Vino, 12-12 aprile a Brescia e Verona la riunione Interministeriale del Masaf con i rappresentanti di 31 paesi. VIDEOINTERVISTE

Il vino al centro dell’agenda Masaf. Oggi il ministro Francesco Lollobrigida ha presentato la riunione Interministeriale sul vino, in programma il prossimo 12 e 13 aprile a Brescia e Verona, proprio a ridosso della 56ma edizione di Vinitaly. Il settore vitivinicolo rappresenta non solo una importante parte dell’economia di molti paesi, ma è diretta emanazione dei territori di produzione, con un forte impatto dal punto di vista sociale, culturale e turistico. Per questo il ministero ha organizzato un importante meeting che coinvolgerà 31 paesi, grazie anche al contributo dell’OIV, l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino. Tra i partecipanti anche rappresentanti di Francia, Germania, Grecia, Spagna, Portogallo, Sud Africa, Nuova Zelanda, Cile.

VIDEOINTERVISTE E INTERVENTI:

Vino, Lollobrigida: a Brescia e Verona riuniremo quei paesi che da oltre 100 anni sono leader nella produzione. VIDEOINTERVISTA

Vino, Moio (OIV): serve un bilancio degli ultimi 100 anni e trovare una nuova visione per settore

Vino, La Pietra: Governo ha investito sulla legittimazione internazionale dell’Italia e dei prodotti che rappresenta. VIDEOINTERVISTA

Vino, Bricolo: con il Masaf porteremo a Vinitaly i rappresentanti dei paesi produttori di tutto il mondo. VIDEOINTERVISTA




Vino, Bricolo: con il Masaf porteremo a Vinitaly i rappresentanti dei paesi produttori di tutto il mondo. VIDEOINTERVISTA

“Questa è la prima volta che il giorno prima di Vinitaly il Governo, in questo caso il Ministero dell’agricoltura, porta proprio nel nostro quartiere fieristico i rappresentanti dei Paesi produttori di vino di tutto il mondo. Dunque sarà davvero un evento internazionale e riusciremo a presentare anche i vini italiani, perché visiteranno anche Opera Wine che è la nostra anteprima, l’apertura di Vinitaly, dove le 130 cantine italiane selezionate dalla rivista Wine Spectator presenteranno i loro vini, ma soprattutto ci sarà modo di confrontarsi con loro di parlare del tema del vino, della della voglia di promuovere il vino che ha Vinitaly che ha il Paese Italia, ma che lo vuole fare sempre rapportato anche con gli altri Paesi. Dunque un grande lavoro di squadra coordinato dal Ministero dell’agricoltura che vede Vinitaly protagonista e per questo vogliamo proprio ringraziare il ministro lo Brigida per questa opportunità che ci ha dato”.

Così ad AGRICOLAE Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, a margine della presentazione al Masaf della riunione ministeriale OIV in programma il 12 e 13 aprile a Brescia e Verona.




Vino, La Pietra: Governo ha investito sulla legittimazione internazionale dell’Italia e dei prodotti che rappresenta. VIDEOINTERVISTA

“Come Ministero abbiamo da subito cercato di investire sulla legittimazione in campo internazionale dell’Italia e dei prodotti che rappresenta, quindi anche quello che faremo quest’anno a Vinitaly, che sarà preceduta da questa manifestazione in cui abbiamo convocato tutti gli esponenti dei Paesi per parlare di vino, una iniziativa importante per legittimare ancora di più l’azione di questo Governo verso le eccellenze italiane nel mondo agricolo a livello internazionale”.

Così Patrizio La Pietra, sottosegretario Masaf, a margine della presentazione al ministero della riunione ministeriale OIV in programma il 12 e 13 aprile a Brescia e Verona.




