Vino, Marche: bilancio positivo per Vinitaly 2024

Una presenza in crescita di operatori qualificati e buyer esteri, un dibattito vivace sul futuro del vino e un’attenzione condivisa da tutti gli stakeholder del settore nei confronti dei vini marchigiani. È un bilancio assolutamente positivo quello delle Marche a Vinitaly, che lascia soddisfatti i produttori presenti nell’area che Regione Marche ha organizzato anche per questa 56° edizione, con la presenza di 107 cantine, 49 delle quali presenti nella collettiva regionale (38 IMT-Istituto Marchigiano di Tutela Vini e 11 Consorzio Vini Piceni).

Le prime stime sui numeri della Terrazza Marche, cuore dello stand regionale, evidenziano una presenza di oltre 8.000 persone e oltre 700 bottiglie di vino stappate, a conferma che il vino marchigiano attrae sempre di più. Le Marche, d’altronde, sono uno dei territori italiani che hanno fatto della bellezza e dello stile di vita “slow”, all’insegna del benessere, il proprio tratto distintivo.

Esprime soddisfazione per l’edizione 2024 di Vinitaly l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Andrea Maria Antonini, coinvolto in questi giorni di manifestazione in convegni, degustazioni, masterclass che hanno rivelato i grandi progressi del settore vitivinicolo regionale, caratterizzato da 11.000 imprese e quasi 18.000 ettari, dai quali si ottengono 20 Dop e 1 Igp.

«In questi anni si è compiuto un processo di ricambio generazionale particolarmente vivace e dal 56° Vinitaly è emersa nitida la volontà delle imprese di innovare, programmare il futuro, puntare sulla sostenibilità, sull’enoturismo e il biologico come elementi distintivi, in grado di conquistare nuovi mercati», afferma l’assessore Antonini.

Sempre affollati gli incontri in Sala Raffaello, quartier generale per degustazioni (dall’inedita verticale sulla longevità del Pecorino al Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica), convegni (sulle visioni future per il vino marchigiano, con giovani imprenditori, enologi e wine maker), approfondimenti di divulgazione scientifica (sulla sperimentazione nelle Marche dei vitigni resistenti, per contrastare i cambiamenti climatici e sulle UGA), partnership internazionali (Valladolid in Spagna e Farm trip nelle Marche: esperienze di enoturismo a confronto). E all’orizzonte, dal 20 al 24 giugno prossimi, la Convention nazionale dell’Associazione delle Donne del Vino, che hanno scelto le Marche come meta per pianificare la rotta delle imprese in rosa per i prossimi mesi.

Voci positive anche dai consorzi. Michele Bernetti, presidente dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT), non ha dubbi: «La 56ª edizione di Vinitaly è stata la consacrazione del vino marchigiano, che guarda oltre il momento di difficolta del settore vitivinicolo con prospettive incoraggianti. Il sistema Vinitaly funziona e attrae sempre più operatori qualificati dall’Italia e dall’estero, specie quest’anno per noi di IMT, che abbiamo messo in rete tutte e 16 le denominazioni del consorzio, assicurando così una grande attenzione anche alle aziende di piccole e medie dimensioni, al di là delle due denominazioni del Verdicchio di Jesi e Matelica che sono i nostri locomotori».

Simone Capecci, presidente del Consorzio Vini Piceni, parla di «un’edizione di Vinitaly più che positiva sia per la presenza qualificata degli operatori sia per gli eventi organizzati dal consorzio, molto seguiti sia in presenza che sui canali social». Le aziende, prosegue Capecci, «hanno lavorato e hanno portato a casa risultati utili, confermando l’appeal del vino marchigiano e le notevoli potenzialità e longevità delle nostre produzioni. Inoltre, siamo riusciti a portare avanti un dibattito nazionale, iniziato nel 2018, per valutare l’utilizzo dei vitigni resistenti anche per le denominazioni. Positiva anche la presenza di buyer esteri, grazie all’operatività di Vinitaly e di Ice Agenzia, così come ha avuto un ritorno particolarmente soddisfacente la presenza delle Marche a Vinitaly & The City».




Vinitaly, le Marche puntano su biologico, qualità e innovazione. Eventi, degustazioni e approfondimenti a veronafiere

Al via oggi il 56° Vinitaly, con 107 cantine delle Marche, 49 delle quali presenti nella collettiva organizzata dalla Regione (38 IMT-Istituto Marchigiano di Tutela Vini e 11 Consorzio Vini Piceni). Oltre 200 le etichette in degustazione libera nella “Terrazza Marche” al padiglione 7 (Stand C6-C7-C8-C9), che nel pomeriggio ha visto anche la visita del ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani.

«Come Regione siamo impegnati a sostenere i nostri vini, fortemente radicati sul territorio, insieme alle nostre produzioni biologiche, ad accompagnare l’innovazione, a incentivare le soluzioni in grado di favorire la resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici e a sostenere le esportazioni dei vini marchigiani, anche favorendo l’incoming di buyer e winelover, grazie a una legge innovativa sull’enoturismo», dichiara l’assessore all’Agricoltura delle Marche, Andrea Maria Antonini.

Presente al brindisi inaugurale anche il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, Mirco Carloni, che punta l’accento proprio sul biologico, essendo le Marche del vino la seconda regione in Italia per incidenza sulla superficie agricola vitata, con un rapporto superiore al 46 per cento.

«Il bio rappresenta un modello per la diversificazione e la conservazione della biodiversità – afferma Carloni -. È un tema reale, con sfaccettature e caratteristiche apprezzate dai consumatori, che possono garantire maggiore valore aggiunto ai vini e ai prodotti agricoli marchigiani. Ma nel complesso, il vino marchigiano sta crescendo moltissimo».

