Anbi. Stop all’irrigazione giardini, il segnale dal Friuli Venezia Giulia

Nel tempo della crisi climatica, innaffiare orti e giardini delle aree residenziali  richiede così tanta acqua da causare talvolta problemi al funzionamento degli impianti di pompaggio con ripercussioni negative sulle necessità delle campagne.

Un segnale arriva da Udine, dove il Consorzio di bonifica Pianura Friulana ha deciso lo stop alle nuove forniture di servizio irriguo per le utenze domestiche, tutelando così le necessità delle aziende rurali; la decisione, nel quadro di scelte per l’adattamento alla crisi climatica, interessa anche i futuri progetti di trasformazione irrigua e quelli in fase di predisposizione, finanziati da Stato o Regione.

“Considerata la frequenza, con cui si manifestano periodi siccitosi, anche prolungati e la conseguente scarsità di risorsa idrica – spiega la Presidente dell’ente consortile, Rosanna Clocchiatti – la priorità deve andare alle imprese professionali, per le quali la produzione agricola rappresenta la principale, se non l’unica fonte di reddito.”

Contestualmente prosegue la collaborazione con le Amministrazioni Comunali per incentivare interventi finalizzati alla raccolta delle acque meteoriche e “bianche”, attraverso la creazione di piccoli serbatoi domestici a beneficio di orti e giardini. A tal fine, proprio la Regione Friuli Venezia Giulia ha recentemente approvato una norma, che istituisce una nuova linea di contributi per l’installazione di sistemi per il recupero ed il riutilizzo delle acque piovane ad uso irriguo e domestico.

“L’esempio del Friuli Venezia Giulia avvalora l’approccio del Piano Laghetti, proposto da ANBI e Coldiretti e che prevede, lungo l’intera Penisola, la realizzazione di 6.000 invasi aziendali accanto a 4.000 consortili; non solo: saranno multifunzionali ed in sintonia con l’ambiente, perchè ormai sono molti gli interessi, che gravano sulla risorsa idrica, senza dimenticare, però, che è l’irrigazione a produrre cibo” sottolinea Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

Sono diverse le azioni, che i Consorzi di bonifica ed irrigazione stanno perseguendo in tutta Italia per il risparmio idrico e così il “Pianura Friulana” sta attuando un programma di interventi per la trasformazione dei sistemi irrigui da “scorrimento” a “pressione”, finanziati dalla Regione Fvg, dal Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste e dal Ministero Infrastrutture e Trasporti; nella stessa ottica il Consorzio di bonifica ha in corso una sperimentazione quadriennale per accertare il Deflusso Minimo Vitale alla presa di Ospitaletto sul fiume Tagliamento.

“Quanto deciso in Friuli Venezia Giulia è un ulteriore esempio della complessità di scelte resilienti, ma anche dell’indispensabile cultura della prevenzione complementare all’azione di protezione civile, di cui l’Italia è eccellente esempio; recenti report hanno testimoniato come gli interventi affidati ai Consorzi di bonifica ed irrigazione siano in linea con i cronoprogrammi previsti dai finanziamenti.  Per contrastare le conseguenze della crisi climatica è necessario, però, sviluppare azioni di adattamento anche nelle pratiche quotidiane perché, come recita un proverbio africano, il vento non spezza l’albero, che si piega” conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.




Confagricoltura Fvg: previsioni in positivo per la suinicoltura regionale del 2024

«Sulla carta il 2024 potrebbe rivelarsi un anno positivo per la suinicoltura del Friuli VG, anche se non mancano le incognite, a partire dalla diffusione della Peste suina africana. Un altro elemento di incertezza è legato ai consumi, in quanto i prosciutti crudi sono stati messi a stagionare con costi di acquisto delle cosce particolarmente elevati: a quali prezzi dovranno essere posti in vendita per garantire marginalità? E il consumatore acquisterà?», sono le previsioni e i dubbi di David Pontello, suinicoltore e responsabile della Sezione zootecnica di Confagricoltura Fvg.
Uno scenario che potrebbe avere delle ripercussioni sul mercato del vivo che, però, per Pontello sono poco giustificate. «L’offerta di suini disponibili continua a essere scarso e il prezzo di mercato che viene espresso da agosto a questa parte non è veramente il frutto di domanda e offerta, ma è più una scelta politica. Si tenga conto, inoltre, che le difficoltà degli anni passati e le nuove complessità burocratiche e normative hanno spinto molti allevatori a chiudere. In Friuli VG, a esempio, i capi allevati nel 2023 sono stati poco più di 224mila, a fronte dei quasi 268mila dell’anno precedente, con una riduzione di quasi il 9%».

Anche gli equilibri internazionali potrebbero influire sui fattori produttivi, a partire dai prezzi di cereali e semi oleosi (soia). Sullo sfondo, altri elementi di incertezza. «Abbiamo difficoltà a reperire manodopera specializzata, con la conseguenza che le scrofaie fanno fatica a sopravvivere e gli investimenti nel settore sono fermi per le incertezze delle normative legate al benessere animale e la spada di Damocle della legislazione sulle emissioni in atmosfera, in cui per ora gli allevamenti di suini sono il capro espiatorio in luogo del comparto bovino. Tutti fattori di insicurezza sul futuro».




Confagricoltura Fvg: crescita continua per gli agriturismi del Fvg

Il 2022, secondo l’Istat, conferma la crescita degli agriturismi del Friuli VG. Infatti, il loro numero è passato dai 703 del 2021 agli attuali 711, con un +1,1%. Complessivamente, le nuove aperture sono state 28, mentre le cessazioni 20, con un saldo positivo di 8 unità. L’ospitalità agrituristica regionale, oggi, offre 65.800 posti a sedere e quasi 12.000 posti letto. Collocando il Fvg al sesto posto tra le regioni italiane per densità di strutture con 9 aziende ogni 100 kmq. Tra i 20 Comuni italiani scelti dall’Istat come “polo agrituristico regionale” sulla base di sei diversi indicatori, Cividale del Friuli si colloca al terzo posto.

«L’ampliamento dell’offerta economica, con l’integrazione tra i tradizionali servizi di ristorazione, alloggio e degustazione con altre attività come, ad esempio, le fattorie didattiche – è uno degli aspetti più significativi della “metamorfosi” di successo in atto nel settore – sottolinea Philip Thurn Valsassina, presidente di Confagricoltura Fvg -. L’aumento delle strutture multifunzionali mette in evidenza la sempre più forte connessione tra il settore agrituristico e quello del vasto e variegato “mondo” dei prodotti di qualità: due settori, questi, che contribuiscono al successo del Made in Italye mantengono attrattivi i nostri territori rurali, anche quelli “periferici”».

Il valore corrente della produzione agrituristica italiana supera 1,5 miliardi di euro (+32,5% nel NordEst), che contribuisce per il 4,4% alla formazione del valore economico dell’intero settore agricolo, sul quale gli agriturismi incidono per poco più del 2,3%.

Il report dell’Istat segnala un numero di vacanzieri in agriturismo che supera l’anno pre-pandemia e il ritorno di turisti stranieri. Nel 2022 gli arrivi nelle strutture agrituristiche hanno superato i 4 milioni registrando, quindi, un forte recupero non solo rispetto al 2021 (+41% nel NordEst), ma anche rispetto al 2019 (+8,5%), l’anno pre-pandemia.

Dal confronto con l’anno precedente gli agrituristi italiani aumentano dell’11,5% e quelli stranieri oltre il 73%. Complessivamente, le aziende agrituristiche del Centro e del NordEst ospitano il 73% degli agrituristi (rispettivamente il 40,3% e il 32,9%). Il rapporto tra agrituristi italiani e stranieri è 11 a 10 (era di 17 a 10 lo scorso anno). La durata media della permanenza nelle strutture è di 4,6 giorni per gli stranieri 4,6 e 3,1 giorni per gli italiani.




Artigiano in Fiera: il Friuli Venezia Giulia porta in scena 31 aziende artigianali

Dal 2 al 10 dicembre, a Rho Fieramilano torna Artigiano in Fiera, l’expo internazionale dedicato all’artigianato e alle piccole imprese che giunge alla sua 27esima edizione con 3.000 stand espositivi, 100 Paesi rappresentati con espositori da tutto il mondo e oltre 1.000.000 di visitatori attesi.

“Creatori di bellezza e bontà” è il claim di quest’anno ad Artigiano in Fiera, che, con un focus particolare su qualità,tradizione e manualità, offre un panorama completo del saper fare artigianale in ogni sua forma, inglobando enogastronomia, turismo, cultura e artigianato artistico.

Il legame del Friuli Venezia Giulia con Artigiano in Fiera è di lunga data: la Regione, infatti, ha già partecipato a 12 edizioni.

Sono 31 le aziende artigiane del Friuli Venezia Giulia, di cui 13 produttori Food&Wine, che saranno presenti nel Padiglione 3 della fiera. La collettiva è curata daPromoTurismoFVG, Agrifood FVG e CATA FVG – Centro di Assistenza Tecnica per le imprese Artigiane.

