Carne sintetica, Giansanti: battaglia identitaria e culturale. Rispettare tradizioni e sistemi nutrizionali di ogni nazione

“È una battaglia non solo identitaria ma profondamente culturale. Vanno rispettate le tradizioni e i sistemi nutrizionali di ogni singola nazione (e l’Italia tra l’altro ne è grande testimone con le sue specialità su base regionale)”.

Così ad AGRICOLAE il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti commentando l’endorsement di Sorgenia alla carne sintetica.

“Lo sviluppo economico territoriale passa soprattutto attraverso la valorizzazione delle grandi e magnifiche produzioni agricole”, prosegue il presidente degli imprenditori agricoli. “Con la carne sintetica non ci sarebbero differenze tra le Langhe o le colline toscane con un monumento anonimo in cemento”, conclude.

Carne sintetica, l’endorsement di Sorgenia. Il legame tra aziende energia e fake meat. Scordamaglia: bioreattori consumano tanto e inquinano di più




Governo, Nevi: Bene Meloni e bene Sovranità alimentare con Lollobrigida. Forza Italia sarà al suo fianco

“Complimenti alla presidente Meloni per il suo intervento con il quale fa una sintesi mirabile delle idee, dei valori dei programmi e della spinta ideale del Centro destra dal 1994 ad oggi e questo è il segno che c’è una grande unità di intenti di questa comunità politica. Come rappresentante del settore Agricoltura di Forza Italia di fare un plauso per la scelta di cambiare nome al ministero delle Politiche agricole in ministero della Sovranità alimentare e credo che segni la strategicità del cibo al pari di altri settori”.

Così alla Camera il rappresentante del settore Agricoltura di Forza Italia Raffaele Nevi nel corso del voto di fiducia a Giorgia Meloni.

“Abbiamo visto che nei momenti di crisi il settore agricolo diventa un elemento essenziale su cui occorre investire le risorse, non a caso si chiama produzione Primaria e non a caso i francesi sono stati sempre in prima fila assieme al nostro Tajani a combattere nelle sedi europee per salvaguardare la produzione agricola”, prosegue.

“Grazie anche per aver messo un esponente di primo piano come il ministro Lollobrigida. Complimenti anche per la visione dell’Europa. Giusto rivendicare che dobbiamo essere più orgogliosi della nostra storia e delle nostre radici che hanno forgiato l’Unione europea. Bisogna lavorare per tutelare le imprese in Ue. Per questo ci siamo sempre battuti per vincere una battaglia culturale che riguarda il settore agricolo e coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica”, continua ancora Nevi.

“Non possiamo distruggere il nostro patrimonio di imprese. Per quanto riguarda il settore agricolo in Ue ci sarà molto da fare a contrasto delle minacce cui è sottoposto. Dai cambiamenti climatici alla fauna selvatica fino all’italian sounding. Siamo arrivati a 100 miliardi di euro di imitazioni del nostro made in Italy”. Dobbiamo anche salvaguardare le nostre aziende rispetto alle crisi geopolitiche e alle ideologie salutistiche che hanno concepito il Nutriscore e hanno generato gli attacchi alla zootecnia, al vino e promuovono il cibo sintetico. Ricordiamo che sviluppare l’agroalimentare significa evitare lo spopolamento delle aree interne e montane e tutelare l’occupazione. Il settore agricolo occupa – conclude – oltre un milione di lavoratori. Forza Italia sarà al suo fianco”.




Governo, la replica punto per punto della Meloni alla Camera: “non sarò mai cheerleader di nessuno ma sono una persona sincera”

“Gli interventi delle forze di Maggioranza hanno sottolineato una visione comune mentre le opposizioni hanno una grande utilità: provano a colpirti in ogni modo e ti aiutano a capire i tuoi punti deboli e dove si sta sbagliando. Non avrò mai paura di parole franche e decise”. Così il premier Giorgia Meloni replicando alla Camera in attesa del voto di fiducia, citando Plutarco.

Poi la premier risponde per punti:

1– “E’ stato detto che quando è stata dato vita al Next generation Eu e al Pnrr c’è chi remava contro. Non è vero, abbiamo dichiarato che sostenevamo quel meccanismo, ci siamo astenuti perché come ricorderete le 230 pagine di relazione con cui si impegnavano 250 miliardi di euro arrivavano a un’ora dalla discussione. Con questo governo non accadrà che vi troverete a dover votare cose che non avete avuto tempo di leggere”.