E sul progetto di crescita qualitativa delle produzioni enologiche marchigiane si inserisce la proposta del presidente del Consorzio Vini Piceni, Simone Capecci, annunciata nel corso della degustazione dedicata alla longevità del Pecorino, vitigno componente principale dei bianchi a denominazione d’origine del Piceno. «Il Pecorino ha tracciato la qualità del territorio e dopo Vinitaly – anticipa Capecci – ragioneremo all’interno del Consorzio per valutare l’introduzione di una tipologia Riserva o Superiore all’interno delle denominazioni contenenti il Pecorino, così da dare maggiore spessore a un vitigno prestigioso».

Un percorso che ha condotto anche l’altra grande “casa” dei vini marchigiani di qualità, l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, presieduto da Michele Bernetti. «Dovremmo essere vicini alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle modifiche apportate al disciplinare del Verdicchio dei Castelli di Jesi Docg, che andrà ad accorpare anche la tipologia “Superiore”, in modo da avere un’unica produzione che riunirà le migliori produzioni, con una governance unica della stessa denominazione».

Iter analogo anche per la Docg Conero, che abbraccerà la tipologia “Riserva Rosso”, per la quale sono previsti i due anni di invecchiamento, e per la Docg Rosato e Docg Rosato metodo classico.

In corso anche l’introduzione della “Riserva” anche per la Doc Colli Maceratesi.




Carloni, Lega: giornata storica per Marche, Umbria e Toscana. Si apre la Guinza

“Una giornata storica per le Marche, l’Umbria e la Toscana. Dopo tanti anni e tante chiacchiere finalmente si apre la Guinza per collegare Grosseto con Fano”.

Così in un post su Facebook il presidente della Comagri Camera Mirco Carloni.




Agricoltura: Carloni (Lega), ok a fondo per danni da peronospera anche alle Marche

“Firmato il decreto per il contributo straordinario dai danni della peronospera anche alle zone colpite nelle Marche. Questa pericolosa muffa ha contaminato le viti della nostra regione e rischia di rovinare il comparto dell’uva, fondamentale per le eccellenze del Made in Italy. Adesso anche le province di Ascoli Piceno, Ancona, Macerata, Pesaro Urbino e Fermo vengono riconosciute come zone infettate dalla peronospera e gli agricoltori che, di conseguenza, hanno avuto minori ricavi, potranno accedere al fondo per l’emergenza. La Lega è e sarà sempre in prima linea dalla parte degli agricoltori”.

Così in presidente della commissione Agricoltura, il deputato marchigiano della Lega Mirco Carloni.

Peronospora, Carloni: firmato il decreto per le Marche sulla Peronospora. Ora via a rimborso perdita ricavi. IL DECRETO




Peronospora, Carloni: firmato il decreto per le Marche sulla Peronospora. Ora via a rimborso perdita ricavi. IL DECRETO

“È stato firmato il Decreto di riconoscimento eccezionalità attacchi di peronospora (Plasmopara Viticola) ai sensi del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104, convertito con modificazioni dalla legge 9 ottobre 2023, n. 136, nel territorio della Regione Marche.

“Molto importante questo decreto che riconosce anche agli agricoltori marchigiani l’infezione della peronospera” dichiara il presidente della Comagri Camera Mirco Carloni.

”Ringrazio il Masaf e ora si può procedere a dare rimborso alle perdita dei ricavi” conclude Carloni.

Di seguito AGRICOLAE pubblica il pdf: 

MASAF-2024-0036061-MASAF-2024-0030426-Allegato-DMp_240126_121213

Agricoltura: Carloni (Lega), ok a fondo per danni da peronospera anche alle Marche




Excellence e Regione Marche, il 21-22 ottobre a Roma due giornate per valorizzare eccellenze territorio marchigiano

Mancano ormai pochi giorni alla manifestazione organizzata da Excellence in collaborazione con la Regione Marche e il Pio Sodalizio dei Piceni per promuovere la cultura del cibo e del vino di uno tra i territori più belli della nostra penisola.

Marco Bruschini, Direttore dell’ATIM, Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione della Regione Marche, sottolinea l’importanza diOffrire, alle aziende agricole e a quelle della trasformazione dell’aria del cratere, la possibilità di incontrare a Roma importanti chef ed i principali operatori del settore romano. E’ questo lo scopo della prima edizione di MARCHEting in Rome, pensata dal Pio Sodalizio dei Piceni e dagli amici di Excellence. Momento di confronto, di ricerca, di promozione e di valorizzazione di un territorio che sta rinascendo e può rappresentare un volano di sviluppo per tutte le Marche. Gli straordinari dati del turismo che hanno visto una crescita degli stranieri pari all’8% con unottima performance delle aree interne ci testimoniano che la strada intrapresa è quella giusta. Ci piace iniziare a pensare un azione comune di promozione Lazio e Marche, partendo dal cuore delle Marche in Roma.”

Come spiegato da Pietro Ciccotti, founder di Excellence, “il progetto MARCHEting in Rome è nato dall’idea condivisa con Regione Marche e Pio Sodalizio dei Piceni di promuovere la cultura enogastronomica marchigiana”. In particolare, prosegue Ciccotti, “il punto di partenza è a Roma al fine di creare delle sinergie Lazio-Marche, facendo squadra e promuovendo le eccellenze gastronomiche dei due territori, produttori e chef”.

Nel corso delle due giornate, 8 tra i migliori chef della capitale si cimenteranno nel creare dei percorsi di degustazione utilizzando prevalentemente prodotti provenienti dal territorio marchigiano e realizzando ricette tipiche della cucina delle Marche. In questo modo, sottolinea ancora Ciccotti, “verranno instaurati e fortificati legami BtoB, in quanto le aziende entreranno direttamente in contatto con i ristoratori laziali”.

