OCM VINO, ECCO DECRETO DI MODIFICA. OPERATORI MESSI AL SICURO DA SANZIONI MA SOLDI RISCHIANO DI TORNARE A BRUXELLES

Pronto il decreto di modifica per l’Ocm promozione vino che sarà portato giovedì 7 maggio in Conferenza Stato regioni per far fronte all’emergenza Covid.

Il provvedimento interviene sui programmi approvati lo scorso mese di dicembre con decorrenza il primo dicembre 2020 che – a regime ordinario – avrebbero dovuto connsetire investimenti per la promozione del vino italiano nel mondo per oltre 200 milioni di euro.

L’emergenza Covid che è intervenuta a gamba tesa su tutti i gangli del settore economico nazionale ha colpito pesantemente il settore vitivinicolo con forti contrazioni in termini sia di flussi che di esportazioni.

A fronte delle richeste degli operatori che chiedevano al Mipaaf e alla regioni modifiche per poter atte a rendere meno cogenti i vincoli presenti sulla programmazione già approvati in Conferenza Stato regioni, il decreto – che AGRICOLAE pubblica in anteprima in PDF a pie di pagina – mette al sicuro gli operatori dagli aspetti sanzionatori collegati ai programmi approvati ma non interviene per creare le condizioni per consentire agli operatori di poter spendere le risorse comunitarie che a questo punto rischiano di tornare a Bruxelles.

Come già accaduto nell’esercizio 2017-2018 quando sono tornati a Bruxelles 11 milioni di euro destinati alla promozione delle aziende agricole tricolore.

Gli operatori chiedevano: di innalzare il livello del finanziamento dal 50 al 60% come previsto da regolamento Ue 132/2020; attivazione più varianti dei progetti approvati dove ne veniva concessa una sola; la neutralizzazione delle sanzioni in caso di mancato raggiungimento di una soglia minima di spesa progettuale.

A opporsi a modifiche che potessero permettere di accedere alle risorse – da quanto apprende AGRICOLAE – sarebbero state le regioni Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna. Alla regione Toscana si deve la quadra trovata.

Sempre da quanto si apprende la Commissione Ue avrebbe dato il via libera al ministero rigaurdo all’utilizzo delle eventuali economie rinvenienti dal piano di sostegno nazionale vino per finanziare la distillazione di crisi per cui sarebbe necessario un plafond di circa 50 milioni di euro.

Ora si vedrà se il Mipaaf, libero dai vincoli della Conferenza Stato regioni, riuscirà a intervenire con una modifica del decreto direttoriale che sovraintende i programmi 2020 venendo incontro alle esigenze manifestate dalla filiera.

Si legge nel decreto:

“All’articolo 16 del decreto del ministro delle Politiche agricole 10 agosto 2017, n. 60710, dopo il comma 2 è inserito il seguente: “3. La previsione di cui precedente comma 1, lett.C) esclusivamente per l’annualità 2018/2019 non si applica ai beneficiari che hanno stipulato il contratto con Agea entro i termini cui all’articolo 8, comma 1, lett. d) del decreto dorettoriale 27 luglio 2018 n. 55508 e che presentano una rendicontazione ammissibile inferiore all’80 per cento del costo complessivo del progetto”.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica il decreto:

DECRETO DI MODIFICA OCM VINO

Tra le altre questioni agricole all’ordine del giorno della Conferenza Stato Regioni la proroga dei termini di presentazione della domanda unica della Pac; lo schema di decreto sulla definizione dell’importo totale per gli aiuti de minimis; e – di concerto con la Farnesina e il Mise – lo schema di decreto per il Piano di promozione straordinaria del Made in Italy.

Era già stato scritto:

OCM VINO, FILIERA SCRIVE A MIPAAF: NON DIMENTICATE PROMOZIONE. OPERATORI ALLO STREMO. LA LETTERA

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La filiera (Confagricoltura, Cia, Alleanza delle Cooperative di Confcooperative, Legacoop e Agci, Copagri, Federvini, Unione italiana vini, Federdoc e Assoenologi) scrive al ministero delle Politiche agricole per sottolineare l’emergenza che sta vivendo il settore del vino per quanto riguarda l’Ocm promozione e lancia delle proposte tra cui:

• Sterilizzazione delle penalizzazioni previste dall’art. 17 del DM 3893/2019
• Maggiore flessibilità nel cambiamento delle azioni previste dai programmi
“Infatti, data la situazione attuale connotata da grande incertezza nella diffusione dell’epidemia – si legge nella missiva – le aziende partecipanti segnalano evidenti e comprensibili difficolta, nell’attuazione delle azioni, sia per motivi logistici, sia per la riprogrammazione o annullamento di eventi gia calendarizzati (cambio location, mercato, tipologia di azione ecc.)”.

Nei giorni scorsi, per il settore vitivinicolo, il Ministero è riuscito a differire taluni importanti termini applicati alle misure investimenti e ristrutturazione vigneti.

Soluzioni importanti per gli operatori in un momento emergenziale come quello generato dal Coronavirus. Ma nulla per ora è stato fatto per la “promozione sui Paesi terzi” ovvero la misura forse più importante, visto l’impatto che la stessa ha sulle nostre correnti di esportazione che mai come in questo momento vanno salvaguardate.

Gli operatori si trovano in grandissima difficoltà e impossibilitati a realizzare programmi che prevedono attività a forte impatto di socializzazione (fiere di settore e degustazioni, in primis il Vinitaly) che per ovvi motivi non sarà possibile realizzare.

Obiettivo della filiera è quello di non arrivare impreparati alla data del 23 aprile prossimo – quando si riunirà la Conferenza Stato-Regioni – per portare all’ordine del giorno la proposta di modifica del decreto 3893 del 30 aprile 2019 che sovrintende la misura agevolativa della promozione.

Nel frattempo – da quanto si apprende dagli operatori sul campo – non cessa la burocrazia posta in essere dall’Agecontrol nei confronti dei diretti interessati che, già in difficoltà per la pandemia, si trovano a confrontarsi con vincoli dovuti ad operazioni di collaudo dei programmi oggetto di recente rendicontazioni da parte degli operatori. Molte le contestazioni sollevate in contrasto con le norme e le procedure che disciplinano la misura agevolativa.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la lettera della filiera inviata al Mipaaf:

LETTERA FILIERA DEL VINO A MIPAAF SU PROMOZIONE PAESI TERZI