2– “non siamo stati d’accordo nel considerare le risorse del Pnrr come soldi che piovevano dal cielo. Si tratta di un debito che dovremo ripagare”.

3– “Bisogna riconsiderare i prezzi, altrimenti le gare andranno deserte e i soldi andranno persi”.

4– “Mai considerato i percettori del reddito di cittadinanza come un problema, ho detto più volte che occorre ragionare su un sistema che evidentemente ha avuto dei problemi e che non funziona, servito per fare cassa elettorale e che di fatto non migliora la condizione economica e sociale dei cittadini che può avvenire solo tramite il lavoro”.

5– “ho sentito dire – dice guardando Deborah Serracchani – che voglio le donne che siano un passo dietro gli uomini. Mi guardi Serracchiani, le sembro una donna a un passo dietro gli uomini?. Ho parlato di natalità perché considero una sconfitta che una donna rinunci a lavorare per avere un bambino ma considero altresì una sconfitta quando una donna rinuncia a un bambino per poter lavorare”.

6– “Si è parlato di mafia, e ci sono molte cose da fare sul tema: la criminalità si combatte colpendo i proventi dell’attività illecita declinandoli per scopi sociali. Oggi larga parte di quei beni non sono utilizzabili e spero che si possa lavorare insieme nei prossimi giorni per evitare che vanga meno il carcere ostativo”.

7– “Poi al collega Aboubakar Soumahoro rispondo che tutti siamo scolari. Per anni ci è stato detto che l’immigrazione di massa non controllata serviva perché gli immigrati avrebbero fatto lavori che gli italiani non volevano fare. Il principio è sbagliato perché credo che se si accoglie qualcuno nel proprio paese non gli si debba offrire un posto di classe B ma un posto al pari di ognuno di noi. Per questo i flussi migratori vanno gestiti. Non credo sia giusto far entrare centinaia di migliaia di persone sotto l’egida della solidarietà e poi disinteressarsi di cosa facciano”.

8– “Per quanto riguarda il piano sull’Africa è stato detto che c’è già stato. Non mi risulta. Anche loro non se ne vogliono andare da casa loro lasciando la propria terra e la propria cultura. Vanno aiutati a creare sviluppo”.

9– “Autonomie? io sono assolutamente dell’idea che tutte le regioni vadano difese”.

10– “si è detto che il merito nell’istruzione sia nemico dell’uguaglianza. Non sono assolutamente d’accordo. Uguaglianza e merito non sono uno avversario dell’altro ma sono sinergici e vanno garantiti dalla scuola. Tutti devono avere le stesse possibilità indipendentemente da dove nascono. Tutti allo stesso nastro di partenza ma non tutti allo stesso nastro di arrivo”.

11– “Io non voglio una Nazione in cui il destino delle persone si decide tramite le amicizie ma tramite il loro lavoro e valore”.

12– “Sul Sud la nostra attenzione sarà massima per questo abbiamo deciso di istituire un ministero legato al Mezzogiorno e al Mare, un asset strategico dall’altro potenziale e mai sviluppato come si sarebbe potuto”.

13– “Il dipartimento sulla transizione digitale sarà affidato a un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e il tema sarà rilanciato ancora con maggior forza”.

14– “qualcuno ha detto che la tassa piatta sarebbe in contrasto con il dettame costituzionale ma si scorda che già esiste in alcuni casi, come le aliquote fisse del 26 per cento o le imposte fisse. La tassa piatta per i multimilionari che riportano i tesoretti dall’estero è stata istituita proprio dal Partito democratico”.

15– “poi l’Europa. Rispetto al tentativo continuo nel dire che abbiamo cambiato idea il racconto che è stato fatto su di noi e le nostre posizioni è stato forzato nel tentativo disperato di costruire l’immagine del mostro. Non siamo persone abituate a fare giravolte. Credo che un’Europa forte debba fare meno ma fare meglio: energia, materie prime, catene del valore. A me sembra che spesso l’Europa abbia perso dei treni importanti. Ma la mia scelta è quella di difendere gli interessi nazionali e non farò mai la cheerleader di nessuno”.