Quest’anno le aziende potranno contare sulla collaborazionedegli studenti dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore Stringher a indirizzo turistico, economico e per l’enogastronomia, che accoglieranno i visitatori presso gli stand. Inoltre, la promozione del territorio passerà anche dalla divertente animazione, a cura di Lignano Sabbiadoro Gestioni, con alcune mascotte turistiche che intratterranno i bambini in fiera.

Tra le imprese artigianali locali, dall’oggettistica d’arte al design, dai bijoux agli accessori, spiccheranno alcune novità in fiera, come Sofisticata bags, Smartars e DL Wood Creations che si aggiungeranno a Euroblades, Cauterocreazioni in ceramica, Atipica design, Valentina Orlando, La Fornacina, Il ricamificio – officine alpine, Bolina sail, Home sweet home, Coltellerie Masutti, Corallo, Walking-sticks, Farfalli cavatappi d’autore e Anaxum – Azienda agricola Semiverdi, nuova presenza di questa edizione checoniuga la bellezza al food, dedicandosi alla lavorazione dei semi di zucca per realizzare prodotti per la cosmesi ma anche alimenti e snack dolci e salati.

Le aziende enogastronomiche presenti in fiera appartengono al marchio “Io sono Friuli Venezia Giulia”, che garantiscel’origine dei prodotti agroalimentari, a testimonianza dell’impegno nella sostenibilità ambientale, economica e sociale dei produttori. Le imprese della regione aderenti al marchio sono parte di una comunità con un patrimonio unico al mondo che valorizza persone, qualità e tradizioni.

I visitatori di Artigiano in Fiera avranno l’occasione di vivere una full-immersion di saperi e sapori unici della regione. Il tour fra le prelibatezze del Friuli Venezia Giulia potrebbe iniziare dalla scoperta dei prodotti della terra, a partire dalla Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo, coltivata tra i Magredi dell’alta pianura del Friuli Occidentale e le Prealpi Carniche. La cipolla è caratterizzata da un cuore croccante e dolce ed è gustosa anche se degustata cruda. L’Azienda Agricola Sandra Carusone, dal 2012 ha avuto il merito di valorizzare questo prodotto, trasformandolo anche in conserve.

E a proposito di conserve, l’Azienda Agricola Domini di Lateis di Sauris, specializzata nella produzione e commercializzazione di fragole, lamponi, more, mirtilli, ribes rossi, bianchi, presenterà ai visitatori le sue marmellate di frutti di bosco insieme agli sciroppi e ai nettari di frutta.

Nel percorso alla scoperta del Friuli Venezia Giulia da gustare, non potrà mancare il Prosciutto di Sauris IGT del Salumificio Zahre, giovane realtà artigianale con sede a Sauris e ad Ampezzo creata da Elvis e Alessandra, imprenditori impegnati nella produzione di insaccati che portano con sé tutti i profumi della Val Lumei.

Per addentrarsi al meglio nell’esperienza culinaria delle produzioni simbolo della cucina regionale, sarà possibile acquistare anche alcuni piatti iconici come i cjarsons, pasta fresca tipica della Carnia, con i ravioli ripiegati a mezzaluna e ripieni di cipolla arrostita, strutto, uvetta, pangrattato, cannella, zucchero, pepe, sale e ricotta fresca; il frico, una ricetta antica  casalinga preparata con le patate, la cipolla e il formaggio Montasio DOP; il muset, un insaccato simile a un cotechino fatto con i tagli magri del muso del maiale; e ancora la Brovada DOP, ottenuta dalla fermentazione di rape bianche dal colletto viola, sistemate in tini a strati alterni con vinaccia. Queste produzioni saranno rappresentate in fiera da Cucina di Carnia, azienda specializzata nel confezionamento di piatti tipici del territorio. Nel novero delle specialità territoriali non potrà mancare la gubana: si tratta di un dolceche ha origine nelle Valli del Natisone cotto al forno a base di pasta dolce lievitata, con ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa, scorza grattugiata di limone. La gubana è perfetta per le feste natalizie, ma viene prodotta tutto l’anno. Sarà possibile assaggiarla, insieme ad altri prodotti, da La Gubana della Nonna, piccola impresa di Azzida, vicino Udine, che si dedica alla produzione di prelibatezze come gli strucchi, fagottini di pastafrolla con un ripieno simile a quello della gubana, ma con un’aggiunta di rum.

Direttamente dall’affascinante capoluogo, Co.l.m.i. Società Agricola pescatori di Trieste, la cooperativa di pescatori di Trieste con cinquant’anni di attività, è una delle aziende new entry ad Artigiano in Fiera, che presenterà al pubblico le sue specialità come le alici marinate, le sarde in savor e i latterini.

Anche l’arte bianca avrà i suoi esponenti regionali, a partire dalle farine: la Società Agricola Ettore Buosi nata nel 2020 a Fanna, nel Pordenonese, proporrà tra i vari prodotti, la farina di mais “Pignoletto, ottenuta da coltivazioni di mais antico della varietà Pignoletto Rosso vitreo, perfetta per la preparazione di una polenta dal sapore rustico. Sarannopresenti per l’arte dolciaria due pasticcerie di riferimento dell’udinese: Pasticceria Charlotte, impresa ventennale di Dolegnano, specializzata in gubane, biscotti e pasticceria fresca – che per la prima volta prende parte ad Artigiano in fierae Pasticceria Dolcevita, che realizza prodotti rigorosamente con lievito naturale, dal panettone alle colombe, sia dolci che salati.

Il Friuli Venezia Giulia è anche terra di eccellenze per la vasta gamma di produzioni apistiche e il Miele dei Roncs, che sorge nel cuore della Val Cosa, rappresenta una delle più pregiate produzioni di miele del territorio e si dedica, inoltre,alla realizzazione di candele lavorate con la cera d’api.

Saranno inoltre numerosi i prodotti come vino, birra e distillati.

Da un’ispirazione di stampo anglosassone e mitteleuropeo il birrificio artigianale di Gorizia Antica Contea di Andrea e Costantino, noto per la produzione di 20 stili birrai differenti, porterà in degustazione l’unicità delle sue birre artigianali.

La forte vocazione vitivinicola del Friuli Venezia Giulia sarà rappresentata da Reguta, storica realtà che fin dal 1928 si dedica alla produzione di vini bianchi, come la Ribolla Gialla, vini rossi, come il Refosco dal Peduncolo Rosso, e spumanti, come il Prosecco DOC Spumante del Friuli Venezia Giulia.

Tra i vini che identificano la regione ci sarà lo Schioppettinodi Prepotto, da degustare nella sua migliore espressione proposta da Spolert Winery, cantina nel cuore dei Colli Orientali del Friuli, che parteciperà per la prima volta ad Artigiano in Fiera.

Passando alle distillerie, merita una tappa di gusto BuieseDistillerie, azienda di tre generazioni di distillatori, che dopo la fine della Grande Guerra acquistò il primo alambicco con l’annessa distilleria, dal Conte Miani di Martignacco. Qui si potrà degustare la vera grappa friulana.




Confagricoltura Fvg e Adsi Fvg: coltiviamo anche la cultura in occasione della Festa dell’Agricoltura

Anche quest’anno, Confagricoltura ha invitato l’Associazione Dimore Storiche Italiane (Adsi) a celebrare insieme la Festa dell’Agricoltura / Coltiviamo la Cultura, che si terrà domenica 12 novembre 2023 in occasione della Giornata Nazionale dell’Agricoltura. L’iniziativa intende supportare, da un lato, le imprese agricole territoriali attraverso la vendita dei loro prodotti e, dall’altro, creare un’occasione di visibilità e promozione delle Dimore Storiche e delle loro attività interne. Il ruolo delle Dimore Storiche sarà quello di ospitare nei propri spazi gli stand delle aziende agricole locali aderenti a Confagricoltura sviluppando nuove sinergie tra le realtà rurali e le tante prestigiose dimore storiche che costituiscono un patrimonio turistico di rara bellezza e il perno di un’economia circolare per i borghi su cui insistono. Oltre un quarto di esse, infatti, sono situate in piccoli e piccolissimi comuni e rappresentano un vero e proprio motore trainante per il settore turistico, generando opportunità di sviluppo per una vasta gamma di servizi correlati, tra cui accoglienza, ristorazione, commercio, tour guidati e attività ricreative locali. A dimostrazione del nesso tra patrimonio culturale e produzione agricola basti pensare che il 34% delle aziende vitivinicole italiane afferisce a una dimora storica.

A questa II Edizione aderiscono 13 dimore storiche e oltre 40 aziende agricole in 8 regioni: Friuli VG, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Calabria e Sicilia.

Per quanto riguarda il Friuli VG, con workshop, degustazioni, musica ed esposizioni di molti prodotti agricoli locali (olio, vino, ortaggi, formaggi e latticini, funghi, cereali, farine), partecipano all’iniziativa:

la seicentesca Villa Pace di Tapogliano (Via XXIV Maggio, 1); Villa Vitas di Strassoldo di Cervignano del Friuli (Via San Marco, 5); Villa del Torso Paulone di Brazzacco (Strada del Bosco, 16) e la seicentesca Casa Antica Foffani di Clauiano (Piazza Giulia) dove, tra l’altro, alle ore 17,30, con la sua inconfondibile voce, Barbara Errico interpreterà alcune famose canzoni di Lelio Luttazzi intercalate dai grandi classici del jazz, con l’accompagnamento di Mauro Costantini al pianoforte.

