EXPORT, AGRI: BENE TREND AGROALIMENTARE. RAFFORZARE LEGAME CON MATERIA PRIMA

AGRI

L’export agroalimentare made in Italy conferma anche quest’anno un trend positivo, quasi il 7% in più nei primi 9 mesi per un valore commerciale di circa 30 miliardi, percentuale maggiore della media nazionale, ISA

“L’export agroalimentare made in Italy conferma anche quest’anno un trend positivo, quasi il 7% in più nei primi 9 mesi per un valore commerciale di circa 30 miliardi, percentuale maggiore della media nazionale. Era di circa 20 miliardi a metà 2017 e, quindi, si può ben sperare in un altro importante bilancio a fine anno. Ricordiamo che negli ultimi anni il settore ha stabilito un record dietro l’altro, dai 33,4 Mld del 2013 fino ai 38 dello scorso anno. L’agroalimentare, dunque, si conferma motore della presenza produttiva italiana nel mondo e nella nostra economia e merita un’attenzione sempre più condivisa nelle istituzioni di governo per determinare relazioni di filiera che remino per il bene comune e non per un interesse particolare”.

Così il presidente di AGRI Confederazione Agricola ed Agroalimentare, Pietro Minelli, commentando i dati odierni dell’Istat sull’export.

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“Sappiamo anche, tuttavia – prosegue Minelli – che a livello di materia prima agricola il nostro Paese è parzialmente deficitario, cosicché parte di questa è importata e comunque ‘italianizzata’, ovvero lavorata secondo i metodi e i processi produttivi nazionali, che contemplano standard di sicurezza e di qualità importanti. Occorre fare di più e rafforzare il legame tra l’agroalimentare e una materia prima agricola frutto di specializzazione e innovazione che portino a maggiore qualità nella quantità. Ciò vale per il grano come per tutti i comparti in genere. Poi – conclude il presidente di AGRI – resta ferma la questione di recuperare alla produttività dell’agricoltura maggiore territorio e bloccare iniziative non governate che mutano la destinazione agricola di terreni”.