Presidente Fontana incontra vertici di Cna Lombardia: piena sintonia su tematiche di interesse comune

Sintonia sulle tematiche riguardanti l’economia e le imprese e conferma di un percorso di collaborazione mirato a sostenere la competitività delle aziende lombarde”.

Così, in sintesi,  il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta l’incontro con una delegazione del gruppo dirigente di CNA Lombardia, formata dalla Presidenza regionale e dai presidenti delle Unioni di Mestiere e dei Raggruppamenti di interesse. Ad accogliere Attilio Fontana, accompagnato dal vicesegretario generale di Regione, Pier Attilio Superti, il presidente di CNA Lombardia, Giovanni Bozzini, e il segretario regionale, Stefano Binda.

“L’occasione – ha spiegato il governatore – è stata utile per ribadire univocamente l’esigenza di proseguire nel percorso di una crescente modernizzazione del rapporto tra Regioni e Stato e di una nuova e robusta capacità di collaborazione tra le Regioni europee in sede comunitaria”.

Autonomia differenziata, accesso al credito, transizione ecologica, relazioni transfrontaliere con la Confederazione elvetica, competitività in sede europea e filiere produttive, declinazione territoriale del modello lombardo in ambito sanitario sono stati i principali temi sollevati affrontati nel corso della riunione.




Agricoltura. Assessore Beduschi: in Lombardia oltre 3.500 aziende bio, favoriamo creazione dei distretti

La Regione Lombardia rafforza il suo impegno verso la sostenibilità ambientale e agricola, comunicando una nuova iniziativa per favorire la costituzione e il riconoscimento dei Distretti biologici. Lo annuncia l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi.

 

Ciò potrà avvenire presentando domanda per il riconoscimento, con la finalità di promuovere la produzione biologica, incentivare l’uso sostenibile delle risorse naturali e la tutela degli ecosistemi.

 

“In Lombardia – dichiara Beduschi – sono presenti circa 3.500 aziende biologiche, tra produttori e trasformatori, mentre sono 56.500 gli ettari di superficie biologica totale. Su questo settore la Regione ha deciso di puntare con decisione, come testimoniato dai 93,2 milioni di euro stanziati a sostegno a partire dal 2014. La Lombardia, riconoscendone l’importanza, si impegna a sostenere e incoraggiare l’adozione di pratiche agricole biologiche attraverso l’istituzione di distretti biologici”.

 

Affinché possa essere riconosciuto, il Distretto biologico deve essere compreso in un territorio delimitato e senza interruzioni, compreso almeno entro due Comuni, prevedere la partecipazione di almeno dieci soggetti e possedere una Superficie Agricola Utilizzata (SAU) pari almeno al 3% della SAU totale del Distretto, o di almeno 500 ettari. La richiesta di riconoscimento dovrà essere inviata da parte del Comitato Promotore tramite PEC all’indirizzo [email protected].

 

“I Distretti – prosegue Beduschi – potranno essere costituiti su base territoriale tra imprenditori agricoli biologici, associazioni di produttori, cooperative e consorzi che si occupino di produzione, preparazione e distribuzione dei prodotti, ma possono comprendere anche e organizzazioni professionali agricole e le associazioni locali di consumatori”.

 

“Con i Distretti biologici – conclude l’assessore Beduschi – la Lombardia si pone all’avanguardia nel sostenere un settore agricolo che vogliamo sempre più capace di adottare pratiche agricole innovative e rispettose dell’ambiente, contribuendo così alla costruzione di un futuro più verde e prospero per tutti. I Distretti potranno inoltre partecipare al bando ministeriale loro dedicato, che aprirà il 15 aprile con una dotazione di 15 milioni di euro”.

 

Di seguito la ripartizione provinciale delle aziende biologiche:

 

– Bergamo 311;

 

– Brescia 529;

 

– Como 89;

 

– Cremona 141;

 

– Lecco 65;

 

– Lodi 65;

 

– Monza e Brianza 90;

 

– Milano 661;

 

– Mantova 343;

 

– Pavia 709;

 

– Sondrio 121;

 

– Varese 93;

 

– Sede legale fuori regione: 298.




Fauna selvatica, da Regione Lombardia 510mila euro per centri recupero Cras

La Regione Lombardia ha stanziato 510.000 euro a favore dei C.R.A.S., Centri di recupero animali selvatici. Lo prevede una delibera approvata oggi dalla Giunta su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, di concerto con l’assessore al Territorio e Sistemi verdi, Gianluca Comazzi.

“In Lombardia – dichiara l’assessore Beduschi – sono attivi 9 centri di recupero della fauna selvatica, che nel 2023 hanno soccorso più di 11.000 uccelli e mammiferi sul territorio regionale, tra cui numerosi esemplari appartenenti a specie di particolare rilievo conservazionistico. La loro attività è preziosa per la salvaguardia di questi animali, che spesso rimangono feriti a causa di avvelenamento, incidenti stradali o per il contatto con i cavi dell’alta tensione e che grazie a questi centri possono essere recuperati, con benefici per la biodiversità lombarda”.

Nel triennio 2022-2024 Regione Lombardia ha erogato complessivamente 1.530.000 euro a beneficio dei C.R.A.S. e, anche per quest’anno, i fondi verranno suddivisi tra i centri sulla base dell’attività svolta, che comprende il numero di animali soccorsi e in virtù di altri requisiti di natura conservazionistica e tecnica che danno valore aggiunto alle strutture. Questi centri, insieme a Regione Lombardia ed Ersaf, partecipano alla ‘Rete regionale dei C.R.A.S.’, che garantisce linee omogenee di intervento per il soccorso e recupero della fauna selvatica sul territorio regionale e la fattiva collaborazione e condivisione delle proprie esperienze e competenze.

