Vinitaly, Zoppas (Ice): Fiere centrali per mondo produttori, con minimo sforzo si ha massimo risultato. VIDEOINTERVISTA

“Il mondo fieristico e le fiere sono il momento in cui un produttore con il minimo sforzo e il massimo risultato riesce a incontrare tutti gli operatori che possono interessarlo. Noi abbiamo il compito di selezionare quegli operatori che calzano sulle loro richieste.”

Così ad AGRICOLAE Matteo Zoppas, Ice, nel corso di Vinitaly.




Vinitaly, Prandini: accordo Coldiretti-Airbnb per valorizzare offerta enoturismo. Italia prima per vitigni autoctoni. VIDEOINTERVISTA

“Noi dobbiamo regalare un sogno a quelli che sono i cittadini che provengono da altre parti del mondo, facendogli conoscere le nostre eccellenze e la bellezza dei nostri territori. Proprio per questo noi oggi seguiamo un accordo con Airbnb per valorizzare ulteriormente l’offerta turistica con le strutture già esistenti. Ma il nostro obiettivo è -attraverso una collaborazione stretta insieme a loro- di far conoscere la potenzialità di offerta per quanto riguarda l’accoglienza dei cittadini provenienti da altri Paesi all’interno delle nostre aziende agricole, all’interno delle aziende vitivinicole.”

Così ad Agricolae il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nel corso di Vinitaly.

“Già oggi sono 6 milioni i cittadini provenienti da altri Paesi che vengono ospitati, 15 milioni i cittadini italiani. Riteniamo che siamo solo all’inizio di questo percorso e molto possiamo ancora fare se riusciremo a utilizzare al meglio anche le risorse del PNR legate al turismo. Noi riteniamo che questa può essere un’offerta aggiuntiva che si va ad aggiungere a ciò che già il nostro Paese offre nell’esaltazione di quella che è la nostra biodiversità.

Ci piace sottolineare che l’Italia è il primo Paese al mondo per vitigni autoctoni, ne abbiamo più del doppio rispetto ai francesi, cinque volte in più rispetto agli spagnoli e questo è un’esperienza unica che si può degustare e valorizzare solo all’interno del nostro Paese.”

Vinitaly, Coldiretti: boom enoturismo, 6 mln di notti in vigna. Firmato accordo con Airbnb per promozione turismo del vino




Vinitaly, Lollobrigida: sulle etichette abbiamo contestato formalmente la posizione del Belgio in Ue. Ci sono regole comuni. VIDEOINTERVISTA

“Il calo dei consumi è un problema relativo, perché il vino va bevuto in quantità moderate, ma deve essere di qualità ottima e deve avere il giusto valore. Questo è l’elemento su cui l’Italia scommette. Non siamo il Paese della quantità, quindi non ci preoccupa il consumo. Ci preoccupa invece che si mantenga uno standard alto perché è quello che caratterizza il nostro modello economico e crea il giusto valore. Giusto bere meno, magari pagando di più il singolo bicchiere di vino”.

Così ad AGRICOLAE Francesco Lollobrigida, ministro Masaf, a margine dell’inaugurazione della sala multimediale organizza dal ministero per l’edizione 2024 di Vinitaly.

“Può esserci un problema di sovrapproduzione, ma lo stiamo affrontando con un confronto con le associazioni di settore, perché dobbiamo riuscire ad avere un’agricoltura che produca standard di qualità molto alti, che riesca però a essere garanzia anche di manutenzione del territorio. Sulla vicenda dei vigneti c’è un’analisi che stiamo facendo per comprendere se fare scelte drastiche, come quelle di altre nazioni che hanno lavorato molto sugli espianti, oppure se optare per delle riconversioni. Nello stesso tempo però cercare di aprire nuovi mercati e migliorare la nostra presenza all’estero in modo tale che le quantità vendute siano comunque alte.

Abbiamo già contestato formalmente la posizione del Belgio che, al di là del sistema che ogni nazione intende adottare su qualsiasi ambito, esiste un trattato europeo sul libero scambio in Europa che mette in condizione l’UE di dover decidere quali siano i criteri di etichettatura uniformi all’interno dell’Unione.

