prospettive future legate al biogas agricolo. Si tratta di un patrimonio significativo del nostro Paese che secondo i dati presentati stamattina dal CIB potrebbe raggiungere una produzione pari a 3.200 GWh/anno al 2030, contribuendo al processo di decarbonizzazione, di economia circolare e di sviluppo di energia elettrica rinnovabile, soprattutto in questo periodo di crisi energetica.

In questo contesto, si affianca un percorso improntato sul rispetto della sostenibilità ambientale. Una sfida importante per le aziende agricole e zootecniche che decidono di investire nelle bioenergie. Ne ha parlato nel corso dell’appuntamento del CIB, Lorella Rossi, Responsabile Area Tecnica del Consorzio Italiano Biogas: “La netta riduzione delle emissioni di gas serra rispetto alle fonti fossili che si vanno a sostituire, certificata da parte di un soggetto terzo indipendente, è ormai una strada obbligata affinché il settore agricolo possa esprimere tutto il suo potenziale ed essere accettato dall’opinione pubblica per l’ulteriore positivo ruolo che svolge come produttore di bioenergia in un modo perfettamente integrato con la produzione di cibo”.

L’iniziativa è stata, inoltre, l’occasione per presentare al pubblico di Fiere Zootecniche di Cremona i servizi di CIB Service, la società di consulenza del Consorzio Italiano Biogas, dedicati alla sostenibilità del biometano, bando PNRR e il nuovo sistema di incentivi.