E' scontro tra il Parlamento europeo e la Commissione Ue sul Piano di Azione per la pesca che prevede, da qui al 2030, l'eliminazione totale dello strascico e di tutti gli strumenti mobili di cattura che operano sui fondali.
Dopo la discussione che si è consumata il primo marzo nel corso della quale i deputati hanno ventilato l'ipotesi di non recepire le sanzioni e il Direttore generale della DG ENV ha replicato con un lapidario: ci vediamo a Lussemburgo, tutte le associazioni europee, sindacati e cooperative degli Stati membri del Mediterraneo - tranne Malta e Slovenia prive al momento di organizzazioni nazionali - hanno redatto e sottoscritto un documento contro la 'fuga in avanti' dell'Esecutivo europeo.
"Il settore della pesca europeo, che da anni si impegna a progredire verso la sostenibilità attraverso l'adeguamento ai regolamenti dell'UE, data la sua importanza produttiva, sociale ed economica, rifiuta l'idea di eliminare gradualmente una delle sue principali industrie, essenziale per la fornitura di alimenti sani e locali sui nostri mercati e per il mantenimento del resto delle attività di pesca esistenti, poiché la pesca a strascico, come la CE sa molto bene, è la spina dorsale di questa attività", si legge nel documento di cui è venuta in possesso AGRICOLAE.
"Le sottoscritte Organizzazioni della pesca chiedono ai rispettivi Ministri ed Europarlamentari di opporsi fermamente a questa scellerata iniziativa del Commissario Sinkevicius, che, vietando la pesca a strascico in Europa, provocherebbe un disastro produttivo, sociale ed economico".