Non si può immaginare che una nazione, che magari non ha come primo asset un prodotto, lo stigmatizzi senza condividere con gli altri Paesi dell’Unione. Immagino che questa scelta del Belgio e dell’Irlanda prima limiti il mercato. Peraltro non condividiamo nemmeno il criterio di allarme senza le giuste informazioni di trasparenza all’utente finale, dobbiamo informare che gli eccessi di alcuni alimenti fanno male, non l’uso a prescindere come qualcuno intende fare.

Esprimiamo grande solidarietà ai Paesi che hanno gravi problemi di alcolismo e pensiamo che l’educazione nelle scuole al bere con moderazione sia fondamentale, ci deve essere un impegno da questo punto di vista, che non può essere sostituito da etichette allarmistiche senza grande senso”.




Vino, Lollobrigida: Italia protagonista al Ministerial Meeting: produciamo eccellenze tutelando ambienti e lavoro. VIDEOINTERVISTA

“Abbiamo chiesto di iniziare le celebrazioni proprio qui in Italia non tanto e non solo perché lOIV, l’Organizzazione internazionale del vino è presieduta da un italiano,  ma perché l’Italia vuole essere protagonista in ogni settore, vuole mostrare al mondo come si riesca a tutelare l’ambiente, a garantire i diritti dei lavoratori e a produrre eccellenza”.

Così Francesco Lollobrigida, ministro Masaf, a margine dell’inizio dei lavori del Wine Minsterial Meeting organizzata dal Masaf presso la Cantina Ca’ del Bosco con il coinvolgimento di 31 Paesi produttori e l’OIV.

“Ad esempio qui in Franciacorta, questo esperimento in pochi anni è riuscito e può essere replicato ovviamente partendo dal vino, perché è quello che si è riusciti ad affermare meglio nei mercati e garantisce oggi centinaia di migliaia di posti di lavoro.

Abbiamo assistito ad una crescita della nostra economia sull’export, alla qualità del prodotto, ma anche altri prodotti del nostro territorio nazionale possono fare esattamente lo stesso percorso, cercando di affermarsi e garantire una crescita della ricchezza che a quel punto può essere ridistribuita, senza dover ricorrere, come in passato è avvenuto, al debito o alla cessione dei nostri asset migliori. Certamente la qualità è l’elemento centrale del nostro modello di sviluppo economico.

l’Italia non è una nazione di quantità. Siamo piccoli in termini di territorio, siamo piccoli in termini di popolazione. La nostra sfida si gioca sulla qualità, in cui siamo i primi. Questo è l’elemento che ci deve da una parte rendere orgogliosi, ma l’orgoglio non fa reddito, è invece la consapevolezza di quello che abbiamo in termini di potenzialità e come dobbiamo saperlo sfruttare al meglio. Per questo, insieme alle altre nazioni lavoriamo a un confronto serrato per guardare alla sicurezza alimentare del pianeta che sia fatta sicuramente di cibo per tutti ma di buon cibo per tutti.

Lavoriamo sia sulla valorizzazione degli asset, sia sulla ricerca e l’innovazione, ma anche sulla valorizzazione del rapporto con i Paesi in via di sviluppo. Io sono orgoglioso che in questo evento partecipino rappresentanze di tutti e cinque continenti, dal Sudafrica alla Nuova Zelanda, passando per le il Cile tantissime nazioni europee. C’è una partecipazione e un interesse eccezionale a quello che l’Italia può dare in termini di consigli di suggerimenti e di esempi soprattutto.

Qui in Franciacorta ritroviamo elementi fondamentali, Si è lavorato nel tempo con regole ferme, che non puntassero sulla quantità fine a se stessa, su il tentativo di far cassa immediatamente senza guardare in faccia nessuno, è accaduto esattamente il contrario. C’è una valorizzazione del territorio, basta guardarsi intorno, guardare come l’uomo ha scolpito la natura proteggendola, garantendola dagli effetti collaterali del del cambio climatico, dagli effetti del dissesto idrogeologico, con l’agricoltore che ha il ruolo di primo ambientalista. Dall’altra parte è riuscito a produrre un crescita anche economica senza impatto ambientale, senza consumo del suolo eccessivo, con una regolamentazione del Consorzio che protegge il territorio e dà delle regole anche sui numeri che permettono di avanzare più sul valore del prodotto che sul quantitativo e quindi sull’estensione dei vigneti”.