La manifestazione si inserisce all’interno degli eventi organizzati in occasione di “Cantine aperte a San Martino” promossi dal Movimento Turismo Vino.




Friuli Venezia Giulia: a Golosaria le eccellenze agroalimentari tra tradizione, sostenibilità e sfide futur

Il Friuli Venezia Giulia torna protagonista a Golosaria Milano da sabato 4 a lunedì 6 novembre con una collettiva di aziende riunite sotto il marchio Io Sono Friuli Venezia Giulia, molte delle quali sotto l’egida di PromoTurismoFVG, della Fondazione Agrifood & Bioeconomy FVG.

Golosaria è la rassegna del gusto nata da un’idea del giornalista e gastronomo Paolo Massobrio, come spin-off de ilGolosario, guida alle mille e più cose buone d’Italia. Il tema di questa edizione sarà “La tradizione è innovazione” con riferimento alla qualità artigianale tutta italiana dove i produttori, veri custodi delle tradizionidel Belpaese e della biodiversità, sono al tempo stesso innovatori perché capaci di rendere contemporaneo ilconsumo.

Il Friuli Venezia Giulia si inserisce in questo filo conduttore affermando il forte legame tra il patrimonio enogastronomico e il suo variegato territorio, tramite la capacità di preservare tradizioni secolari e traghettarle nella contemporaneità, con lo sguardo rivolto al futuro.Tutto ciò è chiaramente identificato dal marchio Io sono Friuli Venezia Giulia, il cappello che ingloba le imprese insieme a persone, risorse, qualità, saperi e tradizioni, garantendo l’origine regionale delle produzioni agroalimentari e testimoniando l’impegno delle aziende nei campi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Nella tre giorni di Milano, alle produzioni più note, si affiancheranno aziende come il liquorificio Piolo & Max(https://pioloemax.it/) nato nel 2002, che attraverso i suoiliquori ha reso omaggio ad un pezzo di storia della regione con prodotti come il Gin Mitteleuropeo o ilVermut del Porto Vecchio. L’azienda non è la sola a prendere parte per la prima volta a Golosaria 2023. Tra le novità di questa edizione, si registra anche la partecipazione di Borgo Titol(https://www.borgotitol.com/) realtà agricola della Val Tramontina produttrice della Pitina IGP, un salume dalla forma semisferica fatto con carni di pecora, capra o selvaggina ungulata; di Olispin (https://www.olispin.it/)azienda agricola biologica famosa per la coltivazione dell’olivello spinoso per la produzione di succhi e composte; di Al Orcolat Sbilfat(https://www.agrifoodfvg.it/azienda/bio-azag-zootecnica-da-latte-al-orcolat-sbilfat), piccola azienda zootecnica da latte di una delle sette vallate della Carnia, nota per il Frico pronto sottovuoto, realizzato con tre tipi di formaggi di montagna, cipolla, patate biologiche e burro vaccino; e ancora, tra le nuove presenze, Borgo delle mele (https://www.borgodellemele.com/it/), realtà specializzata in prodotti a base di mele antiche dell’Alto Friuli e di Cipolla di Cavasso e della Val Cosa, espressione della zona pedemontana del territorio pordenonese nonché presidio Slow Food.

La Cipolla di Cavasso è il fiore all’occhiello anche dell’Azienda agricola Sandra Carusone(www.aziendacarusone.it), che negli anni si è evoluta nella produzione di Frico, polenta, sott’oli, agrodolci, composte di cipolla, mettendo in atto i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica. Restando nel pordenonese, il settore dei cereali sarà rappresentato dall’ Azienda Agricola Ettore Buosi (https://azienda-agricola-buosi.it/) che si dedica dal 2010 alla coltivazione del mais antico detto “pignoletto” e che neglianni ha esteso la semina ad altri grani teneri per la produzione di farine per pane e pizza; più di recente ha introdotto la produzione di birra derivata dalla coltivazione di orzo distico. Ma non solo: sarà in fiera anche lAntico Molino Pussini(https://www.agrifoodfvg.it/azienda/antico-molino-pussini-di-pussini-giuliano), azienda delle Valli del Natisone risalente al 1400, che oggi vanta un’impiantistica di avanguardia e un’elevata qualità, con la produzione della farina di polenta gialla. A questa realtà si affiancherà in occasione di Golosaria, Anjul(https://www.anjul.it/), il cui prodotto di punta è il Furlanut o “Biscotto di Udine”, di cui Anna e Giuliana, le titolari, hanno rivisitato la ricetta in chiave moderna, promuovendo il biscotto come “dolce risveglio” nella quotidianità della colazione. Il biscotto, risalente alla Udine ottocentesca, ha la forma inconfondibile della polenta friulana ed è fatto con farina di mais e frutta secca.

Spostandoci nell’area pedemontana del Pordenonese grazie alla presenza del Consorzio di tutela del Figo Moro da Caneva, a Golosaria sarà possibile conoscere i prodotti a base di Figo Moro da Caneva(https://figomoro.it/), indentificato dalla Fondazione Slow Food come uno dei prodotti dell’Arca del Gusto,che nasce tra le Prealpi e la pianura veneto-friulana, caratterizzato da un particolare microclima e dalla ricchezza di sali minerali nel sottosuolo.

Non mancheranno prodotti noti come il Prosciutto di San Daniele DOP, rappresentato dal prosciuttificio La Glacere (www.laglacere.it), azienda del Borgo Sopracastello di San Daniele, dove la brezza delle Alpi Carniche entra nelle sale di stagionatura e si fonde con quella marina dell’Adriatico, rendendo unica la stagionatura delle cosce del prosciutto.

Il viaggio tra i sapori del Friuli Venezia Giulia si caratterizza anche per innovazione e creatività, elementi distintivi di Cucina di Carnia (www.cucinadicarnia.it), specializzata nel confezionamento di piatti tipici del territorio: un vero e proprio laboratorio artigiano specializzato nel Frico di patate, cucinato secondo la tradizione, in cui si privilegia la conservazione naturale degli ingredienti di prima scelta e si valorizzano anche le specialità delle malghe come i Cjarsons.

Tra le altre aziende che rappresenteranno il Friuli Venezia Giulia a Golosaria, ci saranno inoltre: Domenis 1898 (https://www.domenis1898.eu/); Friultrota(www.friultrota.com); Kurtin (www.kurtin.it); Aganis(https://aganis.wine/); Colmello di Grotta (www.colmello.it).




Confcooperative: premio nazionale sulla sostenibilità a due cooperative del Fvg

La sostenibilità premia il Friuli VG. Sono due, infatti, le imprese della nostra regione premiate a Roma da Confcooperative nazionale – associazione che riunisce 17.000 cooperative italiane, delle quali 518 in Friuli VG – nell’ambito della Giornata nazionale della Sostenibilità cooperativa. Un premio che ha voluto valorizzare le imprese cooperative che più si sono impegnate per diffondere la cultura della sostenibilità e i 17 Obiettivi delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. A ritirare i premi il presidente Gianluca Trevisan, della Cantina di Ramuscello e San Vito, e la vicepresidente Annalisa Bonfiglioli, accompagnata dalla responsabile di progetto Sara Danelon, per Cramars. A guidare la delegazione del Friuli VG, il presidente regionale di Confcooperative, Daniele Castagnaviz, accompagnato dal presidente di Confcooperative Pordenone, Luigi Piccoli. Soddisfazione è stata espressa da Castagnaviz: «Cooperazione è sinonimo di sostenibilità e di attenzione per il territorio, la comunità, le persone: siamo particolarmente contenti del risultato che porta a casa la nostra regione e che testimonia del prezioso lavoro che stiamo svolgendo per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e sociale, oltre che economica, fra le nostre imprese cooperative. Quest’anno, tra l’altro, abbiamo lanciato la prima edizione del Premio Regionale Sostenibilità, la cui risposta da parte delle scuole, con 16 classi partecipanti, è un ulteriore segno di un interesse tangibile delle nuove generazioni e del mondo della scuola verso tale tematica».

I premiati

La Cantina produttori di Ramuscello e San Vito è stata premiata con il secondo posto nella categoria “foto” per la fotografia del murale realizzato dal maestro Francesco Tullio Altan. Una grande opera (15 m x 3 m) che spicca imponente sulla parete del nuovo depuratore della cantina cooperativa. La grafica, che ritrae un paesaggio bucolico ricco d’acqua e dove svettano numerosi personaggi cari all’artista friulano, con la Pimpa che fa gli onori di casa, sarà meta di visite da parte dei cittadini e delle scolaresche. L’esecuzione di questo magnifico murale si è reso possibile grazie al contributo degli alunni della 3^ classe del Liceo artistico “Galvani” di Cordenons, della Scuola Mosaicisti del Friuli e dall’Associazione culturale Kantiere Misto. Una decisione, quella della realizzazione del murale, che la Cantina ha preso in occasione della costruzione del nuovo depuratore, inaugurato lo scorso luglio, e con il quale la cooperativa della Destra Tagliamento – che conta 159 soci e conferenti per 810 ettari di vigneto coltivato – conferma uno spiccato impegno per la sostenibilità.