“Con questo stanziamento da oltre mezzo milione di euro – afferma l’assessore Gianluca Comazzi – garantiamo la continuità dei servizi di assistenza veterinaria erogati dai centri di recupero. I 9 C.R.A.S. presenti sul nostro territorio sono presidi fondamentali per il trattamento e recupero degli animali selvatici. Abbiamo dimostrato ancora una volta l’impegno di Regione Lombardia per la tutela del proprio patrimonio faunistico”.

“I C.R.A.S. – conclude Beduschi – sono attivi anche per una serie di attività che coinvolgono scuole e associazioni, per promuovere l’educazione ambientale attraverso incontri, visite guidate e altre iniziative. Questo lavoro mira a diffondere una maggiore consapevolezza sul nostro patrimonio naturale e per questo Regione Lombardia conferma la sua volontà di sostenere questa rete e il suo grande impegno”.

Sempre con lo scopo di tutelare la fauna selvatica, Regione Lombardia aprirà nei prossimi giorni la raccolta delle manifestazioni di interesse per investimenti volti alla messa in sicurezza delle linee elettriche e altre infrastrutture aeree, finalizzate a prevenire le collisioni dell’avifauna. La raccolta dei progetti, che potranno pervenire sul portale www.bandi.regione.lombardia.it/servizi/home dal 18 marzo al 18 aprile, è finalizzata a sondare l’opportunità di aprire un successivo bando ad hoc.

 

Di seguito, i C.R.A.S. autorizzati sul territorio regionale:

C.R.A.S. Cascina-Fornace (Comune di Codevilla – Associazione Cascina Fornace PV);

C.R.A.S. la Fagiana (LIPU – MI);

C.R.A.S. Loghino Bosco (Ass. Anpana Mantova – MN);

C.R.A.S. del Parco dell’Adamello – (Comunità Montana di Valle Camonica – Associazione ‘LontanoVerde’ – BS);

C.R.A.S. Parcobaleno (Coldiretti di Mantova – Associazione Antecittà – MN);

C.R.A.S. San Rocco (Provincia di Sondrio – SO);

C.R.A.S. Stella del Nord (Associazione LEIDAA – Calolziocorte – LC);

C.R.A.S. Valpredina (WWF Bergamo – Brescia – BS)

C.R.A.S. Vanzago (WWF Vanzago MI). (LNews)




Confagricoltura Brescia. Agridifesa Italia, via alla campagna assicurativa 2024 tra opportunità e incognite

Si avvicina, anche per il 2024, l’avvio della campagna assicurativa: come sempre, in campo c’è Confagricoltura Brescia, che opera in collaborazione con il consorzio Agridifesa Italia e con alcuni broker di livello nazionale, come Gaa (Gestioni assicurazioni agricole) e Assiteca Howden agricoltura. L’obiettivo è partire il prima possibile: nell’attesa del decreto ministeriale, che fissa i paletti, Agridifesa Italia, presieduto da Oscar Scalmana, vicepresidente di Confagricoltura Brescia, sta già lavorando con le compagnie assicurative, con l’obiettivo di aprire la campagna il più presto possibile.

Se le “voci di corridoio” parlano di una rivoluzione sul trattamento dei dati e delle pratiche e, purtroppo, di una diminuzione della disponibilità finanziaria ministeriale per i contributi, il punto fisso, per gli imprenditori agricoli, resta l’esigenza di assicurarsi per tutelare il reddito dell’impresa. Non solo, nel tempo è emerso che, assicurandosi, le aziende godono di garanzie reali verso il sistema bancario, così come le nuove norme della Bce richiedono che anche le imprese possano essere tutelate sotto l’aspetto reddituale. “In poche parole, si tratta di una maggiore facilità di accesso al credito e, al contempo, di un minor costo del credito – afferma Scalmana -. Confagricoltura Brescia e Agridifesa sono pronti, così come lo erano già nel 2015, anno di costituzione del consorzio, quando avevamo intuito che la gestione del rischio sarebbe diventata una parte fondamentale per la tutela del reddito delle imprese agricole”.

Nei nove anni di vita, Agridifesa Italia è cresciuto fino ad arrivare, nel 2023, a un valore assicurato che raggiunge i 400 milioni di euro. “La differenza tra un’impresa industriale e una agricola – aggiunge Scalmana – è significativa, visto che da quando un imprenditore agricolo immette nel sistema i fattori di produzione a quando raccoglie il prodotto passa del tempo, tra l’altro condizionato da eventi esogeni, come la variazione climatica e le epizoozie. Una delle principali forme per garantirsi contro questi eventi è proprio il sistema assicurativo, attraverso sia l’assicurazione classica sia le altre forme di tutela del reddito, come i fondi mutualistici e i fondi di stabilizzazione del reddito (Ist)”. A Brescia, già dal 2020, è operativo un fondo Ist sul settore latte, messo in atto grazie al lavoro di Agridifesa e Confagricoltura.

