Luce in Toscana sulla chiesa che diventò museo di arte contemporanea. Passando per il sigaro Toscano. VIDEOSERVIZIO

Prima era una chiesa, poi, sconsacrata, era divenuta uno stabilimento di sigari Toscano, infine un museo: è la chiesa di San Pancrazio oggi museo Marino Marini di Firenze che conserva 183 opere dell’artista tra sculture, dipinti, disegni e incisioni.

Le opere sono disposte per tematica in un ambiente che alterna forme morbide del legno a quelle dure del ferro industriale in un percorso che si sviluppa in lunghezza e su più livelli. Come spiega la presidente del museo Patrizia Asproni:

“Il museo di arte contemporanea nasce come chiesa medievale, ci sono infatti ancora le mura al livello della cripta. Per poi svolgere le sue piene funzioni nel Rinascimento. Alla fine dell’800 viene sconsacrata e trasformata in manifattura dei tabacchi assumendo così un aspetto industriale ancora visibile dalle travature rosse di metallo”.

Asproni spiega poi che “quando la manifattura si trasferisce al Parco delle Cascine viene abbandonato fino al momento in cui, nel 1980, la moglie dell’artista decide che quello è il luogo dove vorrebbe vedere esposte le opere di suo marito. La città risponde e restaura l’ex chiesa di San Pancrazio e la trasforma nel museo di arte contemporanea che conosciamo oggi.

Marino considerava la luce naturale un elemento vincolante di lettura della propria opera: un criterio, questo, pienamente accolto e sfruttato nel museo.

Ed è proprio la luce al centro della Visiting Direction 2021 del Museo curata da Mario Nanni. Luce è vita e come tale va gestita. “Va gestita con amore, con conoscenza con osservazione e con l’ascolto del luogo, della natura”, spiega Nanni. “Se noi siamo capaci di ascoltare l’uomo, la natura e il luogo possiamo gestire la luce, in caso contrario non saremo mai in grado di scrivere la luce”.

In corso, nei piani più bassi dell’ex chiesa, Simbiosi, la mostra del fotografo e architetto Fabio Gambina che vuole essere un’indagine meditativa sulla relazione tra scultura, pittura, architettura e arte sacra, ‘nella luce e oltre la luce stessa’.