Confagricoltura Fvg: L’agricoltura regionale tra cambiamenti climatici e transizione ecologica. Martedì 7 marzo, a Udine

“L’agricoltura regionale tra cambiamenti climatici e transizione ecologica” è il tema scelto da Confagricoltura Fvg per aprire un dialogo con l’Amministrazione regionale su temi cruciali per il presente e il futuro del mondo rurale. L’appuntamento avrà luogo presso il Salone del Parlamento, al Castello di Udine, martedì 7 marzo a partire dalle ore 14.30.

Ai saluti del Sindaco di Udine, onorevole Pietro Fontanini, faranno seguito gli interventi di Philip Thurn Valsassina, presidente di Confagricoltura Fvg; Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura; Massimiliano Fedriga, presidente della Giunta regionale Fvg e Stefano Zannier, assessore alle Risorse agroalimentari del Friuli VG.

Le imprese agricole faranno sentire la loro voce, sottolineando problemi e proposte, durante una breve Tavola rotonda che verrà chiusa con le considerazioni e i saluti dell’onorevole Vannia Gava, sottosegretaria all’Ambiente e alla Sicurezza energetica.




Confagricoltura Fvg: bene il nuovo Decreto flussi

Il nuovo Decreto Flussi 2023, appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, prevede l’ingresso in Italia di 82.705 lavoratori stranieri provenienti da Paesi extra Ue, contro i 69.700 del Decreto precedente. Un provvedimento molto atteso dal mondo agricolo che l’anno scorso ha avuto non poche difficoltà a reperire la manodopera necessaria per eseguire i lavori stagionali e di prima trasformazione e confezionamento.

«Esprimiamo la nostra soddisfazione per l’emanazione del Decreto, particolarmente importante per il settore agricolo in cui continua a registrarsi una forte difficoltà a reperire manodopera disponibile e adeguatamente qualificata e dove la componente dei lavoratori stranieri ha assunto ormai una dimensione strutturale che presenta un’incidenza superiore a tutti gli altri settori produttivi – dice Philip Thurn Valsassina, presidente di Confagricoltura Fvg -. I dati demografici e occupazionali ci indicano che, nella nostra regione, per mantenere costante il numero dei lavoratori attivi, il saldo migratorio dovrà essere positivo per 15-20 mila unità ogni anno per non lasciare scoperte intere filiere produttive (costruzioni, turismo), oltre a quella dell’agroalimentare».

Al lavoro stagionale sono state destinate 44.000 quote, la metà delle quali riservate alle Associazioni datoriali agricole. Si tratta di un numero in crescita rispetto all’anno precedente (14.000) che conferma la fiducia nel ruolo che le Associazioni agricole comparativamente più rappresentative possono svolgere in questa delicata materia. Il Decreto prevede che le Associazioni si assumano l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori fino all’effettiva sottoscrizione dei rispettivi contratti di lavoro, compresi gli adempimenti di comunicazione previsti dalla normativa vigente.

«Serve, adesso, uno sforzo da parte delle amministrazioni competenti – conclude il presidente di Confagricoltura Fvg – affinché l’iter burocratico per l’ingresso dei cittadini stranieri sia il più celere possibile e consenta alle imprese agricole di poter contare su questi lavoratori già nelle prime campagne di raccolta primaverili».




