OPERAZIONE NEBRODI, RAZZANTE, AGECONTROL: VERIFICARE CHI ERA DEPUTATO A FARE I CONTROLLI PER EVITARE CHE SI RIPETA IN FUTURO. CHIEDERO INCONTRO AD AGEA E A MIPAAF

In un momento in cui l’operazione Nebrodi sta mostrando tutti i punti deboli di un sistema deputato a tutelare chi fa agricoltura con la Commissione Europea che chiede all’Italia una maggiore attenzione, il presidente dell’organismo di vigilanza di Agecontrol Ranieri Razzante pone l’accento su una questione alla base di quanto accaduto: “a fronte di quanto emerso è necessario capire chi era deputato – tra le società facenti parte di Sin e ad Agea – a fare i controlli nel messinese”, spiega ad AGRICOLAE. “Solo così, facendo un ulteriore passo in avanti nelle indagini, cosa che presumibilmente accadrà, si potrà utilizzare l’esito di questa vicenda per rafforzare i presidi di prevenzione a tutela dei veri agricoltori e di tutto il comparto agricolo e quindi agroalimentare italiano”.

“Occorre trovare le cause prima degli effetti – prosegue – così che cose del genere non si possano ripetere a danno dell’economia nazionale e dell’immagine che il Paese restituisce all’estero. Mi attiverò nei prossimi giorni, anche in qualità di organismo interno di valutazione ai fini dell’anticorruzione – conclude – affinché sia escluso ogni possibile futuro coinvolgimento della rete ispettiva deputata a monitorare il sistema dell’erogazione dei fondi Ue. Anche con il mio omologo organismo Agea e lo stesso ministero delle Politiche agricole”.

L’operazione Nebrodi ha coinvolto circa 194 persone, ha portato a 94 arresti – di cui 48 persone in carcere e 46 agli arresti domiciliari – , 151 aziende sequestrate per una truffa da un giro di affari di oltre 10 milioni di euro sui fondi comunitari agricoli.