“Dopo un decennio di attività circa – conclude Scalmana – possiamo affermare con franchezza che l’operatività di queste misure ha però avuto forti criticità, in particolare per quanto riguarda l’erogazione del contributo al premio agevolato. Criticità che sono state finora sempre tamponate dai consorzi di difesa, che si sono fatti carico dell’anticipazione dei pagamenti dei premi alle compagnie per conto delle imprese associate. Nel 2022, ultimo anno di chiusura della scorsa programmazione, si sono aggiunti altri problemi nella finalizzazione delle pratiche, con fascicoli che si trascinano tuttora”. Il consorzio Agridifesa Italia svolge principalmente tre funzioni: anzitutto cerca le migliori condizioni del settore assicurativo e segue l’iter per ottenere, nel minor tempo possibile, il maggior contributo; infine, il tasto più delicato in questo momento, anticipa in nome e per conto del socio il premio assicurativo, conferendo in questo modo a chi utilizza il sistema consortile un grosso vantaggio.




8 marzo, Confagricoltura Brescia. Donne in agricoltura determinanti per sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile

Ridurre il divario di genere nell’accesso alle risorse produttive comporterebbe un aumento della produzione delle imprese agricole femminili del 20-30 per cento, con benefici per l’economia e l’intera popolazione. Considerando che nel 2050, secondo l’Onu, potremmo arrivare a essere dieci miliardi sulla Terra, il contributo delle donne per la sicurezza alimentare è quanto mai fondamentale. In Italia sono oltre 200mila le imprese agricole a trazione femminile, che rappresentano circa un terzo del totale. Tra le imprese associate a Confagricoltura Brescia, delle circa mille ditte individuali i soci ordinari in rosa sono circa 350, mentre nelle quasi 400 società semplici le donne socie sono ben oltre 450.

“La presenza delle donne nell’agricoltura bresciana – afferma Rita Rocca, membro del consiglio di Confagricoltura Brescia – si caratterizza per un forte impegno nell’attività quotidiana, per una grande sensibilità nei confronti dell’ambiente e per una costante valorizzazione dei prodotti agroalimentari, che sono spesso eccellenze. Senza dimenticare la passione per le innovazioni tecnologiche. Si tratta di una imprenditoria a tutto tondo, guidata da una grande passione e dall’amore per il territorio”.

L’agricoltura, oltre a essere un settore produttivo determinante per l’Italia, è uno dei comparti economici nel quale si registra il più alto tasso femminile, di imprenditrici smart e attente all’innovazione. Le aziende condotte da donne, inoltre, sono socialmente più responsabili, attente alla sostenibilità, con ampi margini di crescita e aprono la strada a un futuro più inclusivo e resiliente.




Anbi Lombardia. Rinnovate convenzioni con Regione Lombardia, si conferma ruolo centrale Consorzi Bonifica nella gestione acqua

Il rinnovo delle convenzioni tra Regione Lombardia e i Consorzi di bonifica Est Ticino Villoresi e Muzza Bassa Lodigiana conferma il ruolo centrale della nostra azione per la sicurezza idraulica del territorio”. Alessandro Rota, presidente di ANBI Lombardia (l’associazione che riunisce i consorzi lombardi), plaude alla decisione, adottata ieri 5 marzo, dalla Giunta regionale che ha assicurato le risorse necessarie (1,4 milioni di euro) per gli interventi che rientrano nelle azioni a difesa del suolo nei territori della Città metropolitana di Milano e delle province di Monza e Brianza e Lodi. L’intesa arriva su proposta dell’assessore a Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica, Massimo Sertori, di concerto con gli assessori Gianluca Comazzi (Territorio e Sistemi verdi) e Alessandro Beduschi (Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste)

E’ un supporto concreto per rendere queste aree regionali sempre più sicure dal punto di vista idraulico – spiega Rota – e riguarda gli interventi dedicati presidio del reticolo idrico principale, di competenza regionale, presente nei territori dei Consorzi di bonifica Est Ticino Villoresi e Muzza Bassa Lodigiana, a beneficio di quasi 6 milioni di abitanti”.  Nel concreto si tratta delle principali funzioni svolte dai consorzi per il proprio reticolo, e, grazie alle convenzioni regionali, qui allargate anche ai corsi d’acqua di competenza della Regione, ossia: sorveglianza con l’eventuale attivazione del Servizio di piena; progettazione e realizzazione di lavori urgenti e di manutenzioni, azioni di risparmio e miglioramento nell’uso della risorsa e riqualificazione, rilascio dei pareri di compatibilità idraulica, individuazione dello scenario ottimale di bacino e realizzazione dei relativi interventi.

Come ribadito da ANBI, l’Associazione nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, i consorzi di bonifica si candidano ricorda il presidente – anche alla manutenzione di fiumi e torrenti di competenza regionaleper una gestione a tutto campo del reticolo idrico. Lo stesso vale per gli invasi e le vasche di laminazione, alcune comprese nelle stesse convenzioni approvate ieri, sempre più necessarie per governare situazioni di criticità legate a fenomeni meteo estremi, come dimostrato anche qualche giorno fa nel Vicentino”.




Zuarina e Clai a Identità Milano: pronti a “disobbedire” con la qualità dei nostri prodotti

Diciannovesima edizione di Identità Milano ai nastri di partenza: Zuarina e CLAI, protagoniste nel settore delle carni e dei salumi, sono pronte a fornire ancora una volta il loro contributo di qualità e gusto per il successo dell’iniziativa. Il prestigioso congresso internazionale di cucina d’autore più importante d’Italia si terrà all’Allianz MiCo dal 9 all’11 marzoe a rendere ancora più intrigante la partecipazione è il tema individuato per quest’anno: “Non esiste innovazione senza disobbedienza: la rivoluzione oggi”.

