OLIO, ECCO DECRETO MIPAAF-MISE-MINSUD SU PIANO OLIVICOLTURA. 300 MLN DA GESTIRE NEL 2020 E 2021. ECCO COME

150 milioni per il 2020 e altri 150 milioni per il 2021 per un totale di 300 milioni di euro per l’olivicoltura italiana. In particolare quella colpita dalla Xylella. Il decreto Mipaaf messo a punto di concerto con il Ministero per lo Sviluppo economico e il ministero per il Sud, detta le linee per i fondi destinati all’olivicoltura nazionale a seguito del dl Emergenze disposto per gestire la crisi strutturale e contingentale del settore. Decreto per il quale è stata convocata una riuinione con le associazioni di categoria ieri a via Venti Settembre per limare gli ultimi dettagli.

I fondi vengono così ripartiti:
dieci milioni di euro per il contrasto alla diffusione della Xylella; 210 milioni di euro per il ripristino della potenzialità produttiva attraverso rimozione delle piante disseccate (20 mln); reimpianti e riconversioni tramite cultivar di olivo resistenti (40 mln); riconversioni verso altre colture (25 mln); salvaguardia olivi secolari o monumentali (5 mln); sostegno al reddito e interventi compensantivi in favore dei frantoi oleai (15 mln); sostegno alle imprese vivaistiche (5 mln).

Il decreto Mipaaf-Mise-Sud predispone ulteriori 40 milioni di euro per il rilancio dell’economia rurale delle aree danneggiate attraverso contratti di filiera e di distretto (25 mln) e la diversificazione dell’economia rurale e accorpamento fondiario (15 mln).

Altri 25 milioni di euro per la cosiddette ‘azioni orizzontali’ attraverso comunicazione e informazione (5 milioni di euro) e ricerca e sperimentazione (20 mln).

Infine il monitoraggio e rete laboratori per cui sono previsti 15 milioni (potenziamento rete laboratori pubblici attraverso lo stanziamento di 5 milioni di euro e monitoraggio e diagnostica (10 mln).

I contributi per la riconversione verso altre colture vengono determinati dalla regione Puglia che – previo parere del comitato – ne determina le procedure di accesso, l’entità e i criteri di erogazione del contributo concedibile e mette in atto ogni iniziativa volta ad assicurare la necessaria demarcazione con interventi analoghi finanziati attraverso altri strumenti di intervento.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica il decreto in PDF:

Schema DM Piano Olivicoltura

Era stato scritto:

MIPAAF, BELLANOVA : “INDENNIZZI, INVESTIMENTI, RICERCA. PAROLE CHIAVE DELLA RIGENERAZIONE OLIVICOLA PUGLIESE”

Indennizzi, investimenti, ricerca. Sono le parole chiave della rigenerazione olivicola della Puglia che la Ministra alle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova ha voluto ribadire ancora una volta oggi, aprendo l’incontro convocato con istituzioni e associazioni per l’illustrazione del Piano straordinario.

Conclusosi pochi minuti fa, l’incontro, svoltosi in un clima sereno e propositivo, ha confermato l’impianto del Piano, così come illustrato nei giorni scorsi dalla stessa Ministra. Nessuna modifica, tranne nell’aumento delle risorse sugli indennizzi ad agricoltori e frantoiani.

A partire da questo aspetto, in apertura, è stata proprio la Ministra Bellanova ad esplicitare la ratio della strategia: “A chi chiede che le risorse vadano solo a questa misura”, ha detto, “ricordo che la norma impone una scelta diversa. Questo non è possibile”.

Quindi investimenti. “Per rigenerare l’olivicoltura e l’agricoltura servono imprese agricole che investano”, ha proseguito Bellanova, “che possano fare i reimpianti, piantare altre colture, lavorare in ottica di territorio con imprese di trasformazione e commercializzazione. Per questo sono previste misure specifiche. E anche la parte sui contratti di distretto, per favorire la progettazione territoriale. Serve o no riprogettare un territorio dove prima c’era una coltura identitaria e adesso il deserto? Io rispondo sì. E’ necessario capire dove, cosa e quali procedure gli agricoltori devono affrontare per fare il loro mestiere. Ho chiesto al mio ufficio legislativo di lavorare con Beni culturali, Ambiente e Regione per chiarire definitivamente cosa è consentito e cosa no. Abbiamo fatto un protocollo che ha sbloccato i reimpianti di ulivi con le 2 specie resistenti. Credo si debba ripartire dall’ulivo ma che gli agricoltori devono essere liberi di fare impresa, rispettando le norme”.

Quindi, la ricerca, vera e propria chiave di volta: “E’ essenziale”, ha concluso la Ministra Bellanova, “nel dare prospettiva alla rigenerazione agricola. Servono risorse adeguate ma soprattutto dobbiamo trovare un coordinamento. Con un obiettivo chiaro: la ricerca deve aiutare gli agricoltori. Non essere fine a se stessa, non essere scoordinata, non essere in competizione. È indispensabile. Se oggi si può sperare nella tenuta di due specie individuate come resistenti è perché si è fatta ricerca”.