Ai fornelli si alterneranno, quindi, Andrea Palmieri di BucaVino, Arcangelo Dandini del L’Arcangelo, Valerio Mattaccini di Borgo Della Mistica, Federico Delmonte di Acciuga, Ciro Alberto Cucciniello di Carter Oblio, Edoardo Conti di Gusta Ristorante, Tommaso de Sanctis di Camillo dal 1890 e Fabio Dodero di Metis Ristorante.

A fare gli onori di casa, la Fondazione Pio Sodalizio dei Piceni, sorta agli albori del 1600 prima come Confraternita e poi come Arciconfraternita dal 1633, Breve del Pontefice Urbano VIII. L’importanza di questa iniziativa è bene spiegata dal Presidente Luca Battaglia: “Da sempre la Fondazione sostiene le Marche e i marchigiani con borse di studio, attività culturali ed altre attività che possano fungere da “ponte” tra Roma e le Marche. L’iniziativa MARCHEting in Rome va ad inserirsi nel solco di tali attività riprendendo, tra l’altro, un percorso collaborativo con la nostra regione: si pensi alle due edizioni de “Le Marche in Tavola” del 2014 e 2015 e alle borse di studio per laureati erogate già dal 2014. Percorso che si è interrotto durante la pandemia ma che ora riprende con vigore e con grande soddisfazione per il Pio Sodalizio dei Piceni“.

Il programma dell’evento prevede due giornate, il 21 e il 22 ottobre, con inizio alle ore 12:00 e termine alle ore 17:00. In ognuna di queste giornate sono previsti 4 cooking show.

I due giorni di evento saranno preceduti da un Convegno dal titolo ”TERRITORI CHE SI SFIORANO TERRITORI CHE SI AMANO, solo 24 km di confine tra Marche e Lazio ma tante opportunità per promuovere insieme le eccellenze enogastronomiche” in programma venerdì 20 ottobre alle 18,30 moderato da Adua Villa, nota esperta ed influencer del settore food&wine.

Il Convegno vedrà nella veste di relatori: Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche, Andrea Maria Antonini, Assessore alle Attività produttive Regione Marche, Marco Bruschini, Direttore Generale dell’Agenzia per il Turismo e Internazionalizzazione della Regione Marche, Gino Sabatini, Presidente delle Camere di Commercio delle Marche e Lorenza Bonaccorsi, Presidente del Municipio I Roma.

Un altro momento importante sarà quello che vedrà l’assegnazione di un premio dalla Regione Marche ad alcune delle eccellenze marchigiane.




Fiere, Acquaroli (Marche): Cantiano Cavalli, opportunità per valorizzare nostro territorio. VIDEOINTERVISTA

“Un’opportunità per il nostro entroterra, per la nostra eccellenza e soprattutto per un territorio bellissimo” – così Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche – “uno scrigno reale di tanta bellezza ma anche di tanti prodotti, tante eccellenze, un’opportunità per mostrare la nostra storia ma anche un’occasione di conoscere un modo diverso di affrontare anche le stagioni, di affrontare un fine settimana e questo non solo per coloro che amano i cavalli e che sono del settore, ma anche curiosi e turisti possono veramente fare un’esperienza importante.”




Giornata europea per il bio:Il Consorzio Marche Biologiche festeggia con un progetto da oltre 7 milioni di euro

Il nuovo progetto per la filiera biologica nelle Marche non poteva partirein una settimana migliore: proprio a ridosso della Giornata Europea per il Bio che cade domani, sabato 23 settembre, il Consorzio Marche Biologiche ha ricevuto dalla Regione Marche l’approvazione del progetto Filiera ConMarcheBio ai sensi del PSR – Progetti Integrati Filiere Agroalimentari (PIF). Il progetto è incentrato sulla valorizzazione dei seminativi biologici marchigiani e prevede una serie di investimenti sia immateriali, come azioni di informazioni, promozione, servizi di consulenza e innovazione, sia materiali, come gli investimenti aziendali e agroindustriali per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro.

“Dopo aver avviato la costituzione del Distretto Biologico più grande in Europa, le Marche si apprestano a dare continuità e sostanza alle politiche regionali a sostegno dell’agricoltura biologica approvando un progetto regionale che mira a dare un futuro importante ai seminativi della nostra regione, che ricordo rappresentano complessivamente oltre il 50% della superficie agricola utilizzata regionale – commenta l’Assessore all’Agricoltura della Regione Marche Andrea Maria Antonini – Il progetto Filiera ConMarcheBio ha il merito di prevedere investimenti strategici capaci di favorire l’integrazione tra produzione agricola, trasformazione e commercializzazione, quindi di recepire le crescenti richieste del mercato sempre più attento al valore dell’alimentazione biologica”.

A conferma dell’impegno del Consorzio Marche Biologiche a favore dell’agricoltura biologica regionale con un’attenzione particolareall’aggregazione e all’innovazione, siamo soddisfatti di comunicare l’approvazione di “Filiera ConMarcheBio, un progetto distribuito nel triennio 2023/2025 che si articola in cinque aree di intervento rivolte non sole alle aziende agricole, come i servizi di consulenza, e alle cooperative agricole come gli investimenti strutturali, ma anche all’ampia platea di consumatori standard interessati al bio, ma ancora non fidelizzati commenta Francesco Torriani, Presidente Consorzio Marche Biologiche.

Sarà quindi importante aumentare le campagne di comunicazione rivolte alle famiglie, ma anche ai giovani per i quali la salute e la tutela dell’ambiente sono valori non più trascurabili. Il progetto prevede delle azioni promozionali specifiche, quali incontri con stampa e cittadinanza, ma anche campagne di informazione e di sensibilizzazione, giornate aperte a grandi e piccini e workshop.