Tea, Beduschi: sperimentazione che va incontro a quello che chiede l’Europa per la sostenibilità e la riduzione dei fitofarmaci. VIDEOINTERVISTA

“Questo è il primo passo verso l’applicazione delle tecniche di evoluzione assistita, quindi di una modificazione genetica del tutto innocua, che riguarda il genoma della stessa pianta, per cui non si va alterare con genomi diversi e quindi compatibile con la salute e con la sicurezza. Si tratta di una sperimentazione che va incontro a quello che chiede l’Europa e il mondo: per la sostenibilità, la riduzione di farmaci, di fitofarmaci, di agrofarmaci e del miglioramento delle condizioni delle coltivazioni”.

Così ad AGRICOLAE Alessandro Beduschi, assessore all’agricoltura alla Regione Lombardia, a margine dell’incontro “Rivoluzione in campo”, sulla sperimentazione in campo, in Lombardia, delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), organizzato oggi in Senato.

“Questo ci permetterà la maggiore produzione di cibo sano, resistente alle infezioni fungine, batteriche. Oggi si ha un primo passo e siamo in Senato per celebrare una pionieristica visione. Devo ringraziare il Min. Lollobrigida e il senatore De Carlo che ha fortemente voluto questa questa svolta normativa che anticipa quello che dovrà fare la Commissione Europea a sdoganare il sistema, perché ancora oggi siamo ridotti a 28 metri quadri di sperimentazione con scadenza 31 dicembre 2024.

Questo è un modo d’agire secondo noi limitante, per il progresso e per l’intelligenza dell’uomo. Siamo sicuri e fieri che Regione Lombardia ha fatto la cosa giusta e saremo sempre a fianco della sperimentazione, dell’Università e dei pionieri visionari di una svolta che vede l’Uomo e la sua intelligenza a comandare rispetto all’idealismo e l’ambientalismo solo di facciata”.




Tea, De Carlo: non sono Ogm, stop demagogia. Agricoltura moderna passa per ricerca e innovazione. VIDEOINTERVISTA

“Rimettiamo la ricerca e la scienza all’interno del campo agricolo e quindi, lasciando perdere chiacchiere e demagogia, basandoci sul pragmatismo.” così il sen. Luca De Carlo, Presidente della IX Commissione Agricoltura in Senato, all’incontro “Rivoluzione in campo”, sulla sperimentazione in campo, nella Regione Lombardia, delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA).

“Noi vogliamo produrre di più e produrre meglio. Dopo l’approvazione del mio emendamento al “Decreto siccità”, finalmente c’è qualcuno che sperimenta a terra ciò che fanno da tempo in laboratorio sia gli enti privati che quelli pubblici, ma che hanno bisogno di una prova sul campo. Queste tecniche, ripeto non sono OGM, consentiranno di produrre di più e meglio con utilizzo di meno fitofarmaci, meno utilizzo d’acqua, più resistenza alle malattie come nel caso di questo approccio e consentiranno di avere un’agricoltura moderna.

Noi riusciremo a perpetrare la nostra straordinaria tradizione solo attraverso l’innovazione. Questo è un passo importante soprattutto la dimostrazione che si può e si deve fare. Noi dobbiamo essere bravi a comunicare la verità, dobbiamo finirla di dividerci in partigiani di una parte o di un’altra, ma dobbiamo capire qual è l’obiettivo, ossia di sfamare miliardi di persone nel giro di pochissimi anni. Lo dobbiamo fare attraverso la ricerca. Tanti privati e tanta ricerca pubblica sono già avanti rispetto a un’opinione pubblica che a volte è stata condizionata da una vulgata che non ha nessuna ragione d’essere, ma che soprattutto è antistorica e antimoderna.”




Caccia, Costa (M5S): con modifiche a firma Bruzzone legalizziamo bracconaggio e caccia selvaggia. AUDIOINTERVISTA

“La maggioranza di centro-destra a prima firma dell’onorevole Bruzzone ha depositato una modifica della norma sul prelievo venatorio, quindi in sostanza la caccia, che destrutturalizza totalmente una norma del 1992.” – così l’On. Sergio Costa del Movimento 5 Stelle al telefono con Agricolae per commentare la seduta della XIII Commissione Agricoltura della Camera durante la quale si sono discusse le modifiche (presentate dall’On. Bruzzone della Lega) alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, con emendamenti presentati dallo stesso on.Costa.