Cia Fvg: dopo l’Irlanda anche il Canada mette il vino nel mirino

L’Europa delle norme non può far finta di non sapere che la Dieta Mediterranea, dal 2010, è patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Uno stile di vita sano seduto su uno sgabello sostenuto da tre gambe: il grano, l’olio e il vino», dice Franco Clementin presidente di Cia Fvg – Agricoltori Italiani in riferimento all’etichettatura allarmistica sul vino adottata dall’Irlanda con la condiscendenza dell’Ue. “La Dieta Mediterranea costituisce un insieme di abilità, conoscenze, pratiche e tradizioni che spaziano dal paesaggio alla tavola, che comprendono le coltivazioni, il raccolto, la pesca, la conservazione, lavorazione, la preparazione e, in particolare, il consumo degli alimenti. La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale che è rimasto costante nel tempo e nello spazio, che consiste principalmente di olio d’oliva, cereali, frutta e verdura fresca o secca, una quantità moderata di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, nel rispetto delle credenze di ogni comunità”. Così recita l’Unesco e così la pensano gli agricoltori e i vignaioli regionali e italiani, anche se non sono medici. Ma quello che preoccupa ulteriormente è che la questione salute versus consumo di vino si sta globalizzando e, a esempio, ha portato a una nuova decisione restrittiva della Sanità canadese che, nei giorni scorsi, ha emanato nuove linee guida in merito. Il rapporto canadese suggerisce un massimo di 2 drink a settimana (praticamente una bottiglia di birra o un calice di vino) ed etichette obbligatorie di avvertimento per tutte le bevande alcoliche. Superare tale soglia, secondo gli esperti nordamericani, potrebbero aumentare le possibilità di cancro a seno e al colon. Il mercato canadese per il vino italiano – prosegue Clementin – è il 5° per valore di export (362 milioni di euro), in crescita di oltre il 10 per cento ed equivale a oltre il 7 per cento del valore di tutto il vino italiano esportato nel mondo. Ma il vino, per dirla con Enzo Bianchi, è “gusto della vita, rallegramento del cuore, preziosa consolazione, gioia condivisa…”.  Come la musica: a volume troppo alto può danneggiare l’udito, ma con la giusta somministrazione di decibel esalta il sapore e affina il piacere della vita e della convivialità. Perché privarsene? Perché criminalizzarne il consumo moderato e consapevole?».

Al Governo italiano, da parte di Cia, la richiesta di tornare a sollecitare l’Europa sugli impegni già presi per promuovere uno stile di vita sano e una corretta informazione.




FedAgriPesca Fvg: bene l’implementazione del Fondo di Rotazione in agricoltura

FedAgriPesca Fvg esprime soddisfazione per i provvedimenti adottati recentemente dalla Giunta regionale a favore del settore primario. Le imprese agricole e agroalimentari stanno affrontando una delicata congiuntura economica che registra un’impennata dei costi e una situazione di mercato complessa. Su tali questioni, FedAgriPesca Fvg ha da subito chiesto interventi mirati e finanziari che permettessero alle imprese associate di affrontare la tempesta in atto e di poter programmare, con senso di responsabilità e sacrificio, il futuro del settore agroalimentare regionale. In particolare il comparto lattiero-caseario deve essere sostenuto, perchè sono a rischio chiusura caseifici e allevamenti.

«L’attuazione del Programma Anticrisi conflitto russo-ucraino attivata con la Delibera di Giunta del 16 dicembre 2022 proposta dall’assessore alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, potenzia nuovamente lo strumento finanziario del Fondo di rotazione in agricoltura (che ha una dotazione complessiva di circa 50 milioni di euro), permettendo alle cooperative e alle imprese agricole di accedere a finanziamenti per la liquidità aziendale, il contenimento dei costi e gli investimenti che restano, in ogni caso, necessari – sottolinea il presidente della Federazione regionale delle cooperative agricole e agroalimentari (135 cooperative, oltre 10.000 soci, 1.200 addetti per oltre 460 milioni di euro di fatturato), Venanzio Francescutti -. Il quotidiano contatto con le associate segnala che vi sarà una notevole richiesta di finanziamenti sul Fondo di Rotazione, testimonianza della volontà delle imprese di guardare avanti. Rimane però necessario che l’Amministrazione regionale implementi ulteriormente la capacità finanziaria del Fondo, strumento agevolato virtuoso e peculiare del Friuli VG nel favorire imprenditorialità e sviluppo. Inoltre FedagriPesca FVG auspica una forte sinergia con il mondo bancario regionale, attore cardine nella operatività del Fondo, per individuare le forme migliori di sostegno, in primis, per le imprese in difficoltà», conclude Francescutti.