La cooperativa sociale Cramars di Tolmezzo ha ottenuto, invece, il terzo posto a livello nazionale per il video realizzato nell’ambito del progetto GREEN TIM “GREEN Tourism In the Mountain”, con le riprese effettuate da Davide Anzimanni presso Malga Pramosio. Un progetto finanziato da HEurOpen (partnership tra Euroleader, Openleader e Hermagor in Austria) nell’ambito del Programma Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020 e che ha coinvolto complessivamente 5 partner italiani e austriaci, tra i quali, sul lato italiano, il Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e del Passo Pramollo (LEAD PARTNER), la Cramars stessa, la Comunità di Montagna della Carnia e PromoTurismo Fvg quale partner associato.

La Cooperativa Cramars nasce nel 1997 e, da allora, ha continuato a interpretare in maniera sempre innovativa la sua vocazione che la vede impegnata nell’ambito della formazione professionale. Il suo approccio ha rivoluzionato il modo di avvicinarsi al mondo del lavoro sul territorio della Carnia e della montagna friulana. Da allora è cresciuta e opera sull’intero territorio regionale, affiancando alla formazione attività nell’ambito dello sviluppo locale e dell’innovazione sociale: attività che hanno contribuito a dare alla cooperativa un’identità unica nel panorama cooperativo e imprenditoriale del Friuli VG.




Marevivo e BAT Italia ritornano a Trieste con la campagna “Piccoli gesti, grandi crimini”

Sbarca a Trieste con il talk “#Piccoligestitalk Innovazione Tecnologica e buone pratiche per salvaguardare l’ambiente: un connubio per le Smart Cities del futuro” l’edizione 2023 di Piccoli gesti, grandi crimini, il progetto realizzato da Marevivo in collaborazione con BATItalia, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Comune di Trieste, che mira a sensibilizzare cittadini e Amministrazioni locali sul “littering”, ovvero l’abbandono nell’ambiente di mozziconi e piccoli rifiuti come bottigliette, tappi e scontrini, e a raccogliere dati utili per capire e prevenire il fenomeno.

 

La campagna è stata presentata ieri presso il Palazzo della Regione alla presenza di Fabio Scoccimarro, Assessore regionale alla difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Sebastiano Callari, Assessore regionale al patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi, Serena Tonel, Vicesindaco del Comune di Trieste, Maria Cristina Pedicchio,Delegata regione Friuli Venezia Giulia di Marevivo, Andrea Di Paolo, Presidente di BAT Trieste,Francesca Saule, Europe Digital Marketing Growth Hub Lead di BAT e Luigi Borgogno, General Manager di JustOnEarth. Nel corso dell’evento è stato evidenziato anche il ruolo abilitante della tecnologia a supporto delle amministrazioni locali e delle smart city. Dopo il lancio nazionale del 13 aprile scorso a Roma e la prima tappa di Napoli, Trieste è la seconda città a ospitare la campagna “Piccoli gesti, grandi crimini”, che nel mese di settembre toccherà anche il Comune di Firenze.

Un “piccolo gesto”, quello di buttare a terra un mozzicone di sigaretta o un piccolo rifiuto, che può apparire trascurabile ma che, in realtà, causa un gravissimo danno ambientale. Ogni anno in Italia il 64% delle sigarette fumate in luoghi pubblici, tra cui parchi, giardini, piazze e strade, viene smaltito in modo improprio, abbandonando il mozzicone a terra. In Italia c’è ancora poca consapevolezza del fenomeno del littering di mozziconi e piccoli rifiuti e della necessità di arginarlo, al punto che il 40% dei cittadini ignora l’esistenza di una normativa specifica contro l’abbandono dei rifiuti di piccole dimensioni.

Il filtro di sigaretta è tra i materiali più pericolosi per l’ambiente. È composto da acetato di cellulosa che non si biodegrada ma si scompone in migliaia di microplastiche che rimangono nel mare per sempre. A fronte di un italiano su 5 che dichiara che non getterebbe mai rifiuti per strada, il 24,3% quando si trova all’estero presta maggiore attenzione, perché ha la percezione che fuori dal nostro Paese gli spazi siano più curati, le leggi maggiormente severe o perché teme di essere giudicato negativamente; il 17,3% riconosce che essere in un ambiente pulito e con più cestini disincentiva l’abbandono dei piccoli rifiuti, mentre quasi il 13% evita questo comportamento perché, accanto a regole più rigide, teme la certezza della pena. Inoltre, le azioni di sensibilizzazione e di accrescimento della consapevolezza dei cittadini, tramite attività concrete come la distribuzione di posacenere portatili e il miglioramento della posizione e della visibilità dei cestini, possono risultare fondamentali per contrastare l’abbandono dei mozziconi[1].

 

Nonostante questo, molti fumatori non smaltiscono correttamente i mozziconi delle sigarette, così oggi una gran quantità di essi invade fiumi, coste e spiagge, finendo in mare. Scambiati per cibo, così come altri rifiuti quali tappi, sacchetti e piccoli pezzetti di plastica, vengono ingeriti da uccelli, pesci, tartarughe, che possono arrivare anche a morire a causa di avvelenamento da tossine o soffocamento.

 

Proprio con l’obiettivo di aumentare sensibilità e consapevolezza sulle conseguenze del littering, è stata collocata in Piazza Unità d’Italia dal 7 al 12 settembreun’installazione artistica: la sagoma di oltre 20 metri di un delfino, il simbolo di Marevivo,al fianco della quale è presente la riproduzione in scala gigante di un mozzicone, in rappresentanza di tutte le “armi del delitto”, i piccoli rifiuti gettati nell’ambiente. Nelle ore notturne, l’installazione si accende con la proiezione sulla pavimentazione della piazza di una “heat map” che evidenzia idealmente le aree colpite dal littering a basso, medio ed alto rischio. Con il passare dei giorni, la mappa cambierà progressivamente il colore passando dal rosso dell’allerta all’azzurro delle acque cristalline, per evidenziare visivamente i progressi raggiunti con l’attività di sensibilizzazione.

Di fianco alla heat map sarà collocato anche un totem digitale che proietterà un video esplicativo della tecnologia di monitoraggio, un recap delle precedenti edizioni di campagna e le indicazioni per la sottoscrizione del manifesto Marevivo sulla paginawww.piccoligesti.eu. Inoltre, i volontari di Marevivo – nelle giornate del 7 e 9 settembre – distribuiranno per le strade della città 5.000 posacenere tascabili e riutilizzabili, in plastica riciclabile. Per le vie cittadine saranno affissi 60 manifesti informativi con un QR Code attraverso il quale le persone potrannointeragire con il sistema di intelligenza artificiale “MARINA” e conoscere di più sul “littering” e sulle pratiche utili a contrastarlo.

La campagna non ha solo l’obiettivo di sensibilizzare le persone su questo problema. Ha infatti anche lo scopo di raccogliere, in modo scientifico, dati e informazioni utili a gestirlo più efficacemente, con la partecipazione attiva di cittadini e Istituzioni, indagando la loro opinione sullo stato di pulizia di specifiche zone urbane della città, sulle principali cause del fenomeno e sull’efficacia delle iniziative anti-littering. I dati raccolti verranno integrati con i risultati del monitoraggio di JustOnEarth sullo stato di pulizia reale delle città, mettendo in evidenza potenziali correlazioni tra la propensione dei cittadini all’utilizzo di posacenere tascabili e la riduzione dei mozziconi abbandonati nelle aree urbane.

 

Anche quest’anno, la tecnologia sarà protagonista della campagna, grazie al supporto della start up italiana JustOnEarth (specializzata in Intelligenza Artificiale, Computer Vision e Remote Sensing Satellitare) che effettuerà il monitoraggio del littering nelle aree di Piazza Unità d’Italia, Lungomare Barcola, via San Nicolò/Borgo Teresiano, via XX Settembre e zona Cavana. La tecnologia della start-up che sfrutta dati satellitari, Intelligenza Artificiale e open-data verrà utilizzata permonitorare il flusso delle persone, l’inquinamento correlato, il littering prodotto, la qualità dell’aria e l’impatto sui beni architettonici dell’inquinamento prodotto nelle aree prese in esame. Gli algoritmi di Intelligenza Artificiale consentono, infatti, di aggregare migliaia di dati per rendere disponibili informazioni chiare, fruibili da tutti e in grado di sviluppare previsioni e modelli migliorativi per minimizzare l’impatto delle attività umane nei confronti dell’ambiente. Sarà quindi possibile raccogliere informazioni utili all’Amministrazione locale per valutare i comportamenti del pubblico durante la campagna e di conseguenza la loro consapevolezza ambientale, oltre che linee guida utili in ottica di gestione sostenibile.

 

Grazie al coinvolgimento di JustOnEarth, cheimpiega tecnologia satellitare e intelligenza artificiale, tutti avranno l’opportunità di contribuire alla tutela dell’ambiente: i cittadini potranno segnalare la presenza di mozziconi e piccoli rifiuti sulla piattaforma www.piccoligesti.eu che conterrà un’open data map digitale, mentre le Amministrazioni locali potranno utilizzare le segnalazioni e i dati elaborati dal monitoraggio per efficientare i servizi di pulizia.

