ITALIA, IL BIOLOGICO NON CONOSCE CRISI – SERPILLO, UCI: INCREMENTO SENZA PAUSE DEL SETTORE CHE ARRIVA AL 6% DEL MERCATO

Il Presidente Nazionale UCI, Mario Serpillo: “Quadro positivo, attraverso i dati pubblicati da Ismea, che non lascia fraintendimenti sullo stato di salute del settore del biologico che ha un incremento senza pause, nonostante le flessioni che coinvolgono alcuni settori funestati da eventi catastrofici che ne hanno compromesso e ridotto l’offerta sul mercato”.

Le aziende bio sono ormai il 6% del totale. Fatturato in crescita anche per merito della gdo, che ha permesso di avvicinare un pubblico più ampio.
Il trend positivo ininterrotto, che negli ultimi 15 anni ha portato il comparto oltre le dimensioni di nicchia, emerge da un’analisi Ismea, diffusa in occasione del Sana, il 31° Salone internazionale del biologico e del naturale.
Una metamorfosi resa possibile anche grazie al crescente protagonismo della Grande distribuzione organizzata, che ha avvicinato il bio a nuove e ampie fasce di consumatori, diventando oggi il luogo di acquisto principale. Negli ultimi 10 anni, le aziende di produzione e di trasformazione di prodotti biologici sono complessivamente raddoppiate e contemporaneamente anche le superfici destinate a bio sono cresciute del 60%.

A fine 2018 la superficie coltivata in Italia ad agricoltura biologica è di quasi 2 milioni di ettari, con un numero di operatori che arriva a sfiorare le 80.000 unità. Le elaborazioni effettuate dal Sinab indicano che dal 2010 gli incrementi registrati sono di oltre 800 mila ettari e 20 mila aziende agricole (produttori esclusivi). Rispetto all’anno 2017, le superfici biologiche sono aumentate del 3% con 49 mila ettari in più. Nel 2018 per l’agricoltura biologica i 3 principali orientamenti produttivi restano i prati pascolo (540.012 ha), le colture foraggere (392.218 ha) e i cereali (326.083 ha). A queste categorie seguono, per estensione, le superfici biologiche investite ad olivo (239.096 ha) e a vite (106.447 ha).

L’analisi della distribuzione regionale delle superfici biologiche, nel 2018, indica che le estensioni maggiori si trovano in Sicilia, Puglia, Calabria ed Emilia-Romagna, che da sole rappresentano oltre la metà dell’intera superficie biologica nazionale. Le regioni che invece hanno messo a segno gli incrementi maggiori nell’ultimo anno sono Campania (+44%), Veneto (+38%), Provincia autonoma di Bolzano (+26%) e Lombardia (+19%).

L’elaborazione dei dati nazionali relativi agli operatori biologici evidenzia, rispetto all’anno 2017, un incremento del 4%, con oltre 3 mila operatori in più, per un numero totale di 79.046 unità, inseriti nel sistema di certificazione per l’agricoltura biologica. Nel dettaglio, si hanno 58.954 produttori esclusivi (aziende agricole) 9.257 preparatori esclusivi e 10.363 produttori/preparatori e 472 importatori. Le aziende agricole biologiche in Italia rappresentano il 6,1% delle aziende agricole totali; tale incidenza è abbastanza uniforme per le 5 aree principali del Paese.

Nel 2018 la spesa per i prodotti alimentari biologici ha sfiorato i 2,5 miliardi di euro, raggiungendo una quota del 3% sul valore complessivo dell’agroalimentare. La crescita nel primo semestre del 2019 si è limitata a un +1,5% rispetto all’analogo periodo del 2018, in rallentamento rispetto ai tassi a cui il settore ci aveva abituato nel passato. La ragione di questa decelerazione, spiega l’Ismea, va cercata nella dimensione ormai importante del giro d’affari del settore, che rende fisiologico un aumento più contenuto anno su anno.

Negli ultimi 10 anni, la Grande distribuzione organizzata ha più che triplicato il suo fatturato relative alle vendite di alimenti e bevande biologiche (+217%).