Una bella sfida anche per realtà come Zuarina e CLAI, conosciute e apprezzate per la capacità di preservare nel tempo intatti i loro valori fondamentali. «La nostra forza da sempre è la capacità di coniugare elementi chiave come storia, tradizione, expertise, proposta di alta qualità alla ristorazione, con scelte strettamente coerenti, che assecondino la nostra identità aziendale e non una tendenza, per quanto “comoda”, di mercato – sottolinea Gianfranco Delfini, direttore Marketing Zuarina e CLAI –. Abbiamo quindi “disobbedito”, e stiamo continuando a farlo, quando abbiamo deciso di non arretrare di un centimetro su questioni per noi centrali come la carne italiana 100%, la gestione della filiera, le lunghe stagionature, l’expertise e la professionalità degli operatori. Questa sistematica ricerca di qualità, in un momento in cui il mercato iniziava a privilegiare scelte più legate a fattori economici, è diventata un ulteriore fattore distintivo, che ci ha premiato. La nostra presenza a Identità Milano, dove abbiamo sempre fatto i conti con esperienze e incontri di forte interesse e valore, rappresenta una conferma di questo percorso di posizionamento qualitativo».

HORECA E RISTORAZIONE SEMPRE PIÙ NEL MIRINO DI CLAI

Il settore Horeca e quello della ristorazione, d’altra parte, rappresentano oggi alcuni tra i versanti più interessanti di sviluppo del Gruppo CLAI. Cresce il fatturato, cresce il numero di clienti, cresce la loro rilevanza: non può che svilupparsi anche il livello di attenzione a questi target e alle loro particolari esigenze. «Il loro ascolto è fondamentale – spiega Delfini –. È proprio dalle loro sensibilità affilate che spesso giungono input che ci permettono di effettuare – per rimanere nel tema di Identità Milano – piccole grandi rivoluzioni di prodotto. Penso ad esempio a quanto sia stato utile “ascoltare” la loro voce per poi poter “disobbedire” ad alcune logiche consuete di produzione e riuscire a dar vita a particolarità come il salame Imola 1962 o il nuovo Guanciale; entrambi senza conservanti di alcun tipo al loro interno. Proposte che si sposano bene con l’esigenza crescente di maggiore naturalità e che hanno richiesto un emozionante e impegnativo percorso di ricerca per raggiungere il risultato finale desiderato».

Questa naturale predisposizione all’ascolto di clienti ed esperti del settore ha portato la Cooperativa di Imola e le realtà connesse, come Zuarina, a sviluppare anche rapporti di collaborazione con chef di diversi locali partner. Due nomi, in particolare, rappresentano gradite conferme anche per il 2024: Max Mascia, chef del ristorante stellato San Domenico di Imola, e Max Mariola, che all’attività in cucina sa unire anche quella popolarissima sui social e in tv.

SPAZIO AL GUSTO CON GLI STUDENTI DEL BARTOLOMEO SCAPPI DI CASTEL SAN PIETRO

Le grandi rivoluzioni, anche sul piano gastronomico, si realizzano però spesso grazie ai giovani: le nuove generazioni hanno a disposizione solitamente un capitale maggiore di “disobbedienza creativa” che, se gestito con buon senso, può portare a risultati straordinari. «Anche per questo motivo abbiamo deciso di portare a Milano un gruppo di studenti del Bartolomeo Scappi di Castel San Pietroprosegue Delfini –, un istituto professionale per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera. Coordinati da un loro professore, animeranno il nostro stand preparando piatti deliziosi con i prodotti Zuarina e CLAI. Si tratta di una collaborazione che prosegue da anni e a cui teniamo davvero molto. Rientra nel quadro delle iniziative portate avanti sul territorio, per il territorio. Contribuire, seppur parzialmente, alla loro formazione professionale con esperienze nel mondo “reale” è un altro modo di mettere le persone al centro e prepararle a un domani in cui saranno proprio loro i protagonisti del processo di sviluppo enogastronomico ed economico del territorio».

Gli studenti potranno quindi creare piatti gustosi utilizzando i prodotti Zuarina e le sue bontà tipiche dell’alta salumeria tradizionale parmigiana.

ZUARINA A MILANO CON L’ALTA SALUMERIA TRADIZIONALE PARMIGIANA

A Identità Milano il Prosciuttificio di Langhirano si presenterà con tre conferme rispetto allo scorso anno e una bella novità. Ancora protagonisti, dunque, i Prosciutti di Parma Zuarina 24 mesi e 18 mesi, che nascono da cosce accuratamente selezionate dei migliori suini padani, lavorate poi dalla profonda expertise degli operatori. Al resto ci pensa la lunga stagionatura nella cantina interrata dello stabilimento di Cascinapiano a Langhirano. Il risultato è straordinario, prodotti di qualità elevata, dal gusto dolce e delicato. Il marchio Zuarina, del resto, proprio grazie anche alla secolare esperienza nell’antico “saper fare” il prosciutto di Parma è conosciuto ed apprezzato nelle locationpiù prestigiose di tutto il mondo.

Tornerà a Milano anche la Culatta, un altro prodotto nobile, che si ottiene dalla parte più grande e pregiata della coscia del prosciutto, a cui poi vengono tolti il fiocco e il gambo. Ne sono state previste due versioni: con l’anchetta, oppure senza. Nel secondo caso, come avviene anche per il Prosciutto di Parma, questo piccolo ossicino viene estratto attraverso un’operazione di disosso eseguita all’interno dello stesso stabilimento dai maestri salumieri di Zuarina. Questo servizio è particolarmente apprezzato perché consente di mettere a disposizione del cliente un prodotto già pronto per il taglio.