Masaf. Al via la conferenza Conferenza Internazionale sul Vino. IL PROGRAMMA

Vino, Lollobrigida: Italia garantisce sicurezza prodotti, diritti lavoratori e ambiente. Diamo valore alla filiera. VIDEOINTERVISTA




Confeuro, Tiso: intervenire su giusta remunerazione e burocrazia per salvare imprese. Ripensare la Pac. Sì alle Tea. VIDEOINTERVISTA

La remunerazione dei prodotti agricoli. È questo il tema. Il 4% della messa a riposo, la condizionalità sono degli elementi, ma non sono l’elemento principale. Le problematiche del settore primario sono due: la giusta remunerazione dei prodotti agricoli e la burocrazia. Allora, se interveniamo bene su questi due aspetti, a questo punto potremmo cercare di risolvere e sicuramente andare a salvare una buona parte delle piccole e medie aziende italiane che poi sono quelle che producono realmente qualità e made in Italy”.


Così Andrea Tiso, presidente di Confeuro, ai microfoni di AGRICOLAE, a margine del Consiglio Nazionale in svolgimento in queste ore.

“Se non riusciamo a intervenire su questo avremo delle serie difficoltà anche in futuro. La protesta si è placata ma i problemi non sono risolti: assolutamente no. A tal proposito, mi farebbe piacere avere dai partiti politici – proprio in questo periodo elettorale di avvicinamento alle elezioni europee – alcuni chiarimenti proprio in termini di politiche europee. Quali sono le loro intenzioni, quali loro, quali sono i loro progetti e le loro proposte per il settore agricolo? Perché sappiamo tutti che il settore agricolo in Italia è fondamentale, è settore primario, nel nostro Paese è una colonna portante.

La PAC che abbiamo oggi, per via del fatto che ci sono stati dei cambiamenti a livello mondiale,  ci sono due conflitti uno alle porte dell’Europa tra la Russia e l’Ucraina che poi riguarda un pò tutta l’Europa fondamentalmente, e poi c’è il conflitto israelo palestinese, ebbene: chiaramente queste condizioni geopolitiche mondiali cambiano anche la geografia e l’economia delle merci e delle produzioni agricole e questa cosa non può essere trascurata assolutamente.

La politica agricola comune è una politica comunitaria che guarda all’Europa ma non si può guardare solo all’Europa: bisogna guardare all’Europa in un contesto globale e quindi la PAC oggi non è più attinente alla realtà, è già vecchia anche con le modifiche che sono state fatte con urgenza nell’ultimo periodo.

La PAC va ripensata, va studiata completamente e non è possibile che l’80% delle risorse della PAC vada per il 20% alle macro aziende agricole europee. Dovrebbe essere il contrario, dovrebbe andare all’80% a micro e piccole aziende.

Questa è la nostra proposta, ma allo stesso tempo anche nella PAC il sostegno al reddito va bene, ma la prima cosa è pagare adeguatamente i prodotti agricoli. La produzione europea è una produzione di qualità. Gli standard produttivi europei e qualitativi europei sono elevati, non hanno nulla a che vedere con i prodotti che arrivano dalla Turchia, dalla Russia, dall’Ucraina o dal Canada.

Per cui se noi vogliamo qualità e vogliamo stare tranquilli anche dal punto di vista della salute, quando mangiamo dobbiamo pagarla questa qualità e soprattutto dobbiamo puntare ai principi di reciprocità. Perché se un prodotto europeo deve essere prodotto secondo determinati standard qualitativi, quello che importiamo deve avere gli stessi standard qualitativi.

Sul problema delle catastrofi naturali. È un tema ormai centrale anche per l’agricoltura perché si connette anche all’instabilità nelle produzioni, alle quantità di prodotto che sono sempre più basse, alla qualità degli stessi prodotti. I cambiamenti climatici hanno praticamente alterato anche le stagioni e i prodotti agricoli, così le produzioni agricole ne risentono. Questo è un tema importantissimo e non si può fare demagogia.

Non si può pensare poi che l’agricoltura inquini, l’agricoltore è il primo custode dell’ambiente ed è stata fatta in Parlamento anche una legge nell’ultimo periodo. Su questo discorso però non si può creare la dicotomia agricoltura ambiente, agricoltura e ambiente sono la stessa cosa, infatti gli agricoltori sono i primi a tutelare l’ambiente perché se l’ambiente sta bene i loro prodotti agricoli saranno buoni, saranno ottimi. Se l’ambiente è malato anche i prodotti della terra non saranno buoni.