Il Consorzio marchigiano ad oggi aggrega in filiera 430 imprese agricole e riunisce tre cooperative leader della filiera bio made in Marche: Gino Girolomoni Cooperativa, Montebello Cooperativa e la Terra e il Cielo Cooperativa. La SAU (Superficie Agricola Utilizzata) contrattualizzata di filiera del Consorzio Marche Bio supera gli 8 mila ettari, per un totale di 20 mila tonnellate di materia prima lavorate all’anno, con un fatturato complessivo dalla filiera di oltre 20 milioni di euro.

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Il Consorzio Marche Biologiche nasce nel 2010 nell’obiettivo di concentrare in unica filiera tutta l’energia dei coltivatori biologici regionali. Riunisce le principali cooperative leader della filiera cerealicola biologica marchigiana: Gino Girolomoni, Montebello e La Terra e il Cielo; rappresenta inoltre 430 imprese agricole dislocate sull’intero territorio marchigiano, per un totale di 30.000 ettari di superficie coltivata e 20mila tonnellate di materia prima lavorata all’anno. Il Consorzio Marche Biologiche progetta nuove strategie comuni attraverso una struttura organizzativa nata per rafforzare il biologico marchigiano. Tra le principali attività: informazione agli operatori della filiera, promozione in Italia e all’estero, sviluppo di nuovi prodotti, assistenza agli agricoltori per la partecipazione al sistema di controllo e certificazione, servizi di consulenza negli ambiti Agronomici, Progettazione, Finanza Agevolata, Controllo di gestione e Direzionale.




Da venerdì 14 luglio a San Benedetto del Tronto (AP) il Villaggio contadino della Coldiretti

Un vero e proprio villaggio contadino sarà realizzato dalla Coldiretti a San Benedetto del Tronto (AP) per toccare con mano la centralità e i primati dell’agricoltura italiana e vivere un giorno tra le aziende agricole ed i loro prodotti, a tavola con gli agrichef, in sella agli asini e tra gli altri animali, nella fattoria didattica e nell’ agriasilo dove i bambini possono imparare a impastare il pane o a fare l’orto #stocoicontadini.

L’appuntamento è con il Villaggio della Coldiretti è a  San Benedetto del Tronto (AP) nel centro pedonale, sul lungomare e giardino nuttate de luna dove accorreranno migliaia di agricoltori da diverse regioni, assieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini, a partire dalle ore 17,00 di venerdì 14/7 fino a domenica 16/7, per far conoscere la biodiversità e la sostenibilità dell’agricoltura italiana, il modello basato sulla distintività e la qualità del made in Italy agroalimentare, lo spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori e le frontiere dell’innovazione.

Per i tre giorni di manifestazione si alterneranno esponenti istituzionali e rappresentanti della società civile per discutere sui temi del cambiamento climatico, dell’alimentazione, delle opportunità offerte dalla vacanza in campagna e dei rischi connessi all’affermarsi di modelli di consumo omologanti, a partire dall’arrivo sulle tavole del cibo sintetico a minacciare la salute dei cittadini e la sopravvivenza stessa del Made in Italy agroalimentare.

Un luogo di dibattito politico-economico sul futuro realizzato in un contesto di offerta gastronomica di comunità e di festa con i cittadini e le famiglie, rappresentato dal mercato del cibo a km 0 e dallo street food, unite ad aree dedicate al mondo dell’imprese e ai nuovi servizi. Il Villaggio Coldiretti di San Benedetto del Tronto <https://villaggio.coldiretti.it/> è l’unico posto al mondo dove per l’intero lungo week end tutti potranno vivere per una volta l’esperienza da gourmet con il miglior cibo italiano al 100% a soli 8 euro per tutti i menu preparati dai cuochi contadini che hanno conservato i sapori antichi del passato.

Al Villaggio si potranno anche scoprire le opportunità e i pacchetti vacanze offerti dagli agriturismi di Campagna Amica, promossi da Terranostra, con percorsi e consigli per fermarsi a mangiare e a dormire nel rispetto dell’ambiente e della tradizione culinaria delle nostre campagne. Ma si potrà andare a scuola di olio extravergine italiano nell’Oleoteca e partecipare a degustazioni guidate nell’Enoteca e nella Birroteca del Villaggio, dove si potranno degustare cocktail all’extravergine, vini e birra agricola, seguire le lezioni di agricosmesi con i trucchi di bellezza della nonna.




Battistoni (FI): bene villaggio Coldiretti, occasione storica per promuovere centralità agroalimentare marchigiano

“Il Villaggio Coldiretti a San Benedetto è un’occasione unica per il rilancio del nostro agroalimentare e ribadire la vicinanza e il supporto a tutto il comparto agricolo che, ora più che mai, sta affrontando le ripercussioni economiche negative derivate dell’emergenza siccità e del dramma alluvionale che ha colpito la Regione Marche in primis” Così in una nota il deputato azzurro Francesco Battistoni, Vice Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati e Commissario di Forza Italia per la Regione Marche.
“Sarà la prima storica organizzazione di questo evento nelle Marche e la prima volta in una località di riviera quale San Benedetto del Tronto, così da coinvolgere anche i turisti che in questi mesi affollano la costa adriatica. Certamente un motivo di orgoglio per la  comunità del Piceno – prosegue Battistoni – ed un motivo di crescita per l’agroalimentare marchigiano, che ha già registrato nel 2023 numeri da record nell’export, con delle eccellenze alimentari che fanno da bandiera del nostro Made in Italy nel mondo”. “Ringrazio il Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini e la neo rieletta Presidente di Coldiretti Marche Letizia Gardoni per la splendida iniziativa, che consolida ovviamente un rapporto proficuo e di collaborazione con Coldiretti per la promozione del territorio marchigiano e del agrolimentare tutto” conclude Battistoni.