E all’interno di questo assortimento sempre più ricco si inserisce ora anche il Fiocco, un salume tipico dell’Emilia occidentale, in particolare della bassa parmense e e di alcune zone della provincia di Piacenza. Questo salume, che si ricava dalla parte più magra della coscia posteriore del suino, nel caso di Zuarina è costituito da carne 100% italiana di alta qualità e ha una stagionatura particolarmente lenta, almeno otto mesi. Il sapore è dolce e delicato, associato a un profumo caratterizzato da note fragranti.

CLAI PUNTA SU PASSITA E GUANCIALE STAGIONATO, FAGGIOLA SULLA CACIOTTA

Sul fronte CLAI, l’attenzione in vista di Identità Milano si concentra in particolare su due prodotti. Uno è la classica salsiccia stagionata Passita di Romagna; un salame sottile, prodotto rispettando l’antica ricetta, con le migliori carni magre di suini nati e allevati in Italia. Da sempre uno dei prodotti più apprezzati della Cooperativa di Sasso Morelli, come confermato anche dal fatto che quest’anno le sue vendite hanno fatto segnare un incremento di fatturato pari al 25%.

Dell’altro, si è già fatto accenno: il Guanciale stagionato, un prodotto, come anticipato, senza la presenza di alcun tipo di conservante e che rappresenta molto bene lo “spirito” di questa Cooperativa. Nasce infatti dalla tradizione e la sua carne – della filiera CLAI, di suini nati e allevati in Italia – è lavorata con pochi ingredienti, una sapiente artigianalità e una stagionatura lenta e dolce di almeno dodici settimane, un periodosensibilmente superiore alla media, che conferisce al prodotto un sapore unico e un profumo intenso.

Oltre ai salumi, nella prestigiosa vetrina milanese i visitatori potranno anche “fare un salto” nel settore caseario grazie a Faggiola e alla sua Caciotta: un formaggio contraddistinto da una crosta sottile e una pasta uniforme color bianco latte; un gusto dolce e inconfondibile che si presta ad abbinamenti sfiziosi e pieni di gusto.

CON LA COLLABORAZIONE DI NIO COCKTAILS SPAZIO AGLI APERITIVI DI QUALITÀ

E a proposito di abbinamenti, allo stand Zuarina/CLAI ci sarà anche la possibilità di vivere un rituale diffuso in tutta Italia, ma quasi “sacro” a Milano, quello dell’aperitivo: nel tardo pomeriggio sono previsti infatti momenti di animazione e gusto grazie alla partnership con NIO Cocktails, un’azienda che ha fatto dell’impegno nell’offrire la miglior cocktail experience al di fuori del bar la sua missione principale. Utilizzando prodotti premium provenienti dai più importanti distillatori del mondo, questi nuovi amici di CLAI contribuiranno alla creazione di aperitivi all’insegna della qualità e del gusto che ognuno potrà riproporre in qualsiasi situazione, a casa o fuori.




A Milano insieme alla Fondazione Grana Padano ETS il Sindaco Giuseppe Sala visita l’Abbazia di Chiaravalle

La Fondazione Grana Padano ha promosso e organizzato, insieme alla Comunità Monastica cistercense, l’incontro di ieri presso l’Abbazia di Chiaravalle, a cui ha partecipato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala e una delegazione del Comune, tra cui l’Assessora ai servizi Civici, Gaia Romani.

L’Abbazia di Chiaravalle, fondata da San Bernardo di Clairvaux nel 1135, è uno tra i più importanti complessi monastici italiani ed è un luogo di considerevole valore spirituale e polo di rilievo dal punto di vista storico, artistico e culturale al quale i cittadini di Milano sono particolarmente legati. Il valore del complesso è stato notevolmente incrementato grazie ad interventi di restauro e di valorizzazione. 

La Fondazione Grana Padano, spin off solidale del Consorzio Grana Padano, fin dalla sua istituzione, avvenuta nel 2022, ha avviato un percorso progettuale per la crescita sociale e culturale del territorio: “Un percorso – ha detto il Presidente della Fondazione Saetta, durante il saluto al Sindaco – che valorizza questo luogo di purezza mistica cistercense”.

All’incontro con il Comune, oltre alla Comunità monastica, rappresentata dal priore, Padre Stefano Zanolini, che è anche il Vicepresidente della Fondazione Grana Padano, erano presenti i vertici del Consorzio per la tutela del formaggio DOP, Renato Zaghini, presidente, e Stefano Berni direttore generale.

Il Sindaco Sala, ringraziando i presenti per l’accoglienza, ha commentato: “E’ sempre un piacere tornare all’Abbazia di Chiaravalle. Questo è un luogo di quiete e serenità, cui i milanesi sono molto affezionati. La storia e il grande valore artistico, culturale e spirituale dell’Abbazia la rendono il posto ideale in cui trovare ristoro dalla frenesia quotidiana, un apprezzato invito a riflettere”.




Lombardia, Piloni e Carra (Pd): Regione finalmente chiederà al ministero di anticipare Pac per il 2024, come avevamo chiesto

“Dopo le numerose nostre sollecitazioni la Regione finalmente scriverà al Ministero per richiedere la possibilità di anticipare la Pac per il 2024” lo fanno sapere i consiglieri regionali Matteo Piloni e Marco Carra, segretario e capogruppo della commissione Agricoltura al Pirellone, che hanno sottoscritto l’interpellanza relativa al sostegno al comparto agricolo presentata questa mattina dal consigliere di Azione Italia Viva, Massimo Vizzardi.