Confagricoltura Fvg: bene il ritorno dei voucher

Tornano i voucher, i cosiddetti “buoni lavoro”, cancellati nel 2017 dopo un’operatività durata dieci anni. L’occasione per reintrodurre, dal 1 gennaio 2023, lo strumento che rappresenta una forma di pagamento alternativa in caso di lavoro occasionale accessorio, o di prestazioni saltuarie, è stata la manovra finanziaria per il 2023 presentata dal Governo Meloni.

«Si tratta di una misura da noi sempre ritenuta utile – commenta il presidente di Confagricoltura Fvg, Philip Thurn Valsassina – e della quale avevamo caldeggiato e condividiamo la reintroduzione. In agricoltura (un settore imprenditoriale che, comunque, ne fa un uso assi limitato rispetto ad altri settori economici) è uno strumento utile soprattutto per retribuire le persone che occasionalmente si dedicano alla raccolta dei prodotti (nella viticoltura, nella frutticoltura, in orticoltura) e che, attualmente, è difficile e costoso inquadrare dal punto di vista retributivo e fiscale. È anche una risposta – prosegue Thurn Valsassina – alla carenza di personale che interessa le nostre aziende e che può rappresentare un incentivo occupazionale per studenti, pensionati, percettori di Reddito di Cittadinanza. Il nuovo assegno, salvo modifiche parlamentari, avrà un valore nominale di 10 euro lordi all’ora, 7,50 euro netti, che corrispondono a quanto previsto dai Contratti collettivi di lavoro attualmente in vigore nel settore agricolo».

L’obiettivo dichiarato dal Governo è quello di poter disporre di “uno strumento utile per regolarizzare il lavoro stagionale e quello occasionale” da accompagnare a “controlli molto rigidi” per “evitare storture”.




Copagri Fvg: il presidente Valentino Targato entra negli organismi nazionali della confederazione

Durante i partecipati lavori del VI Congresso nazionale della Copagri, svoltisi nei giorni scorsi a Roma, oltre al rinnovo della dirigenza confederale, che ha visto il passaggio di consegne tra il presidente uscente Franco Verrascina e il neoeletto Tommaso Battista, è stata inoltre aggiornata la composizione degli organismi nazionale della Confederazione Produttori Agricoli, dei quali è entrato a far parte anche il presidente della Copagri Friuli Venezia Giulia Valentino Targato.

“Lavoreremo per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati, puntando in particolare sulla necessità di agevolare il più possibile l’accesso al credito per le aziende agricole, valorizzare la figura dell’agricoltore come custode dell’ambiente e del territorio e perseguire una politica di sovranità alimentare che tuteli gli interessi dell’agroalimentare e valorizzi le Indicazioni Geografiche”, spiega Targato, esprimendo soddisfazione per l’andamento dei lavori congressuali, ai quali hanno preso parte, tra i numerosi altri, il ministro dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e i presidenti della Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato Luca De Carlo e della Commissione Agricoltura della Camera Mirco Carloni.

“A tal proposito – aggiunge il presidente della Copagri FVG – durante i lavori congressuali ho avuto modo di interloquire con il senatore De Carlo, registrando con grande piacere il suo consenso e il suo impegno a portare avanti le nostre istanze in merito al rilancio del Ribolla Gialla, che come noto è un vitigno a bacca bianca autoctono della nostra Regione il quale, oltre a essere molto apprezzato, è uno dei fiori all’occhiello della produzione vitivinicola regionale”.

“Bisogna riportare nei tavoli regionali e nazionali l’argomento Ribolla Gialla; da anni cerco di risolvere questo problema e sono tuttora convinto che le potenzialità del prodotto siano enormi; troppo tempo si è perso e quindi speriamo che la questione venga risolta in più in fretta possibile, magari istituendo un tavolo di confronto che veda coinvolte le istituzioni e le associazioni di rappresentanza”, conclude Targato.

