Nutriscore, i grandi marchi lo utilizzano ma solo se punteggio è buono. La ‘E’ presente solo sull’1% dei prodotti etichettati

Nutriscore? I grandi marchi lo adottano ma poi non lo usano. Infatti, da quanto emerge dalla Associazione dei Consumatori francesi UFC-Que Choisir e dal quotidiano Ouest-France, il 40% dei marchi non mostra il punteggio alimentare dei propri prodotti. Ma non solo, essendo ad oggi la sua applicazione volontaria, il Nutriscore ‘E’ è presente solo sull’1% dei prodotti etichettati. Nel senso: se il punteggio è basso, non lo mettiamo.

 

Per far fronte a tale mancanza l’Associazione francese ha sviluppato anche un app. “Di fronte alle “fake news” spacciate dall’industria, UFC-Que Choisir intende ripristinare la verità sul Nutri-Score -spiega l’associazione. L’applicazione mobile QuelProduit , gratuita, permette di verificare la sicurezza e la composizione dei prodotti alimentari. Scansionando il codice a barre dei prodotti alimentari con uno smartphone, QuelProduit indica il loro Nutri-Score, informando così sulla loro qualità nutrizionale.”

Se l’assenza di recensioni e l’esiguo numero di valutazioni (solo due su AppleStore) segnano lo scarso interesse verso l’app, non meglio se la passa quella promossa da Siga (zero valutazioni e recensioni) e l’italiana NutrInform, lanciata dal Mise questa estate (ad oggi 49 valutazioni e recensioni).

 

 

 

Nel mare magnum di app pronte a informare il consumatore sulla qualità dei prodotti troviamo “Yuka”, che ad oggi parrebbe essere leader con quasi 12mila valutazioni e con un voto che sfiora il massimo di 5, e il cui funzionamento si avvicina molto al Nutriscore.

“Yuka scansiona il codice a barre di prodotti alimentari e cosmetici decifrando e analizzando nel dettaglio i loro componenti. L’app valuta l’impatto sulla salute dei prodotti tramite indicatori colorati che vanno dal verde al rosso. Additivi, ingredienti, valori nutrizionali: una scheda dettagliata consente poi di capire come è stato valutato ciascun prodotto. Visto che ci troviamo spesso di fronte ad etichette incomprensibili, scansionando semplicemente un articolo Yuka permette ai consumatori di mangiare meglio e di consumare in modo più chiaro e responsabile.” spiegano i creatori dell’app.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La sfida sull’etichettaura degli alimenti, oltre che nei palazzi di Bruxelles, corre inoltre anche sui social.

“Mobilitati per rendere obbligatorio il Nutri-Score partecipando alla campagna #AfficheTonNutriScore.” è il claim rilanciato tra gli altri da Serge Hercberg e Pilar Galan, ideatori del Nutriscore. 

Questo l’invito lanciato sempre dalla Associazione dei Consumatori francesi UFC-Que Choisir, “fortemente impegnata -si legge sul proprio sito- nel garantire una maggiore trasparenza ai consumatori, in particolare informandoli in modo semplice e comprensibile sulla qualità nutrizionale dei prodotti. L’associazione è riuscita ad ottenere nel 2017 che il Nutri-Score diventasse il modello ufficiale di etichettatura nutrizionale in Francia. Una prima vittoria!

 

 

 

Nel frattempo proseguono le valutazioni a Bruxelles sul miglior sistema di etichettatura da adottare in Europa, per giungere così ad una unica etichettatura in grado di allineare i vari paesi Ue, come ha spiegato nel recente Agrifish Stella Kyriakidou, Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare.

“Gli studi dimostrano che i consumatori non sempre comprendono le informazioni nutrizionali sulle confezioni degli alimenti, rendendo difficili per loro scelte alimentari più sane. Né sanno sempre abbastanza su ciò che accade nelle bevande alcoliche per fare scelte informate. Allo stesso tempo, vogliono sempre più sapere da dove provengono i loro cibi. Poi c’è tutto il cibo che sprechiamo ogni anno a causa di malintesi sulla data.

Le scelte dei consumatori contano e più i consumatori conoscono migliori sono le scelte che possono fare. Molti di voi hanno introdotto raccomandazioni o leggi nazionali sull’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore della confezione, l’origine di determinati alimenti e l’etichettatura delle bevande alcoliche. Tuttavia, non sono allineati. Ciò può creare confusione nei consumatori, ostacoli alla libera circolazione delle merci e costi aziendali aggiuntivi.

Quindi sono sicuro che sarete d’accordo sul fatto che è giunto il momento di una soluzione europea che dia potere ai consumatori e riduca i costi per le imprese. Questa è la logica alla base della nostra futura proposta di revisione delle norme sull’informazione alimentare ai consumatori. A sostegno della proposta, stiamo attualmente finalizzando un’approfondita valutazione d’impatto. Tiene conto di ciò che i consumatori e le altre parti interessate ci hanno detto.

Prende in considerazione studi e pareri scientifici, come il parere dell’EFSA che sottolinea il ruolo della dieta mediterranea o le recenti revisioni della letteratura del Centro comune di ricerca della Commissione che dimostrano che i consumatori generalmente apprezzano le etichette nutrizionali sulla parte anteriore della confezione e utilizzano in modo più efficace le etichette semplici e colorate. Lo studio mostra anche che le informazioni sul mercato, come etichette, etichette per scaffali e cartelli per i punti vendita, sono più efficaci nell’influenzare i consumatori verso comportamenti salutari rispetto alle informazioni disponibili online.”

Per saperne di più: 

Nutriscore, cresce dissenso in Ue. Dopo Georgofili e comunità scientifica, si schiera anche Safe: Incongruenze e difetti, promuove cibi ultra lavorati. Meglio Nova e Siga

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