In sostanza, i consiglieri hanno chiesto alla Regione di approntare da subito misure per sostenere il comparto agricolo e agevolare la liquidità finanziaria delle imprese, attraverso l’istituzione di un finanziamento regionale concesso sotto forma di anticipazione da recuperare poi attraverso forme automatiche di compensazione.

“Ma, nel frattempo – spiegano – abbiamo spinto la giunta a sollecitare, in sede di Conferenza Stato-Regioni, la pubblicazione del decreto di attivazione dello strumento che consentirebbe l’anticipazione dei pagamenti PAC entro il 31 luglio, da emanarsi entro il 30 aprile, assicurando liquidità con risorse nazionali”.

“Per sostenere davvero gli agricoltori e le loro aziende – concludono Carra e Piloni – sarebbe necessario, laddove non si ravvedano criticità o problemi, velocizzare anche il saldo della PAC 2023 prevista per il giugno 2024”.




Energia, impianti fotovoltaici e tutela aree agricole: da regione Lombardia via libera a prime indicazioni per installazione

Via libera dalla Giunta della Lombardia alle prime regole applicative del Programma Regionale Energia Ambiente Clima (PREAC) per l’installazione di impianti fotovoltaici e la tutela delle zone agricole.

“Regione Lombardia – spiega Massimo Sertori, assessore a Enti locali e Risorse energetiche – ha l’obiettivo di trovare un giusto equilibrio che riesca a coniugare l’esigenza di incremento da fonti rinnovabili con la tutela delle aree oggi destinate alla produzione agricola. Proprio per questi motivi, sono molti i bandi e le politiche attuate dal mio assessorato per lo sviluppo di pannelli fotovoltaici nell’ambito degli edifici pubblici, nell’ambito delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e di recupero di zone dismesse”.

 

“Nei prossimi giorni proseguirà il confronto con il Governo – conclude l’assessore Sertori – anche in relazione all’attribuzione di incremento FER per ogni singola Regione entro il 2023, discussione portata avanti nell’ambito del prossimo decreto sulle aree idonee che dovrà varare il Governo”.

“Con questa delibera – dichiara l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi – Regione Lombardia arriva a definire la massima tutela possibile per i terreni agricoli, in attesa del decreto interministeriale che dovrà fissare puntualmente le procedure per la definizione delle aree idonee alla produzione di energia. Questo atto, però, porta a un primo miglioramento restrittivo, poiché ci siamo mossi guardando alla necessità di preservare il suolo agricolo, il cui utilizzo deve restare prevalente per il settore primario”.

 

“La possibilità di produrre energia pulita e rinnovabile tramite l’agrivoltaico – chiarisce l’assessore Beduschi – va di pari passo con l’occasione di continuare a produrre cibo in tutte le aree vocate della Lombardia e, in tal senso, le aziende che decideranno di destinare parte delle superfici a questi impianti, lo dovranno fare mantenendo la produzione lorda vendibile degli anni precedenti, quindi a saldo produttivo invariato”.

 

“Sostenibilità ambientale e sostenibilità economica: solo con un equilibrio tra queste due esigenze potremo garantire lo sviluppo del nostro territorio” ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione.

“Agricoltura e ambiente – ha proseguito – sono sinonimi e abbiamo la necessità di produrre energia pulita tutelando la vocazione agricola della nostra regione. Un indirizzo chiaro che vogliamo mantenere attraverso il dialogo costante con le associazioni per consolidare ancora di più la Lombardia come un modello di riferimento europeo”.

 




Eccellenze Agroalimentari, Piloni-Carra (Pd): piattaforma malfunzionante, Beduschi intervenga per far inserire anche agriturismi

I consiglieri regionali del Pd Matteo Piloni e Marco Carra, segretario e capodelegazione in commissione Agricoltura, hanno scritto oggi all’assessore Alessandro Beduschi per sollecitare un suo intervento presso il Ministero in merito al “Fondo per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano” appena uscito.

“Il bando è stato aperto venerdì scorso, ma la piattaforma ha subito creato problemi, non consentendo il caricamento delle domande” sottolineano Piloni e Carra che hanno voluto segnalare questa problematica all’assessore “affinché la possa usare presso il ministero per chiedere di recuperare anche gli agriturismi e i venditori diretti che, inspiegabilmente, sono stati stralciati dai beneficiari del bando”.

“Una scelta, dal nostro punto di vista, sbagliata – concludono i consiglieri dem – in quanto anche gli agriturismi partecipano alla vendita e alla promozione delle eccellenze gastronomiche e agroalimentari dei nostri territori”.




Agricoltura lombarda: progressi nella riduzione delle emissioni. Il commento di Confai