Le TEA non sono gli OGM, le Tea sono tecniche di evoluzione assistita e sono sostanzialmente costituite dal DNA della stessa pianta, mentre gli OGM non erano così. Per cui noi siamo favorevoli allo sviluppo tecnologico alla ricerca alla ricerca soprattutto anche applicata in campo e quindi siamo favorevoli alle Tea, siamo favorevoli a all’investimento in questo senso. Perché purtroppo i cambiamenti climatici ci costringono, in un modo o in un altro, a cambiare anche le metodologie e gli stessi prodotti che noi andiamo a coltivare.

E se non interveniamo da questo punto di vista sarà difficile poter garantire ai prossimi 9 miliardi di persone che popoleranno il mondo, la giusta alimentazione, la giusta quantità di cibo. È questa una via obbligata. Non abbiamo grosse alternative. Se oggi il pianeta ci dice che coi cambiamenti climatici ci dobbiamo adeguare, dobbiamo adeguare anche le produzioni che stiamo coltivando e quindi più ricerca, più investimenti in questo senso sicuramente ci potranno dare un’arma in più.”




Lavoro, Lollobrigida: servono lavoratori esteri, ma devono essere regolari e arrivare attraverso programmazione. VIDEOINTERVISTA

“I lavoratori sono ovviamente essenziali nel sistema produttivo, insieme agli imprenditori che investono sul lavoro che deve essere sempre più sicuro, protetto, qualificato, perché la qualità è data dal prodotto finito, ma anche dalla filiera di chi svolge le attività di produzione”.

Così ad AGRICOLAE Francesco Lollobrigida, ministro Masaf, a margine dell’incontro “Made in ImmigrItaly, promosso e organizzato da Fai Cisl a Roma,

“Abbiamo anche bisogno di lavoratori, esaurita la richiesta interna, che provengono da altre nazioni, ma devono essere lavoratori regolarmente arrivati in Italia, perché questo è il vero investimento. Programmare, come ha fatto questo Governo, anche con flussi triennali, l’arrivo e la formazione.

Dobbiamo mettere in condizione le persone che vengono qui di essere trattate con dignità, con pari reddito rispetto agli altri, avendo le stesse opportunità. Ovviamente devono rispettare le stesse regole che i nostri cittadini rispettano, la prima delle quali è arrivare in Italia regolarmente. In questi anni è stato messo in campo un programma innovativo: flussi triennali, accordi bilaterali o multilaterali con altre nazioni, per programmare la formazione linguistica, di lavoro e anche rispetto agli impegni civici che mettono in condizione la persona che arriva di poter capire dove si trova.

Quindi un grande investimento sul mondo del lavoro. La Cisl oggi è stata protagonista di una presentazione, insieme al CNEL, il luogo del confronto per definizione, che parla di cultura, culture e di terra, rapporti indissolubili con il mondo del lavoro. Noi continuiamo a pensare che il nostro cibo sia di qualità, che possa portare benessere, in termini di ricchezza, benessere e di longevità.

Questo attraverso la valorizzazione del nostro sistema produttivo che vogliamo anche donare, ove possibile, agli altri in termini di formazione, attraverso il Piano Mattei, con le nazioni in via di sviluppo a cui offrire la possibilità, certamente di venire a lavorare in Italia e quindi a compensare le nostre latenze demografiche, ma anche di poter rimanere a vivere e vicino alle loro famiglie e nel loro case non dover scappare dalla fame. Questo si fa investendo su le grandi potenzialità, per esempio dell’Africa e dandogli tecnologia e formazione”.




Vino, Fontana: sostenere gli agricoltori i primi difensori dell’ambiente rispetto al cambiamento climatico. VIDEOINTERVISTA

“Il punto è positivo soprattutto per il comparto lombardo, un pochettino meno per il comparto nazionale, ma sono sempre numeri molto buoni. Per la Lombardia c’è un aumento sia della produzione che delle esportazioni. Credo che si debba sostenere in tutti i modi questo comparto che è sempre più importante nell’ambito agricolo e che sta dimostrando soprattutto di poter competere con i migliori prodotti al mondo”.