Da venerdì 14 luglio a San Benedetto del Tronto (AP) il Villaggio contadino della Coldiretti

Un vero e proprio villaggio contadino sarà realizzato dalla Coldiretti a San Benedetto del Tronto (AP) per toccare con mano la centralità e i primati dell’agricoltura italiana e vivere un giorno tra le aziende agricole ed i loro prodotti, a tavola con gli agrichef, in sella agli asini e tra gli altri animali, nella fattoria didattica e nell’ agriasilo dove i bambini possono imparare a impastare il pane o a fare l’orto #stocoicontadini.

L’appuntamento è con il Villaggio della Coldiretti è a  San Benedetto del Tronto (AP) nel centro pedonale, sul lungomare e giardino nuttate de luna dove accorreranno migliaia di agricoltori da diverse regioni, assieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini, a partire dalle ore 17,00 di venerdi 14/7fino a domenica 16/7, per far conoscere la biodiversità e la sostenibilità dell’agricoltura italiana, il modello basato sulla distintività e la qualità del made in Italy agroalimentare, lo spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori e le frontiere dell’innovazione.

Per i tre giorni di manifestazione si alterneranno esponenti istituzionali e rappresentanti della società civile per discutere sui temi del cambiamento climatico, dell’alimentazione, delle opportunità offerte dalla vacanza in campagna e dei rischi connessi all’affermarsi di modelli di consumo omologanti, a partire dall’arrivo sulle tavole del cibo sintetico a minacciare la salute dei cittadini e la sopravvivenza stessa del Made in Italy agroalimentare.

Un luogo di dibattito politico-economico sul futuro realizzato in un contesto di offerta gastronomica di comunità e di festa con i cittadini e le famiglie, rappresentato dal mercato del cibo a km 0 e dallo street food, unite ad aree dedicate al mondo dell’imprese e ai nuovi servizi. Il Villaggio Coldiretti di San Benedetto del Tronto è l’unico posto al mondo dove per l’intero lungo week end tutti potranno vivere per una volta l’esperienza da gourmet con il miglior cibo italiano al 100% a soli 8 euro per tutti i menu preparati dai cuochi contadini che hanno conservato i sapori antichi del passato.

Al Villaggio si potranno anche scoprire le opportunità e i pacchetti vacanze offerti dagli agriturismi di Campagna Amica, promossi da Terranostra, con percorsi e consigli per fermarsi a mangiare e a dormire nel rispetto dell’ambiente e della tradizione culinaria delle nostre campagne. Ma si potrà andare a scuola di olio extravergine italiano nell’Oleoteca e partecipare a degustazioni guidate nell’Enoteca e nella Birroteca del Villaggio, dove si potranno degustare cocktail all’extravergine, vini e birra agricola, seguire le lezioni di agricosmesi con i trucchi di bellezza della nonna.




Compag sostiene la filiera del grano duro delle Marche, quarta Regione italiana per produzione

Si è svolto oggi a Loreto, alla presenza dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Marche Andrea Maria Antonini, il convegno organizzato dalla Federazione nazionale delle rivendite agrarie e degli stoccatori di cereali e proteaginose COMPAG in collaborazione con Confagricoltura per sottolineare, insieme ai maggiori operatori ed esperti del settore, l’importanza della filiera del grano duro marchigiana. Una mattinata intensa iniziata con i saluti di S.E. Mon. Fabio Dal Cin, Delegato Pontificio, che ha ricordato l’importanza del lavoro, che è santificato quando è svolto in maniera onesta e con professionalità. Durante l’incontro sono stati affrontati temi fondamentali per il settore: dai modelli previsionali alle nuove soluzioni per lo stoccaggio, dalla redditività del grano duro alle prospettive del mercato per la campagna 2023/24.

Con una superficie di circa 1,2 milioni di ettari coltivati, l’Italia è il più importante produttore di grano duro dell’UE, tuttavia le produzioni nazionali non sono sufficienti per soddisfare le richieste dell’industria agroalimentare, il che rende il nostro Paese dipendente dalle importazioni dall’estero, in particolare dal Canada. La produzione di questa campagna è confermata, da Areté, sopra i 4 milioni di tonnellate, ma si deve attendere il raccolto per valutare se la qualità della granella è stata compromessa dagli eventi metereologici delle ultime settimane.

Trattandosi di una coltura particolarmente impegnativa e con elevati costi di produzione, la redditività del frumento duro è altalenante e, come sottolineato nell’intervento del Presidente Ismea Angelo Frascarelli, i sostegni pubblici sono ancora importanti per il settore e devono essere conosciuti e valutati dalle aziende agricole. Le Marche sono la quarta Regione italiana per produzione di grano duro,cereale che riveste un’importanza fondamentale non solo dal punto di vista economico ma anche per la tradizione e il paesaggio della Regione stessa che, avvantaggiata anche dalla posizione strategica (a metà strada tra i principali produttori di pasta a livello nazionale), da decenni opera in filiera con le principali industrie pastarie.  

In tale contesto – ha sottolineato il Vice Presidente di Compag, Mauro Acciarri – non deve essere ignorata l’importanza dei centri di stoccaggio che, per un settore come quello del grano duro-pasta di alta qualità è un servizio fondamentale, un’attività generatrice di valore. I centri di stoccaggio hanno bisogno di investimenti continuiper poter svolgere in modo efficace la loro funzione strategica per l’intera filiera e, a tale proposito, Compag ha definito due progetti presentati sui bandi dei contratti di filiera e di distretto a valere sulle risorse del fondo complementare del PNRR.

Un ulteriore punto emerso durante il convegno è stata la necessità – spesso sottolineata da Compag anche in passato – di fornire un supporto finanziario alla parte agricola, le cui difficoltà si ripercuotono anche sui centri di stoccaggio per lo sfasamento temporale tra la fornitura e l’incasso. A questo proposito – continua il Vice Presidente Acciarri – Compag ha da poco siglato una convenzione con Credit Agricole.

