INNOVAZIONE VEGETALE, ASSOSEMENTI: BENE APERTURA DI COLDIRETTI

L’apertura di Coldiretti nei confronti delle New Breeding Techniques (NBTs) e l’invito al Ministro Bellanova di impegnarsi in Europa per modificare la normativa è un passo importante, perché solo attraverso il gioco di squadra tra istituzioni e filiera è possibile perseguire gli obiettivi condivisi di qualità e innovazione. A evidenziarlo è Assosementi, l’associazione che rappresenta le aziende sementiere italiane.

“Accogliamo con favore l’apertura del Presidente di Coldiretti Ettore Prandini verso le nuove tecniche di miglioramento genetico, ha dichiarato Giuseppe Carli, Presidente di Assosementi. Siamo certi che un fronte compatto sia la chiave per sensibilizzare le istituzioni nazionali ed europee: la nostra agricoltura ha bisogno delle NBTs per poter mettere a disposizione dei consumatori cibi sempre più sicuri e sostenibili e per mantenere il vantaggio competitivo rispetto ai competitor extra-europei che oggi hanno già accesso a questi strumenti”.

La sentenza della Corte di Giustizia Europea del luglio 2018 nega oggi ad agricoltori e ricercatori la possibilità di accedere alle nuove frontiere dell’innovazione vegetale, perché ha inserito le varietà ottenute con le NBTs nella stessa normativa che regola gli OGM. “Come ha giustamente sottolineato il Presidente Prandini, queste nuove tecniche non devono essere assimilate agli OGM. Le NBTs infatti possono produrre mutazioni analoghe a quelle che si verificano spontaneamente in natura e non vanno pertanto inserite nei dossier che regolano il transgenico” ha aggiunto Carli.

“È giunto il momento di lasciare spazio alla scienza e sostenere l’innovazione, senza preconcetti. Ci uniamo all’appello di Coldiretti al neo Ministro Teresa Bellanova che nelle sue prime dichiarazioni ha già dimostrato di percepire la ricerca come una soluzione concreta per affrontare i problemi dell’agricoltura. Il settore sementiero è pronto a continuare a fare la sua parte in questa direzione, ma per farlo ha bisogno di una regolamentazione chiara che non vanifichi gli investimenti e incentivi la selezione di varietà migliori” ha concluso Carli.