Così ad AGRICOLAE Attilio Fontana, governatore della Lombardia, a margine dell’incontro “Il sentiero Stretto. La resilienza del vino italiano alle prese con il mercato”, organizzata tu a Milano da Confcooperative.

“Siamo ormai fra le eccellenze mondiali, che vengono guardati e vengono apprezzate ovunque. Sosteniamo e combattiamo al fianco dei nostri agricoltori, nonostante le follie che ancora si cercano di fare arrivare dalla Francia, come gli etichettature che sono state eliminate ma che qualcuno vorrebbe inserire.

Questo è quello che non capiscono questi pseudo ambientalisti, che gli agricoltori in realtà sono i primi che tutelano, che salvaguardano, che difendono, che sanno come affrontare le difficoltà climatiche che arrivano. Quindi bisognerebbe dire loro grazie anziché contestarli”.




Vino, Lombardia. Beduschi: situazione in regione più felice che da altre parti con export in crescita. VIDEOINTERVISTA

“La situazione Lombardia è sicuramente più felice che da altre parti. Infatti il nostro export cresce, contrariamente anche alla contrazione rispetto al mercato nazionale. Noi cresciamo del 3,1% e il mercato nazionale perde lo 0,8. In generale si beve meno e quindi il problema è inesistente, nel senso che una certa cultura crede nella criminalizzazione dell’uso del vino, un mantra che sta condizionando anche i consumatori.

Così ad AGRICOLAE Alessandro Beduschi, assessore all’agricoltura della Regione Lombardia, a margine dell’incontro “Il sentiero Stretto. La resilienza del vino italiano alle prese con il mercato”, organizzata tu a Milano da Confcooperative.

“Chiaramente modus in rebus, quindi tutto ciò che sembra così assoluto non lo è. Il vino è un alimento importante e fa parte della nostra tradizione. La regione Lombardia lo sta alzando di livello, il livello qualitativo sta crescendo e questo piace anche la svolta biologica. C’è tantissimo vino biologico naturale in Lombardia, questo piace ai consumatori, che bevono meno ma bevono meglio e quindi stiamo affrontando questo momento molto resiliente,  molto difficile dal punto di vista congiunturale ,anche per l’aumento dei costi in modo positivo, e questo anche grazie al sistema cooperativo.

Siamo qui oggi insieme con Confcooperative a celebrare un momento importante che vede il rispetto dei produttori al primo posto. Confcooperative da sempre è vicina a tutta la filiera ma è tesa a tutelare il sicuro reddito anche dei piccoli produttori e soprattutto dell’ultima parte della del della filiera che è quella che consente di produrre cose di qualità.

La spumantizzazione del vino e il bianco e le bollicine sono, dal punto di vista appunto dell’export, una delle delle note felici e infatti molte aziende e abbiamo eccellenze come l’Oltrepò, il Franciacorta, i vini della Valtellina, grosse punte che stanno avendo dei risultati a doppia cifra nell’esportazione.

Questo ci dà assolutamente una grande fiducia nel futuro che, per questo comparto lombardo, è di elevare la qualità, la modernizzazione dei sistemi produttivi, che porta a un aumento del gradimento del consumatore. Questa lezione, più in Lombardia che da altre parti, è stata metabolizzata e dà dei risultati tangibili, per cui c’è ottimismo nonostante il periodo sia difficile”.




Lavoro, Mantegazza: in questi anni abbiamo costruito un’organizzazione solida per il settore agroalimentare. VIDEOINTERVISTA

“Quella di oggi è stata una giornata straordinariamente importante per la UILA, per tutti i delegati che oggi erano presenti a questa festa per i nostri trent’anni e anche per la elezione del nuovo Segretario generale. Abbiamo lavorato insieme in questi anni con grande passione e grande entusiasmo e penso anche grandi risultati. Abbiamo costruito un’organizzazione solida attenta al divenire del settore agroalimentare, attenta alle sfide vecchie e a quelle nuove che dobbiamo prepararci ad affrontare”.

Così ad AGRICOLAE Stefano Mantegazza, subito dopo l’annuncio del passaggio di testimone, dopo 29 anni,  a Enrica Mammucari della carica di Segretaria generale Uila-Uil.

“Sicuramente il bilancio di questi anni è positivo, ma soprattutto penso che il futuro sarà ancora più radioso, ancora più importante, perché lascio il mio mandato a una segreteria nazionale straordinaria e a un segretario generale bravissimo, che sa entusiasmare le persone, che sa parlare ai loro cuori e alla loro testa. E quindi sono molto soddisfatto di quanto accaduto oggi”.