La Tavola Rotonda che è seguita al dibattito ha visto la partecipazione di Mauro Acciarri (Vice Presidente COMPAG), Alessandro Alessandrini (Presidente CAP Ancona), Patrizia Marcellini (Direttrice Cooperativa GAIA), Enrico Polverigiani (Responsabile acquisti Italia centrale Barilla) e Filippo Schiavone (Membro Giunta Esecutiva Confagricoltura).




Mostra LE MARCHE. L’unicità delle molteplicità | dal 29 marzo al 28 maggio 2023 a Palazzo Poli, Roma

Un’eccellenza è una dote, una qualità che altri non possono vantare e le Marche rappresentano un patrimonio del saper essere e del saper fare, frutto di una lunga tradizione culturale, artistica e artigianale, tutte di uguale valore e unicità.

 

Per valorizzare questa immensa ricchezza, verrà presentata a Roma, a Palazzo Poli, dal 29 marzo al 28 maggio 2023, che si potrà visitare gratuitamente, la grande mostra “Le Marche. L’unicità delle molteplicità” interamente dedicata alle figure che si sono contraddistinte e che hanno reso le Marche una regione da sempre creativa e competitiva. Donne e uomini illustri che hanno cambiato la storia operando con modalità vincenti in molteplici ambiti, tutti rappresentati nell’esposizione da un’opera originale, un oggetto, un filmato o delle fotografie.

 

All’interno della Mostra a Palazzo Poli sarà possibile ammirare una ricca collezione di documenti, foto, video, musiche, oggetti personali, distribuiti in 56 isole: 20 dedicate all’arte, 3 alla letteratura, 7 alla musica, 4 alle scienze, 6 alla società, 8 allo spettacolo, 8 allo sport.

 

Le Marche e il suo plus, il suo estro come sinonimo di successo, il suo made in come simbolo di eccellenza nel mondo. Il progetto mira a mettere in evidenza tutte le caratteristiche del dinamismo marchigiano, gli aspetti che ne determinano il vero fascino e la particolarità, attraverso figure che l’hanno abitata e valorizzata – sono rappresentate tutte le province Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino – espressioni di un pluralismo culturale sedimentato da secoli che la rende una tra le regioni d’Italia più ricche di beni culturali.

 

La Mostra è promossa dalla Presidenza Regione Marche e ATIM – Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione delle Marche, con il patrocinio del MiC – Ministero della Cultura, in collaborazione con ICG – Istituto Centrale per la Grafica. L’esposizione è a cura di Alessandro Nicosia ed è organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con la collaborazione di Rai Teche e Archivio Luce Cinecittà; sponsor tecnico European Broker, catalogo Gangemi Editore.

La ricerca completa di tutti i personaggi che hanno vissuto e operato nelle Marche non è impresa facile e certamente questo progetto non può aspirare a tanto. L’obiettivo è stato quello di dare risalto a nomi particolarmente significativi, fondamentali per far comprendere l’eccezionalità del territorio attraverso le sue pluralità. Pensiamo a personalità come Giacomo Leopardi, Raffaello Sanzio, Maria Montessori, Gioachino Rossini, Corrado Cagli, Virna Lisi, Roberto Mancini, Elisa Di Francisca, Valentino Rossi.

 

Una grande storia che affonda le proprie radici in un passato lontano in cui le molte stratificazioni culturali hanno creato un unicum straordinario. Grazie a un incredibile mix di fattori storici, culturali, sociali e ambientali, questo territorio è stato ed è tutt’oggi un bacino di eccellenze nel mondo in diversi campi della conoscenza, nelle arti, nella cultura umanista e nelle scienze.

Pensiamo al Rinascimento italiano e ad artisti come Raffaello Sanzio, uno dei più grandi di ogni tempo, Donato Bramante, che ha portato una visione moderna dei valori di spazio e struttura, Giacomo Leopardi, penna universale, una delle più importanti figure della letteratura mondiale dell’Ottocento, fino ad arrivare ai giorni nostri con illustri testimoni di questa terra così prolifica di personalità socialmente e culturalmente rilevanti, una vera e propria fucina di intelligenza e di creatività.

Guardando quindi alla contemporaneità, le Marche hanno dato i natali a grandi atleti come Roberto Mancini, giocatore, allenatore e Commissario Tecnico della Nazionale di calcio italiana, oggi testimonial delle Marche e Valentino Rossi, pluricampione motociclistico, puro talento, coraggio e spirito di sacrificio; a musicisti come Giovanni Allevi, pianista e compositore, considerato uno dei talenti più innovativi degli ultimi anni, che ha dato vita all’inno delle Marche che “consolida il senso di appartenenza e aiuta a rafforzare la consapevolezza di appartenere a una regione unica” e Raphael Gualazzi – tra i tanti – cantautore e pianista jazz urbinate, le cui parole “Urbino è tutto quello che sono, ed è quello che sogno” sottolineano l’amore per la propria città.

 

Alcune delle opere sono state prestate dall’Istituto Centrale per la Grafica, che ha collaborato fattivamente con l’inserimento di calcografie che documentano l’arte grafica nelle sue diverse tipologie.

Dietro una lunga ricerca di materiali, esposti per la prima volta, si documenta un immenso patrimonio di rilevanza internazionale.

 

Nell’isola destinata a Leopardi saranno presenti due libri di proprietà del grande poeta e scrittore, una penna a piuma d’oca, uno scritto autografo; in quella allestita per Matteo Ricci saranno collocati due testi provenienti dalla biblioteca dei Gesuiti in Vaticano: un volume del 1600 e uno dell’1800; in quella dedicata a Raffaello si troverà una miniatura, ultimo ritratto del Maestro ancora in vita; un autografo musicale di “Canone perpetuo per quattro soprani” sarà il documento appartenuto al grande compositore Rossini presente nell’isola a lui dedicata; di Coccia sarà esposto il premio Gentile da Fabriano; saranno messi in mostra maschera, fioretto e guanto dell’atleta Di Francisca e così per tutti gli altri personaggi.