 




Acquafarm 2023: risorse energetiche e idriche sono tra i temi principali della nuova edizione

 Tre mesi alla sesta edizione di AquaFarm, la fiera di riferimento nel Mediterraneo e nel Sud-Europa per l’acquacoltura, la molluschicoltura e la pesca sostenibile organizzata da Pordenone Fiere con la collaborazione di API e AMA. La manifestazione riunisce l’intera filiera produttiva e commerciale del settore dell’acquacoltura: l’allevamento di pesci e molluschi è oggi, secondo la FAO, una delle attività di produzione alimentare a maggiore valenza strategica a livello mondiale, una delle pochissime in grado di garantire cibo sano e nutriente alla crescente popolazione globale senza pesare sugli ecosistemi.

La parte espositiva sarà affiancata da un ricco programma di conferenze ed incontri dedicati alle tematiche più di rilievo nell’ambito della ricerca e dell’innovazione. Tra i temi affrontati due grandi sfide: il climate change e la conseguente scarsità idrica e la questione energetica. Al programma di convegni si aggiungono eventi speciali e workshop organizzati da alcuni dei maggior programmi di ricerca finanziata a livello europeo, con protagonisti istituzioni, università e aziende italiane einternazionali.

“AquaFarm ha già dato prova con la scorsa edizione, visitata da oltre 2.000 professionisti provenienti da 40 Paesi, di avere superato lo shock pandemico”, afferma Renato Pujatti, Presidente di Pordenone Fiere. “La prossima edizione segna l’inizio di una fase nuova, in un’epoca forse ancora più incerta, ma consapevole di fare da palcoscenico per un settore cruciale per il futuro a breve, medio e lungo termine del pianeta.”

Maggiori informazioni su AquaFarm 2023 e sulle precedenti edizioni sono disponibili all’indirizzo www.aquafarm.show.




Copagri FVG: Pac 2023-27, il 28/10 a Codroipo convegno con Ismea, Regione, Solfizi e Targato

Le ricadute della PAC 2023-2027 sull’agricoltura del Paese, con particolare riferimento a quella del Friuli Venezia Giulia, e la situazione di grande incertezza che stanno attraversando i mercati agricoli saranno all’ordine del giorno dei lavori di un convegno organizzato dalla Copagri Friuli Venezia Giulia, che si terrà venerdì 28 ottobre, dalle ore 17:00 presso la sala riunioni della Cantina di Rauscedo a Codroipo (UD), in Via Zompicchia 10.

 

“La nuova programmazione europea, aldilà di una sensibile diminuzione dei finanziamenti, introduce diverse novità rilevanti che metteranno le imprese agricole nelle condizioni di dover ripensare i propri orientamenti produttivi. In tale ottica, riteniamo che conoscere per tempo le novità sarà fondamentale per aiutare e orientare i produttori agricoli nel raggiungimento degli obiettivi comunitari”, spiega il presidente della Copagri FVG Valentino Targato, il cui intervento concluderà i lavori convegnistici.

 

Le principali novità della PAC 2023-2027 saranno illustrate nel dettaglio dal presidente dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare-ISMEA Angelo Frascarelli e analizzate dal direttore generale della Copagri Maria Cristina Solfizi; ai lavori, durante i quali ci sarà spazio per un momento di confronto e di dibattito con tutti i presenti, interverrà inoltre l’assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali, ittiche e della montagna Stefano Zannier.




Cinghiali, Cia Fvg: sì all’autodifesa dell’azienda agricola

 

Un agricoltore può difendere i propri terreni dai cinghiali esercitando l’attività venatoria: è questo in sintesi l’esito della sentenza pronunciata dal Tar della Liguria dopo il ricorso di un agricoltore che si era visto negare l’autorizzazione dell’Ambito Territoriale di Caccia (Atc), la struttura regionale preposta alla pianificazione degli indirizzi gestionali per lo svolgimento dell’attività venatoria.