Lavoro, dopo 30 anni Mantegazza si dimette. Enrica Mammucari eletta nuova segretaria generale Uila

 




Lavoro, Mammucari (Uila): sindacato nel segno della continuità verso autonomia e indipendenza. VIDEOINTERVISTA

“Quella di oggi è una giornata sicuramente straordinaria, importantissima perché ricevo il testimone da uno dei più grandi leader del movimento sindacale del nostro Paese, Stefano Mantegazza”.

Così ad AGRICOLAE Enrica Mammucari, neo eletta alla carica di Segretaria generale della Uila Uil al posto di Stefano Mantegazza, che le passa il testimone dopo 29 anni alla guida del sindacato.

“Stefano è per me, così come tutti quanti noi, un faro che continuerà a brillare sul futuro della nostra organizzazione. Immagino un futuro assolutamente in continuità, perché l’impronta che ha caratterizzato l’iniziativa e l’azione in questi anni della Uila dovrà seguire e proseguire nelle stesse direttrici. Le direttrici sono quelle di una guida forte, autonoma, indipendente da ogni ingerenza politica e partitica, che vede nel territorio, nelle nostre leghe così come nei nostri gruppi aziendali, il centro di gravità permanente della nostra iniziativa sindacale.

Vedo un futuro in continuità anche per quello che sono le nostre battaglie di sempre, quindi quello di costruire un lavoro sempre più sicuro, tutelato e ovviamente giustamente retribuito. Abbiamo delle sfide davanti che sono le tre transizioni fondamentali, quelle energetica, ecologica e digitale. Viviamo in un contesto in cui l’ecosistema è completamente mutato. Due guerre sull’orizzonte, la deglobalizzazione che ci ha insegnato quanto siamo tutti più fragili, più vulnerabili e quindi il ruolo delle parti sociali.

Il ruolo del sindacato, insieme alle parti sociali, dovrà essere ancora più incisivo per governare i cambiamenti e non subirli. Perché crediamo che difendere il lavoro e la competitività delle imprese si possa e si debba fare se c’è quella reciproca collaborazione, quel confronto costruttivo e quel dialogo che costruisce appunto ponti e non muri, che è stata una delle cifre del DNA della Uil e che continuerà anche con la mia nuova azione iniziativa”.

Lavoro, dopo 30 anni Mantegazza si dimette. Enrica Mammucari eletta nuova segretaria generale Uila




Reddito agricoltori, Carloni: bene l’ok della Camera alla legge per fissazione prezzi minimi. VIDEOINTERVISTA

Dobbiamo fare in modo che il prodotto e questo tipo di attività, sia remunerazione. Una delle cose che stiamo perseguendo, non oggi ma da un anno in Comagri era rappresentare una proposta di legge che riguardasse la fissazione dei costi per la cessione della materia prima vincolata ai costi minimi di produzione. Se voi avete osservato attentamente i trattori che protestavano qualche giorno fa c’era scritto Fissiamo i costi di produzione, rispettate i costi di produzione”.

Così Mirco Carloni, presidente Commissione agricoltura della Camera, a margine dell’evento Generazione formaggi, la formula vincente del dop, organizzato oggi a Roma.

“Tutto questo significa che nella filiera agroalimentare, oggi, possono entrare a volte materie prime che arrivano da paesi terzi, a volte, come il latte che stamattina al Brennero è stato fermato, altri prodotti che vengono acquistati dalla nostra filiera agroalimentare ad un prezzo che è sotto il costo di produzione. Questo è un fatto che l’Italia poteva fermare da molto tempo su iniziativa di tutta la Commissione Agricoltura.

Oggi pomeriggio è stata approvata questa proposta di legge alla Camera dei deputati in Aula, che fissa e dà la delega al Governo per stabilire di anno in anno, in base alle variabili, quali sono i costi minimi per la cessione della materia prima. Credo che questa sia una risposta di grande importanza e che va veramente al cuore del problema che hanno gli agricoltori in questo momento, cioè di poter guadagnare dai loro sacrifici”.