 

La Fondazione Marevivo è impegnata da tempo nella tutela della salute del mare e delle acque in generale e nella lotta alle diverse forme di inquinamento che stanno mettendo a rischio il Mediterraneo.” ha dichiarato Cristina Pedicchio, Delegato Marevivo per il Friuli Venezia Giulia. “Informare e coinvolgere i cittadini, rendendoli partecipi e consapevoli che ogni nostra azione ha un impatto sul mondo che ci circonda, rappresenta una delle nostre priorità; il tutto in linea con i più recenti indirizzi della Commissione Europea e della Missione Starfish 2030: Restore Our Ocean and Waters.

 

“Il futuro sarà fatto di sostenibilità e rivoluzione digitale. BAT vuole essere al fianco delle pubbliche amministrazioni per affrontare queste sfide e fornire degli asset strategici, con idee e soluzioni innovative e integrate per guidare la transizione verso un modello di smart city all’avanguardia, ha commentato Francesca Saule, Europe Digital Marketing Growth Hub Lead di BAT. Siamo orgogliosi di portare il progetto ‘Piccoli gesti, grandi crimini’ 2023 in un numero sempre maggiore di città e, soprattutto, di confermare ulteriormente il legame significativo della nostra azienda con Trieste, mettendo le nostre risorse al suo servizio per accompagnare cittadini e istituzioni in un percorso virtuoso di tutela dell’ambiente”, ha aggiunto Andrea Di Paolo, Presidente di BAT Trieste.

“Per migliorare l’ambiente nel quale viviamo è necessario prima cambiare il nostro approccio culturale, ed è impossibile farlo senza le giuste informazioni. JustOnEarth permette di misurare quasi in tempo reale ciò che fino ad ora non era misurabile, come l’inquinamento prodotto dal flusso antropico, la quantità di littering ad esso correlata e molto altro. Con l’utilizzo di queste informazioni e le simulazioni predittive correlate è possibile intervenire sui problemi e dare le giuste informazioni alle comunità”,  ha commentato Luigi Borgogno, General Manager diJustOnEarth.

“La Regione sta utilizzando queste tecnologie per lo sviluppo di specifici settori di indagine e ricerca – ha commentato l’Assessore regionale al patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi Sebastiano Callari – e iniziative come queste contribuiscono a coniugare tecnologia e ambiente in un percorso virtuoso che consenta un efficace uso delle risorse. Tecnologie come i big data e l’intelligenza artificiale sono oggi degli efficaci strumenti di supporto alle decisioni in molti settori come la pianificazione urbana, la gestione delle risorse e la mitigazione dei rischi naturali”.

 

“Dobbiamo fare in modo che i piccoli gesti dei nostri comportamenti ambientali di oggi possano essere giudicati positivamente anche domani, allorché emergeranno nuove consapevolezze ecologiche, e come amministratori dobbiamo avere la forza di agire pensando ai prossimi decenni e non alle prossime elezioni – ha dichiarato l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro – Oggi si delineano posizioni talebane che vedono l’uomo come nemico dell’ambiente: invece l’uomo può governare la natura, sia per il ruolo che gli attribuisce al centro del creato la tradizione giudaico-cristiana sia negli approcci laici basati sulla ragionevolezza”.

“Siamo orgogliosi di mettere a disposizione la nostra bellissima Piazza Unità per lanciare un segnale importante – il commento del Vicesindaco di Trieste Serena Tonel – non solo per il rispetto dell’ambiente ma anche verso l’educazione dei citatdini. Anche un gesto quasi insignificante per l’individuo come l’abbandono dei piccoli rifiuti ha un grande impatto sulla collettività. Sensibilizzare su questo tema è doveroso, grazie a BAT e Marevivo per questa iniziativa. Il potere evocativo dell’arte, scelto per l’installazione di Piccoli Gesti Grandi Crimini, ha la forza adatta per muovere le coscienze”.

 




Torna Friuli Doc, a Udine dal 7 al 10 settembre con l’aperitivo targato Friuli Venezia Giulia

L’Aperitivo “Io sono Friuli Venezia Giulia” in piazza Primo Maggio in occasione di Friuli Doc, la rassegna enogastronomica che dal 7 al 10 settembre ritorna a Udine per una quattro giorni dedicata al gusto e alle eccellenze del territorio. Sarà la musica, accanto ai vini, ai liquori e alle birre artigianali del territorio, a fare da sfondo nello stand di oltre 700 metri quadrati di “Io sono Friuli Venezia Giulia”, in cui accanto alla promozione del territorio, attraverso video e materiale informativo, saranno appunto proposte le bevande made in Friuli Venezia Giulia. Christian Marchi, Tommy De Sica, Nicola Fasano, Daniele Crucil e Manuel Zolli: sono solo alcuni dei nomi che si alterneranno sul palco per i deejay set che durante la manifestazione animeranno l’ellisse di Primo Maggio per l’aperitivo e la sera. Nel cuore di Udine, nella piazza più centrale della città, piazza San Giacomo, il mercato delle eccellenze ospiterà invece i prodotti gastronomici e artigianali a marchio “Io sono Friuli Venezia Giulia” nelle 14 casette in legno, in cui sarà possibile acquistare alcune tipicità dell’intero territorio regionale grazie a Fondazione Agrifood & Bioeconomy- Fab FVG.
Lo stand Friuli Venezia Giulia: il programma della festa
Oltre 700 metri quadrati, un banco riservato alla mescita dei vini del Friuli Venezia Giulia e uno dedicato ai cocktail, ai liquori e alle birre, con un grande schermo e un palco centrale per la musica. Lo stand istituzionale in piazza 1° Maggio, in cui sarà proposto l’“Aperitivo Io sono Friuli Venezia Giulia”, da giovedì a sabato proporrà diversi dj-set, mentre domenica la serata sarà dedicata al cabaret. Cultura, mare, montagna ed enogastronomia saranno i temi scelti per ognuna delle giornate, per promuovere il territorio regionale grazie al supporto di video e il maxischermo allestito all’interno dello spazio.
Si parte giovedì 7 settembre dalle 18 alle 24 con l’Aperitivo “Io Sono Friuli Venezia Giulia” tra vini del territorio, birre, cocktail made in FVG e deejay set con Mr. Pella e Pietro Berti, e dalle 21.30 con Christian Marchi, deejay e produttore italiano tra i più apprezzati artisti a livello internazionale grazie al suo sound in cui ritmo e melodia si fondono in un’esperienza d’ascolto unica nel suo genere. Venerdì 8 settembre lo stand aprirà alle 17 con la musica di Daniele Crucil e Manuel Zolli, per poi lasciare alle 21 la consolle a Tommy De Sica e i pezzi che hanno fatto la storia della dance e italiana commerciale. Sabato 9 settembre alle 17 ci sarà E-Lisa, dalle 20 Steve Forest & violinista Pierpaoli Foti, mentre dalle 22 partirà il deejay set di Nicola Fasano, producer e remixer conosciuto per il suo talento eccentrico e per aver affiancato alcuni dei più grandi artisti internazionali, sempre in compagnia del violinista Pierpaoli Foti. Infine, domenica 10 settembre lo stand rimarrà aperto dalle 12 alle 20, prima per l’aperitivo con musica, nel pomeriggio per due appuntamenti con La lingua friulana a Friuli Doc, a cura dell’Arlef: alle 14.30 “Ce snait cun Maman! Laboratorio e giochi per i più piccoli”, con Daria Miani, conduttrice della trasmissione TV per i bambini e alle 16 “YoupalTubo e TiceTac furlan – Vieni a conoscere i protagonisti dei canali YouTube e TikTok made in Friuli” (è consigliata la prenotazione scrivendo a info@sportelfurlan.eu). Infine, alle 18 andrà in scena lo spettacolo di cabaret con “i Papu”. Per accogliere ospiti e turisti, da giovedì a sabato l’infopoint di piazza Primo Maggio rimarrà aperto dalle 9 alle 20 con orario continuato, mentre domenica dalle 9 alle 18.
In piazza San Giacomo, il mercato di qualità con “Io Sono Friuli Venezia Giulia”
In collaborazione con Fab FVG, la piazza centrale di Udine si trasforma in un mercato di eccellenze con tradizione, genuinità e qualità. Protagonisti “Io sono Friuli Venezia Giulia” e le aziende licenziatarie del marchio che hanno deciso di partecipare e proporre i propri prodotti nella scenografica cornice di piazza San Giacomo. Sarà possibile acquistare i prodotti di 14 aziende: Unterholzner Ivo Az. Agr., Buosi Ettore società semplice agricola, Roselli della Rovere, Agricola Gianni Carpenedo, CheLumaca!, Laboratorio del Dolce, Miele dei Roncs, Figo Moro da Caneva, Guizza del Friuli, Azienda Agricola Corte Tomasin, Piva, La Blave di Mortean, Prosciuttificio La Glacere, Latterie Friulane. Le casette rimarranno aperte dalle 10 alle 22, mentre giovedì 8 a partire dalle 17, sempre fino alle 22. A disposizione dei visitatori in piazza San Giacomo anche uno spazio infopoint, per approfondire la conoscenza dei prodotti e dell’offerta turistica regionale.




