LE INTERVISTE PER 2014-2015, Maurizio Martina: sara’ l’anno della ripresa. Buono il bilancio del 2014

dan_1669nnn“Il Governo ha confermato una forte e rinnovata attenzione verso il settore agroalimentare. Con la legge di Stabilità abbiamo innanzitutto istituito il Fondo Latte Qualità, con una dotazione di 110 milioni di euro per il triennio 2015-2017, che serviranno per interventi mirati al miglioramento qualitativo del prodotto italiano, in vista della fine del regime delle quote nel prossimo anno. In particolare, tra gli obiettivi di queste risorse, puntiamo a migliorare gli aspetti relativi al benessere animale, approfondire lo studio della resistenza genetica alle malattie e ridurre i trattamenti antibiotici”. Così ad AGRICOLAE il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina nel tirare le somme del 2104 pensando alle novità del 2015. A partire da quelle previste dalla Stabilità. “Un altro intervento – prosegue – ha riguardato gli sgravi contributivi alle aziende agricole per l’incentivo di nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con risorse a disposizione per 45 milioni di euro per il periodo 2015-2019. Sono state introdotte novità sul ruolo di Ismea, che potrà erogare in anticipo gli aiuti legati alla Politica agricola comune agli agricoltori che ne faranno richiesta al momento della presentazione della Domanda. Nel settore della pesca sono state confermate risorse pari a 30 milioni di euro per il 2015 per il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga. Abbiamo confermato con oltre 50 milioni di euro gli interventi per il ricambio generazionale, con i mutui a tasso zero, e 30 milioni di euro per le filiere. Ancora, sono stati destinati 12 milioni di euro per la dotazione finanziaria del fondo nazionale indigenti gestito da Agea con la collaborazione degli Enti caritativi. Si tratta di una misura fondamentale per sostenere le fasce della popolazione più deboli. Infine, è stato prorogato il regime fiscale per gli incentivi per le agroenergie”.

Ministro, un bilancio della sua attività al Ministero in questi mesi del 2014?

“Ricambio generazionale, semplificazione burocratica e competitività delle imprese: è su queste tre direttrici che abbiamo impostato il nostro lavoro per il settore agricolo. Sono soddisfatto perché credo che siamo riusciti a rimettere al centro dell’attenzione delle politiche del Governo l’agricoltura, con provvedimenti concreti e mirati. Mi riferisco in particolare al pacchetto di misure “Campolibero”, tra cui i mutui a tasso zero per i giovani, le detrazioni al 19% per l’affitto di terreni e gli sgravi fiscali per 1/3 della retribuzione per la stabilizzazioni di giovani dipendenti. Oltre a specifiche misure per spingere all’innovazione nel settore agricolo, con i crediti d’imposta al 40% fino a 400mila euro per innovazione e sviluppo, per nuove reti d’impresa o al 40% fino a 50mila euro per l’e-commerce. Siamo intervenuti inoltre sul settore della pesca, istituendo una task force per evitare il disimpegno dei fondi comunitari. Proprio a livello europeo siamo entrati nel vivo della Politica agricola comune, grazie al rapido accordo raggiunto con le Regioni sui settori destinatari degli aiuti accoppiati e alla definizione dei decreti attuativi. Ho avuto il privilegio di assumere la Presidenza di turno del Consiglio europeo agricoltura e pesca, nell’ambito del Semestre di Presidenza italiana dell’Ue e credo di aver fatto un buon lavoro. Ci siamo concentrati su dossier molto delicati e cercando di collaborare al meglio con la Commissione europea. Nel corso del Consiglio informale che abbiamo organizzato a Milano abbiamo discusso con tutti i Paesi europei delle priorità per l’agricoltura europea. Grazie anche al nostro impegno abbiamo evitato che venisse tagliato di oltre 400 milioni di euro il bilancio della Pac. Siamo stati promotori di importanti accordi nel settore della pesca e, su proposta del nostro Paese, è stato deciso l’aumento delle quote di pesca per il tonno rosso per i prossimi anni. Non solo, ci siamo impegnati per gli aiuti ai produttori colpiti dalle conseguenze dell’embargo russo sui prodotti europei. Abbiamo lavorato sul tema dell’accordo TTIP, oggetto anche di una recente audizione in Parlamento, durante la quale ho avuto modo di ribadire che la tutela delle indicazioni geografiche tipiche sia un punto fondamentale che poniamo in modo deciso all’attenzione degli Usa, dopo aver ottenuto risultati importanti nella trattativa con il Canada, dove è stato codificato il divieto di evocazione. Abbiamo ottenuto risultati sul tema Ogm e stiamo portando avanti il lavoro sul tema dei domini Icann. Nell’ultima riunione del Consiglio europeo Agricoltura di Bruxelles abbiamo ottenuto un ampio consenso su un piano in tre punti con misure su terra, credito e formazione perché siamo convinti che la strada per la crescita del futuro passi necessariamente dai giovani. Abbiamo, quindi, rinnovato la richiesta alla Commissione affinché vengano assunte le opportune iniziative, compresa l’attivazione della procedura di “Indipendent review”, in relazione alla possibile attribuzione di dominio .wine e .vin al fine di assicurare la protezione delle indicazioni geografiche del vino. Infine, ci siamo mossi sugli squilibri al mercato europeo causati dall’import di riso a bassissimo costo da Paesi come la Cambogia o il Myanmar, al quale abbiamo dedicato un dossier specifico per la Commissione. Ora siamo a lavoro per l’entrata in vigore del nuovo regolamento sull’etichettatura. Tanto lavoro è stato fatto, ma è ancora molta la strada da fare”.