Mozzarella, IA. Saccani: con intelligenza artificiale tuteliamo consumatori e produttori da Italian sounding. VIDEOINTERVISTA

“Abbiamo lavorato su questo sistema che sostanzialmente porta una grande innovazione in un prodotto, in una filiera tradizionale: noi vogliamo far capire che tradizione non è vecchio, ma le nuove tecnologie possono aiutare lo sviluppo del mercato”. Così Pier Maria Saccani, direttore del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, ai microfoni di Agricolae a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale come strumento di vigilanza contro l’italian sounding e le “fake-mozzarella”.

“Noi dobbiamo contrastare quelli che cercano di copiarci e dall’altro lato dobbiamo in primo luogo tutelare i consumatori. I consumatori devono essere messi in grado di compiere delle scelte consapevoli, per cui l’etichetta è lo specchio ed è quello che il consumatore vede. Noi dobbiamo metterli in grado di compiere questa scelta consapevole.

Questo sistema mappa tutti i contenuti di tutte le 26.000 referenze che noi abbiamo e va in giro per il mondo a cercare qualsiasi cosa ci possa somigliare. Questo è anche un sistema che vuole tutelare le aziende, perché questo funziona anche sui marchi aziendali che sono contenuti nelle singole etichette. Per cui ho un sistema che ci dà questa doppia tutela sia per le singole aziende nostre socie, sia per la tutela della denominazione. Non è una questione di tempo. L’intelligenza artificiale è un qualcosa che anche noi, che abbiamo anche una certa età, facciamo fatica a capire, perché è una sorta di autoapprendimento per cui non si possono dare delle tempistiche come a un bambino che gli si insegnano le cose poco alla volta.

Il sistema è già operativo da quasi un mese, già sta imparando a muoversi per andare a cercare quello che noi gli abbiamo detto, per andare a mappare il comparto dei formaggi in generale, per andare in giro per il mondo a vedere tutto quello che possa in qualche modo interferire con le nostre etichette, andare in giro per il mondo a cercare i prodotti che in qualche modo possano copiarci è un lavoro enorme, con un dispendio di forze e di risorse economiche smisurato. Questo sistema dovrebbe agevolarci nella ricerca. Ovvio che poi dopo l’intervento è del Consorzio”.




Mozzarella, IA. Raimondo: nuovo e importante strumento di vigilanza contro fake e Italian Sounding. VIDEOINTERVISTA

“Quando mi hanno parlato di questo progetto sull’intelligenza artificiale pensavo che fosse qualcosa per il futuro, qualcosa in divenire. Invece nel giro di qualche mese eccoci qua. Questa è dimostrazione che la tecnologia avanza velocemente”.

Queste le parole di Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, ai microfoni di AGRICOLAE a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale come strumento di vigilanza contro l’italian sounding e le “fake-mozzarella”.

“Questo è un progetto sempre in difesa dei nostri consumatori, contro il falso made in Italy nel mondo. E quindi la tecnologia avanza e siamo qua per vedere i risultati che ci porterà questa nuova tecnologia. Il computer immagazzina tutti i dati e quando individua qualcosa di simile o che paradossalmente può sembrare uguale, ma che è un falso, ce lo rileva subito e noi con la squadra ispettiva andiamo subito a fare gli interventi per bloccarlo. Già negli anni passati abbiamo fatto molto ma oggi tutto quello che passa in rete, sul web, potrebbe sfuggirci, se pensiamo all’Europa e a tutto il mondo. Ma con questa intelligenza artificiale possiamo intervenire e bloccare i falsi. Abbiamo già iniziato, credo che nel giro di 4 o 5 mesi avremo quasi tutti i dati da poter gestire in autonomia”.




Olio, Saccardi: prodotto toscano primeggia su qualità. Con bando innovazione rinnoviamo i frantoi. VIDEOINTERVISTA

“Il momento in cui che vive l’olio della Regione Toscana è un po il momento difficile che sta vivendo tutta l’agricoltura, a seguito dei cambiamenti climatici, dei costi delle materie prime che si stanno alzando, i costi dell’energia che naturalmente influiscono anche sull’olio, perché l’attività del frantoio, come sappiamo bene, è una delle attività energivore, sebbene si si collochi in un periodo abbastanza ristretto di tempo”.

Così ad AGRICOLAE Stefania Saccardi, assessora all’agricoltura della Regione Toscana, a margine della Selezione Oli Extravergine 2024, il “green carpet” dell’oro verde che ogni anno premia le eccellenze toscane.

