Un binomio vincente che – spiega l’indagine nel panel dei praticanti – trova la sua naturale vocazione nel turismo equestre, con 9 horse-addicted su 10 che hanno fatto passeggiate a cavallo nell’ultimo anno (il 35% regolarmente), principalmente della durata di 2-3 ore (44%) ma anche di mezza/intera giornata (26%), o di un week end (3%). L’equiturista, che spende in media 150 euro al giorno (21 euro l’ora per le passeggiate), preferisce come scenario i boschi (22%) alle colline e ai prati in pianura (20%) mentre il mare è il tour ideale per il 14% del campione. Un turismo complementare ad altre forme della vacanza dove nei desiderata non possono mancare le soste enogastronomiche (41% in risposta multipla) e i momenti di relax in centri benessere (29%). E proprio l’abbinamento con l’enogastronomia è un must nei servizi aggiuntivi utilizzati, con il 46% che nel corso della sua ultima escursione ha provato prodotti tipici territoriali o degustato vini (34%). Inoltre, menzione speciale per la qualità dell’esperienza, molto positiva nell’81% dei casi, con l’84% del campione che reputa ottimi/buoni i percorsi scelti, l’80% i cavalli compagni di viaggio, il 73% il personale tecnico, il 68% l’organizzazione dell’offerta. Un alto gradimento che si evince infine nei programmi futuri, con il 35% degli appassionati che ha già organizzato un’escursione di una o più giornate entro i prossimi 12 mesi e un altro 47% che la considera un’idea da programmare.
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