«Per troppo tempo si è sostenuto che i cinghiali e la fauna selvatica in genere, siano una faccenda privata dei cacciatori e che gli agricoltori, manutentori e curatori del territorio, dovessero solo subire. Con la recente sentenza del Tar della Liguria, ora non è più così», dice Franco Clementin, presidente di Cia Fvg – Agricoltori Italiani. Quel Tribunale regionale, infatti, ha appena condannato al pagamento delle spese legali l’Atc di Savona per aver negato il permesso di autodifesa dai cinghiali e dalla fauna selvatica di un agricoltore, che vedeva messo in forse il proprio raccolto. Il produttore in questione è stato costretto a rivolgersi personalmente al Tribunale Amministrativo dopo che era stato dato parere negativo dall’Atc. Una sentenza che conferma la possibilità di tutela dell’interesse legittimo dell’agricoltore a difendere i frutti dell’azienda agricola.

Il giudice ha ritenuto illegittimo il diniego dell’Atc e ha accolto il ricorso ritenendo legittima l’azione di “urgenza nel salvaguardare le superfici adibite a coltivazione e tutelare il raccolto finale”.

La sentenza ha imposto così il rilascio dell’autorizzazione per l’agricoltore prevista in questi casi. Tra l’altro, secondo quanto emerso nell’udienza, l’Atc avrebbe dato parere negativo senza rilasciare alcun verbale. Nel Consiglio dell’Atc solo i rappresentanti degli agricoltori hanno votato a favore, ma sono rimasti in minoranza.

«Un episodio sicuramente significativo e modello per altre situazioni che vedono le imprese agricole fronteggiare, spesso in solitudine, l’emergenza cinghiali e le incursioni della fauna selvatica – sottolinea Clementin -. Inoltre, la gestione dell’Atc pare tutta incentrata sull’interesse dei cacciatori al proprio divertimento, noncurante dei problemi di sostenibilità che il soprannumero di cinghiali ormai non consente più».




Vendemmia 2022, Confagricoltura Fvg: calano del 10 per cento i volumi, ma sulla qualità vince chi ha lavorato bene in vigna

 

Sono giorni cruciali per il settore vitivinicolo. Se in alcune zone d’Italia la vendemmia è già in corso, eventuali piogge entro Ferragosto potrebbero essere decisive per definire l’annata 2022 in Friuli VG: siamo nel momento dell’ultima maturazione delle uve, che hanno sofferto l’estrema siccità della stagione.

Le prime considerazioni raccolte da Confagricoltura Fvg concordano su un calo generalizzato dei livelli quantitativi di almeno il 10-15 per cento, più accentuato laddove ci sono state grandinate, mentre sulla qualità, mai come quest’anno si conferma determinante l’attenta gestione agronomica del vigneto. Dal 2003, l’annata che ha segnato la svolta climatica con conseguenze evidenti sulle produzioni, l’intero settore primario e il suo indotto investono affinché il comparto vitivinicolo possa affrontare senza gravi conseguenze gli effetti del cambiamento climatico. Quindi, anche di fronte a stagioni difficili come questa, la qualità non sarà messa in discussione.

Preoccupano tuttavia le fitopatie come il mal dell’esca e la flavescenza dorata che hanno avuto delle recrudescenze infettive favorite dal gran caldo.

«Saranno molte le viti da espiantare – afferma Michele Pace Perusini, coordinatore della Sezione economica vitivinicola di Confagricoltura Fvg – e si dovrà considerare, in qualche modo, il ristoro dei costi di reimpianto. Nella nostra regione, la situazione vendemmiale si divide in base alla tipologia dei terreni. In quelli più drenanti e ghiaiosi, lo stress idrico è maggiore, perché la forte evapotraspirazione ha limitato l’efficacia dell’irrigazione. Sulle varietà precoci (Pinot grigio in primis) si registrano i primi arresti di maturazione da calore. Con meno acqua calerà anche la resa dovuta soprattutto al minor peso degli acini – prosegue Pace Perusini – e, probabilmente, anche la qualità. Nei vigneti collocati sui terreni più pesanti, invece, i danni saranno minori. L’andamento climatico sarà favorevole soprattutto per la qualità dei vini rossi. Per tutte le aziende, comunque, incide l’aumento dei costi di produzione. E, a influire sull’andamento del mercato, ci saranno anche le giacenze. In prospettiva, alla luce della situazione economica attuale – sottolinea Pace Perusini – è ragionevole immaginare, nel medio periodo, un rallentamento del mercato del vino con minori scambi in volume e valore più contenuto. I consumatori potrebbero cominciare a ridurre gli acquisti di beni non di prima necessità, come il vino, anche nella grande distribuzione organizzata».