” In buona sostanza introducendo alcuni concetti che sono quelli della caccia sette giorni su sette, delle norme regionali per poter determinare quali sono le specie cacciabili diverse da regione a regione e in questo modo non attaccabili in sede di contraddittorio dalle associazioni ambientaliste o da altri soggetti legittimati. Inoltre utilizzando strumenti tecnologici particolari per il prelievo venatorio, per esempio i visori notturni che consentono quindi uno sparo in tutte le condizioni anche di cattiva luce e utilizzando quelli che si chiamano i richiami vivi ovverossia la possibilità di allevare, detenere specie di fauna selvatica in casa per tutta la vita ai fini di richiamare altri animali e potergli sparare meglio. In questo impianto, sostanzialmente è questo, io ho depositato alcune centinaia di emendamenti per contrastare questa opzione di modifica della norma del 1992 perché la ritengo come primo elemento totalmente incostituzionale rispetto alle modifiche dell’articolo 9 della Carta costituzionale che introducono la tutela della biodiversità, degli ecosistemi e dell’ambiente e degli animali per le future generazioni, tra l’altro modifica che ho voluto io quando ero Ministro dell’Ambiente nella legislatura scorsa.

Per cui i miei emendamenti hanno questo senso: noi ci poniamo in una condizione di infrazione europea, di modifica sostanziale di quelli che invece sono i valori e i principi della Carta costituzionale e creiamo un presupposto di caccia selvaggia in tutte le condizioni. In sostanza stiamo legalizzando il bracconaggio, cioè tutto ciò che oggi è vietato dalla legge anche con forme di tutela penale, non solo amministrativa, diventa tutto possibile.

Ecco secondo me quale è l’elemento di riferimento. Nessuno può andare in un bosco di giorno, di notte, nessuno può andare in un parco, in una passeggiata essendo tranquillo: si potrà cacciare anche vicino le case rurali e in condizioni di non sicurezza per le nostre famiglie. ”

Caccia, Bruzzone: M5S ha votato per protezione topi. Mi dispiace per Costa. VIDEOINTERVISTA




Caccia, Bruzzone: M5S ha votato per protezione topi. Mi dispiace per Costa. VIDEOINTERVISTA

“Abbiamo avviato i lavori, ma ho fatto un pò di votazioni. Abbiamo sventato un pericolo, io lo ritengo un pericolo.”.

Così ad AGRICOLAE l’On. Francesco Bruzzone, a margine di una seduta della XIII Commissione Agricoltura della Camera durante la quale si sono discusse le modifiche alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, con emendamenti presentati dall’On. Sergio Costa (Mov. 5 Stelle).

“Se fosse passato l’emendamento del Movimento Cinque Stelle a firma anche, tra gli altri, di Sergio Costa, oggi noi ci troveremmo in questo Paese con i topi e ratti, le talpe, le nutrie, le arvicole protette, perché abbiamo votato ripetutamente (ho gli emendamenti qui quindi facilmente dimostrabile in modo cartaceo) contro chi voleva proteggere i topi quindi io mi meraviglio che si possa arrivare a tanto poco buon senso – perché quando arriva qualcuno a chiedere che vuol proteggere i topi, pensiamo anche alla serietà di questa politica -. Ho sentito nei giorni scorsi tante dichiarazioni e poi alla fine uno va in Commissione a spendere le energie per poter consentire che venga fatta la derattizzazione nei Comuni italiani, perché volevano vietare anche quella. Questo è il Movimento Cinque Stelle, questo è il Capogruppo che ha fatto come primo firmatario questi emendamenti, ma questo è anche l’ex ministro Sergio Costa. Di questo mi dispiace veramente che Sergio Costa arrivi a proporre, a far votare la protezione del topo”.