“È fondamentale sostenere gli sforzi delle imprese agromeccaniche e agricole che investono nell’agricoltura verde, promuovendo pratiche colturali e applicazioni tecnologiche che sappiano coniugare la tutela degli ecosistemi con il mantenimento di elevati livelli di produttività”: con queste parole Leonardo Bolis, presidente di Confai, Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI Agromec, ha commentato le recenti dichiarazioni dell’assessore lombardo all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, che  in un intervento pubblico aveva sottolineato i consistenti progressi realizzati dall’agricoltura lombarda negli ultimi vent’anni in termini di riduzione delle emissioni atmosferiche.
“Il rapporto tra agricoltura e ambiente ha avuto un ruolo centrale nella nostra ultima assemblea generale – sottolinea il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – in linea con il dibattito in corso in gran parte dei paesi europei intorno alla necessità di conciliare adeguatamente gli obiettivi economici del settore e le direttrici comunitarie sui temi ecologici. In questo senso, riteniamo che le politiche promosse dalla Regione Lombardia puntino a favorire un giusto equilibrio tra finalità che, del resto, non sono affatto contrapposte, vista la tradizionale vocazione del mondo agricolo verso la valorizzazione dell’ambiente e delle risorse naturali”.
Tra gli aspetti che la Regione segnala come essenziali per dare impulso ad un’agricoltura altamente sostenibile rientra la questione della produzione di energia in ambito rurale. “Le valutazioni effettuate recentemente dall’assessore Beduschi sono condivisibili – osserva Sandro Cappellini, consulente organizzativo e responsabile delle relazioni istituzionali di Confai Lombardia -. Tra queste è doveroso menzionare l’invito ad investire in operazioni di messa in valore della materia organica prodotta dagli allevamenti, considerando la progressiva caduta dei costi marginali di produzione dell’energia verde che si osserva, seppur con alcune rilevanti parentesi, da almeno dieci anni a questa parte. Nondimeno, come abbiamo già ricordato in più occasioni, saranno indispensabili un forte appoggio istituzionale e lo stanziamento di  ingenti risorse pubbliche, se si vorrà dare un forte segnale di progresso verso la riduzione della dipendenza globale dai combustibili fossili”.



Agriturismi esclusi dai fondi ministeriali per l’agroalimentare. Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza: Anomalia ingiustificabile

Agriturismi esclusi dai finanziamenti ministeriali per il sostegno alle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare. L’apertura del bando è prevista domani (1°marzo). Per il mondo agricolo, un’amara sorpresa, infatti, se non ci saranno cambiamenti, le aziende del settore non potranno beneficiare dei 76 milioni di euro stanziati dal decreto del 24 gennaio scorso, in attuazione del decreto ministeriale 4 luglio 2022.

«La ristorazione deve essere incentivata ad utilizzare filiere corte del territorio, ma è insensato non ammettere al bando anche le imprese agricole – afferma Alessandro Bricchi, vicepresidente di Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza e presidente della sezione interprovinciale AgriturismoUn’anomalia incomprensibile, considerando che questi contributi vengono dal Ministero dell’Agricoltura e devono rimanere al settore. Ci rivolgiamo all’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi perché intervenga sul ministro e solleciti una soluzione tempestiva: questo stanziamento rappresenta un’opportunità di sostegno importante per gli agriturismi dei hanno il grandissimo merito di presidiare il territorio d’origine di prodotti di alta qualità, accorciando la distanza tra produttore e consumatore, e di diffondere la cultura del Made In Italy in tutto il mondo, diventando un punto di riferimento per il turismo collegato».

Forte disappunto e preoccupazione sono stati espressi a tutti i livelli da Confagricoltura, Agriturist e dalla stessa Federazione regionale di prodotto lombarda che hanno chiesto un’estensione della previsione di accesso agli incentivi. Risulta infatti difficile giustificare l’esclusione di luoghi della ristorazione fortemente connessi con le produzioni Dop, Igp, Sqnpi, Sqnz e biologiche, a fronte del finanziamento di strutture di ristorazione poco collegate con gli obiettivi generali della misura.

«Un’anomalia inconcepibile – rimarca Gianluigi Vimercati, presidente della sezione regionale Agriturismo di Confagricoltura -. Possono beneficiare dei fondi i ristoranti e le gelaterie, che utilizzano il 20% di prodotti tipici, e non gli agriturismi lombardi che, in base alla norma regionale, lavorano per l’80% con prodotti agroalimentari locali. Ci auguriamo che si tratti di una svista e che ci sia la possibilità di sanarla nelle prossime ore:basterebbe una circolare interpretativa per reinserire il codice Ateco escluso, come del resto è già avvenuto con un bando nel 2021. Perdere questa occasione significherebbe togliere alle imprese la possibilità di sostituire macchinari in cucina con contributi per il 70% a fondo perduto e frenare la spinta all’innovazione di molte delle nostre attività».




Fiere, Uiv: appuntamento dal 12 al 15 novembre a Fiera Milano per la 30^ edizione di Simei

Taglia il traguardo delle 30 edizioni Simei, il Salone internazionale leader per le macchine per enologia e imbottigliamento di Unione italiana vini (Uiv) che, dal 12 al 15 novembre, festeggerà a Fiera Milano (Rho, pad. 1, 2, 3, 4) i 60 anni di storia della rassegna biennale. In vetrina, il meglio della tecnologia applicata alla filiera vitivinicola e al beverage, dalla vigna alla cantina e dall’imbottigliamento all’etichettatura fino al bicchiere, per un’edizione tutta dedicata ad intercettare, proprio attraverso l’innovazione tecnologica e di prodotto, i gusti dei nuovi consumatori.

Con una panoramica trasversale su innovazioni e processi in enologia, liquid food, olio, birra e spirits, Simei 2024 si presenta ancora più ricco sia sul fronte del programma che dell’offerta merceologica. Oltre alla partnership con Distillo (fiera dedicata alle attrezzature per le micro-distillerie che realizzerà la sua terza edizione proprio all’interno del Salone), debutta a Simei anche la prima edizione di BeerForum, gli “stati generali” della birra in Italia. Organizzato da Luca Grandi di Birra Nostra, realtà nata nel 2007 per promuovere la birra artigianale made in Italy di qualità, il BeerForum vuole rappresentare – attraverso incontri, conferenze, masterclass e degustazioni nei 4 giorni di manifestazione – l’occasione per conoscere meglio lo stato e l’evoluzione del comparto brassicolo italiano. Novità anche sul fronte olivicolo con “L’Oleoteca di Olio Officina”, uno spazio curato dall’omonimo Osservatorio sul mondo degli oli da olive diretto da Luigi Caricato, che porterà a Simei una mostra sui migliori esempi di design e packaging degli oli, oltre a un ciclo di incontri sul tema rivisto in chiave green.