16– “Infine l’aborto e i diritti: forse la mia idea di politica è diversa da quella di altri. Mi sono sempre assunta la responsabilità di dire quello che pensavo, anche a mie spese. Non conviene dire bugie, poi tornano a galla e bisogna fare i conti con quello che si dice e non si fa. Non credo si possa sostenere che non sono una persona sincera”.

Infine la Meloni ricorda l’importanza di ritrovare la leggittimità del dibattito politico “senza il tentativo di delegittimare l’avversario”.

Governo, Meloni: Sovranità alimentare significa proteggere in Europa nostre eccellenze. Da Ue aspettiamo risposte più concrete su crisi energetica

 




II°Conferenza cittadina Agricoltura, Pallottini: Tra i nostri obiettivi la valorizzazione produzione locale. Importante il ritorno dei giovani nel settore. VIDEOINTERVISTA

“Noi rappresentiamo quel pezzo di attività che ha tra i suoi obiettivi anche la valorizzazione della produzione locale. Siamo quindi molto attenti a quanto si muove in questo territorio, ovviamente andiamo anche oltre i confini di Roma e guardiamo all’agricoltura locale fatta in ambito provinciale e regionale. Uno dei nostri sforzi è perciò valorizzare tutte queste esperienze, valorizzandolo sia con grandi volumi di prodotto commercializzato sia attraverso il giusto riconoscimento di reddito. L’obiettivo è poi fare arrivare al consumatore nel modo più agevole e diretto questi prodotti agroalimentari freschi e di qualità.”

Così ad AGRICOLAE Fabio Massimo Pallottini, presidente Italmercati-Car, nel corso della II°Conferenza cittadina sull’Agricoltura

“Mentre per tanti anni è stata vista come una attività marginale da cui fuggire oggi invece c’è una riscoperta da parte dei giovani delle opportunità che l’agricoltura può offrire. C’è una riscoperta e una ripresa di interesse che fino a qualche anno fa era impensabile ed è un fatto molto importante.”




Acqua, Romiti, IBF: con poco più di 10 euro ad ettaro si risparmia il 25% per una resa maggiore del 30%. Così si cambia il mondo

Un risparmio d’acqua di oltre il 25% per una resa maggiore del 30 per cento. Per un risparmio d’acqua su un ettaro pari a 145mila litri. E tutto per un costo di circa dieci euro ad ettaro.

E’ quanto accade in un’azienda a Rimini che ha adottato il servizio messo a disposizione a IBF servizi.

“Accade a Rimini in un’azienda frutticola che decide di provare il nostro servizio solo su una piccola parte del territorio pari a circa 9ha”, spiega ad AGRICOLAE PierLuigi Romiti, direttore marketing e comunicazione di Ibf Servizi.

“I risultati li abbiamo visti ora, dopo circa un anno di prova a seguito di quello che in gergo chiamiamo ‘consiglio irriguo’ ovvero una consulenza su quando e come irrigare”, prosegue. “Balza subito all’occhio che l’azienda ha risparmiato su quegli ettari oltre il 25% dell’acqua normalmente utilizzata incrementando sia la pezzatura che la resa dei frutti. Certo, pezzatura e resa non dipendono solo da quello ma di certo non si può dire che lo stress idrico non influisca in maniera determinante”, sottolinea Romiti.

L’impianto di cui parliamo è un impianto di pesche nettarine a Sesto Regolare con irrigazione ad ala gocciolante come se ne vedono tante in Romagna ed in generale in tutta Italia. “Il risparmio di acqua in valore assoluto su un ettaro è impressionante: oltre 145 mila litri. Vale a dire oltre 145 m3. Ma la cosa più straordinaria è forse il dato che riguarda l’investimento per ottenere tale risultato. Stiamo parlando di una decina o poco più di euro ad ettaro (dipende ovviamente dalle economie di scala attivabili in azienda e nella zona)”.

“Per far capire meglio al grande pubblico cosa vuol dire risparmiare 145m3 di acqua, ricordo che una famiglia media consuma circa 200m3 di acqua all anno. Servizi del genere, se accompagnati e pubblicamente incentivati da una politica decisa sul fronte degli invasi e dei laghi, potrebbero davvero cambiare il mondo in termini di resa, produzione, costi e sostenibilità”, conclude Romiti.