Caccia, Costa (M5S): con modifiche a firma Bruzzone legalizziamo bracconaggio e caccia selvaggia. AUDIOINTERVISTA




Ue, Prandini: fondamentale proroga Ue aiuti di stato per agricoltori. Bene semplificazione per terreni a riposo. VIDEOINTERVISTA

Bruxelles – “Fondamentale la proroga del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato per sostenere gli agricoltori. Necessaria questo tipo di flessibilità per arrivare a una moratoria dei debiti delle nostre imprese agricole. Con il pacchetto semplificazione abbiamo dato la possibilità a 500.000 imprese agricole di togliere tutti gli elementi legati alla burocrazia fino a dieci ettari e di abbatterla per le superfici superiori”.

Così ad AGRICOLAE Ettore Prandini, a margine del Consiglio europeo di oggi a Bruxelles.

“Contestualmente abbiamo lavorato per ottenere un’ulteriore semplificazione e andremo a liberare 4 milioni di ettari che saranno coltivabili e questo ci metterà nelle condizioni di poter aumentare la capacità produttiva a livello europeo, essere meno necessitare di importazioni di prodotti provenienti da altri Paesi. Ancora una volta abbiamo chiesto un impegno forte al nostro Governo e lo ringraziamo per averci dato una risposta concreta in tempi brevi”.




Ue, Giansanti: chiediamo alla Commissione un netto cambio di passo sulla Pac, le deroghe non bastano. VIDEOINTERVISTA

Da Bruxelles – “Dopo il 26 febbraio, come avevamo detto, siamo tornati a Bruxelles. Il 26 febbraio per noi era il punto di partenza di una manifestazione di un modello di agitazione che, come Confagricoltura, vogliamo portare avanti per sensibilizzare le istituzioni europee. Riteniamo che rispetto a quelli che erano i capisaldi fondativi della Comunità europea, nel trattato costitutivo si parlava in maniera chiara e netta di quale fosse la funzione della politica agricola comune: stabilizzare il reddito degli agricoltori, garantire un giusto prezzo ai consumatori, garantire l’autosufficienza alimentare con standard di qualità”.

Così ad AGRICOLAE il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti a margine della Giunta di Confagricoltura che si è tenuta oggi a Bruxelles.

“Bene, possiamo dire che l’attuale PAC ha raggiunto tutti gli obiettivi? Decisamente no. Oggi il reddito degli agricoltori è fortemente compromesso dalla fluttuazione sui mercati. Se guardiamo al crollo verticale della valorizzazione dei cereali dei semi oleosi in questi giorni sulle principali borse italiane, a seguito ovviamente delle enormi e massicce importazioni dalla Russia piuttosto che dall’Ucraina, questo ovviamente sta fortemente condizionando la capacità di reddito delle nostre più importanti filiere produttive.

Se pensiamo a quelli che sono gli effetti del cambiamento climatico e i danni che gli agricoltori subiscono e quello che è accaduto nell’ultimo anno nella produzione – ad esempio di vino in Italia la produzione di olio d’oliva – ecco la somma di tutto questo necessita evidentemente di una politica agricola comune diversa rispetto a quella che oggi stiamo incontrando, una politica agricola che è nata purtroppo vecchia. Una politica agricola che non tiene conto di ciò che è successo successivamente alla sua nascita dalle due guerre è il motivo per cui noi chiediamo un profondo e netto cambio di passo da parte della Commissione europea. Ovviamente apprezziamo i primi tentativi sforzi portati avanti dal commissario Wojciechowski sui grandi temi delle deroghe concesse ai temi della condizionalità.

Solo che non ci basta avere delle deroghe. Noi vogliamo avere elementi di stabilità. Gli agricoltori devono essere liberi di poter progettare e programmare le coltivazioni negli anni a venire. Noi non possiamo lavorare con le deroghe anno su anno, come dall’altra parte. Certamente la semplificazione, se si parla di semplificazione, deve essere semplificazione per tutti, non solamente per alcuni.

