PESCA, COOPERAZIONE TRA MIPAAFT, CAPITANERIA DI PORTO E DOGANE. MANCA SOLO FIRMA DIREZIONE PESCA DI RIGILLO

Più controlli sul pescato che arriva dall’estero, soprattutto durante il periodo di Fermo Pesca, quando i pescatori italiani sono ‘costretti’ a tirare i remi in barca. E’ questo lo spirito della cooperazione portata avanti dal ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, dalle Dogane e dalla Capitaneria di Porto. Provvedimento che, proprio in ragione del Fermo Pesca, ha subito un’accelerazione negli ultimi giorni per dare operatività al progetto nei tempi utili.

Un network di informazioni e di know how, dai dati del Mipaaft alle competenze sui certificati di cattura e l’origine della Capitaneria di Porto. Alle strutture della Dogana.

L’idea di fondo è quella di fare i controlli non solo sui pescatori nostrani, ma anche su quelli stranieri che vendono poi il pescato sul territorio Made in Italy.

Un progetto di sperimentazione Mipaaft – Dogane – Capitanerie importante anche per garantire i parametri di salubrità del prodotto e per contrastare la pesca illegale che – sebbene fatta al di fuori dei confini nazionali – potrebbe poi arrivare così sulle nostre tavole.

Da quanto apprende AGRICOLAE sembrerebbe tutto pronto: manca solo la firma della Direzione Pesca di Riccardo Rigillo per “mandare in porto” il progetto nei tempi stabiliti.