ETICHETTATURA POMODORO, AGRI: BENE TRASPARENZA FILIERA

“Apprezziamo l’;ulteriore passo in avanti compiuto dal Governo, al momento sulla carta ma comunque in via ufficiale, per l’etichettatura d’origine obbligatoria per il pomodoro trasformato. Lo ha detto Pietro Minelli, presidente di AGRI (Confederazione Agricola ed Agroalimentare) commentanto la firma da parte dei Ministri Martina e Calenda del decreto interministeriale sull’obbligo dell’origine per i derivati del pomodoro, conserve, concentrati, salse, sughi etc.

Dopo latte, pasta e riso un’altra iniziativa che va nella giusta direzione della valorizzazione del prodotto made in Italy e delle esigenze di informazione dei consumatori per una scelta sempre più consapevole.

L’azione del Governo muove d’anticipo rispetto alla stasi europea, ma ora serve esportare la politica della massima trasparenza, dell’informazione, della sicurezza e della qualità, come valori di una leale concorrenza sul mercato non solo nazionale, ma europeo e internazionale, per elevare quanto più possibile la competitività delle nostre aziende agricole ed agroalimentari e per rendere giustizia a produttori e consumatori in termini rispettivamente di oneri sostenuti e corretta informazione”.
L’iniziativa – ha aggiunto il presidente di AGRI – come per le precedenti ha carattere sperimentale e, a regime, avrà valore nel nostro Paese. Ciò a cui bisogna arrivare, con una ferma posizione in Europa ed attraverso l’Unione nella WTO, alla quale aderiscono Paesi che rappresentano il 97% del commercio mondiale, è un'eguale iniziativa che definisca una regolamentazione comune per l’origine di tutta la produzione agroalimentare. E’ una questione di giustizia economica”.