La troppa burocrazia uccide tanto le piccole aziende quanto le grandi aziende, quindi anche su questo chiediamo che possano essere estesi a tutte le aziende agricole gli elementi di semplificazione, come più in generale il tema della gestione del rischio e della riserva di crisi. Stiamo vivendo una stagione straordinaria, in negativo in tutta Europa. Gli agricoltori polacchi ieri erano in piazza a protestare in maniera significativa contro le importazioni. Il tema dell’abbassamento del reddito è un tema sentito in tutta Europa. Su questo abbiamo bisogno di nuovi strumenti e di una velocità diversa che possa essere attuata attraverso una nuova politica agricola comune.

Ed è il motivo per cui noi stiamo chiedendo non una semplice correzione, vogliamo un radicale cambio di passo, vogliamo una revisione di medio periodo profonda della Politica Agricola Comune, ritornando sostanzialmente ad un modello in cui si guarda al mercato e non solamente al suo accoppiamento delle produzioni.

Oggi in Italia il 85% delle risorse destinate agli agricoltori sono totalmente legate alla non produzione. Io credo che al contrario noi dovremmo ritornare alle produzioni che siano vincolate da quelle politiche, che necessariamente vanno a incentivare i nostri imprenditori a produrre di più meglio nell’interesse sia dei cittadini europei, ma dall’altra parte per garantire e stabilizzare le colture che ricordo essere un’attività fondamentale che non possiamo permetterci di abbandonare.

I numeri dell’Istat in Italia stanno certificando un crollo del numero delle aziende in Italia. Il settore dell’agricoltura è un settore che certamente un settore che fa parte del contesto economico del Paese ma è anche quel settore che svolge delle funzioni sociali ambientali che altri comparti dell’economia non svolgono lo svolgono soprattutto nelle aree più depresse nelle aree interne, nelle aree più difficili e quindi non si può rinunciare ad accompagnare gli agricoltori sul mercato”.




Ue, Giansanti: in atto speculazioni contro agricoltori. Dobbiamo accompagnare crescita produzioni tipiche europee. VIDEOINTERVISTA

“Il problema è quando sul mercato ci sono prodotti che costano molto meno rispetto al valore reale. Se oggi viene acquistato grano dalla Turchia è perché quel grano costa significativamente meno rispetto al grano italiano e canadese. In questo momento le speculazioni sono contro gli agricoltori e non a vantaggio dei consumatori. Oggi il tema è di mantenere viva una filiera dell’industria italiana che possa essere però accompagnata da una crescita della produzione sui mercati italiani e domestici delle produzioni tipiche europee. Se passa il concetto che possiamo andare a comprare il prodotto al più basso prezzo possibile è altrettanto vero che poi tutti i grandi temi legati agli standard di sicurezza alimentare salteranno tutti.”

Così ad AGRICOLAE il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti a margine della Giunta di Confagricoltura che si è tenuta oggi a Bruxelles.

“Ciò che avviene oggi attraverso la speculazione e la gestione geopolitica del cibo equivale a partecipare in modo fattivo alla guerra. Bisogna allora combattere con tutti i mezzi, anche mediante i dazi verso i prodotti russi, come strumento di civiltà e democrazia. Non si può continuare ad alimentare il mercato russo che poi bombarda l’Ucraina. In una fase come questa il mercato russo, che è il principale esportatore a livello mondiale di grano tenero, utilizza la sua forza economica per condizionare la solidità del settore economico primario in Europa mettendo in difficoltà gli agricoltori, i quali poi scendono in piazza per protestare a causa delle difficoltà che sconta il settore. In questo modo si va anche a destabilizzare il quadro politico europeo.”