Quali sono le aspettative per il prossimo anno?

“Sono convinto che il 2015 possa essere l’anno della ripresa. Con il “Piano 2 miliardi”, che attiva risorse già disponibili nel triennio 2015-2017, diamo impulso alle imprese sul versante della competitività. Il settore agroalimentare è vitale e, molto spesso, è stato in grado di far registrare numeri in controtendenza rispetto ad altri settori della nostra economia. Siamo concentrati per dare strumenti concreti alle aziende in modo da spingere sul pedale dell’innovazione e della creatività, facendo leva soprattutto sulla capacità e sull’energia dei nostri giovani. Il “Piano agricoltura 2.0”, che vedrà nel prossimo anno la sua piena applicazione, ha un obiettivo ambizioso: eliminare la burocrazia inutile e ridurre a zero l’utilizzo di carta. Si tratta di un intervento importante di semplificazione nel settore agricolo, che introduce sei strumenti innovativi per 1,5 milioni di aziende. Attraverso la Domanda Pac precompilata dal marzo del 2015 evitiamo perdite di tempo agli agricoltori agli sportelli, con un’operazione simile al 730 precompilato per i cittadini. Mettiamo in condizione 700mila piccole imprese di inoltrare la domanda PAC con un semplice click. Si potrà anticipare al 100% il pagamento degli aiuti a giugno invece che a dicembre per circa 4 miliardi di euro su 1 milione di domande PAC. Attraverso l’Anagrafe unica le istituzioni condividono le informazioni senza chiederle ogni volta, mentre con la Banca dei Certificati online niente più file agli sportelli e un risparmio stimato di circa 25 chili di carta per azienda. Il ‘piano Agricoltura 2.0’ è un altro importante passo che va nella direzione di una Amministrazione realmente al servizio degli agricoltori”.

Il 2015 sarà l’anno di Expo, cosa ci aspettiamo da questo evento?

“Ci prepariamo a un anno di intenso lavoro, che vedrà il nostro Paese concentrato sul grande evento di Expo a Milano. Sarà una piattaforma ideale per discutere dei grandi temi della nostra epoca. Si tratta di un’opportunità unica per l’Italia di diventare protagonista e promotrice sulla scena internazionale di una nuova visione del tema della sicurezza alimentare globale. Avremo a disposizione sei mesi per lanciare una nuova prospettiva e ripensare anche la politica del nostro Paese, offrendo al mondo un momento di confronto unico su un tema geopolitico sempre più centrale per l’uomo e per la società contemporanea. Sarà un periodo di riflessioni, discussioni e idee, per sviluppare e approfondire il grande tema della manifestazione: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Titolo che pone a tutti la questione cruciale della qualità dello sviluppo e la sfida alimentare globale che rappresenta, oggi, la frontiera più avanzata della sostenibilità dei modelli di sviluppo. La manifestazione di Milano ci porta, già in questa fase di preparazione, a ragionare in termini di squadra. All’evento arriverà l’Italia nel suo complesso, con le produzioni, le eccellenze, gli uomini e le donne che con la loro professionalità hanno contribuito a rendere grande questo Paese. Bisogna presentarsi al mondo con un sistema basato sull’aggregazione, perché è quella la chiave per confermare e vedere crescere il successo che l’agroalimentare italiano ha sui mercati internazionali. Il prossimo 31 gennaio, inoltre, si terrà l’evento “Expo delle idee”: un grande momento di partecipazione e confronto sui temi fondamentali dell’Esposizione realizzato proprio per contribuire alla scrittura della Carta di Milano che si rivolgerà – per la prima volta nella storia delle esposizioni universali – direttamente ai cittadini, alle associazioni, alle istituzioni e alle imprese già nella prime settimane di avvio del grande evento”.