La vendemmia diventa turistica e didattica, una nuova frontiera dell’enoturismo in Friuli Venezia Giulia

A partire dal 1° settembre i wine lover potrannoessere i protagonisti di una vendemmia turistico-didattica nelle cantine del Friuli Venezia Giulia cheoperano la raccolta manuale delle uve. Un’occasione per imparare i segreti del mondo del vino direttamente dai vignaioli esperti, immersi nei vigneti di una terra vocata alla viticoltura.

Il vendemmiatore turista è una delle ultime frontiere dell’enoturismo e il Friuli Venezia Giulia è la prima regione d’Italia ad aver firmato un protocollo d’intesa per offrire il valore di un’esperienza che quest’anno arricchirà l’offerta turistica della regione.

La vendemmia turistico-didattica, lanciata da PromoTurismoFVGe dall’Associazione Città del Vino, prevede la possibilità per turisti e wine lover di vendemmiare (vendemànella lingua friulana) nelle cantine del territorio regionale dal 1° settembre.

Gli interessati potranno vivere un’attività a carattere culturale e ricreativo della durata di qualche ora o mezza giornata che si svolgerà nelle aziende vitivinicole dove la vendemmia avvieneancora attraverso la raccolta a mano dell’uva. L’esperienza sarà adatta anche alle famiglie, le quali potranno godersi l’esperienza da “vendemmiatori” insieme ai propri bambini in totale sicurezza.

Sarà possibile prenotare direttamente nelle cantine coinvolte oppure scegliere i pacchetti comprensivi di soggiorno e vendemmia experience nelle strutture aderenti all’iniziativa:https://www.turismofvg.it/it/vendemmia-turistica-didattica

L’offerta si arricchirà di ulteriori proposte nel corso del mese di agosto, ma attualmente è già possibile prenotare l’esperienza della vendemmia nelle date disponibili proposte dalle realtà aderenti alla Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia:

Vendemmia turistica e didattica da Azienda Gori Agricola, Nimis (Ud): https://www.turismofvg.it/booking-delle-esperienze?re-product-id=262597

Vendemmia experience in Collio da Gradis’ciutta, San Floriano del Collio (Go): https://www.turismofvg.it/it/visite-guidate-escursioni/vendemmia-experience-in-collio

Vendemmia turistica didattica da Le Due Torri, Corno di Rosazzo (Ud):https://leduetorrivini.it/negozio/esperienze/vendemmia-didattica/vendemmia/#

Soggiorna in agriturismo e vivi la vendemmia daAgriturismo Tonutti, Adegliacco (Ud)https://www.turismofvg.it/it/vendemmia-turistica-didattica/soggiorno-e-vendemmia-tra-i-vigneti




Confagricoltura Fvg: contratti di appalto e digital marketing. Un incontro, DOMANI, a San Vito al Tagliamento

Continuano gli appuntamenti di approfondimento organizzati da Confagricoltura Fvg e Agrisoluzioni srl, all’interno dell’assistenza tecnica specialistica Sissar, con le imprese agricole friulane. Agli incontri sulle condizioni di occupazione e degli obblighi dei datori di lavoro, con particolare attenzione ai contratti di appalto, farà seguito il momento di assistenza ed approfondimento sugli aspetti inerenti alle prestazioni economiche dell’azienda agricola con evidenza al mondo dell’e-commerce e del digitale in genere.

Il prossimo appuntamento, aperto a tutte le imprese agricole, previa iscrizione obbligatoria alla mail assistenzatecnicafvg@confagricoltura.it, è fissato per giovedì 29/07 presso l’agriturismo Nonis di San Vito al Tagliamento, dove, la docente d’eccezione Elena Roppa, parlerà di digital marketing e uso dei social network per il vino e l’enogastronomia. Un incontro di approfondimento e conoscenza per le imprese agricole atto a migliorarne la competitività e la visibilità anche sui nuovi mercati e quelli emergenti.




BAT Italia inaugura il nuovo A Better TomorrowTM Innovation Hub a Trieste: 500 mln di investimento

BAT Italia inaugura, in tempi record, il nuovo A Better TomorrowTM Innovation Hub a Trieste

Presenti al taglio del nastro del nuovo centro globale di produzione e innovazione dedicato alle nuove categorie di prodotti a potenziale rischio ridotto Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy e Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.

L’investimento, fino a 500 milioni di euro in cinque anni, conferma il forte impegno dell’azienda nella valorizzazione del territorio a sostegno del sistema Paese, nel segno di una crescita sostenibile e fa di BAT la prima azienda del settore a distribuire in Italia l’intera gamma delle nuove categorie di prodotti a potenziale rischio ridotto.

È stato inaugurato oggi A Better Tomorrow™ Innovation Hub, il nuovo centro globale di produzione e innovazione di BAT Italia dedicato alle nuove categorie di prodotti a potenziale rischio ridotto, realizzato presso il sito di FREEste a Bagnoli della Rosandra, nei pressi di Trieste.

Alla cerimonia di apertura, ideata, pianificata e realizzata in modo da minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente e da lasciare un’eredità positiva alla comunità, hanno partecipato Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Sandra Savino, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze (con un messaggio), Sandy Klun, Sindaco di San Dorligo della Valle, Roberto Dipiazza, Sindaco di Trieste, Zeno D’Agostino, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Paolo Privileggio, Amministratore Delegato Interporto di Trieste, Antonio Cantiani, Direttore dell’Ufficio delle Dogane di Trieste e Federica Seganti, Presidente e Amministratore Delegato di Friulia. Ad accoglierli i vertici dell’azienda Fabio de Petris, Amministratore Delegato di BAT Italia, Alessandro Bertolini, Vicepresidente di BAT Italia, Andrea Di Paolo, Vicepresidente di BAT Trieste, Luigi Giucca, Group Head of Supply Network Operations di BAT e Francesca Saule, Digital Marketing Growth Hub Lead. 

Il progetto industriale, del valore di 500 milioni di euro in cinque anni, conferma il forte impegno dell’azienda a sostegno del sistema Paese, con future ricadute occupazionali positive, stimate in 2.700 posti di lavoro fra diretti e indiretti. A oggi sono state assunte quasi 100 persone, su un totale previsto di 600: con un incremento previsto di circa 100 nuovi dipendenti all’anno per i prossimi cinque anni.

I reparti produttivi potranno ospitare complessivamente fino a 12 linee produttive: a oggi tre linee produttive sono dedicate al Modern Oral Velo e una alla Nicotine Replacement Therapy.

L’Innovation hub è dedicato alle nuove categorie di prodotti a potenziale rischio ridotto: oggi, Velo della categoria “Modern Oral” è il primo prodotto realizzato nel nuovo hub di Trieste e il primo “made in Italy”. BAT è quindi la prima azienda del settore a distribuire in Italia l’intera gamma di queste nuove categorie, che comprende anche le sigarette elettroniche Vuse e i prodotti a tabacco scaldato come glo. Insieme a Vuse e glo, Velo si inserisce nella strategia di BAT per realizzare A Better Tomorrow™, ovvero costruire un futuro migliore riducendo l’impatto delle proprie attività sulla salute dei consumatori, proteggendo l’ambiente e coltivando una stretta collaborazione con le comunità in cui opera. Nel polo triestino saranno sviluppati anche prodotti per la terapia sostitutiva della nicotina.

 

Il nuovo complesso industriale ospita anche la digital boutique di BAT, l’acceleratore della trasformazione digitale dell’azienda: un laboratorio di innovazione, il primo in Europa di BAT, in linea con le altre strutture all’avanguardia realizzate per supportare le attività digitali del Gruppo e mettere a disposizione di tutte le sedi BAT nel mondo progetti pilota innovativi in tre aree: ESG, dedicata al miglioramento delle performance in ambito sostenibilità; Marketing, per lo sviluppo di soluzioni al servizio della relazione con i consumatori, e Future of Work, area focalizzata sulla ricerca di modalità di lavoro più agili e smart per i dipendenti. Due sono le anime della boutique: il Growth Hub for Americas & Europe, un centro di eccellenza dedicato alla trasformazione digitale delle attività dell’azienda, e l’Innovation Lab, focalizzato su progetti dedicati all’open innovation attraverso collaborazioni e partnership esterne.

 

Il completamento del ‘A Better Tomorrow™ Innovation Hub’ segna una tappa fondamentale nella strategia globale di BAT per l’innovazione e la sostenibilità. Il nuovo polo produttivo è infatti dedicato ai prodotti a potenziale rischio ridotto, che fanno di BAT la prima azienda del settore a distribuire la gamma completa di queste nuove categorie in Italia. La realizzazione del nostro nuovo centro globale di produzione e innovazione rappresenta, inoltre, un contributo concreto alla crescita occupazionale ed economica del Paese. Basti pensare che al di là dei 2.700 nuovi posti di lavoro stimati e degli investimenti fino a 500 milioni di euro per il nuovo sito, alla cui costruzione hanno contribuito 88 aziende italiane con commesse per più di 35 milioni di euro, negli ultimi dieci anni BAT Italia ha investito oltre 300 milioni di euro per l’acquisto di tabacchi italiani di alta qualità, supportando circa 400 aziende della filiera agricola di BAT Italia, che conta oltre 6.000 addetti. Abbiamo inoltre creato proprio in Italia un sistema di Open Innovation che ci consente di collaborare continuativamente con innovative start up italiane che utilizzano tecnologie avanzate per dare risposte concrete alle sfide che affrontiamo,” ha dichiarato Fabio de Petris, Amministratore Delegato di BAT Italia.