Bruxelles, Fini: Cia presenta piano strategico all’Ue, servono risposte immediate per gli agricoltori. VIDEOINTERVISTA

“CIA Agricoltori Italiani ha presentato il Piano strategico per l’agricoltura a Bruxelles. È un appuntamento molto importante che definisce alcune priorità che sono state presentate agli europarlamentari, ma all’opinione pubblica in generale. Noi riteniamo che in un momento così delicato per l’agricoltura vadano prese delle iniziative e definite alcune priorità. Oggi è un giorno anche importante per quel che riguarda il Consiglio europeo, perché all’ordine del giorno è stato inserito un punto che riguarda l’agricoltura, segnale molto importante di attenzione nei confronti del settore, che noi richiamiamo da diverso tempo e finalmente pare che ci sia una sensibilità a livello europeo diversa rispetto al passato”.

Così ad AGRICOLAE Cristiano Fini, presidente CIA, in occasione della presentazione del manifesto per il piano strategico a Bruxelles.

“Noi chiediamo maggiore semplificazione, ma soprattutto equità del valore lungo la filiera. Quindi iniziative che auspichiamo vengano prese già nella giornata di oggi o domani, per cercare di dare delle risposte alle migliaia e milioni di agricoltori italiani ed europei che si stanno battendo da parecchio tempo per cercare di rimettere al centro l’agricoltura. Abbiamo bisogno di risposte immediate, speriamo ovviamente che in questi giorni arrivino”.




Bruxelles, Prandini: proposte vanno nella direzione indicata da Coldiretti. Ora fare di più su reciprocità. VIDEOINTERVISTA

Da Bruxelles – “Oggi è una giornata importante che coglie gran parte delle richieste che come Coldiretti abbiamo presentato nei mesi scorsi. Una risposta a più di 500.000 imprese agricole in termini di semplificazione e accogliendo quelle che erano delle richieste di fondamentale importanza che avevamo presentato alla Commissione, in particolar modo alla Presidente Von Der Leyen, che vanno nel segno di aumentare la capacità produttiva in Europa, di diminuire la necessità di importazioni di prodotti agroalimentari provenienti da altri Paesi e nel tenere in considerazione quelli che sono i bisogni dei nostri agricoltori.”

Così ad AGRICOLAE il presidente Coldiretti, Ettore Prandini, oggi a Bruxelles in vista dell’incontro con il Commissario Ue all’agricoltura Janusz Wojciechowski.

“Gran parte delle proposte che sono presentate vanno, come dicevamo, nel segno di ciò che noi avevamo richiesto. Si può fare ancora di più in termini di reciprocità per quanto riguarda i regolamenti, dunque le stesse regole che vengono imposte alle imprese agricole europee devono valere quando noi importiamo prodotti provenienti da altri Paesi.

Serve un’attenzione anche sui temi di carattere ambientale rispetto al fatto che oggi l’Europa sia il continente in assoluto più sostenibile per quanto riguarda le filiere agricole e agroalimentari. Tante volte importiamo prodotti da Paesi che invece hanno una grave responsabilità rispetto anche al tema del cambiamento climatico. Sotto questo punto di vista serve un’attenzione rispetto a quello che oggi facciamo e quello che dovremmo fare. Inserire la reciprocità anche negli accordi di libero scambio è un’attenzione al territorio e all’ambiente nel quale noi viviamo a livello globale.”

Ue, Prandini: applicazione immediata semplificazione PAC, oggi regole penalizzano piccole e medie imprese. VIDEOINTERVISTA




Fiera Lanciano, D’Eramo: grande vetrina per agricoltura abruzzese e territorio. VIDEOINTERVISTA

“Io credo che iniziative come quella che si aprirà nelle prossime ore a Lanciano siano sostanzialmente una ricchezza” – così il Sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo a margine della conferenza di presentazione della 62ª Fiera Nazionale dell’Agricoltura di Lanciano, tenutasi oggi nella Sala Nassirya del Senato – “Forse la migliore dimostrazione per raccontare non soltanto l’altissima qualità dei nostri prodotti agroalimentari ed enogastronomici, ma anche per far conoscere le tante potenzialità che ad esempio una Regione come l’Abruzzo ha ancora da mettere sullo scenario della grande conoscenza internazionale.