 

Una regione millenaria e allo stesso tempo di grande modernità, aperta al cambiamento, sapientemente valorizzata nel presente e pienamente proiettata verso il futuro, grazie alle sue straordinarie specificità che la rendono un’eccellenza in ogni suo aspetto.




Vino, regione Marche: cento cantine a Vinitaly, appuntamento a Verona dal 2 al 5 aprile

Con 100 cantine (delle quali 49 con la collettiva sostenuta dalla Regione e oltre 200 etichette, tutte con la descrizione dei profili sensoriali), le Marche del vino saranno presenti alla 55ª edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 2 al 5 aprileprossimi.

Nello spazio coordinato dalla Regione Marche, su oltre 1.000 metri quadrati nel Padiglione 7 (stand C7-8-9) di Veronafiere, organizzati con un nuovo layout e la “Terrazza Marche” per ospitare degustazioni ed eventi, grande attenzione sarà assicurata al tema dell’enoturismo quale strumento innovativo di attrazione nelle cantine, ma anche nei centri storici dei borghi delle Marche, con la presentazione di una ricerca dell’Università Bocconi (domenica 2 aprile, ore 12:45, alla presenza fra gli altri del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, dell’assessore all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini, della professoressa Magda Antonioli Corigliano della Sda Bocconi School of Management, del direttore di Atim (Agenzia regionale per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche) Marco Bruschini, del presidente Consorzio Vini Piceni Giorgio Savini, del presidente Istituto Marchigiano di Tutela Vini Michele Bernetti).

Focus anche sull’export (con incontri specifici allo stand regionale delle Marche organizzati in collaborazione con Ice-Trade Agency e dedicati ai buyer provenienti da Regno Unito, Portogallo, Cina, Austria, Paesi Bassi, Francia, Svizzera e Canada).

Le Marche del vino, con circa 14.200 imprese attive nel settore, quasi 18.000 ettari di superficie coltivata (con un’incidenza del 39,5% di superfici coltivate in regime biologico) e oltre 800.000 ettolitri di produzione annua, si avvicinano al 55° Vinitaly con un’annata particolarmente positiva sul fronte dell’export, grazie a una crescita in valore delle esportazioni enologiche marchigiane del 25,9% nel 2022, per un corrispettivo di oltre 75,6 milioni di euro.

“Il vino – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini – è sempre più decisivo per la bilancia agroalimentare marchigiana, grazie a una qualità certificata da 21 denominazioni di origine e un forte orientamento al biologico. Con la legge regionale sull’enoturismo, inoltre, daremo corso a un nuovo progetto che rivoluzionerà l’incoming nelle Marche e punterà a integrare l’offerta turistica della regione”. Ad oggi sono una cinquantina le aziende che stanno completando la procedura di iscrizione nell’Elenco regionale degli operatori enoturistici (“Eroe”) e altrettante le aziende che hanno avviato il percorso, ai sensi della legge regionale 28/2021.

Riflettori accesi anche sui “I giovani wine food lover e le Marche”. I risultati dell’indagine promossa dall’Associazione nazionale Donne del Vino e condotta dal prof. Gabriele Micozzi, docente all’Università Politecnica delle Marche e alla Luiss Business School, saranno illustrati domenica 2 aprile (ore 15, Terrazza Marche, padiglione 7) alla presenza fra gli altri dell’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini, di Daniela Sorana, delegata per le Marche delle Donne del Vino, di Marianna Cardone, vicepresidente nazionale dell’Associazione Donne del Vino. L’incontro sarà moderato dalla winemaker Eleonora Marconi.

Un vigneto sempre più bio. Le Marche rappresentano uno dei principali hub sostenibili in Italia, con un’incidenza biologica sul vigneto che ha raggiunto il 39,5% delle superfici, pari a 6.991 ettari su un totale vitato di 17.687 ettari (anno 2022/23, fonte: Regione Marche, Assessorato all’Agricoltura), seconda nel Belpaese solo alla Toscana e doppiando di fatto anche la media italiana. Nell’area delle province di Ascoli e Fermo la percentuale delle superfici in regime “organic” ha raggiunto il 46,35%, con 3.849 ettari su un totale provinciale vitato di 8.305.

Una propensione green registrata anche dalla costituzione del distretto biologico unico della Regione che punta a sviluppare la più grande area europea attenta allo sviluppo di una pratica sostenibile e alla salute dei consumatori.

E di “Vino sostenibile come volano del distretto dei prodotti certificati” si parlerà in Terrazza Marche lunedì

3 aprile (ore 13:45) con l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini, il presidente dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini Michele Bernetti, il presidente del Consorzio Vini Piceni Giorgio Savini, la professoressa Elena Viganò, economista agraria dell’Università di Urbino, Gloria Minarelli di Valoritalia, il presidente di Amap (Agenzia regionale per l’Innovazione nel settore agroalimentare e della pesca) Marco Rotoni, il presidente del Consorzio Marche Biologiche Bruno Sebastianelli.

L’agricoltura sociale. Il Vinitaly per la Regione Marche sarà anche una vetrina per progetti innovativi di agricoltura sociale, dalla Locanda del Terzo Settore Centimetro Zero di Pagliare del Tronto (Ascoli) gestita da persone con disabilità alle etichette scritte in braille per i non vedenti e adottate dalla cantina Castrum Morisci di Moresco (Fermo). Appuntamento alla Terrazza Marche lunedì 3 aprile alle 11.