Governo, Meloni incaricata. Alleati uniti al Colle

Sarà Giorgia Meloni a guidare Palazzo Chigi. “La squadra è pronta”, dichiara uscita dalle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accanto ai due alleati Silvio Berlusconi e Matteo Salvini.

“La delegazione composta dai presidenti e da tutte le forze del Centrodestra ha convenuto con il Presidente Mattarella la necessità di dare al paese un governo nel minor tempo possibile perché le urgenze sono tantissime. Tutta la colazione che si è presentata insieme non a caso alle consultazioni ha dato un’indicazione unanime proponendo la sottoscritta come l’incaricata per formare il nuovo governo. Attendiamo adesso le indicazioni del presidente della Repubblica e già da ora annunciamo che siamo pronti” spiega Meloni al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine dell’incontro durato 12 minuti.

Governo, Mipaaf e Turismo a FdI con Lollobrigida e Santanchè. E Salvini al Viminale




Governo, Mipaaf e Turismo a FdI con Lollobrigida e Santanchè. E Salvini al Viminale

L’economia reale, rappresentata da Mipaaf e Turismo, andranno tutti a FdI, rispettivamente a Francezco Lollobrigida e Daniela Santanchè. Matteo Salvini alla guida del Viminale. Da quanto apprende AGRICOLAE sembrerebbe che il leader del Caroccio abbia ottenuto nel corso del duello durato giorni con Giorgia Meloni, il ministero degli Interni. In cambio del Mipaaf e del Turismo concessi a Daniela Santanche e Francesco Lollobrigida.

Il ministero degli interni – come si diceva già ai tempi d’oro della Democrazia cristiana, vale il 3% dell’elettorato con i suoi oltre 300mila dipendenti.

Governo, Lollobrigida in pole per il Mipaaf. In seconda e terza posizione De Carlo e Berutti

Governo, rimandato a oggi duello Meloni-Salvini su Mipaaf e Turismo. Così lo switch dei 2 ministeri ne ipoteca azione politica in Conferenza Regioni

 




Governo, Lollobrigida in pole per il Mipaaf. In seconda e terza posizione De Carlo e Berutti

Nato a Tivoli il 21 marzo del 1972 sarà Francesco Lollobrigida – da quanto apprende AGRICOLAE da fonti parlamentari di Centro Destra – il prossimo titolare Mipaaf. Se il neonominato capogruppo Fdi alla camera è in pole position per la guida del Mipaaf, in seconda e terza posizione Luca De Carlo, già responsabile nazionale Agricoltura di Fratelli d’Italia e Roberto Berutti, funzionario del gabinetto del commissario Ue all’Agricoltura. Dato dalla stampa per certo come prossimo ministro delle Politiche agricole.

Governo, Berutti designato ministro Mipaaf. Trait d’union tra Made in Italy e Ue e pontiere tra Wojciechowski e ministri europei




Governo, Berutti designato ministro Mipaaf. Trait d’union tra Made in Italy e Ue e pontiere tra Wojciechowski e ministri europei

Roberto Berutti sarà – secondo le ultime indiscrezioni – il prossimo ministro delle Politiche agricole.

Berutti, che attualmente lavora presso il gabinetto del Commissario Ue all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, potrebbe fungere da trait d’union tra le esigenze e le istanze dell’Italia e del Made in Italy e i vincoli europei. Nell’ottica di un gioco di squadra europeo.

Da quanto apprende AGRICOLAE sarebbe stato lo stesso Commissario Ue, attualmente non forte nei rapporti con gli altri ministri Ue, a far sapere che Berutti sarebbe potuto essere un’opportunità sia per l’Italia che per l’Europa nella gestione di una serie di dossier e come pontiere tra la Commissione e i ministri all’Agricoltura europei.

Governo, accordo sui vicepresidenti: al Senato Centinaio e Gasparri, alla Camera Mulè e Rampelli. Per FdI Mipaaf conteso tra La Pietra, Berutti e De Carlo




Governo, rimandato a oggi duello Meloni-Salvini su Mipaaf e Turismo. Così lo switch dei 2 ministeri ne ipoteca azione politica in Conferenza Regioni

Ancora un punto interrogativo sui nomi e partiti che andranno alla guida del ministero del Turismo e dell’Agricoltura. Da quanto apprende AGRICOLAE infatti l’incontro previsto ieri pomeriggio tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni per dirimere la questione e sciogliere i nodi sarebbe stato rimandato ad oggi. Anche a causa del trambusto con Silvio Berlusconi che ieri ha annunciato ministri differenti da quelli desiderati dalla premier in pectore.

