INTERROGAZIONE, LUCCHINI LEGA CAMERA, SU RINVIO ADOZIONE PLASTIC E SUGAR TAX PER AIUTARE IMPRESE DA DANNI CORONAVIRUS

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04889

presentato da

LUCCHINI Elena

testo di

Mercoledì 4 marzo 2020, seduta n. 315

LUCCHINI, BADOLE, D’ERAMO, GOBBATO, RAFFAELLI, PAROLO, VALBUSA, VALLOTTO, BENVENUTO e GAVA. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

l’introduzione nell’ordinamento delle due nuove tasse, plastic tax e sugar tax, previste dalla legge di bilancio per il 2020, le cui disposizioni sono da attuare rispettivamente entro il mese di maggio e di agosto dell’anno 2020, ha già portato una contrazione degli investimenti nel nostro Paese da parte di grandi colossi industriali;

dalle filiere produttive della plastica si ottengono centinaia di prodotti, impiegati in numerosi settori industriali e classificabili in tre famiglie, gli stampati in plastica, i film per imballaggio e le fibre sintetiche, tutti prodotti provenienti dalla petrolchimica, che è perciò un settore abilitante e di importanza strategica per la competitività dell’intero sistema industriale;

per quanto riguarda la filiera interessata dalla plastic tax, introdotta dal comma 651 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, il registro delle imprese delle camera di commercio industria artigianato e agricoltura (II e III trimestre 2019) conta 1.301 imprese produttrici di imballaggi in plastica con 28.333 addetti, nonché 892 imprese di fabbricazione di macchinari per imballaggi, e 25.768 addetti, di cui circa la metà in Emilia-Romagna;

in linea generale, le quattro regioni industriali del nostro Paese, ossia l’area «Lover» – Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, insieme con il Piemonte, rappresentano il 70 per cento dell’industria italiana della produzione e trasformazione della plastica;

anche la filiera bieticolo-saccarifera, già in crisi da diversi anni e oggi rappresentata in Italia dalla sola cooperativa bolognese Coprob-Italia Zuccheri, teme ripercussioni generate dall’introduzione della sugar tax, prevista dai commi da 661 a 676 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2020, che, come spiegato dalle organizzazioni di categoria, colpirà soprattutto le aziende agroalimentari che producono succhi e bevande utilizzando prioritariamente frutta italiana;

a ciò si aggiunge anche l’allarme lanciato dalle imprese operanti nel settore beverage, che annunciano riduzioni del 10 per cento dei volumi, del 3,5 per cento dei ricavi e del 5 per cento degli addetti su un totale di 5 miliardi di euro di ricavi e 80 mila addetti, tra diretti e indiretti;

la sola previsione della futura entrata in vigore della sugar tax ha già portato una contrazione degli investimenti nel nostro Paese da parte di grandi colossi industriali come, ad esempio, la Coca-Cola Hbc Italia che evidenzia un impatto devastante con un’ulteriore spesa per l’azienda di 140 milioni di euro all’anno con il conseguente aumento dei prezzi – previsto tra il 15 e il 20 per cento – a fronte di un calo dei consumi del 10 per cento, che potrebbe portare anche alla chiusura di parte degli impianti con gravi ripercussioni occupazionali;

le due tasse plastic tax e sugar tax colpiscono soprattutto le imprese italiane concentrate nelle quattro regioni maggiormente industrializzate del Paese, che purtroppo sono anche quelle maggiormente colpite dalla diffusione della contaminazione dal Covid-19, con perdite ingenti che incrementano giorno dopo giorno, raggiungendo previsioni disastrose che metteranno in ginocchio l’economia italiana;

il Governo ha dimostrato l’intenzione di aiutare con incentivi economici le imprese in crisi –:

se i Ministri interrogati, in considerazione della crisi economica inaspettata creata dall’emergenza sanitaria che colpisce proprio i territori ove si verifica la maggiore concentrazione delle imprese interessate dall’introduzione della plastic tax e della sugar tax, non ritengano opportuno adottare iniziative per un rinvio dell’applicazione delle due nuove tasse.

(4-04889)