 

L’inaugurazione di oggi ci riempie di orgoglio, perché rappresenta un traguardo importante per l’azienda, ma anche un’opportunità di crescita e sviluppo per il territorio e la comunità di Trieste. L’Innovation Hub è stato realizzato in un anno e nove mesi dall’annuncio, partendo da un prato e da un progetto su carta, in tempi estremamente brevi. Questo risultato è stato reso possibile dalla capacità di fare rete e sviluppare sinergie tra pubblico e privato: in primis con la Regione Friuli Venezia Giulia, la società di infrastrutture Interporto Trieste S.p.A. e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale – Porti di Trieste e Monfalcone. Il percorso che ci ha portato qui oggi è stato reso possibile anche grazie alla collaborazione di molte aziende del territorio. Un percorso che vogliamo implementare anche nel futuro per continuare a costruire un domani migliore per tutta la comunità” ha commentato Andrea Di Paolo, Vicepresidente di BAT Trieste.

 

“Con l’inaugurazione del Trieste Innovation Hub, un grande progetto di BAT su innovazione e sviluppo sostenibile in prodotti di nuova generazione, si realizza un imponente investimento di 500 milioni in 5 anni con la creazione di 2.700 posti di lavoro di cui circa 600 diretti in una grande area strategica italiana che avrà positive ricadute su tutto il territorio. L’Italia del fare e dell’innovazione torna ad essere al centro dell’interesse degli investimenti internazionali,” ha dichiarato Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

 

“L’inaugurazione dell’Innovation Hub di BAT rappresenta un’ulteriore opportunità di arricchimento per un territorio, quello regionale, già riconosciuto dalla Commissione Europea quale “forte innovatore” e che, in anni recenti, ha saputo distinguersi quale promotore di azioni – anche di respiro internazionale – mirate a rispondere alle principali sfide del futuro con un approccio pragmatico e lungimirante”, ha detto Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.

 

“Questa inaugurazione rappresenta il successo di un modello di organizzazione del nostro territorio che vede nel sistema portuale uno snodo fondamentale. In pochi anni un sito che stava per essere dismesso, è diventato parte di un disegno di sviluppo, grazie all’Interporto di Trieste e ai suoi soci. Abbiamo investito molto anche per migliorare  l’accessibilità di quest’area, che a breve sarà pienamente integrata con la ferrovia, dopo la conclusione dei lavori di RFI alla stazione di Aquilinia. Questo sito con il supporto della Regione FVG oggi è soprattutto il luogo simbolo delle possibilità che il nostro Paese può avere all’interno dell’evoluzione della logistica globale, dimostrando che anche in Italia, si possono dare risposte efficaci e affidabili a player importanti che desiderano investire. Per questo ringrazio BAT, gruppo multinazionale che ha creduto nel nostro modello di sviluppo, tanto che ha portato in un anno e mezzo lo stabilimento all’effettiva operatività, creando nuove opportunità di lavoro. Sono tempi di risposta e risultati di cui possiamo andare orgogliosi a vantaggio della comunità triestina e regionale” ha commentato Zeno D’Agostino, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.

 

 Note

  • Il nuovo polo si estende su una superficie di 11.440 m2, che ricomprendono tre zone di produzione da 1800m2 ciascuna, 3600 m2 per laboratori, uffici di produzione, locali tecnici, uffici amministrativi, mensa e sale riunioni, 1800m2 per lo One Day Storage, ovvero il magazzino materie prime e prodotti finiti di prossimità. A questi si aggiungono 600m2 circa per utilities e infine gli spazi per i parcheggi.
  • L’Innovation Hub è stato progettato secondo i più avanzati criteri di sostenibilità e punta a ottenere la certificazione di carbon neutrality per l’inizio del 2024, quando i dati raccolti potranno confermare il raggiungimento dell’obiettivo. L’Hub utilizza il 100% di energia da fonti rinnovabili, che proviene anche dal parco fotovoltaico installato su tutta la superficie del tetto e dotato di pannelli ad alta efficienza in grado di generare oltre 1.200 MWh di energia elettrica all’anno, equivalenti al consumo energetico annuale di 240 case monofamiliari. A questo si aggiunge un impianto a biomassa certificata PFSC, proveniente da foreste sostenibili, in grado di produrre oltre 1.900 MWh di energia termica, che verrà attivato con l’arrivo del periodo invernale. La restante parte di energia necessaria al sito produttivo viene acquistata da fornitori certificati.
  • Il nuovo complesso industriale mira a raggiungere elevate prestazioni in termini di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica. Per questo è stata recentemente avviata la raccolta dati che permetterà poi di richiedere le seguenti certificazioni:
  • Carbon neutrality: PAS2060:2014 certificazione Standard;
  • Environmental management: certificazione ISO 14001;
  • Energy management: certificazione ISO 50001;
  • Water management: certificazione Alliance for Water Stewardship;
  • Energy & environmental design: certificazione LEED (Leadership in Energy & Environmental Design);
  • Waste management: certificazione Zero Waste to Landfill. 

Il lavoro per il conseguimento di queste certificazioni sarà supportato da strutture e attrezzature progettate sia per l’ottimizzazione dei consumi energetici, sia per un sistema intelligente di recupero del calore. Il consumo di acqua sarà ridotto al minimo utilizzando il raffreddamento adiabatico a secco e raccogliendo l’acqua piovana. Inoltre, in futuro, continui miglioramenti verranno apportati da un Sistema di Gestione dell’Edificio (Industry 4.0) con misurazione e controlli su scala completa, capacità di auto-apprendimento e auto-ottimizzazione (intelligenza artificiale) attraverso l’automazione dei sistemi di utility negli uffici, nelle aree di produzione e utility.

BAT Italia

BAT Italia è parte del Gruppo BAT, fondato nel 1902, con sede a Londra.

Azienda leader mondiale nei beni di largo consumo con un portafoglio prodotti multi-category nel settore del tabacco, BAT impiega oggi oltre 50.000 persone, opera in più di 175 mercati e ha 75 stabilimenti produttivi su scala globale. Nominata nel 2022, per il 21° anno consecutivo, Sustainability Leader e unica azienda del suo settore ad essere inserita nel prestigioso Dow Jones Sustainability World Index, BAT è impegnata nella realizzazione di un futuro migliore, A Better Tomorrow™, riducendo il suo impatto ambientale e quello della propria attività sulla salute, offrendo ai propri consumatori, fumatori adulti, il più ampio portafoglio di prodotti alternativi a potenziale rischio ridotto a base di nicotina.

In questo quadro, BAT ha inoltre stabilito ambiziosi obiettivi nell’ambito ESG (Environment, Society, Governance), come il raggiungimento della carbon neutrality entro il 2030 (entro il 2050 su tutta la sua filiera), l’eliminazione della plastica monouso non necessaria e l’utilizzo esclusivo di imballaggi in plastica riciclabile, riutilizzabile o compostabile entro il 2025.

Come ultima pietra miliare nel percorso di BAT per affrontare il cambiamento climatico e costruire un domani migliore, BAT ha pubblicato nell’ottobre 2022 il suo Piano di transizione verso basse emissioni di carbonio, che illustra le azioni che sta intraprendendo per raggiungere i suoi obiettivi climatici. Tra questi, il dimezzamento delle emissioni di carbonio in tutte le sue operazioni entro il 2030, e il loro azzeramento lungo tutta la filiera entro il 2050.

Con circa 400 dipendenti, nel 2023 BAT Italia ha ottenuto per il dodicesimo anno consecutivo la certificazione “Top Employer Italia”. BAT ha ottenuto anche la certificazione Top Employer Europe insieme a quella Top Employer Global. Nel 2020, BAT è stata inserita tra i prestigiosi Diversity Leader globali dal Financial Times e, nel 2023, è stata inserita nuovamente anche tra i Climate Leader globali, posizionandosi nel top 3% delle oltre 4.000 aziende valutate dal noto quotidiano finanziario.

Il portafoglio strategico dell’azienda è costituito da diversi marchi globali di sigarette tradizionali – in Italia è presente con alcuni brand internazionali tra cui Rothmans, Lucky Strike, Vogue, Dunhill, Kent, e nazionali, come MS – completato da una vasta e crescente gamma di prodotti non soggetti a combustione, le cosiddette New Categories a potenziale rischio ridotto di BAT. Queste comprendono prodotti da vaping, le cd sigarette elettroniche, che includono in Italia i prodotti a marchio Vuse; prodotti a tabacco scaldato come glo™, il dispositivo di ultima generazione che grazie all’esclusiva Induction Heating Technology™ scalda rapidamente il tabacco fino ad una temperatura di 260°, senza bruciarlo; e prodotti denominati Modern Oral che includono i sacchetti di nicotina senza tabacco per uso orale Velo. Nel portfolio internazionale di BAT vi sono poi anche prodotti orali tradizionali come lo snus e il tabacco da fiuto.