La migliore reazione per il settore vitivinicolo – secondo Confagricoltura – è quella di essere ancora più concentrati sui mercati di esportazione, sia europei, sia di Paesi terzi (Usa e Canada), ma anche del Sud Est asiatico, dove il nostro Paese è molto competitivo per il buon rapporto qualità/prezzo e per l’estrema varietà di prodotto che è il punto di forza della nostra viticoltura.

«La consolidata immagine del vino regionale e italiano, sostenuta da opportune campagne di comunicazione – conclude Pace Perusini – dovrebbe permetterci di affrontare positivamente questa sfida a livello internazionale, già a partire dall’autunno».

 




FedAgriPesca Fvg: massima disponibilità verso le necessità della stalla sociale di Rauscedo 

 

«È davvero una situazione difficilissima quella che sta facendo seguito all’incendio avvenuto alla stalla sociale di Rauscedo e ce ne siamo resi conto di persona», dice il presidente di FedAgriPesca Fvg, Venanzio Francescutti che, assieme al consigliere nazionale Giorgio Giacomello ha incontrato il presidente della cooperativa zootecnica, Natale D’Andrea e alcuni altri amministratori, impegnato nella gestione delle gravi conseguenze venutesi a creare con il rogo. «Abbiamo portato la nostra vicinanza personale ai soci e la massima disponibilità alla collaborazione di tutto il movimento cooperativo agricolo regionale di Confcooperative, non solo per la gestione dell’emergenza, ma anche per le necessità future che saranno molte – prosegue Francescutti -. La grande mobilitazione di persone e mezzi verificatasi per controllare l’incendio e le sue prime conseguenze è stata d’avvero ammirevole, ma ora serve guardare avanti, in particolare alle necessità delle prossime settimane e mesi. Mi riferisco, in particolare, alla gran quantità di foraggio andata distrutta che potrebbe compromettere il regime alimentare dei bovini della stalla nei giorni a venire. Per questo, abbiamo allargato l’area della solidarietà a tutto il Nordest coinvolgendo il responsabile nazionale di FedAgriPesca, Giovanni Guarnieri che ha lanciato una richiesta d’aiuto anche alle cooperative agricole delle regioni vicine».

 




Confagricoltura Fvg: Philip Thurn Valsassina confermato alla presidenza

 

Il Consiglio direttivo di Confagricoltura Fvg, all’unanimità, ha confermato la presidenza di Philip Thurn Valsassina che rimarrà in carica per i prossimi tre anni. Imprenditore agricolo a Ziracco di Remanzacco, dove gestisce un’azienda familiare con 150 ettari investiti a seminativo, 44 anni, laureato in Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari all’Università Bocconi di Milano, Thurn Valsassina dal 2001 è impegnato in Confagricoltura a vari livelli di responsabilità: nell’associazione giovanile, in quella provinciale di Udine e in quella regionale. È anche presidente della cooperativa cerealicola “Torre Natisone” e presidente della Federazione nazionale di prodotto “cereali”, di Confagricoltura.