Le Marche a Sol&Agrifood. La Regione Marche sarà presente anche al salone Sol&Agrifood (padiglione C di Veronafiere), grazie alla collaborazione con l’Agenzia per l’innovazione nel settore agroalimentare e della pesca (Amap) e dell’Associazione Produttori Agroalimentari Marche – Food Brand Marche. Saranno circa 10 le aziende rappresentate nei settori dell’olio (l’oliveto marchigiano si estende su circa 9.500 ettari e vanta una Dop, quella dell’olio di Cartoceto, e l’Igp Marche, e conta 214 frantoi attivi), della pasta, dei formaggi, dei salumi, capitanati dai consorzi della Casciotta di Urbino e del Prosciutto di Carpegna.

Fra le degustazioni guidate organizzate a Sol&Agrifood e dedicate agli oli monovarietali delle Marche, al Ciauscolo Igp e alla Patata di Colfiorito, spazio agli itinerari della biodiversità agraria regionale e al futuro del distretto Food Brand Marche.

Ancora bio nel ricco programma regionale con un approfondimento dedicato al “Biologico nelle Marche – L’esperienza del Distretto”, in programma martedì 4 aprile (ore 16, Sol, padiglione C, Saletta Regione Marche Amap), e con la partecipazione, fra gli altri, di Fausto Ricci di Amap, responsabile Valorizzazione produzioni agricole, e di Giovanni Battista Girolomoni, presidente del Distretto Biologico delle Marche.

Le denominazioni delle Marche. La regione Marche si caratterizza con una prevalenza di vini bianchi e, tra questi spicca il Verdicchio dei Castelli di Jesi con oltre 134.600 ettolitri prodotti; altrettanto importante la presenza di rossi, a partire dal Rosso Piceno, con oltre 64.000 ettolitri.

Sono 21 le denominazioni del vino delle Marche. Di queste, 5 Docg (Conero, Vernaccia di Serrapetrona, Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Verdicchio di Matelica Riserva, Offida), 15 Doc (Rosso Conero, Verdicchio di Matelica, Rosso Piceno, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Bianchello del Metauro, Colli Pesaresi, Colli Maceratesi, Falerio, Lacrima di Morro d’Alba, Esino, Terre di Offida, Serrapetrona, I Terreni di Sanseverino, Pergola, San Ginesio), 1 Igt (Marche).




Vino, (Imt): per le Marche 2022 da record, export a +25,9%

Supera la soglia dei 75,6 milioni di euro l’export di vino marchigiano, che dopo aver chiuso il 2022 con valori in crescita del 25,9% sulla performance del 2021, vola a ProWein (Düsseldorf, 19-21 marzo 2023) per il primo appuntamento della maratona di promozione che farà poi tappa a Vinitaly, in programma a Verona dal 2 al 5 aprile. A rappresentare il made in Marche nella rassegna tedesca per il business enologico, 40 aziende dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) di cui 19 aderenti alla collettiva presente sotto la bandiera della Regione Marche (pad. 17, B05 – C02) per un programma di degustazioni e incontri b2b tutti orientati alla valorizzazione delle etichette regionali; altri 21 produttori soci del consorzio esporranno in spazi propri.

“Registriamo un dinamismo crescente sui mercati internazionali – commenta il presidente di Imt, Michele Bernetti –, con risultati oltre la media nazionale (+9,8%) che premiano non solo l’impegno delle aziende, ma anche lo sforzo di regia nel mettere a sistema la promozione a livello consortile e regionale, puntando sulla qualità. L’aumento in valore dell’export, non direttamente proporzionale ai trend dell’imbottigliato 2022, è dovuto a una serie di fattori: da una parte l’indubbia accelerazione sul terreno internazionale delle nostre imprese, dall’altra l’aumento forzato dei listini dovuto all’escalation dei costi di produzione, ma soprattutto è evidente l’impatto della crescita del segmento premium, a partire dai Verdicchio Superiore e Riserva. La partecipazione a Prowein – ha proseguito – ci consente di presidiare una delle piazze strategiche per le nostre denominazioni”. Secondo i dati Istat, la Germania rappresenta infatti la seconda destinazione per i vini marchigiani, con vendite in aumento del 9% sui valori 2021. Circa 2 bottiglie marchigiane su 10 destinate ai consumatori Ue vengono stappate tra i confini tedeschi: una quota di mercato importante, ma ancora distante da quella statunitense, che con esportazioni per oltre 19,3 milioni di euro vale il 23,6% dell’intero export enologico regionale. E sono proprio gli Usa a registrare l’incremento più significativo, pari a +83,1%, seguiti da Giappone (+53,8%) e Paesi Bassi (16,1%).

Per quanto riguarda le provenienze, tra le aree afferenti a Imt si conferma capofila Ancona (+26,3% il dato Istat su “bevande”, dove i vini incidono per il 92% sul giro d’affari), da cui provengono 6 su 10 bottiglie destinate ai mercati internazionali. Seguono, in ordine di valore, Pesaro e Urbino, Macerata e Fermo.

Le aziende Imt nella collettiva a ProWein: Azienda Agraria Guerrieri, Belisario, Colonnara, Conti di Buscareto, Conti degli Azzoni, Crespaia, Fiorini, Il Pollenza, Lamelia, Moncaro, Piersanti, Poderi del Conero, Roberto Lucarelli, Sparapani, Tenuta di Tavignano, Terre di Serrapetrona, Tombolini, Vignamato, Venturi Roberto.

 

Le aziende Imt con stand propri: Boccafosca, Bolognini, Casalfarneto, Fattoria Forano, Fontezoppa, Garofoli, Laila Libenzi, Madonnabruna, Marotti Campi, Mezzanotte, Pesaresi, Politi, Romagnoli, Santa Barbara, Tenuta dell’Ugolino, Tenuta di Tavignano, Tenute Pieralisi, Togni, Umani Ronchi, Vicari, Vignedileo.