L’azienda continua a sostenere con chiarezza che le sigarette tradizionali soggette a combustione comportano seri rischi per la salute e l’unico modo per evitarli è non iniziare o smettere di fumare. BAT incoraggia coloro che altrimenti continuerebbero a fumare a passare completamente ad alternative al fumo che siano scientificamente comprovate come a rischio ridotto. L’ambizione di BAT è di avere su scala globale 50 milioni di consumatori dei suoi prodotti non soggetti a combustione entro il 2030 e di generare ricavi pari a 5 miliardi di sterline dalle New Categories entro il 2024. Grazie alla forte connotazione di azienda dai fondamenti italiani ma dal respiro internazionale, BAT Italia ha assunto un ruolo di grande valore strategico per il sistema economico nazionale e concorre in modo significativo alla crescita dell’economia italiana, contribuendo con oltre 2 miliardi di euro l’anno alle entrate erariali dello Stato.

BAT è quotata alla Borsa di Londra. Nel 2022, abbiamo registrato 22,5 milioni di consumatori dei nostri prodotti non soggetti a combustione, con un aumento di 4,2 milioni rispetto al full year 2021. Il Gruppo BAT ha generato un fatturato di 27,65 miliardi di sterline nel 2022, con un utile dalle operazioni pari a 10,5 miliardi.

In partnership con Interporto Trieste S.p.A. e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, BAT Italia ha realizzato il suo nuovo “A Better Tomorrow™ Innovation Hub”, nella città di Trieste: un centro di innovazione e sostenibilità di livello mondiale per un investimento totale fino a 500 milioni di euro in 5 anni e circa 2.700 futuri posti di lavoro stimati, tra diretti e indiretti. Uno spazio di oltre 11mila metri quadrati che oltre ad ospitare un nuovo centro di produzione per i prodotti a potenziale rischio ridotto di BAT (in cui saranno sviluppati anche dei prodotti per la terapia sostitutiva della nicotina), ospita anche una Digital boutique dell’azienda, ossia un laboratorio di innovazione e centro di eccellenza per la trasformazione digitale e il digital marketing di BAT.

Un progetto che supporta la strategia di BAT volta a costruire A Better Tomorrow™, un futuro migliore, riducendo l’impatto della propria attività sulla salute e sull’ambiente, con l’impegno di offrire un futuro più verde, più equo, innovativo e più inclusivo per dipendenti, azionisti, consumatori e le comunità in cui opera. La struttura è stata realizzata seguendo elevati standard di sostenibilità al fine di ridurre il suo impatto ambientale e ha l’obiettivo di essere carbon neutral, con una particolare attenzione all’efficienza energetica, all’utilizzo di fonti rinnovabili e alla tutela dell’ambiente, compresa la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia.




Confagricoltura Fvg. Emissioni industriali: il compromesso svedese penalizza il mondo agricolo

“Il voto del 16 marzo al Consiglio Ue ambiente (alla presenza dei Ministri dell’ambiente dei Paesi membri) non va nella direzione auspicata. La proposta di Direttiva sulle emissioni industriali – IED (ossido di azoto, ammoniaca, mercurio, metano e anidride carbonica che riguardano le emissioni del comparto agricolo per il 7 per cento) la quale, pure dopo la proposta svedese di compromesso, prevede l’inclusione del settore bovino nel campo di applicazione con le conseguenti soglie di 350 unità di bestiame vivo per bovini e suini, non è stata corretta come Confagricoltura aveva chiesto. Lavoreremo insieme al Parlamento europeo e al Copa Cogeca affinché, nella fase di discussione, riesca a modificare l’orientamento generale e arrivare a una decisione finale favorevole per le imprese e per il settore degli allevamenti”. Così, in una nota, Confagricoltura commenta l’esito della votazione alla proposta svedese che amplia la sfera di applicazione della direttiva sulle emissioni industriali includendo anche il settore bovino, attualmente escluso.

«Si tratta di una Direttiva che colpisce principalmente i piccoli allevamenti familiari i quali hanno rappresentato, negli anni, un tessuto economico e sociale importante per il territorio e la produzione della Dop e Igp (le famose “eccellenze agroalimentari”) – spiega David Pontello, responsabile della Sezione Economica zootecnica regionale di Confagricoltura -. Inoltre, rappresenta una nuova complicazione burocratica che equivale a un ulteriore costo (in termini economici e di tempo speso) che contribuisce a limitare l’attività e, in un certo qual modo, la voglia di investire nel comparto».

“Ringraziamo il ministro Pichetto Fratin e il governo italiano per avere tenuto conto dei rilievi avanzati da Confagricoltura. Bene ha fatto l’Italia a esprimersi negativamente, – aggiunge l’organizzazione agricola – evidenziando l’insostenibilità dell’applicazione della direttiva sugli allevamenti, già fortemente provati da numerose difficoltà. Sottovalutando l’impatto sul comparto, questa decisione rappresenta un disastro per la zootecnia”, conclude Confagricoltura.




Unapol a Trieste per Olio Capitale expo 2023, il 15mo Salone degli oli extravergini tipici e di qualità

Unapol – Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli è tra i protagonisti di Olio Capitale, il Salone dedicato alle eccellenze dell’olio extravergine d’oliva di qualità (Evo), in programma dal 10 al 12 marzo presso i padiglioni di Trieste Convention Center. La Fiera, organizzata dalla Camera di Commercio Venezia Giulia, conta la presenza di oltre 200 produttori italiani, greci e una trentina di buyer provenienti da tredici Paesi del mondo.

Il Presidente Unapol Tommaso Loiodice si dice “entusiasta di partecipare a questo grande e importante appuntamento di promozione dell’olio extravergine d’oliva che punta a far conoscere il nostro prodotto alimentare d’eccellenza oltre i confini nazionali. L’olio Evo rappresenta un autentico capitale, per usare un gioco di parole, una ricchezza italiana che merita di essere raccontata, spiegata, divulgata. In ogni goccia di oro verde c’è territorio, tradizione, duro lavoro; valori che si coniugano e si traducono in uno dei prodotti agroalimentari più amati nel mondo”.

Il Salone Olio Capitale, giunto quest’anno alla sua 15ma edizione, si caratterizza per una grande varietà di appuntamenti, fra talkshow, l’Oil bar, presentazioni di libri, incontri d’affari, convegni e molto altro. In conferenza stampa di inizio lavori è intervenuta l’eurodeputata Elena Lizzi e sabato 11 marzo è prevista la presenza del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida che, come annunciato, visiterà i padiglioni della fiera.

Al tavolo di presentazione, inaugurato con i saluti istituzionali del Presidente Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, Loiodice ha voluto esprimere il suo personale ringraziamento agli organizzatori e ha commentato: “Negli ultimi anni, grazie al lavoro tecnico delle unioni, degli Op, degli addetti ai lavori, il livello qualitativo dell’olio è salito notevolmente. Allo stesso tempo, i produttori hanno bisogno, oggi, di percepire quel valore aggiunto che dia loro forza e motivazione per svolgere il loro duro lavoro. Essi svolgono un ruolo importantissimo di tenuta ambientale, sono coloro che definisco le prime sentinelle del territorio. E svolgono anche un ruolo importantissimo di tenuta sociale perché il frantoio, in periodo di raccolta e molitura, diventa una vera e propria piazza in cui gli agricoltori si confrontano, dialogano, si sfogano. Questi valori sono tutti contenuti in una bottiglia d’olio, e noi abbiamo il dovere di trasmetterli. Siamo una Comunità, dobbiamo fare squadra. Se la globalizzazione tende ad appiattire l’offerta, la nostra forza sta proprio nella capacità di raccontarci e di trasmettere quelle peculiarità che rendono il nostro olio unico al mondo”.

Loiodice ha poi concluso: “Non si parla mai abbastanza di olio extravergine d’oliva, ogni occasione è sempre utile a diffonderne la cultura. Una manifestazione come Olio Capitale, dove la materia è declinata in varie forme interessanti e originali, ci consente di allargare gli orizzonti al fine di valorizzare in maniera intelligente un grande prodotto. E perché no, di analizzare e individuare quelle che sono le potenzialità ancora inespresse del nostro prezioso oro verde”.      




Confagricoltura Fvg: L’agricoltura regionale tra cambiamenti climatici e transizione ecologica. Martedì 7 marzo, a Udine

“L’agricoltura regionale tra cambiamenti climatici e transizione ecologica” è il tema scelto da Confagricoltura Fvg per aprire un dialogo con l’Amministrazione regionale su temi cruciali per il presente e il futuro del mondo rurale. L’appuntamento avrà luogo presso il Salone del Parlamento, al Castello di Udine, martedì 7 marzo a partire dalle ore 14.30.

Ai saluti del Sindaco di Udine, onorevole Pietro Fontanini, faranno seguito gli interventi di Philip Thurn Valsassina, presidente di Confagricoltura Fvg; Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura; Massimiliano Fedriga, presidente della Giunta regionale Fvg e Stefano Zannier, assessore alle Risorse agroalimentari del Friuli VG.

Le imprese agricole faranno sentire la loro voce, sottolineando problemi e proposte, durante una breve Tavola rotonda che verrà chiusa con le considerazioni e i saluti dell’onorevole Vannia Gava, sottosegretaria all’Ambiente e alla Sicurezza energetica.