Sarà un momento anche per parlare delle nuove iniziative legislative che sono state fatte e portate avanti in questo anno così come quelle che porteremo avanti nei prossimi mesi e soprattutto sarà anche un momento per coniugare perfettamente tradizione con innovazione e modernità, con tipicità della nostra tradizione. Quindi un momento che darà sicuramente una grande vetrina alla nostra Regione e darà la possibilità alle nostre tante aziende agricole di raccontare questa stupenda poesia che è l’agricoltura abruzzese sui grandi canali della comunicazione nazionale ed internazionale. ”

Agricoltura, FdI: Fiera Lanciano ha respiro nazionale




Vinitaly, Danese (Veronafiere): vino strategico per l’Italia, perché all’estero traina anche altri prodotti. VIDEOINTERVISTA

Da Bruxelles – “Sempre parlando a livello europeo, è importante tenere molta attenzione su questo prodotto, su questo settore, su questo comparto che è strategico per il made in Italy, ma è strategico sia per il vino ma anche perché di traino per gli altri prodotti agroalimentari, perché è dimostrato che quando il vino approda in un cliente estero, poi il traino si porta, nell’arco di un paio d’anni, anche tutti gli altri prodotti agroalimentari. Siamo qui perché per la prima volta presentiamo Vinitaly all’estero, perché l’estero diventa una delle nostre diciamo obiettivi principali per il Vinitaly e noi siamo già presenti all’estero con 18 interventi che facciamo all’estero ma con tre fiere in Brasile, Cina, Shenzhen e da quest’anno da settembre anche a Chicago”.

Così ad AGRICOLAE Maurizio Danese, AD Veronafiere, a margine della presentazione nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles dell’edizione Vinitaly 2024.

“Faremo la prima Vinitaly USA, a Chicago, il 20 e il 21 ottobre e in accordo con i cinesi in Cina. E questo è il risultato di un test che abbiamo fatto l’anno scorso che è andato molto bene assieme ai cinesi, insieme a un po’ di tutto quello che ripeteremo quest’anno. Quindi siamo qui a Bruxelles perché vogliamo tenere alta l’asticella e i riflettori su questo comparto e anche come vetrina per tutto quello che riguarda la parte internazionale del nostro comparto”.

 




Ercole Olivario, Prete (Unioncamere): l’olio è diventato un grande attrattore turistico per l’Italia. VIDEOINTERVISTA

“Dopo 32 anni questo premio è solo cresciuto per importanza, anche perché l’olio è diventato un elemento distintivo delle qualità e della qualità italiana nel mondo, ovviamente per quello che riguarda il food. Una volta l’olio si usava solo per condimento, oggi ha una storia sua, una storia di grande originalità, di grande eccellenza e in Italia ce ne sono tantissime con 500 cultivar, la cosa bella è che ognuno giustamente crede di avere l’olio più buono e sono tutti buoni”.

Così ad AGRICOLAE Andrea Prete, presidente di Unioncamere, a margine della presentazione della nuova edizione dell’Ercole Olivario a Roma.

“L’esperienza con questo prodotto in qualche maniera adesso diventa un attrattore turistico, perché fa parte di quello che sono i percorsi enogastronomici a tutti i livelli. L’olio assaggiato all’inizio di un pranzo o di una cena è diventato un elemento distintivo anche per la ristorazione quindi credo che mai come ora bisogna puntare sempre di più sulla qualità e sull’eccellenza. Veniamo ovviamente da un periodo di contrazione della produzione per per effetti climatici. Questo ha portato ovviamente anche un incremento dei prezzi, dei quali bisogna in qualche maniera tenerne conto perché l’olio deve rimanere alla portata di tutti”.