Non manca infine l’appuntamento con l’ormai tradizionale Innovation Challenge, il concorso che premia le novità tecnologiche del settore con i riconoscimenti “Technology Innovation Award”, “New Technology” e “Green Innovation Award”.

Con 480 espositori, 25.500 metri quadri espositivi e oltre 30mila presenze registrate nell’edizione 2022, tra cui 450 delegati esteri, il Salone è sempre più l’appuntamento di riferimento per un comparto – ad alto tasso tecnologico e di internazionalizzazione – cruciale del made in Italy che vale più di 3 miliardi di euro, un momento di analisi e confronto sullo stato dell’arte e le politiche di settore.

 




Confai Bergamo: innovazione digitale e propulsioni ibride nel futuro dell’agricoltura

Nel futuro dell’agricoltura c’è una sola parola: innovazione. È il messaggio che lancia, nel corso della 89ª assemblea generale di Confai Bergamo, il presidente Leonardo Bolis. Per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, migliorare la sostenibilità ambientale, sostenere la redditività delle imprese e fornire nuovi servizi che possono spaziare dalle certificazioni di sostenibilità fino alla raccolta e analisi dei dati, la strada è quella dell’innovazione, da sempre un pilastro portante per le imprese agromeccaniche.

Il futuro, tra volatilità dei mercati, gli effetti meteo-climatici, consumo ed erosione del suolo, talvolta appare incerto e per le imprese agromeccaniche investire in nuovi mezzi e macchine può rappresentare un rischio, che solamente con la cooperazione si può in parte mitigare.

Confai Bergamo guarda avanti e lo fa coinvolgendo due esperti, rispettivamente nel settore rdella meccanica agricola e dell’innovazione digitale, intervenuti nel corso dell’ultima assemblea per tracciare una possibile rotta per la meccanizzazione agricola del futuro: Antonio Salvaterra, direttore marketing di Argo Tractors (gruppo di costruttori di mezzi agricoli che annovera fra i propri marchi Landini e Mc Cormick) e il professor Gianluca Brunori, economista agrario, ordinario di Politica alimentare all’Università di Pisa e responsabile dell’innovazione digitale in agricoltura per l’Accademia dei Georgofili.

Si parte dalla cronaca e dalle recenti proteste degli agricoltori in Germania, innescate dal rischio di vedersi tagliare i sussidi per il gasolio agevolato. Come sarà il futuro della meccanizzazione e delle propulsioni nell’ambito delle mobilità sostenibile da lavoro? “Il futuro sarà ibrido, con propulsioni che prevedono sia il motore endotermico che quello elettrico, oppure affiancando altre opzioni – dichiara Salvaterra -. I nostri partner motoristici, ad esempio, stanno compiendo studi sull’idrogeno, che è un’altra opportunità”.

Indubbiamente, la digitalizzazione è un’opzione e rientra fra le strategie del futuro anche per cercare di risolvere alcuni problemi: la mancanza di acqua, i cambiamenti delle stagioni, l’aumento delle temperature, la necessità di differenziare le produzioni in campo per garantire la competitività delle aziende. In quest’ottica, anche il miglioramento della qualità del lavoro, l’integrazione verticale e orizzontale delle filiere, la realizzazione di marchi di qualità passano inevitabilmente dal ruolo dell’impresa agromeccaniche, come sintetizza il professor Brunori.

“Parlare di digitalizzazione significa fare riferimento ad elementi quali la sensoristica, strumento necessario per rilevare i dati, la robotica, una risposta utile per contrastare la carenza di forza lavoro e di manodopera specializzata, ma vuol dire anche affrontare il tema dell’intelligenza artificiale, soluzione in grado di classificare e analizzare i dati, di operare diagnosi, previsioni e azioni indipendenti. Proprio per questo motivo – raccomanda il professor Brunori – è fondamentale partire da dati esatti”.

Innovazione fa anche rima con “semplificazione, un obiettivo chiave per semplificare agevolare la gestione del lavoro, inquadrare soluzioni agronomiche, programmare interventi e manutenzioni delle macchine”, puntualizza Salvaterra.

Cruciale, in futuro, sarà la gestione dei dati e la titolarità ad utilizzarli. “Questo significa che per le imprese di meccanizzazione agricola si inaugurano nuove frontiere in termini di prestazioni e servizi”, riconosce Brunori.

La strada, secondo il presidente di Confai Bergamo, Leonardo Bolis, andrà nella direzione di imprese agricole e agromeccaniche “sempre più grandi dal punto di vista dimensionale e sempre più specializzate”.

“Il futuro – ricorda il presidente nazionale di Cai Agromec, Gianni Dalla Bernardina, che nel corso dell’assemblea si è dichiarato disponibile a guidare l’associazione nazionale anche per i prossimi quattro anni – non potrà essere disgiunto dal percorso di transizione ecologica. Oggi le imprese richiedono velocità, integrazione e dialogo all’interno della filiera. Gli agromeccanici restano un anello insostituibile della catena di approvvigionamento. Tuttavia, senza che venga riconosciuta in maniera definitiva la titolarità del contoterzismo a fare parte pienamente del mondo agricolo, sarà sempre più difficile marginalizzare e, di conseguenza, fare innovazione”.