INTERROGAZIONE, INCERTI PD CAMERA, SU DAZI E COLLABORAZIONE ITALIA-USA SU TECNICHE GENOMICA VEGETALE

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03542

presentato da

INCERTI Antonella

testo di

Martedì 11 febbraio 2020, seduta n. 302

INCERTI, CENNI, CRITELLI e DAL MORO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

il 29 gennaio 2020, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, si è tenuto un incontro bilaterale tra il segretario all’Agricoltura americano Sonny Perdue ed il Ministro interrogato;

stando alle dichiarazioni dei due Ministri nel corso del colloquio tra i vari argomenti trattati, oltre alla delicata questione dei dazi e alle ricadute negative che tali iniziative commerciali stanno avendo sul settore agroalimentare italiano, si sarebbe affrontato il tema relativo alla collaborazione dell’Italia in ricerca e innovazione, con particolare riguardo alle tecniche innovative di genomica vegetale;

nella circostanza, tra le altre cose, il Ministro americano avrebbe sollecitato «un cambio della legislazione europea sugli ogm in modo da consentire a quelli di vecchia e nuova generazione di essere ammessi al consumo umano»;

la Corte di giustizia dell’Unione europea, con la sentenza nella causa C-528/16 del 25 luglio 2018, ha introdotto nuovi orientamenti giuridici comunitari sul settore della ricerca in agricoltura;

in particolare, con questa sentenza, la Corte ha definito Ogm gli organismi ottenuti mediante mutagenesi nei limiti in cui le tecniche e i metodi di mutagenesi modificano il materiale genetico di un organismo secondo modalità che non si realizzano naturalmente. Ne consegue che tali organismi rientrano, in linea di principio, nell’ambito di applicazione della direttiva sugli Ogm e sono soggetti agli obblighi previsti da quest’ultima –:

se, in occasione dell’incontro, siano emerse indicazioni inequivocabili da parte del Ministro Sonny Perdue circa la volontà da parte dell’amministrazione statunitense di superare i dazi commerciali nei confronti di alcuni prodotti agroalimentari italiani e in che cosa consisterà la collaborazione dell’Italia in tema di tecniche innovative di genomica vegetale.

(5-03542)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 febbraio 2020

nell’allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)

5-03542

La Ministra Bellanova ha di recente più volte incontrato il Segretario di Stato PERDUE in diverse occasioni, da ultimo nel corso di una bilaterale ad hoc a Roma presso il Ministero.

In tali occasioni, la Ministra ha espresso il proprio rammarico nonché l’alta preoccupazione per le recenti misure di imposizione daziaria sui prodotti agroalimentari italiani attivate dal Governo americano.

In tale contesto, è stato più volte rimarcato come le misure già avviate nei confronti di taluni prodotti italiani, nonché un possibile allargamento della lista stanno generando una incisiva ed ingiusta penalizzazione alle imprese italiane che hanno investito fortemente nel mercato USA in termini di altissima qualità, tracciabilità, salubrità e sicurezza delle produzioni esportate, con evidente danno anche a carico dei consumatori americani che vedranno ridurre la disponibilità di tali eccellenze.

In tale ambito, è stato fatto rilevare al Segretario PERDUE come la garanzia di massima qualità, tracciabilità, salubrità e sicurezza delle produzioni agroalimentari siano per l’Italia elementi imprescindibili e centrali anche nell’ambito degli scambi commerciali con i Paesi terzi e per i quali l’attenzione sul rispetto di queste condizioni rimane altissima.

Quanto alla possibile collaborazione nell’ambito delle New breeding Techiniques, è necessario attendere l’esito degli approfondimenti che il Consiglio ha chiesto alla Commissione Ue, per quanto concerne l’inquadramento normativo delle nuove tecniche di miglioramento genetico vegetale in relazione alla Direttiva 2001/18, proprio a seguito della sentenza del 25 luglio 2018, con la quale la Corte di Giustizia ha stabilito che «gli organismi ottenuti mediante mutagenesi sono OGM ai sensi dell’articolo 2 della direttiva sugli OGM, nei limiti in cui le tecniche e i metodi di mutagenesi modificano il materiale genetico di un organismo secondo modalità che non si realizzano naturalmente», determinando così la necessità di revisionare il campo di applicazione della direttiva in parola.

Ciò non esaurisce lo sforzo di questo Ministero che continuerà, sulla tematica, ad adoperarsi con il massimo impegno e attenzione, a tutela dell’eccellenza del comparto produttivo agroalimentare nazionale e dei consumatori.