Proteste trattori, interrogazione Vaccari (Pd Camera): su elenco beneficiari Pac e fondi coesione
Interrogazione a risposta in commissione 5-01982
presentato da
testo di
VACCARI, FORATTINI, MARINO e ANDREA ROSSI. — Al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:
gli agricoltori scesi in piazza in queste settimane lamentano tra i vari problemi la questione della redistribuzione dei sussidi della Politica agricola comune (Pac) forniti dall’Unione europea. Una dotazione importante, che Bruxelles garantisce al settore rurale per sostenere redditi spesso più bassi rispetto alla media di altri settori e per tenere in vita grandi e piccole aziende agricole, evitando che vengano schiacciate dalla concorrenza dei produttori di altri Paesi;
negli ultimi otto anni, l’1 per cento delle aziende agricole europee ha incassato 150 miliardi di euro in fondi messi a disposizione dalla Politica agricola comune (Pac). Si tratta di un terzo dell’intera torta dei finanziamenti. È il risultato dell’ultimo aggiornamento di FarmSubsidy.org, sito che raccoglie tutti i dati sui beneficiari dei fondi PAC nei 27 Stati membri dell’Unione europea (più il Regno Unito). Quest’elaborazione, realizzata da FragDenStaat in collaborazione con Arena for Journalism, si basa sui dati relativi al periodo che va dal 2014 al 2021;
i dati che interessano l’Italia, parziali e spesso non ricercabili, contengono solo informazioni sui beneficiari diretti, ovvero le aziende che ricevono i fondi dall’agenzia di pagamento nazionale, che nel caso dell’Italia è l’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura;
per l’Italia, tra i primi cinque beneficiari degli ultimi otto anni troviamo le Organizzazioni di produttori (Op) e le Associazioni di organizzazioni di produttori (Aop) che aiutano gli agricoltori a ridurre i costi di operazione e a collaborare alla trasformazione e alla commercializzazione dei loro prodotti. Servono a rafforzare il potere contrattuale collettivo degli agricoltori, per esempio concentrando l’offerta, migliorando la commercializzazione o fornendo assistenza tecnica e logistica. Per questo, l’Ue riconosce il ruolo di queste organizzazioni sia garantendo loro alcune deroghe in materia di concorrenza sia dando loro accesso ad alcuni fondi della Politica agricola comune;
un altro ambito di analisi importante dei dati italiani della Pac è quello legato alle società per azioni che, stando all’ultimo censimento Istat sullo stato dell’agricoltura, tra il 2010 e il 2020, sono cresciute del 42 per cento;
la distribuzione dei fondi pubblici della Pac con l’80 per cento delle risorse assegnate al 20 per cento dei beneficiari, con le piccole aziende che resistono nei territori più svantaggiati, come le aree montane, inevitabilmente penalizzate se non hanno la capacità o possibilità di aggregarsi, rimane del tutto inefficiente e inefficace per sostenere il tessuto agricolo di qualità e dall’alto valore sociale e ambientale –:
quale sia l’elenco dei beneficiari diretti e finali della Pac e dei fondi di coesione tra il 2014 e il 2021 in Italia.
(5-01982)