L’incontro di oggi è importante per entrambi i partiti e rischia di tradursi in un pericoloso autogol per il celere svolgersi delle attività fino al loro compimento: La Lega infatti è molto forte, a livello regionale, per quanto riguarda i temi agricoli. Fratelli d’Italia è invece al primo posto per gli assessori al Turismo. Nominare ministri switchati, dando alla Lega il Turismo e a Fratelli d’Italia l’agricoltura, depotenzierebbe, nei fatti, l’azione politica di entrambi i dicasteri e di conseguenza dei partiti politici che ne prendono la guida.

Nel caso in cui – come sembrerebbe stia accadendo – il Mipaaf vada a Fdi e il Turismo (forse) al Carroccio, la strategia politica del titolare del Turismo potrebbe infatti arenarsi in sede di Conferenza delle regioni con gli assessori di Fratelli d’Italia; stessa cosa potrebbe accadere per il titolare del Mipaaf quando i provvedimenti avranno a che fare con il vaglio degli assessori della Lega.

Questa eventuale empasse sui due ministeri rappresentativi dell’economia reale, si inserisce in un contesto di altre ‘ipoteche’ politiche. Se la Meloni ha ipotecato eventuali voti contrari alle decisioni prese da Palazzo Chigi e che passano per il Mef mettendo il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti alla guida del ministero dell’Economia, Forza Italia ha ipotecato le strategie politiche di Fratelli d’Italia alla Camera con Alessandro Cattaneo capogruppo e al Senato, dove i numeri ballano di più, con Licia Ronzulli capogruppo. E Piantedosi, prefetto di Roma e già capo di gabinetto di Salvini, all’Interno che – come si diceva ai tempi della Democrazia Cristiana – vale il 3 per cento dell’elettorato (con i suoi oltre 300mila dipendenti).

Governo, vertice Meloni-Salvini su nodo Turismo-Mipaaf. Rischio conflitto interessi Santanchè riapre i giochi e scombina le carte (e i ruoli)




Governo, vertice Meloni-Salvini su nodo Turismo-Mipaaf. Rischio conflitto interessi Santanchè riapre i giochi e scombina le carte (e i ruoli)

Le ultime battute del governo Meloni si consumeranno fra poche ore, nel corso dell’incontro previsto tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini per sciogliere i nodi legati al ministero dell’Agricoltura e al ministero del Turismo.
Da quanto apprende AGRICOLAE nessuno dei due sembrerebbe disposto a fare un passo indietro per avere le quote nei due ministeri maggiormente rappresentativi dell’economia reale: La leader di Fratelli D’Italia insiste su entrambi i ministeri, in primis sul Mipaaf per il quale avrebbe una rosa di tre nomi. Il numero uno del Carroccio punta sul Mipaaf promesso a uno dei suoi generali, Gian Marco Centinaio. Già ministro e già sottosegretario.
Ma dalle notizie che arrivano prima dell’incontro, sembrerebbe che la Meloni sia disposta a cedere il ministero del Turismo, ma non il Mipaaf.
La spiegazione di questa decisione potrebbe dipendere non dai nomi (Daniela Santanché sembra essere la donna giusta al posto giusto e Gian Marco Centinaio l’uomo giusto al posto giusto). E neppure dai desiderata: Santanche da quanto si apprende, sarebbe ben felice di essere alla guida del dicastero come Centinaio di tornare al primo piano di via Venti Settembre. Ma dalla necessità di uscire da un’empasse pericolosa che potrebbe ritorcersi sulla Meloni stessa: il conflitto di interessi che verrebbe a crearsi – e che qualcuno all’interno ha già fatto notare – con la proprietaria di un noto stabilimento balneare della Versilia a capo del Turismo nazionale.

A tutto questo si aggiunge l'”ipoteca” che la Meloni ha piazzato sulla Lega di Salvini che si chiama Giancarlo Giorgetti. In questo modo sarà difficile al gruppo di Salvini votare ‘no’ alle decisioni prese da Palazzo Chigi che passano per il Mef.