«Dopo un triennio difficile prendiamo atto che siamo in guerra, con tutte le conseguenze del caso – esordisce Thurn Valsassina -. Le problematicità economiche e sociali sono aumentate, in uno scenario di costante instabilità. Le emergenze diventano strutturali, si sommano le une alle altre e, per l’agricoltura, si trasformano in un lungo elenco di sofferenze. La crisi energetica, quella idrica, la mancanza di manodopera specializzata e la difficoltà a reperire prodotti, carburanti e pezzi di ricambio, sono in cima alla lista. Per affrontarle – prosegue il presidente – servirebbe capire che, come minimo, i processi decisionali e burocratici andrebbero resi definitivamente più celeri. Alcuni comparti, penso ad esempio a varie materie prime agricole e alla carne, sono vittime della speculazione finanziaria che non viene adeguatamente contrastata. Dal punto di vista delle riforme, segnaliamo un rapporto decisamente collaborativo con la Direzione regionale della Risorse Agroalimentari per la scrittura del nuovo Psr da disegnare addosso alle 11mila aziende professionali del territorio. Non si può dire altrettanto per la Pac, a livello europeo – sottolinea Thurn Valsassina – che è rivolta troppo a un passato che non ritorna, allontanandosi dall’obiettivo della sovranità alimentare e delle reali necessità delle aziende agricole. Anche sulla transizione energetica bisogna cambiare registro guardando maggiormente alle innovazioni e ai risultati della ricerca (nuove tecniche di ibridazioni comprese), piuttosto che a pratiche non più in sintonia con i tempi attuali. Le imprese agricole possono fare la differenza grazie al loro protagonismo sempre attento a cogliere le opportunità e le potenzialità del nuovo. Un contributo importante può venire dai giovani – conclude il presidente regionale di Confagricoltura – ed è anche per questo che, nel rinnovato Consiglio Direttivo, abbiamo inserito proprio un rappresentante dei giovani agricoltori nella persona di Fabio D’Attimis Maniago Marchiò».

A coadiuvare il lavoro di Thurn Valsassina ci saranno i consiglieri: Claudio Cressati e Nicolò Panciera di Zoppola (vicepresidenti); Maria Cristina Cigolotti Kristalnigg, Carlo Comis, Fabio D’Attimis Maniago Marchiò, Carlo Ferrato di Sbrojavacca, Giovanni Giavedoni, Gian Riccardo Napolitano, Piergiovanni Pistoni, Michelangelo Tombacco e Daniele Vendrame.

 




FedAgriPesca Fvg: bene allo stop triennale degli impianti di Pinot grigio

 

«È una positiva storia enologica di condivisone quella che ha visto anche i più importanti Consorzi a Doc della nostra regione, la “Friuli VG”, appunto, e la “Grave”, approvare recentemente il blocco triennale degli impianti di Pinot grigio, dopo che la stessa scelta era stata fatta dalla Doc “Delle Venezie”», dice il presidente di FedAgriPesca Fvg, Venanzio Francescutti. «La cooperazione regionale si è sempre battuta, dentro e fuori le sue responsabilità consortili, per promuovere azioni condivise che avessero il fine di mantenere alto il valore del vino e dell’uva più coltivata in Friuli VG (oltre 8.500 ettari). Per questo accogliamo con favore il parere limitativo espresso dai due Consorzi destinato a evitare un eccesso di offerta sul mercato. Un parere che, confidiamo, sarà accolto favorevolmente dall’assessorato alle Risorse agroalimentari del Friuli VG, nei prossimi giorni. Un parere già espresso da molti Consorzi importanti del Veneto e recentemente accolto dal competente Assessorato regionale. Il NordEst, come mai successo prima, sta facendo squadra attorno al progetto di governo, tutela e valorizzazione di questo vino di successo e siamo certi che ciò porterà frutti interessanti e utili per tutti i nostri vignaioli. Ovviamente saranno sempre possibili i reimpianti e gli aggiornamenti decisionali in corso d’opera che avranno come riferimento i mercati del vino e le loro evoluzioni», conclude Francescutti.

 

La Doc “Delle Venezie”

Nata nel 2017, rappresenta la volontà delle filiere vitivinicole del Triveneto di tutelare la denominazione di origine del Pinot grigio. In termini di numeri, l’85 per cento della produzione italiana di Pinot grigio, prima al mondo per volume, viene prodotta nel Triveneto in una quantità pari a oltre 234 milioni di bottiglie.




Confagricoltura Fvg in assemblea: grande preoccupazione per il persistere della siccità

 

«Di carenza idrica e siccità sento parlare da almeno tre anni, cioè da quando sono stato eletto presidente regionale di Confagricoltura, ma con questa gravità, e già da metà giugno, non era mai successo prima. È evidente che la situazione non è stata affrontata adeguatamente nel recente passato e, oggi, il sistema agricolo e agroalimentare ne paga le conseguenze». Sono state alcune delle parole di fine mandato con le quali Philip Thurn Valsassina ha esordito in apertura dell’Assemblea dei Delegati di Confagricoltura Fvg, tenutasi a Latisana.