“Crediamo che pur in questo quadro non semplicissimo, lavorare come stiamo facendo sulla qualità dell’olio sulle nostre quattro DOP e IGP sia oggi la scelta giusta per per promuovere e sostenere l’olio della nostra regione, che sulla quantità sicuramente non non primeggia, ma certamente primeggia sulla qualità.

I nostri frantoi sono tutti fortemente rinnovati e sappiamo bene quanto nella produzione dell’olio conti certamente la olivicoltura, ma anche la filiera della trasformazione. Il nuovo bando sull’innovazione e sul rinnovamento dei frantoi, che ha visto un impegno per la Regione Toscana di 8,3 milioni ha avuto circa 20 milioni di richieste, un frantoio su quattro: c’è ancora tanta voglia di innovare e tanta voglia di di investire sulla filiera della trasformazione.

A questo potrebbe anche essere utile il bando sull’innovazione che è ancora aperto e che vede circa più di 22 milioni di euro di risorse messe a bando e che può lavorare su questo aspetto straordinariamente importante in questi tempi, che è quello dell’uso razionale dell’acqua e dell’economia circolare,  quindi favorire strutture che possano garantire la chiusura del cerchio da parte dei frantoi per il riutilizzo di tutto e il corretto smaltimento.

Siamo abbastanza contenti che ci sia ancora voglia di investire sul fronte dell’olio e della sua trasformazione e ci auguriamo che si sviluppi una cultura che sappia apprezzare tutto questo e renda l’olivicoltura davvero remunerativa per gli olivicoltori e che quindi possa garantire in qualche modo non solo un prodotto di grande qualità, ma anche un prodotto che caratterizza fortemente anche il nostro paesaggio, il nostro territorio.

C’è il rischio che nel nostro territorio si utilizzino cultivar tradizionali. Io non sono contro una agricoltura più intensiva, capisco che oggi il tema della remuneratività è legato anche a colture più intensive. Certamente preferirei che tutto questo si facesse con cultivar tradizionali del nostro territorio. Questo non vuol dire che non si debba sostenere e alimentare la ricerca, che oggi diventa quasi obbligata in queste condizioni cambiamento climatico, su questo naturalmente siamo impegnati su diversi fronti insieme all’università e insieme al Crn”.

L’olio del futuro? Sempre più tecnologico, sicuro e tracciato. Presentate le 45 eccellenze della produzione olearia toscana




Oleoturismo, Palumbo (Sistema Toscana): settore in crescita. Turismo premia aumento offerte e competenze. VIDEOINTERVISTA

“Il settore dell’oleoturismo è in fortissima crescita negli ultimi anni ed ha sempre più persone competenti. La Toscana da sempre comunica l’idea di regione che unisce il patrimonio culturale con il benessere e il buon vivere. E la componente paesaggistica degli ulivi è fondamentale nell’attrarre turismo internazionale, quindi ritrovare se stessi, stare nelle campagne e vivere esperienze toscane come quella dell’olio.”

Così ad AGRICOLAE Francesco Palumbo, direttore Fondazione Sistema Toscana, in occasione della Selezione Oli Extravergine 2024, il “green carpet” dell’oro verde che ogni anno premia le eccellenze toscane.

“Troviamo sempre più turisti competenti e l’interesse sull’oleoturismo cresce costantemente. Abbiamo in offerta sul nostro portale oltre 430 esperienze di oleoturismo ma c’è anche un aumento del 150% di interesse per gli argomenti legati all’olio. Questo significa una maggiore offerta da parte dei nostri agricoltori con esperienze di assaggio, nelle visite degli oliveti o nei frantoi, ma significa anche maggiore attenzione dei turisti internazionali. Per questo rispondiamo implementando l’offerta sul portale Visit e dedicando un nuovo sito che è quello di Vetrina Toscana, ossia il progetto con cui la regione sviluppa tutti i contenuti delle produzioni di qualità dell’enogqstronomia toscana. Questo sarà un portale dedicato con strumenti specifici per gli operatori che intendono caricare qui sopra le loro offerte, per il mondo dei buyer e dei seller che possono attivare specifiche interlocuzioni, per i giornalisti con contenuti dedicati ma anche per i turisti che potranno ricercare qualsiasi informazione ed offerta dedicata al settore.”

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