Governo, ecco la lista uscita da vertice Centro Destra. Ma giochi ancora aperti su chi la spunterà sul Mipaaf: Meloni o Salvini




Governo, ecco la lista uscita da vertice Centro Destra. Ma giochi ancora aperti su chi la spunterà sul Mipaaf: Meloni o Salvini

Passi avanti per il governo. AGRICOLAE pubblica di seguito la lista dei nomi così come è uscita dal vertice del Centrodestra di ieri. In ballo ancora il ministero delle Politiche agricole e il ministero del Turismo, entrambi rappresentativi dell’economia reale e per i quali è previsto un incontro nel pomeriggio di oggi tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

I nomi in pole sono Gian Marco Centinaio e Daniela Santanche nel caso in cui il Mipaaf dovesse andare in quota Lega e il Turismo – non presente nella lista proveniente dal lato Forza Italia – a Fratelli d’Italia. Ma i giochi sembrano essere ancora aperti. Si vedrà chi sarà a cedere sul Mipaaf: il numero uno del Carroccio o la leader di Fratelli d’Italia.

Di seguito Agricolae pubblica la formazione del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni

Presidente del Consiglio: Giorgia Meloni

Vice presidente del Consiglio: Antonio Tajani

Vice presidente del Consiglio: Matteo Salvini

Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Giovanbattista Fazzolari

Ministero degli Esteri: Antonio Tajani

Ministero dell’Interno: Matteo Piantedosi

Ministero della Giustizia: Carlo Nordio

Ministero della Difesa: Adolfo Urso

Ministero dell’Economia: Giancarlo Giorgetti

Ministero dello Sviluppo Economico: Guido Crosetto

Ministero del Lavoro: Marina Calderone

Ministero delle Infrastrutture: Matteo Salvini

Ministero della Sanità: Francesco Rocca

Ministero dell’Istruzione: Giuseppe Valditara

Ministero dell’Università: Anna Maria Bernini

Ministero dei Beni Culturali: Giordano Bruno Guerri

Ministero dell’Agricoltura: Gianmarco Centinaio

Ministero degli Affari Europei: Raffaele Fitto

Ministero del Sud: Nello Musumeci

Ministero della Pubblica Amministrazione: Deborah Bergamini

Ministero dell’Innovazione Tecnologica: Barachini

Ministero degli Affari Regionali: Roberto Calderoli

Ministero della Disabilità: Simona Baldassare

Ministero delle Riforme: Maria Elisabetta Casellati

Ministero della Gioventù e dello Sport: Chiara Colosimo

Governo, squadra quasi pronta ma Meloni non molla sia Mipaaf che Turismo. Scontro con Salvini. Domani vertice ad hoc

Governo, tutti pazzi per il Mipaaf con record di mandati nel nome della continuità. Da cui vengono 5 premier, un capo dello Stato, un presidente Nato e che fu del papà di Mattarella




Governo, squadra quasi pronta ma Meloni non molla sia Mipaaf che Turismo. Scontro con Salvini. Domani vertice ad hoc

La squadra di governo è quasi pronta ma da quanto apprende AGRICOLAE Giorgia Meloni e Matteo Salvini stanno ancora discutendo sul ministero delle Politiche agricole e il ministero del Turismo. Ed è braccio di ferro.

Se infatti la leader di Fratelli d’Italia non molla, il numero uno del Carroccio non la da vinta e tiene duro seppur molto contrariato. Per fare fifty/fifty sui due dicasteri forse più rappresentativi dell’economia reale italiana.

Sempre da quanto si apprende domani pomeriggio ci sarebbe un ulteriore vertice per sciogliere i nodi e decidere i nomi, definitivi, di coloro che guideranno i due dicasteri.

Governo, ecco la squadra al completo rivista dopo vertice centrodestra. Anche se Pcm. Ma qualche pedina potrebbe ancora cambiare

Per saperne di più:

Governo, ecco la squadra integrale Meloni-Salvini-Berlusconi. Flipper Mipaaf e Turismo Lega-Fdi. Tutti i nomi

Governo, tutti pazzi per il Mipaaf con record di mandati nel nome della continuità. Da cui vengono 5 premier, un capo dello Stato, un presidente Nato e che fu del papà di Mattarella




Governo, ecco la squadra al completo rivista dopo vertice centrodestra. Anche se Pcm. Ma qualche pedina potrebbe ancora cambiare

La coalizione di Centro Destra ha trovato la quadra. Pronta la squadra di governo.