«Non posso non segnalare – ha proseguito il presidente – le grosse problematicità che provengono dal settore zootecnico, con molte aziende a rischio chiusura e dalle conseguenze della guerra in Ucraina che possono compromettere le opportunità straordinarie offerte dal Pnrr. D’altro canto, evidenziamo che la vitivinicoltura sta attraversando un momento assai vivace con le iniziative di crescita, sostegno e tutela messe in campo dai Consorzi del Prosecco Doc, del Pinot grigio “Delle Venezie” Doc e l’avvio dell’attività del Consorzio della Doc Friuli VG. Per creare nuove opportunità al nostro comparto – ha sottolineato ancora Thurn Valsassina – abbiamo partecipato alla creazione del Consorzio per la coltivazione della canapa e alla nascita della Fondazione “Agrifood e Bioeconomy”, assieme ad altri 33 enti e associazioni regionali, oltre al mondo bancario con particolare riferimento al sistema del Credito Cooperativo».

«Le nuove regole europee non consentono alle Regioni di intervenire sulla Pac e ciò causerà effetti distorsivi notevoli sulle aziende agricole – ha aggiunto nelle sue riflessioni l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier -. Anche sul Pnrr le Regioni non hanno voce, compresi i progetti proposti sul tema della carenza idrica e della corretta gestione delle risorse. Ciò nonostante – ha annunciato Zannier – il Friuli VG metterà a disposizione ulteriori 10 milioni di euro, oltre ai 25 già stanziati in passato, per l’ammodernamento delle reti irrigue   e per la razionalizzazione della raccolta d’acqua».

In occasione dell’Assemblea, ci sono stati alcuni momenti di approfondimento sulla riforma della Pac 2023-27 proposti da Vincenzo Lenucci, direttore Area Politiche europee e internazionali, competitività e Centro Studi di Confagricoltura e sul ruolo delle aziende agricole nella transizione energetica, illustrato da Donato Rotundo, direttore Area Sviluppo sostenibile ed innovazione di Confagricoltura nazionale.

 




FedAgriPesca: nel rinnovato vertice nazionale, più spazio per la cooperazione Fvg

 

Nel corso dell’Assemblea nazionale di FedAgriPesca, svoltasi a Roma, che riunisce oltre 3.000 cooperative agricole e della pesca italiane, l’emiliano Carlo Piccinini è stato eletto alla presidenza, alla conclusione dei due mandati di Giorgio Mercuri. Con il voto degli oltre 300 delegati, allo stesso tempo, Venanzio Francescutti e Riccardo Milocco, rispettivamente presidente e vicepresidente della Federazione regionale, sono entrati a far parte del Consiglio nazionale. Daniele Castagnaviz, presidente regionale di Confcooperative e presidente della nuova cooperativa cerealicola Granaio Friulano, è stato eletto a coordinatore nazionale del Settore “Grandi colture”, che riunisce il comparto nazionale delle colture cerealicole e proteoleaginose. Tra le altre presenze di vertice, Gianluca Trevisan (presidente della Cantina Produttori di Ramuscello) farà parte del Coordinamento vino; Livio Salvador (presidente di Frutta Friuli) del Coordinamento ortofrutticolo e Milocco del Coordinamento pesca.

«Si tratta di importanti riconoscimenti per il movimento cooperativo del Friuli VG – spiega Francescutti – che sottolineiamo con soddisfazione e nei quali vediamo valorizzato il serio lavoro di presenza e proposta di tutto il comparto agricolo, agroalimentare e della pesca regionale, svolto in questi anni».

Un movimento che in Friuli VG, nel sistema Confcooperative, conta 131 adesioni, con 9.773 soci, 1.212 addetti per un fatturato complessivo di 449 milioni di euro.