AGRICOLAE pubblica qui di seguito il nome dei ministri che dovrebbero far parte – a seguito della riunione di oggi – del Governo Meloni già da sabato.

Giorgia Meloni alla presidenza del Consiglio

Matteo Salvini vicepremier e ministro Infrastrutture

Antonio Tajani vicepremier e ministro degli Esteri

Giancarlo Giorgetti, Lega, ministro dell’Economia

Guido Crosetto, Fdi, ministro dello Sviluppo economico potenziato

Gilberto Pichetto Fratin, Forza Italia, ministro della Transizione ecologica

Aldolfo Urso, Fdi, ministro della Difesa

Matteo Piantedosi ministro degli Interni

Carlo Nordio, ministro della Giustizia

Marina Elvira Calderone ministro Lavoro

Francesco Rocca ministro della Salute

Giuseppe Valditara, Fdi, Istruzione

Anna Maria Bernini ministro Università e Ricerca

Girodano Bruno Guerri ministro della Cultura

Alessandro Cattaneo ministro della Pubblica amministrazione

Gian Marco Centinaio ministro dell’Agricoltura

Elisabetta Casellati ministro delle riforme

Roberto Calderoli ministro degli Affari regionali

Raffaele fitto ministro degli Affari europei

Simona Baldassarre minisgtro della Disabilità

Chiara Colosimo ministro della Gioventu e dello Sport

Maurizio Lupi ministro dei Rapporti con il parlamento

Giovanbattista Fazzolari sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Secondo alcune fonti però i ministri Lega sarebbero Calderoli, Bongiorno, Salvini, Giorgetti e Locatelli Alessandra




Nutriscore, Bergesio, Lega: “Grazie a battaglia condotta dall’Italia, Nutriscore è al capolinea”.

“Hanno provato a tagliare le gambe al Made in Italy per favorire invece i cibi lavorati delle multinazionali, ma il nostro Paese ha resistito ed oggi il Nutriscore, l’assurda e semplicistica etichettatura a semaforo sostenuta dalla Francia, sembra sia finalmente al capolinea”. Così il Senatore cuneese Giorgio Maria Bergesio commenta la notizia giunta in questi giorni dei nuovi “schemi valutativi alternativi” che l’Ue starebbe valutando sulla base delle quantità giornaliere.

“Se fosse stato adottato il Nutriscore, l’olio d’oliva italiano sarebbe considerato più nocivo delle patatine fritte surgelate. Ma grazie alla battaglia condotta dal nostro Paese, l’Europa si sta finalmente orientando verso sistemi di etichettatura che tengono in considerazione le quantità giornaliere degli alimenti, esattamente il principio alla base della proposta italiana sul Nutrinform Battery”, afferma Bergesio.

Una svolta che sicuramente non è piaciuta a chi ha promosso ed investito nel sistema ideato da Serge Hercberg. Tanto da spingere il numero uno del gruppo Leclerc, Michel-Edouard Leclerc, ad annunciare un’azione di gruppo assieme “ai colleghi della Gdo (Grande Distribuzione Organizzata) contro la lobby infernale italiana che rifiuta il Nutriscore”.

“Il Nutriscore non serve ad informare i consumatori bensì ad orientarne le scelte, penalizzando il Made in Italy – afferma il Senatore della Lega -. Grazie alla nostra battaglia contro il sistema di etichettatura francese oggi sempre più Paesi sono scettici, e così non sarà il Nutriscore il sistema ad essere proposto da Bruxelles come modello unico di riferimento a livello comunitario. Una sconfitta che non va giù a chi come Leclerc ha scommesso e investito tanto sul Nutriscore perfino con campagne pubblicitarie”.

“I sostenitori del Nutriscore se lo mettano bene in testa: l’Italia non metterà mai davanti il tema delle vendite rispetto alla tutela del consumatore e della salute pubblica”, conclude il Senatore Bergesio.

Nutriscore, Leclerc: “non fa calare le vendite”. E annuncia azione con colleghi della Gdo per sostenerlo ovunque in Ue contro “lobby infernale italiana”. VIDEO